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CAPITOLO II: LA SUCCESSIONE IMPRENDITORIALE: IL RUOLO DEGLI ATTORI E LE

2.2. L A PIANIFICAZIONE DEL PROCESSO SUCCESSORIO

2.2.3. La scelta del successore

Questa fase viene effettuata tenendo conto delle caratteristiche dell’erede, il temperamento del padre, e le esigenze specifiche del business di famiglia.

L’obiettivo principale di questa fase è realizzare una scelta obiettiva del successore, che implica selezionare un leader che abbia le competenze necessarie

per guidare l’azienda nella fase del ciclo di vita nella quale si trova (Ward, 1990, 2004).

È indispensabile che la scelta del successore non sia effettuata guardando il

passato, cercando di trovare una persona che possieda le stesse caratteristiche

dell’imprenditore uscente. Al contrario, è necessario che la selezione si basi su una attenta e profonda analisi delle caratteristiche e necessità interne ed esterne

dell’azienda, e delle conoscenze e competenze necessarie per affrontare con successo il futuro (Press, 2016). Anche se non è una condizione indispensabile, è

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Per una più profonda comprensione di questo punto, vedere il Capitolo III: Il periodo di convivenza generazionale e la trasmissione delle conoscenze imprenditoriali, come condizione di perdurabilità dell’azienda familiare.

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conveniente cercare un certo livello di coerenza tra i valori e lo stile di direzione

dell’imprenditore e del successore.

Tante volte, sebbene il genitore sia consapevole dell'importanza di sviluppare

un processo di selezione obiettivo, il fatto di considerare l'azienda come un "bene

di famiglia", limita la scelta del futuro imprenditore all'interno della famiglia

(Miller et al., 2003). Questo lo porta a commettere l’errore di pensare che il figlio

comparte e sente come proprio il mondo creato dall’imprenditore (Nazzaro & Ugolini, 2011).

Ward (1990) pone in evidenza l’importanza della esistenza di regole chiare ed esplicite tra le parti coinvolte, di tale forma che siano accettate e condivise per

tutti favorendo la coesione. Ci sono diversi tipi di regole:

 Regola fissa. Nell’antichità la più utilizzata era la primogenitura del figlio maschio.

 Selezione della persona più idonea per il posto.

 Lavoro parallelo a un manager esterno. Di solito si lo utilizza quando l’erede è troppo giovane e inesperto per succedere a suo padre. Anche se nel processo di selezione intervengono diverse persone, quali:

famigliari, dipendenti, consulenti, ecc., la decisioni finale la dovrebbe prendere il

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chiave del processo di selezione è la trasparenza in riferimento ai criteri e la

modalità con la quale si realizza la scelta ( Cabrera-Suarez et al., 2001; Chiesa et

al., 2007).

Nell’attualità, a differenza di alcuni anni, la scelta del successore di solito si basa su elementi soft, quali conoscenze e competenze, come conseguenza del

ruolo sempre più importante che il know how e le risorse intangibili hanno

assunto nelle dinamiche competitive (Lattanzi et al., 2012).

D’altra parte, ci sono alcune tendenze attuali a livello demografico e sociale che ci portano a chiederci se il circolo virtuoso tra famiglia e "imprenditorialità"

non si stia esaurendo:

 Le famiglie sono nell’attualità un istituto più fragile che nel passato. Esiste una maggior tendenza da parte delle coppie di diventare

genitori in età avanzata25 e per un’unica volta (Nazzaro & Ugolini, 2011).

Inoltre la stabilità è diminuita drasticamente (una coppia su quattro si

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Questi ponto si incontra direttamente relazionato con un cambiamento nell’ordine di priorità che ogni giovane ha in relazione alle diverse fasi della sia vita. In Italia la età media della donna per avere il primo figlio è arrivata a 31.6 anni, secondo i dati diffusi dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia Questa è la media generale di tutta la popolazione. É importante avere in conto che la variabile socio-economica gioca un ruolo fondamentale: un motivo molto comune per il quale attualmente scelgono di posticipare l’arrivo del primo figlio è la realizzazione di altri obiettivi, quali lo studio, lo sviluppo di una carriera, provare a vivere con un partner o un viaggio. Queste sono opportunità derivati da strati di più alti redditi. Per esempio in India la età media per avere il primo figlio sono i 19 anni.

Questa scelta di procreare in età avanzata fa scendere a 1.3 la media dei figli per famiglia in Italia. Il Sole 24 ore “Mamme sempre più anziane: l’età del primo figlio sale a 32 anni” 06/10/2013

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separa)26. D'altra parte, le famiglie tradizionali stanno cedendo il passo a

nuove forme di convivenza, con un minor numero di matrimoni celebrati

in età avanzata.

Bennedsen et al.(2007) hanno dimostrato la esistenza di una relazione positiva

tra il numero di figli che l’imprenditore ha, e la possibilità di realizzare una successione imprenditoriale “familiare”, con un successore che possieda un vincolo di sangue o matrimonio con l’imprenditore. Quando la dimensione della

famiglia si restringe, la probabilità di ricorrere ad un manager esterno aumenta.

 Un aumento delle esigenze di formazione e di preparazione che il successore deve soddisfare per entrare nell'azienda di famiglia. Ciò è

dovuto principalmente alla dinamica del contesto in cui opera l'azienda,

caratterizzata da una maggiore quantità di problemi polifunzionali da

risolvere rapidamente ed efficientemente, se si pretende di continuare nel

mercato. La generazione successiva deve essere sempre più preparata della

precedente (Falk, 1999). Il “percorso formativo ideale” finalizza quando il

successore ha circa di ventisette anni27.

Tutto questo conduce al fatto che i limiti della famiglia possano risultare

troppo stretti al momento di selezionare il candidato ideale, e forse sia meglio

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Per un maggior approfondimento: “Istat, in Italia si separa una coppia su quattro. Ed è boom tra gli over 60” Blitz Quotidiano. Pubblicato il 13 agosto 2010 .

27 L’età media di laurea in Italia è 25,1 anni, dopo se incoraggia a lavorare in un'altra azienda, non

familiare per un periodo di tempo significativo, di almeno 2 anni, prima di entrare nell'azienda di famiglia.

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appellarsi a una persona al di fuori della famiglia, per coprire il carico di maggior

responsabilità dentro l’azienda famigliare. L’attività imprenditoriale ha bisogno di conoscenze e competenze specifiche, propensione al rischio, e un certo grado di

arguzia e immaginazione, caratteristiche che non sempre si trovano tra le persone

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