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S OLLIEVO E GESTIONE DEL DOLORE NELLE DONNE CON TUMORE AL SENO

Nel questionario alcune domande erano volte alla comprensione del dolore vissuto, mentre altre ad approfondire l’altra faccia della medaglia: la gestione del dolore. In questo paragrafo vediamo quindi quanto sono efficaci le terapie, quanto sollievo le donne con tumore al seno riescono ad avere, e da cosa possono essere condizionati tali aspetti.

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Abbiamo chiesto alle nostre intervistate, quale sollievo è stato dato loro dai farmaci assunti nelle ultime 24 ore (Tab.6)49. É interessante notare come la maggioranza delle donne (35%) ha avuto un sollievo intenso; numerose anche coloro che hanno avuto un sollievo medio (il 29% circa); d’altra parte, però, vanno segnalate anche le alte percentuali relative ad un sollievo nullo o quasi (oltre il 20%) e ad un basso sollievo (16%). La situazione, insomma, non pare essere né totalmente positiva né, d’altra parte, totalmente negativa: sono più numerose le donne che hanno avuto un buon sollievo dal dolore ma le alte percentuali di chi non ha avuto un sollievo soddisfacente non ci permettono di affermare la totale efficacia della gestione del dolore.

Tab.6. Livello di sollievo recato dai farmaci contro il dolore assunti nelle ultime 24 ore.

Livello di sollievo Frequenza

Sollievo nullo o quasi 20,3%

Sollievo basso 15,9%

Sollievo medio 28,8%

Sollievo intenso 34,9%

Possiamo approfondire gli aspetti dell’adeguatezza e dell’efficacia delle terapie contro il dolore analizzando come tale esperienza sia persistente ed

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I dati riportati in questa tabella derivano dalla domanda 14. “Nelle scorse 24 ore, quanto sollievo le hanno dato le cure contro il dolore o i farmaci che ha preso?” in cui veniva richiesto di segnare la percentuale che indica il SOLLIEVO ricevuto in una scala da 0% (Nessun sollievo) a 100% (Sollievo totale). Le risposte sono state ricodificate in 4 categorie:

- Sollievo nullo o quasi: 0-10% - Sollievo basso: 20%-40% - Sollievo medio: 50%-70% - Sollievo intenso: 80-100%

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in che misura, tra coloro che sono sottoposti a trattamenti specifici50 (Tab.7).

Tra le donne che non seguono nessun trattamento, oltre la metà dichiara di non avere nessun dolore o quasi; numerose coloro che hanno un dolore basso; inferiore la percentuale di chi dichiara un dolore medio ed intenso (circa 12% in totale). Tra chi, invece, segue una qualunque terapia, le cose sono diverse: in tutti i casi risulta basso il numero di chi non ha nessun dolore o quasi mentre sono più numerose, con valori più o meno simili, le donne che vivono l’esperienza dolorosa nelle sue diverse intensità. Oltre 4 donne su 10, tra quelle che seguono terapie al bisogno con farmaci non oppiacei, vivono prevalentemente un dolore basso; oltre 2 donne su 10 un dolore medio mentre in 15 su 100 vivono un dolore intenso.

Chi segue una terapia continuativa con farmaci minori, solo nel 6,7% dei casi non prova dolore o quasi; nel restante dei casi le donne vivono un dolore basso (circa 47%), medio (29,3%) o intenso (17,3%). Infine, anche le donne che seguono le terapie antidolorifiche con oppiodi forti, vivono nel dolore: circa metà (45,2%) di loro dichiara un dolore basso, oltre il 33% un dolore medio e circa il 17% un dolore intenso. Tra chi segue terapie antidolorifiche forti, solo il 4,8% dichiara un sollievo totale o quasi.

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Questa tabella mette in relazione una dichiarazione soggettiva (Livello di dolore) ed una medica (Trattamento antidolorifico in corso), proveniente dalla parte del questionario di competenza, appunto, medica.

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Tab.7. Livello di dolore percepito nelle donne sottoposte a diverso trattamento Livello di dolore Trattamento antidolorifico in corso Nessuno o quasi

Basso Medio Intenso Tot.

Nessuno 52,3% 36% 8,2% 3,6% 100%

Solo al bisogno con non oppiacei

18,5% 44% 22,3% 15,2% 100%

Terapia continuativa

con oppiacei minori

6,7% 46,7% 29,3% 17,3% 100%

Terapia continuativa

con oppiacei forti

4,8% 45,2% 33,3% 16,7% 100%

Nel paragrafo precedente abbiamo descritto i rapporti che si instaurano col mondo medico e il tipo di percezione che si ha rispetto alla preparazione e conoscenza dello stesso sul tema del dolore. É interessante notare come tali aspetti siano molto importanti in quanto influiscono positivamente sul livello di sollievo dichiarato.

Dalle tabelle seguenti possiamo vedere che maggiore è il livello di fiducia rispetto alle conoscenze e all’attenzione che il medico riserva al dolore, maggiore è il sollievo da esso.

Nella Tab.8 vediamo che il livello di sollievo è più elevato tra le donne che riconoscono una maggiore conoscenza del medico in merito all’intensità del dolore provocato dalla malattia e dei disagi che esso comporta. Tra chi sostiene che i medici conoscano il dolore “molto bene” o “abbastanza bene” è maggiore la percentuale di chi riesce ad avere un sollievo intenso, rispettivamente il 41,9% ed il 36,5%. La percentuale di chi ha un sollievo intenso diminuisce, invece, tra le donne che dichiarano una poca o nulla conoscenza del dolore da parte del medico (rispettivamente 22,5% e 0%). D’altra parte, tra chi non ha fiducia nelle conoscenze del medico è più alta la percentuale di chi ha un sollievo basso o nullo (60%).

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Tab.8 Percezione sulla conoscenza dell’intensità del dolore da parte dell’oncologo e livello di sollievo.

Livello di sollievo Conoscenza dell’intensità del dolore da parte del medico Nullo o quasi

Basso Medio Intenso Totale

Molto bene 15,4% 14,1% 28,6% 41,9% 100% Abbastanza bene 14,9% 17,8% 30,8% 36,5% 100% Poco 12,55 22,5% 42,5% 22,5% 100% Per nulla 60% 20% 20% 0% 100% Non provo dolore 76,3% 7,9% 7,9% 7,9% 100% Non un oncologo di riferimento 25% 50% 25% 0% 100%

É importante anche la percezione relativa all’adeguatezza, o meno, dell’attenzione riservata al dolore dall’oncologo durante le sue visite (Tab.9). Infatti, più è alto il livello di soddisfazione rispetto all’attenzione ricevuta, maggiore è il sollievo. Anche in questo caso, tra chi ritiene con fermezza che l’oncologo dia la gusta attenzione al dolore provato, è maggiore la percentuale delle donne con un sollievo intenso (39,4%); il sollievo diminuisce al calare dell’attenzione ricevuta.

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Tab.9 Percezione sull’adeguato livello di attenzione data dall’oncologo al dolore durante le sue visite, e livello di sollievo.

Livello di sollievo Adeguatezza dell’attenzione data dall’oncologo al dolore Nullo o quasi

Basso Medio Intenso Totale

Sicuramente sì 15,1% 15,4% 30,1% 39,4% 100%

Abbastanza 16,2% 19,1% 27,9% 36,8% 100%

Poco 6,9% 20,7% 51,7% 20,7% 100%

Per nulla 60% 20% 20% 0% 100%

Non provo dolore 80,6% 5,6% 8,3% 5,6% 100%

Non un oncologo di riferimento

25% 25% 25% 25% 100%

Stando ai dati presentati possiamo dire che la maggiore attenzione al dolore e la sua maggiore conoscenza da parte dei medici, hanno indubbiamente effetti positivi sul sollievo dallo stesso. Se il medico conosce il dolore, il paziente è maggiormente disposto a parlarne e ad esternare un’esperienza così altamente personale e soggettiva. Inoltre, una maggiore conoscenza ed attenzione al dolore, implicano una maggiore sensibilità del medico anche nella fase di gestione e trattamento: da questi aspetti, infatti, può dipendere una minore riluttanza a prescrivere farmaci, e un nuovo atteggiamento volto a considerare il dolore oncologico una malattia e non un “mero” sintomo.

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