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6.2 Definizione degli scenari considerati nel caso studio

6.2.1 Scenario 1

Nello scenario 1 sono analizzati gli eventi incidentali, associati a ciascuna apparecchia- tura, innescati da cause di guasto interne al processo. Sono definiti di seguito i Casi A e B relativi allo Scenario 1, elencati in precedenza.

Caso A

Nel Caso A sono valutati gli effetti sulla popolazione e sui lavoratori degli eventi in- cidentali relativi a cause di guasto interne al processo. È quindi necessario determinare gli scenari di riferimento per ogni apparecchiatura, definendo la tipologia caratteristica di guasto e lo scenario finale che ne consegue. Inoltre, è importante precisare la presenza o meno di bacini di contenimento (bund), poiché queste condizionano l’estensione del rila- scio di sostanze pericolose e, di conseguenza, la severità degli scenari finali.

Sono state quindi selezionate, in base agli eventi più comuni, le tipologie di guasto associate ad ogni apparecchiatura ed i successivi scenari finali, elencati di seguito:

• Per quanto riguarda i serbatoi cilindrici atmosferici (identificati attraverso la sigla AT) è stato individuato, come guasto interno al processo caratteristico, il rilascio da foratura o flangia di diametro equivalente pari a 2” (50.8 mm). L’evento primario che si manifesta in seguito a tale tipologia di rilascio è, viste anche le proprietà delle sostanze immagazzinate, il pool fire[56].

• Ai serbatoi di stoccaggio cilindrici orizzontali contenenti gas liquefatti è stato invece associato, come stato di danno caratteristico, il rilascio da un foro o flangia di diametro equivalente di 1”. Gli scenari successivi a tale perdita di contenimento possono essere diversi, a seconda della sostanza contenuta nei serbatoi. Nel caso in cui all’interno dell’apparecchiatura sia contenuto gas naturale liquefatto (LNG) lo scenario finale sarà costituito da un pool fire di un liquido bollente, mentre nel caso di rilascio di cloro liquefatto, l’evento ultimo sarà rappresentato dalla dispersione del gas tossico[56].

• Per ciò che riguarda lo stoccaggio dei barili contenenti calcio metallico è stata se- lezionata, come causa comune di guasto, l’apertura dei coperchi di tali barili e la reazione di circa il 30 % del calcio contenuto all’interno con l’umidità presente nel- l’aria. Questo ha come conseguenza lo svilupparsi di idrogeno che, innescato dallo stesso calore di reazione sviluppato, si innesca dando luogo ad una fire-ball[5]. Inoltre, come affermato precedentemente, è molto importante determinare la presenza di bacini di contenimento intorno alle apparecchiature, così da definire in modo accurato le caratteristiche del rilascio e le possibili conseguenze. Nel layout dell’impianto industriale, riportato in Fig. 6.3, è evidenziata la presenza di bacini di raccolta intorno agli 11 serbatoi atmosferici (AT). Tali bacini di contenimenti sono ipotizzati di altezza pari ad 1.5 metri rispetto al terreno su cui sono istallati i serbatoi atmosferici.

6.2. Scenari considerati 6. Caso studio

Figura 6.3: Disposizione dei bacini di contenimento all’interno del layout dell’impianto industriale, considerato nel caso studio.

Nel caso invece dei serbatoi orizzontali contenenti gas liquefatti (S) non è considerata la presenza di alcun bacino di contenimento.

Infine, anche per quanto riguarda i barili (B), riempiti con calcio metallico ed immagaz- zinati all’interno di un deposito di stoccaggio, non è presente alcuna diga o barriera. I tipi di guasto interni al processo, caratteristici delle diverse apparecchiature conside- rate nel caso studio, le dimensioni delle dighe di contenimento (quando presenti) e gli scenari incidentali finali successivi al rilascio sono riassunti in Tab. 6.2. Per la valuta- zione delle conseguenze di tali scenari, innescati da cause di guasto interne al processo, sono stati utilizzati i modelli convenzionali riportati nei database. In particolare, per quanto riguarda gli scenari di incendi sono stati utilizzati i modelli per (pool fire e fire- ball) proposti dal TNO[31], brevemente descritti nel Cap. 4, mentre per la dispersione di gas tossico è stato utilizzato il modello gaussiano modificato “Germeles & Drake”[26], anch’esso riportato nel Cap. 4.

6.2. Scenari considerati 6. Caso studio Tabella 6.2: Elenco riassuntivo delle informazioni relative alle cause di guasto co- muni, alla superficie occupata dal bacino di contenimento (dove presente) ed allo scenario incidentale finale successivo al rilascio, per ciascun tipo di apparecchiatura.

NE: dighe di contenimento non presenti, per il serbatoio in oggetto.

Apparecchiatura Sostanza Area del bacino Tipologia di rilascio Scenario finale

AT 1 Kerosene 5600 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 2 Kerosene 2900 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 3 Benzina 2900 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 4 Benzina 5600 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 5 Diesel fuel 8000 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 6 Diesel fuel 8000 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 7 Ottano 1600 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 8 Ottano 1600 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 9 Ottano 1600 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 10 m-Xylene 750 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

AT 11 m-Xylene 750 m2 Continuo da foro 2" Pool fire conf.

S 1 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 2 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 3 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 4 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 5 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 6 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 7 LNG NE Continuo da foro 1" Pool fire non conf.

S 8 Cloro NE Continuo da foro 1" Dispersione tossica

S 9 Cloro NE Continuo da foro 1" Dispersione tossica

S 10 Cloro NE Continuo da foro 1" Dispersione tossica

B 1-30 Calcio NE Catastrofico Fire ball

(Reaz. 30% calcio)

Caso B

Nel Caso B del primo scenario viene valutata la possibilità che un evento incidentale, causato da un guasto interno al processo, possa innescare effetti domino nei confronti delle apparecchiature vicine. Nel caso studio in oggetto, non sono state riscontrate cause di sovrapressione, per cui l’unico effetto che può dar luogo ad eventi in cascata è l’irrag- giamento sviluppato dagli incendi (pool fire e fire-ball).

Questa valutazione viene realizzata calcolando, mediante l’utilizzo dei metodi conven- zionali riportati nelle banche dati[31][26] ed utilizzati nel Caso A del presente scenario, il valore dell’irraggiamento nello spazio circostante l’incendio, per i diversi eventi di pool fire e fire-ball esaminati nel caso precedente, andando poi a confrontare tale valore con quello di soglia per l’innesco degli effetti domino.

In questo modo è possibile determinare la distanza a cui si ha il valore di irraggiamento di soglia e le apparecchiature che quindi risultano soggette a tale rischio.

6.2. Scenari considerati 6. Caso studio

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