• Non ci sono risultati.

La SARFT e i suoi comunicati

Stando al “China Law Deskbook”, una guida legale per le imprese straniere che vogliono investire in Cina (Zimmerman, 2005), il mercato della tecnologia d’informazione cinese presenta attualmente ottime opportunità per gli investitori stranieri. Nel corso degli anni questo mercato si è sviluppato di pari passo con la fondazione di agenzie di governo, il cui scopo era quello di accrescere l’ambiente normativo per la tecnologia d’informazione, le telecomunicazioni, gli E-commerce e altri settori correlati. La fondazione del Ministero dell’Industria d’Informazione (MII) nel 1998 offrì un piccolo incoraggiamento agli investitori stranieri emanando politiche sugli investimenti esteri e sulla competizione nazionale e contribuendo così a preservare la posizione competitiva della China Telecom nell’affrontare le spese provenienti dai consumatori, dai competitori locali e dagli investitori stranieri. Il MII in Cina diede un grande contributo nell’ambito della telecomunicazione, rappresenta infatti un’agenzia governativa il cui compito è quello di far rispettare le norme della telecomunicazione (Telecom Regulation 2000) e amministrare l’industria nazionale delle telecomunicazioni. È infatti con l’art. 4 delle Telecom Regulation che il MII si propone di seguire i principi di separazione delle amministrazioni governative dalla gestione d’impresa, di eliminare i monopoli, e quindi incoraggiare la competizione, promuovere lo sviluppo e

30 infine di praticare una certa trasparenza. Per quanto riguarda invece le norme che regolano gli investimenti dall’estero, è soltanto dopo l’ingresso della Cina nella WTO (2001), il 1 Gennaio del 2002, che queste vennero pubblicate dal MII. Le FIE Telecom Regulation definivano una un’impresa di telecomunicazione FIE come una joint venture sino-estera operante nella Repubblica cinese e con investitori sia stranieri che cinesi. Sotto strette normative e leggi da rispettare alle imprese di telecomunicazione FIE era concesso di fornire un servizio di telecomunicazione standard e servizi aggiuntivi.

Se il ministero dell’industria dell’informazione si è occupato delle norme che regolano le imprese di telecomunicazione sino-estere, ad amministrare e supervisionare le imprese statali che operano nell’industria della televisione, della radio e del cinema in Cina è la State Administration of Press, Publication, Radio, Film and Television of the People's Republic of China (SAPPRFT), meglio nota come State Administration of Radio, Film, and Television (SARFT). Nasce infatti principalmente come organo di controllo e censura da parte del governo nel 1986 sotto il nome di Film and Television Bureau per poi cambiare titolo nel 1996.13

La SARFT ha reso pubbliche le proprie intenzioni e mansioni attraverso continui comunicati nel corso degli anni, è l’organo responsabile della censura dei contenuti considerati offensivi per il governo cinese e per gli standard culturali della tradizione cinese. Esercita inoltre un controllo diretto a livello nazionale sulle imprese statali come ad esempio la Televisione Centrale Cinese (CCTV), la Radio Nazionale Cinese e la Radio Internazionale Cinese, così come altre imprese televisive e cinematografiche e altre organizzazioni.

È nel sito ufficiale della SARFT che vengono resi pubblici i principali compiti che l’organizzazione svolge, tra i quali:

 Ricerca e sviluppo nella pubblicità della radio e della televisione e nella creazione di politiche e leggi per ottenere il consenso del pubblico.

 Ricerca e creazione di leggi e regolamenti che possano amministrare ’industria della televisione, della radio e del cinema. Ricerca e sviluppo di politiche e leggi in grado di supervisionare la programmazione e i contenuti dei programmi televisivi e radiofonici, anche della televisione satellitare.

 L’approvazione della SARFT avviene non solo a livello nazionale ma si estende anche alle organizzazioni televisive e radiofoniche provinciali e comunali.

13

31  Agisce nel nome di una sicura messa in onda, in accordo con le leggi e le politiche emanate dallo Stato. Sotto commissione del MII deve organizzare le specifiche fasce di programmazione della radio e della televisione cinese; deve inoltre assegnare i canali televisivi e le frequenze radiofoniche assieme ad altri parametri tecnici; deve infine partecipare al piano generale per lo sviluppo della rete nazionale d’informazione.  Studiare le opportunità per l’industria televisiva, radiofonica e cinematografica che

derivano da accordi internazionali con partner stranieri.

La SARFT è quindi l’organo responsabile della trasmissione di stazioni televisive e radiofoniche e della messa in onda di programmi televisivi. Alla SARFT spetta inoltre il compito di controllare i contenuti e le strategie amministrative importate che le stazioni televisive decidono di adottare.

Il 2013 è stato un anno importante per lo sviluppo e per il ruolo che la SARFT ricopre nell’industria televisiva cinese; il Consiglio di Stato ha infatti deciso di unirla con il “General Administration of Press and Publication” formando così il “General Administration of Press and Publication, Radio, Film, and Television” (国家新闻出版广播电影电视总局, Guójiā

xīnwén chūbǎn guǎngbò diànyǐng diànshì zǒngjú).

Numerose sono state le modifiche e le pubblicazioni, che caratterizzano i decenni che precedono l’ingresso della Cina nella WTO (2001), di nuove iniziative intraprese dalla SARFT nel mondo dell’industria televisiva, anche per quando riguarda l’importazione di programmi stranieri e la nascita di collaborazioni sino-estere.

Il 5 Novembre del 1988 il Ministero della Radio, Film e Televisione pubblica alcuni regolamenti provvisori in riferimento agli affari sino-esteri nel mondo della radio e della televisione ( 广播电影电视部关于广播电视地方外事工作的几项暂行规定 Guǎngbò

diànyǐng diànshì bù guānyú guǎngbò diànshì dìfāng wàishì gōngzuò de jǐ xiàng zhàn háng guīdìng)14

. Il documento, approvato dal Ministero degli Affari Esteri, afferma che negli anni precedenti la radio e la televisione cinese hanno avviato una serie di attività di scambio con l’estero su diversi livelli e canali in nome di una maggior variazione; seguendo il clima di riforme e di apertura politica che la Cina stava affrontando in quegli anni. Con l’art.7 si ricorda inoltre che, oltre alle stazioni televisive nazionali , tutti gli istituti e le organizzazioni televisive delle provincie ( comprese quelle emergenti in via di sviluppo nelle coste della Cina), delle regioni autonome e dei comuni, qualora volessero partecipare a festival

14

Sito web SARFT, www.sarft.gov.cn 广播电影电视部, 广播电影电视部关于广播电视地方外事工作的几 项暂行规定, 1988

32 organizzati all’estero o ad altre attività come una collaborazione con programmi televisivi stranieri, devono presentare richiesta al Ministero della Radio, Film e Televisione e aspettare da quest’ultimo l’approvazione dopo un attento studio e una verifica da parte del Governo. Mentre l’art. 11 afferma che per poter importare tecnologia d’avanguardia e condurre scambi tecnologici e scientifici in modo regolare e pianificato, tutti gli uffici e le stazioni televisive ( anche radiofoniche) provinciali, comunali e delle regioni autonome possono invitare imprese straniere nell’organizzazione di eventi e conferenze nel mondo della televisione; il tutto ovviamente sotto la stretta approvazione del Ministero della Radio, Film e Televisione, il quale dovrà prendere una decisione consultandosi con il Ministro del commercio con l’estero. Due anni dopo, nel novembre del 1990, vengono emanate nuove regole per l’importazione di programmi televisivi stranieri (广播电影电视部关于引进海外电视节目管理的暂行规定

Guǎngbò diànyǐng diànshì bù guānyú yǐnjìn hǎiwài diànshì jiémù guǎnlǐ de zhàn háng guīdìng)15

. Si fa riferimento a specifiche categorie di programmi, in particolare a programmi televisivi a contenuto speciale, programmi animati, serie televisive e film; sottolineando ancora una volta la necessità dell’approvazione del governo per la messa in onda e l’autorizzazione del detentore straniero del diritto di proprietà. Venivano imposti inoltre alcuni limiti all’importazione di serie televisive e film, era infatti proibito comprare e vendere nuovamente serie televisive e film importati per profitti facili e veloci ( Art. 8); si stabiliva inoltre che la produzione televisiva cinese non doveva essere al di sotto dell’80 %, le produzioni estere non dovevano essere più del 20% e non dovevano occupare più del 15% della fascia d’oro ( 18:00-22:00) (Art.9).

Nel 1991 il Ministero della Radio, Film e Televisione pubblica alcune note riguardo alla fondazione di relazioni di cooperazione tra stazioni televisive e radiofoniche straniere e nazionali.16 Il documento iniziava affermando:

“Negli ultimi anni, molte stazioni televisive e radiofoniche provinciali e comunali hanno stabilito relazioni di cooperazione e di scambio di programmi con altre stazioni radio e Tv straniere attraverso differenti canali; alcune hanno addirittura firmato lettere d’intenti e contratti di cooperazione, tutto questo ha aumentato la nostra propaganda e influenza all’estero, portando ad ottimi risultati. Tuttavia, sono emerse problematiche dalle cooperazioni stabilite tra le nostre stazioni televisive locali e quelle straniere, per assicurare quindi un’attività il cui sviluppo sia salutare, si formulano i seguenti principi:

15

Sito web SARFT, www.sarft.gov.cn 广播电影电视部, 广播电影电视部关于引进海外电视节目管理的暂 行规定, 1990

16

Sito web SARFT, www.sarft.gov.cn 广播电影电视部,广播电影电视部关于同国外广播电视台建立业务合 作关系的通知, 广发外字[1991]133 号

33

1. Stabilire relazioni di cooperazione con stazioni radio e televisive straniere deve avvenire in modo giusto e sullo stesso livello. Questo significa che i contratti di cooperazione professionale tra stazioni televisive straniere e locali devono essere conclusi dalla Radio Nazionale Cinese e dalla Televisione Centrale Cinese (CCTV). 2. Tutte le stazioni radio e televisive provinciali o comunali che hanno già stabilito delle

relazioni amichevoli con le controparti straniere possono stabilire relazioni di cooperazione professionali con le stazioni radio e televisive dello stesso livello, concludendo una sorta di gemellaggio della programmazione delle attività.

3. Se vengono firmate lettere d’intenti per cooperare o accordi di cooperazione con le stazioni radio e Tv straniere, questi devono essere supervisionati ed approvati dal governo cinese, stando alle norme del documento pubblicato il 5 Novembre 1988.”

È quindi verso la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 che la SARFT inizia ad occuparsi dei contatti e delle cooperazioni sino-estere per quanto riguarda il mondo delle stazioni televisive, e nel corso degli anni ha continuato ad occuparsi di quest’ambito non solo sulle questioni riguardanti la censura e l’analisi dei contenuti dei programmi televisivi, ma anche l’ingresso di nuove problematiche come ad esempio l’ascesa di internet nell’ultimo decennio come sostituto della televisione via cavo. Come vedremo più avanti, quest’ultima è tutt’oggi una problematica ancora discussa e di grande attualità che ha reso instabile negli ultimi anni il mercato globale della televisione e quindi anche quello cinese. Inoltre l’avvicinamento che si è creato negli ultimi anni tra Internet e il mercato delle telecomunicazioni via cavo è stato il punto focale della controversia tra MII e SARFT per molti anni.

Nonostante nel 1999 venne firmato un accordo tra i due organi in cui si impediva agli operatori delle telecomunicazioni di intervenire nell’ambito degli operatori dell’industria via cavo e viceversa, tuttavia l’avvento della nuova tecnologia ha fatto sì che questi due sistemi si sovrapponessero. Nel 2005 viene fondata la China Cable Network (CCN) che ha consolidato sotto la sua supervisione gli operatori locali e le trasmissioni satellitari, terrestri, via cavo e wireless ( Wang, 2010).

Uno degli ultimi eventi che hanno visto l’evoluzione della SARFT come protagonista risale al 2013: sotto decisione del Consiglio di Stato l’Amministrazione Generale della Stampa e delle Pubblicazioni (GAPP) si unì con l’Amministrazione di Stato della Radio, Film e Televisione. Nacque così la “State Administration of Press, Publications, Radio, Film and Television (国 家新闻出版广播电影电视总局 Guójiā xīnwén chūbǎn guǎngbò diànyǐng diànshì zǒngjú). Al nuovo organo, che prese la sigla SAPPRFT, vene affiliata anche l’Amministrazione

34 Nazionale del Copyright, dipartimento inizialmente subordinato alla GAPP, che svolse un ruolo di grande importanza, soprattutto nel campo delle importazioni-esportazioni di programmi televisivi. Si mise subito in chiaro la differenza di compiti tra la nuova SARFT e il Ministero della Cultura, quest’ultimo doveva fornire prodotti e servizi culturali al pubblico, mentre SARFT e GAPP rappresentavano la voce dell’amministrazione.17 Uno dei principali motivi di questa fusione fu una migliore amministrazione dei diversi settori mediatici, in modo da poter rispondere nel miglior modo possibile allo sviluppo dei prodotti e servizi che si stavano unificando. Sicuramente questa fusione ha contribuito a migliorare le competenze burocratiche, organizzative e di controllo di entrambi gli organi, ha permesso la nascita di procedure di licenza per le imprese che operavano in mercati redditizi come quello dei media o quello della trasmissione via Internet. Tuttavia è sbagliato pensare a una totale liberalizzazione, il successo commerciale che derivava da questi mercati era sempre combinato a un controllo politico da parte del partito. Inoltre erano ancora presenti problematiche riguardanti una sovrapposizione amministrativa e una doppia autorizzazione. In particolare nel campo dell’amministrazione di Internet, in cui il MII continuava a mantenere il proprio controllo.

Documenti correlati