È basilare avere chiara la struttura generale del progetto di Teatro d’Animazione Pedagogico suddiviso nelle fasi di: pianificazione, programmazione e stesura, monitoraggio e verifica. Se è attivato in una scuola superiore (come in questo elaborato), deve essere inserito nel Piano dell’offerta formativa (Pof), all’inizio dell’anno, per definirne le modalità di realizzazione, i tempi e l’organizzazio-ne1. La legge n.53 del 28 marzo 2003 ha conferito nuovi strumen-ti di flessibilità alle scuole autonome2; con l’autonomia scolastica cambiano i ruoli ed i rapporti con le istituzioni centrali e periferi-che, si abbattono i vincoli gerarchici e burocratici, si libera l’azio-ne dell’insegnamento dalla rigidità dei programmi, degli orari, delle disposizioni dall’alto e si ampliano gli spazi per la progettua-lità e la ricerca. Come afferma Rosa Di Rago, l’attività teatrale è essenzialmente un progetto «che nel suo farsi educa alla pratica del
“processo”, come esperienza dinamica e come una strategia meto-dologica all’insegna dell’adattabilità e del non dogmatismo e trova spazio all’interno di una scuola dell’autonomia, che si caratterizza per la sua progettualità»3. L’elaborazione annuale dei Pof è oggi l’occasione per le istituzioni scolastiche di dotarsi di percorsi for-mativi che, pur aderendo agli obiettivi generali ed educativi defini-ti a livello nazionale, raccolgono e rispondono alle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico in cui le scuole operano;
il Pof è il documento programmatico della scuola (una sorta di carta d’identità) che ne definisce: l’essenza culturale e sociale, gli scopi e le finalità didattico-formative, indicando anche nel detta-glio le attività extra-curricolari programmate per l’anno scolastico in corso. Il Piano di offerta formativa viene elaborato e approvato
all’inizio dell’anno dal collegio dei docenti, secondo le guide stabi-lite dal consiglio d’istituto, anche le proposte educative e formati-ve proformati-venienti da altre istituzioni e/o associazioni vanno presenta-te al dirigenpresenta-te scolastico e al consiglio d’istituto in presenta-tempo utile per l’inserimento nelle attività da programmare, in attesa della succes-siva delibera da parte del collegio dei docenti. Un nuovo protocol-lo d’intesa a seguito della citata legge 53/20034, in particolarmen-te il decreto legislativo n.59 del 19 febbraio 2004, ha riconosciuto la valenza pedagogica del teatro nella scuola5; oltre a riaffermare i principi ribaditi dal precedente testo legislativo del 6 settembre 1995, si prevede anche l’organizzazione di uno specifico palcosceni-co del teatro della scuola. Ci sono stati preziosi momenti di inpalcosceni-contro e confronto in cui scuole di ogni ordine e grado, provenienti da tutta Italia, hanno avuto l’opportunità di rappresentare i loro spettaco-li, discuterne e scriverne6 con una prima edizione, tenutasi a Viterbo nell’ottobre 20077 e seguita dalla seconda edizione ad Assisi nel 20098; ogni anno, il 27 marzo, si tiene la Giornata mon-diale del teatro a scuola, istituita con circolare n.684 del 1 marzo 2010 dal MIUR, che collabora con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per coinvolgere il mondo della scuola in iniziative da rea-lizzare in tutto il territorio nazionale9. Negli ultimi anni, lo stesso Ministero ha promosso una serie di riflessioni sull’attività teatrale scolastica, in collaborazione con: il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il Ministero della Gioventù, l’ETI (Ente Teatrale Italiano)10, l’AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo)11, l’AGITA (Associazione per la Promozione e la Ricerca della Cultura Teatrale nella Scuola e nel Sociale)12 e la FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori)13. La prima edizione della Giornata mondiale del teatro a scuola, coordinata dagli uffi-ci scolastiuffi-ci regionali, su tre regioni (Veneto, Lazio e Campania) e tre scuole polo nelle città di Verona, Roma e Napoli si è svolta con vasto e articolato programma di attività teatrali14. Questa nuova cultura del «far teatro a scuola» ha portato sempre più docenti ad usare l’attività di drammatizzazione per raggiungere obiettivi didattici e formativi. La finalità dell’iniziative, come il Festival del
teatro scolastico (organizzati in importanti città italiane con bandi di concorso aperti alle scuole del territorio di ogni ordine e grado), è mettere a confronto gli istituti italiani, offrendo l’opportunità ai ragazzi di esibirsi e proporre un lavoro, che sarà valutato secondo parametri che riguardano soprattutto il raggiungimento degli spe-cifici obiettivi previsti in ciascun progetto e il risultato ottenuto. Per l’attuazione di un progetto teatrale nella scuola è importante pren-dere subito contatto con il docente che ricopre l’incarico di funzio-ne strumentale per l’area delle attività teatrali. Spetta al collegio dei docenti di ogni istituto decidere e deliberare i contenuti delle varie funzioni strumentali necessarie alla luce del proprio Piano di offerta formativa; sarà allora importante considerare:
- gli obiettivi che si vogliono raggiungere;
- che cosa si deve fare e l’impegno di massima previsto, che non potrà essere tradotto in quantità oraria rigida e predefinita;
- definire il numero complessivo di funzioni necessarie;
- stabilire i requisiti di accesso; decidere le procedure come la pre-sentazione delle domande da parte degli interessati;
- l’istituzione di un’apposita commissione;
- la presentazione al collegio delle proposte per la definitiva delibe-ra, a conclusione dell’iter individuato;
- il conferimento degli incarichi in base alle competenze, alle espe-rienze professionali o alle capacità relazionali.
L’azione delle funzioni strumentali, ovvero dei docenti che costitui-scono lo staff che collabora con il dirigente scolastico, si occupa di quei particolari settori dell’organizzazione scolastica per i quali si rende necessario razionalizzare e ampliare le risorse, monitorare la qualità dei servizi e favorire la formazione e l’innovazione. Sono due le aree di intervento: la realizzazione e la gestione del Pof e dei progetti formativi con enti ed istituzioni esterni alla scuola15. È necessario stipulare e firmare un accordo di programma con il dirigente scolastico, in riferimento all’autonomia funzionale scola-stica, con la descrizione dei termini dell’accordo; con il docente funzione strumentale16, che si occupa dell’area teatrale, vengono concordati i tempi di attuazione e l’articolazione del progetto, che
diventa quindi operativo. Ottenuta l’autorizzazione ad entrare nel-l’edificio scolastico per tutti i componenti (docenti e responsabili) dello staff direttivo del progetto di Teatro d’Animazione Pedagogico, è necessario occupare soltanto gli spazi riservati alla realizzazione del progetto nelle ore pianificate, instaurando con il dirigente scola-stico, il personale docente e non docente rapporti di collaborazione e di rispetto dei ruoli. Questo serve per non creare motivi di inva-sione e disturbo alle normali attività didattiche, facendo sempre riferimento al docente funzione strumentale (che svolge il ruolo di tramite istituzionale) per ogni necessaria azione di comunicazione con il dirigente scolastico, i docenti, gli studenti ed eventualmente le famiglie dei ragazzi partecipanti al progetto. Il progetto del TAP dura un intero anno scolastico ed è quindi articolato in unità didat-tiche suddivise in una precisa scansione temporale; queste possono essere adattate alle specifiche esigenze educative ed ai diversi con-testi scolastici. Il tempo necessario per la realizzazione del proget-to non può essere inferiore ai sei/otproget-to mesi e se viene svolproget-to in ora-rio scolastico, bisogna tenere conto che va ad inserirsi in una pro-grammazione curricolare; gli studenti saranno pertanto lontani dalle classi nelle ore strettamente necessarie, concordate e indivi-duate con il collegio dei docenti. Il progetto si può inserire, ad esempio, nell’ora di Educazione fisica (avendo un laboratorio danza), o in quella di Cittadinanza e Costituzione (trattando il TAP spesso temi sociali), visto che ad oggi è stato definito il nuovo insegnamento di educazione civica17 che, oltre a temi classici, si tratta anche di una materia che comprende l’educazione ambien-tale, l’educazione alla legalità, i principi di una corretta competi-zione sportiva e i valori del volontariato, le basi dell’educacompeti-zione stradale e dell’educazione alla salute, i valori del rispetto e della multiculturalità18; in questo modo si consente ai partecipanti di non perdere ore di lezione frontale, con l’eccezione della fase fina-le ovvero la settimana precedente la rappresentazione teatrafina-le. È necessario che tutta l’organizzazione sia concordata nei dettagli con il docente funzione strumentale, in accordo con i singoli docenti, per non alimentare scontentezza o comprensibili timori di
trascurare le discipline curriculari (eventualmente si possono aggiungere delle ore al termine delle lezioni in orario extra-scolasti-co). L’autonomia scolastica consente un’articolazione oraria ampia e diversificata, quindi ciascun istituto può organizzare le attività integrative previste in modo efficace ed efficiente. In nessun caso lo studente deve credere che partecipare ai laboratori teatrali del TAP significhi evitare una lezione o un’interrogazione, anzi la motivazio-ne a partecipare seriamente rafforza ulteriormente la disciplina, il senso di responsabilità, la frequenza e la resa scolastica. Si consiglia di dare inizio al progetto nel mese di ottobre e terminarlo i primi quindici giorni di maggio; gli studenti saranno così liberi di dedicar-si alle lezioni e agli esami finali, e tornare a scuola in tempo perché i loro meriti siano riconosciuti dagli insegnanti e dagli studenti che non hanno partecipato al progetto ma che hanno assistito alla mes-sinscena. La lunga esperienza di progetti di Teatro d’Animazione Pedagogico realizzati nella scuola ha dimostrato che saranno gli studenti stessi a chiedere di ritrovarsi anche in orari aggiuntivi o si organizzeranno da soli per provare, sia a scuola il pomeriggio sia a casa loro; diventando abili organizzatori del loro lavoro, capendo che ognuno è essenziale per raggiungere la scadenza-spettacolo19.