Ricapitolando quindi nello schema di Schroedinger gli operatori e quindi anche i loro autovalori e autovettori sono fissati mentre gli stati evolvono con l’hamiltonia rispondendo all’equazione di Schroedinger
|ψti = e−iHt~ |ψ0i i~d |ψi
dt = H |ψi
con per esempio nel caso dell’operatore posizione ˆX |xi = x |xi. Ricordiamo che quando si passa dalla rappresenzaione astratta dei ket a quella delle funzioni d’onda (hx|ψi) la derivata da totale passa a parziale perch`e la funzione d’onda dipende da x e t.
i~∂ψ(x, t)
∂t = Hψ(x, t)
Nello schema di Heisemberg gli stati rimangono congelati mentre operatori e relativi autovettori evolvono con H.
|x, ti = eiHt~ |xis X(t) = eˆ iHt~ Xˆ
se−iHt~
Se ci chiediamo qual `e la probabilit`a di trovare una particella di Hei-semberg questa `e
H hx, t|ψ0i = shx|e−iHt~ |ψ0i
Allora se parliamo di funzioni d’onda e quindi di osservabili la dif-ferenza fra le due modellizzazioni scompare.
Quello che serve a noi `e un terzo schema quello di interazione in cui come vedremo sar`a di gran lunga pi`u semplice fare i conti. In questo schema l’hamiltoniana `e formata da una hamiltoniana che sappiamo risolvere esattamente pi`u da una piccola di interazione; la trasformazio-ne unitaria di evolvuziotrasformazio-ne temporale ha solo H0 e quindi sia stati che operatori assumono una dipendenza dal tempo2. Quindi abbiamo che gli operatori si trasformano semplicemente e assumono una dipendenza dal tempo:
As(t) = eiH0t
AseiH0t
con H = H0 + HI
Mentre per i vettori `e pi`u complicato infatti |ψ, tiI = eiH0t|ψ, tis |ψ, tiI = eiH0t
e−iHt|ψ0i ma ora stiamo trattando operatori quantistici e quindi
e−i(H0+HI)t 6= e−iH0teiHIt
Vediamo quindi che succede se inseriamo |ψ, tiI nell’equazione di Schroe-dinger
= id
dt|ψ, tiI = HI(t) |ψ, tiI ↓
• La derivata a sinistra `e applicata ad una quantit`a composta quindi diventa: d dt|ψ, tiI = −H0eiH0te−Ht|ψ0i + eiH0tHe−Ht|ψ0i = = −H0eiH0te−Ht|ψ0i + eiH0tH0 | {z } commutano e−Ht|ψ0i + eiH0tHIe−Ht|ψ0i = = eiH0t HIe−Ht|ψ0i • mentre il termine a destra si esplicita come:
HI(t) |ψ, tiI = eiH0t HIe−iH0t | {z } HI(t) eiHt|ψtis | {z } |ψtiI 2
Il vettore che segue il moto naturale ha: −id |ψtiI dt = e iH0t HIe−iHt |ψ0i |{z} |ψ,tis = HI(t) |ψ, tiI
Questa `e una equazione molto complicata da risolvere, se per`o l’ha-miltoniana di interazione `e piccola posso approssimare la soluzione alla soluzione iniziale pi`u pezzi sempre pi`u piccoli.
i d dt|ψti = HI(t) |ψti integriamo−→ |ψti − |ψ0i = −i Z t 0 HI(t0) |ψt0i dt0 |ψti = |ψ0i−i Z t 0 HI(t0) |ψt0i dt0 = |ψ0i |{z} Ordine 0 − i Z t 0 HI(t0) |ψ0i dt0 | {z } O(1) − Z t 0 dt0 Z t0 0 dt00HI(t0)HI(t00) |ψti | {z } O(2)
e cos`ı via iterativamente si pu`o sostituire la soluzione e fermarsi all’or-dine di accuratezza voluto. La potenza del metodo `e che a qualsiasi ordine mi fermo ho i mezzi per calcolare gli integrali infatti in questi compare ψ0 che conosco. Possiamo riscivere in forma compatta come: |ψti = |ψ0i− ∞ X n=1 (−i)n Z t 0 dt1·· Z tn−1 0 dtnHI(t1)··HI(tn) |ψ0i con t ≥ t1 ≥ ...tn−1 ≥ tn Decido l’ordine a cui fermarmi e tutti i termini sono calcolabili;
anche le HI le conosco essendo le H di interazione di campi liberi. Ora introduciamo il time ordering T, anche chiamato T prodotto, che dato un prodotto mette a destra i termini con il tempo minore:
|ψti = |ψ0i − ∞ X n=1 (−i)n Z t 0 dt1 · · Z tn−1 0 dtnT [HI(t1) · ·HI(tn)] |ψ0i Nel nostro caso non cambia nulla essendo le HI gi`a ordinate, tuttavia adesso la quantit`a `e simmetrica per scambio di due integrali e posso estendere tutti gli integrali da 0 a t dividendo per un fattore n!1
|ψti = |ψ0i − ∞ X n=1 (−i)n n! Z t 0 dt1 · ·dtnT [HI(t1) · ·HI(tn)] |ψ0i
Vediamo esempi di come si possono calcolare queste grandezze all’in-terno della teoria dell’elettrodinamica quantistica. In genere nei proces-si di scattering proces-si fa tendere a −∞ il tempo iniziale. Dobbiamo inoltre far collassare il generico stato finale dell’interazione in uno degli stati che vogliamo osservare3, e facciamo evolvere il sistema con l’operatore di evoluzione. L’operatore di evoluzione `e fatto nel seguente modo:
|ψti = U (t, t0) |ψ0i U (t, t0) = I + ∞ X n=1 (−i)n n! Z t t0 dt1· · · dtnT [HI(t1), · · · , HI(tn)] Ipotizzando che la situazione di partenza sia: t0 → −∞ e t → ∞:
|ψ∞i = U (−∞, ∞) |ψ−∞i
Se vogliamo rivelare uno stato che alla fine ha due fotoni basta calcolare l’elemento di matrice:
hγγ|U (−∞, ∞)|ψ−∞i
Il propagatore tra −∞ e ∞ `e detto matrice di scattering, e si indica con la lettera S S = I + ∞ X n=1 (−i)n n! Z ∞ −∞ dt1· · · dtnT [HI(t1), · · · , HI(tn)] (5.1) S `e un operatore unitario. Ha una forma suggestiva che pu`o essere condensata in notazione: S = T exp −i Z ∞ −∞ HI(t)dt
Adesso abbiamo gli strumenti per poter calcolare i processi di elet-trodinamica quantistica. Manca da trovare l’espressione dell’hamilto-niana di interazione.
3Se vogliamo osservare un processo di scattering compton ci aspettiamo sia all’inizio che alla fine stati con un elettrone e un fotone, bisogna proiettare quindi l’evoluzione finale su questo stato per ottenere una grandezza fisica sensata.
Per ricavare l’hamiltoniana di interazione vediamo prima un esempio pi`u semplice, prendiamo una particella che interagisce con un campo elettromagnetico esterno, ingorando per ora la back reaction4.
L’esempio migliore `e lo scattering Rutherford dell’elettrone sui nu-clei: trascuriamo il fatto che sia nucleo che elettrone potrebbero emet-tere fotoni. Qual `e l’hamiltoniana di interazione del sistema? I gradi di libert`a sono elettronici e positronici, mentre il campo elettromagne-tico esterno l’abbiamo preso fisso. La Lagrangiana si ottiene variando l’azione solo per i campi ψ fermionici, mentre il campo A rimane fisso.
iγ0∂0 + i∂iγi − m ψ = 0
Per passare in elettrodinamica ocorre sommare all’impulso il potenziale vettore:
i∂µ → i∂µ− eAµ
Per cui l’equazione che il campo fermionico soddisfa `e:
(iγµ∂µ − eγµAµ− m) ψ = 0 Moltiplichiamola per γ0:
iγ0γµ∂µ − eγ0γµAµ− γ0m ψ = 0 h
i∂0 + i~α · ~∇ − e A0 + αiAi − mβiψ = 0
Da questa espressione usando il principio di minima azione si pu`o ricavare la forma della lagrangiana:
L = ¯ψ i /∂ − m ψ − e ¯ψ /Aψ
Questa lagrangiana `e invariante per trasformazioni di fase in assenza di campo magnetico. Quando introduciamo un A non nullo, le trasfor-mazioni di fase sono vincolate dall’invarianza di Gauge di A. Questa lagrangiana esibisce una invarianza di Gauge:
e−iα(x)ψ¯ψ¯0 i /∂ − m eiα(x)ψψ0
4La back reaction `e la reazione della particella al campo magnetico, ossia come questa particella modifica a sua volta i campi.
Se alpha `e dipendente dalla posizione la derivata /∂ porta in evidenza un fattore α, annullando la normale invarianza di fase:
¯
ψ0 i /∂ − m ψ0
= ¯ψ i /∂ − m ψ − ∂µα ¯ψγµψ
Al cambiamento di fase occorre introdurre un cambiamento di Gauge opportuno che mi annulli il termine aggiuntivo:
Aµ0 = Aµ+ ∂µΛ
Questa trasformazione ci permette di introdurre un interazione Gau-ge invariane.
δ Z
d4xL(x) = 0 i /∂ − m ψ − e /Aψ = 0
La lagrangiana di interazione `e molto semplice. Possiamo ricavare l’hamiltoniana: H = Z ˙ Φ∂L ∂ ˙Φ − L d3x Z d3x ˙ ΦL0 ˙ Φ − L0 − LI
Se la lagrangiana `e composta da un termine imperturbato L0 e un ter-mine di interazione LI che non dipende dalle derivate ei campi allora anche l’hamiltoniana pu`o essere separata in due hamitltoniane:
H = H0 + HI Dove HI `e dato da:
HI = − Z
d3xLI = +e Z
d3x ¯ψ /Aψ Ora possiamo scrivere la formula di Dyson:
S = I − ie Z ∞ −∞ dt1 Z ¯ ψ /Aψd3x = I − ie Z ∞ −∞ d4x ¯ψ /Aψ
Il primo processo che analizzeremo sar`a il processo di diffusione a partire da un campo esterno, ψ e ¯ψ sono campi di Dirac. A il campo
esterno del sistema. In questo processo analizzeremo lo scattering di un nucleo di carica −Ze. Il campo coulombiano `e:
A0(x) = Z|e|
4π|~x| Ai(x) = 0
Il campo elettrico classico `e dato dal gradiente del potenziale ~
E = − ~∇A0
Lo stato iniziale lo otteniamo creando dal vuoto un elettrone:
b+r(~p) |0i
Nello stato finale avremo ancora un elettrone:
b+r(~k) |0i
Dobbiamo calcolare l’elemento di matrice tra stato iniziale e stato finale, che `e la quantit`a che entra in gioco per il calcolo della sezione d’urto del processo.
| h0|br(~k)Sb+r(~p)|0i |2