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2. Il settore delle criptovalute e della DLT in Svizzera

2.2. La regolamentazione del settore delle criptovalute e della DLT in Svizzera

2.2.3 Il ruolo della FINMA come regolatore nel settore DLT

L’ Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) è l’autorità che vigila il mercato finanziario svizzero. Essa è indipendente ed esercita poteri sovrani sugli istituti finanziari al fine di salvaguardare il buon funzionamento della piazza finanziaria. Il suo compito è quello di tutelare creditori, investitori e assicurati. (FINMA, s.d.)93

La FINMA ritiene che l’innovazione sia un’importante fattore per alimentare la competitività della piazza finanziaria e si mostra aperta e interessata ad un centro finanziario svizzero innovativo che porterà dei mutamenti nel settore finanziario. (Branson, 2015)

L’autorità di vigilanza si adopera per l’introduzione di nuove norme che facilitino l’inserimento di imprese tecnologiche sul mercato. Si è infatti occupata dell’autenticazione dei clienti online ed ha definito delle soglie specifiche sotto le quali non è richiesta tale autenticazione. Le misure disciplinate da quest’ultima hanno come scopo quello di uniformare le condizioni per tutti i partecipanti del mercato finanziario al fine di creare condizioni di concorrenza eque. Tuttavia la FINMA allerta esplicitando che laddove si insidino nuove opportunità, esistono anche dei rischi. Per questo motivo persegue attentamente il suo scopo di protettrice del mercato, osservando attentamente gli sviluppi dal settore tecnofinanziario. In particolare espone i rischi di attacchi informatici e di outsourcing. Quest’ultimo in particolar modo, che concerne l’esternalizzazione di servizi da parte di un istituto finanziario, potrebbe portare delle problematiche a causa della suddivisione della catena del valore. A livello operativo l’outsourcing dà diversi benefici, ma nell’ottica di un sistema di supervisione sorgono delle problematiche che hanno a che fare con i risvolti che può avere una crisi del servizio stesso di outsourcing. Questo aspetto è molto sensibile nel contesto di un istituto a carattere sistemico che esternalizza parte della sua attività. (Branson, 2015)

Secondo la FINMA il ruolo dello Stato nei mercati finanziari è cruciale, esso potrebbe impostare incentivi errati e causare crisi. Per questo motivo l’intervento del governo deve essere effettuato in maniera mirata e specifica. Nel contesto odierno vi è il rischio di una regolamentazione eccessivamente protezionistica dei mercati già esistenti. Lo sviluppo della piazza finanziaria porta i giocatori tradizionali ad avere interesse nell’effettuare delle manovre strategiche per tenere le nuove imprese fuori dal mercato. (Branson, 2015)

L’azione della FINMA in ambito FinTech riguarda tre aree principali: trasparenza, sicurezza del diritto e neutralità tecnologica. Le nuove disposizioni regolamentari in ambito bancario esplicitate nella sezione 2.2.2c, sono state proposte e sviluppate dalla FINMA per garantire lo

sviluppo equo delle società innovative, riducendo le barriere all’ingresso senza compromettere il livello di protezione. (Schaefer, 2016)

Nel mese di febbraio 2018 la FINMA ha pubblicato una guida pratica per il trattamento delle richieste inerenti l’assoggettamento in riferimento alle Initial Coin Offering. Come esplicato nella sezione 1.1.2b, nell’ambito di una ICO si assiste ad un versamento di mezzi finanziari da parte di investitori, che in cambio del loro finanziamento ricevono criptovalute, chiamate “coin” o “token”, basati sulla tecnologia blockchain. Tale guida ha lo scopo di fornire ai partecipanti del mercato indicazioni sul trattamento delle richieste inerenti all’assoggettamento in riferimento alle ICO. Lo scopo di questo documento è quello di definire le informazioni necessarie alla FINMA per il trattamento delle richieste e per esporre i principi a cui essa stessa si ispira per trattarle (FINMA, 2018). A fronte delle innumerevoli domande riguardanti sia l’applicabilità del diritto in materia di mercati finanziari, sia l’esistenza di obblighi di autorizzazione, la FINMA deve essere messa a conoscenza di alcune informazioni riguardanti il richiedente (disponibili all’allegato 10). Le richieste inoltrate all’autorità di vigilanza vengono trattate in base alle leggi sui mercati finanziari in vigore. (FINMA, 2018)

Attualmente non esistono norme e requisiti di regolamentazione specifici per le ICO. Inoltre vi sono diverse incertezze di tipo giuridico. Infatti vi sono molteplici varietà e strutture di token e di conseguenza di ICO, per questo motivo non è possibile valutare genericamente le stesse. Ogni singolo caso, necessita quindi di considerazioni differenti. (FINMA, 2018)

Dal momento che non esiste alcuna classificazione riconosciuta né delle ICO, né dei token emessi con la loro applicazione, la FINMA adotta un criterio economico per la loro classificazione. Viene applicata la seguente distinzione:

 token di pagamento, sono sinonimo di semplici criptovalute. Hanno come scopo effettivo o intenzionale quello di mezzo di pagamento per l’acquisto di beni o servizi, oppure hanno l’obbiettivo di trasferimento di denaro e valori;

 token di utilizzo, si tratta di token che danno accesso all’utilizzo, che può essere anche relativo a un servizio digitale fornito su o dietro uso di un’infrastruttura blockchain;

 token di investimento, tali token sono assimilabili a valori patrimoniali. Essi possono rappresentare un credito per l’emittente oppure un diritto sociale. Nell’ambito di token d’investimento viene per esempio promessa una quota di ricavo futuro oppure flussi di capitale futuri. In questa fattispecie il token è assimilabile a un’obbligazione, un’azione o uno strumento finanziario derivato. In tal caso il token può anche rappresentare un investimento atto a rendere negoziabili oggetti materiali sulla blockchain.

È da considerare che tali classificazioni non si escludono vicendevolmente. Esistono quindi anche token ibridi, i quali vengono classificati cumulativamente. (FINMA, 2018)

La FINMA esamina per ogni categoria di token, la possibilità di classificazione di quest’ultimo nell’ordine dei valori mobiliari. Tali considerazioni sono riassunte nella tabella che segue.

Tabella 6: Possibilità di classificazione dei token come valori mobiliari

Token di pagamento

Vi sono nella letteratura opinioni contrastanti rispetto alla loro classificazione come valore mobiliare. Secondo alcuni si tratta di diritti di valore, tuttavia secondo la FINMA questa versione non è applicabile poiché si tratta di token concepiti come mezzo di pagamento, non hanno quindi la funzione economica dei valori mobiliari tradizionali. Non sono quindi trattati come tali.

Token di utilizzo Qualora conferiscano solamente un diritto di utilizzo non si tratta di valori mobiliari.

Token di investimento

Si tratta di valori mobiliari, devono tuttavia adempiere alla descrizione normativa di tali valori che prevede che essi siano standardizzati e idonei per la negoziazione su larga scala. Per esempio quando rappresentano un derivato. È da considerare che nel caso di token classificati come valori mobiliari, si manifestano le condizioni giuridiche che li portano a sottostare alla Legge sulle borse (LBVM).

Fonte: rielaborato dall’autrice (FINMA, 2018)

Inoltre, in base alla struttura della ICO esistono due casi legati alla creazione dei token e della blockchain su cui si basano, cioè il prefinanziamento e la prevendita. Nel primo caso i token sono fatti circolare a seguito della raccolta dei mezzi finanziari su una blockchain già esistente, oppure i token sono sviluppati insieme alla blockchain sulla quale sono basati in un momento successivo al finanziamento. Nel secondo caso invece, gli investitori ricevono dei token in cambio della possibilità di ottenerne degli altri o di poterli scambiare con essi. A dipendenza della tipologia di token progettato per la ICO e a prescindere dalla sua pre o post esistenza, la natura dello stesso viene classificata dalla FINMA al fine di fornire un modello che possa sopperire a una classificazione giuridica dei token (cfr. tabella 6). (FINMA, 2018)

Tabella 7: Classificazione dei token in base alla loro natura e preesitenza

Il token non è ancora esistente, è però negoziabile un diritto al suo

trasferimento

Il token è già esistente

Ico e token di

pagamento Valore mobiliare Mezzo di pagamento

Ico e token di utilizzo Valore mobiliare Valore mobiliare solo se ha

anche funzione di investimento.

Ico e token di

investimento Valore mobiliare Valore mobiliare

Fonte: rielaborato dall’autrice (FINMA, 2018)

È da aggiungere che per quanto riguarda la contabilizzazione delle ICO e più specificatamente dei token, non esiste attualmente una disposizione guida. Quello che si può dedurre a fronte delle tre varie tipologie di token esistenti, è che per ognuno di questi si dovrebbe attuare un metodo contabile distinto, ciononostante esistono anche token ibridi che potrebbero creare ancor più incertezza riguardo alla contabilizzazione. Ad oggi i lanciatori di ICO si rivolgono al proprio fiduciario per una gestione consona, che tuttavia non è standardizzata. (Bareato, 2018)

3. L’impatto delle criptovalute e della DLT per le grandi banche