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Gli schemi confrontati nel lavoro di simulazione sono riportatati nella Figura 4.1. Come si vede allo [Schema A] è associato un loop FC senza posizionatore, viceversa lo [Schema B] simula un loop FC dotato di posizionatore.

Dalla figura si evince chiaramente come il posizionatore possa essere considerato come un loop in cascata che controlla la posizione effettiva dello stelo della valvola.

Questo ci dice già che i vantaggi del posizionatore saranno tanto più marcati quanto più lenta sarà la dinamica del processo esterno ܲ .

Nella pagina successiva vengono descritti dettagliatamente i due schemi proposti; in particolare si esplicita cosa simula ogni blocco e quale variabile fisica è associata ad ogni segnale.

ܭ஼ଵ, ߬ூଵ C1 OP1 MV e1

[Schema B]

p ݇ଵ, ߬ଵ, ߠଵ ܬ, ܵ ݇ଶ, ߬ଶ, ߠଶ PV P1 Stiction model P2 ܭ஼ଶ C2 SP e2 OP2 SP ܭ஼ଵ, ߬ூଵ C1 OP MV e

[Schema A]

p ݇ଵ, ߬ଵ, ߠଵ ܬ, ܵ ݇ଶ, ߬ଶ, ߠଶ PV P1 Stiction model P2

Descrizione [Schema A] : (schema senza posizionatore)

SP: set Point, può essere settato dall’operatore o può essere imposto da un loop esterno che opera in cascata su questo

e: errore tra SP e la misura della variabile di processo controllata. Non si effettua distinzione tra valore reale e valore misurato e dunque si a assume che la variabile misurata sia eguale alla PV.

ܥଵ: Regolatore esterno a struttura PI. Genera un’azione di controllo OP funzione dell’errore e secondo la struttura proporzionale integrale.

OP: segnale elettrico in uscita dal regolatore. Determina la pressione che dovrà essere inviata all’attuatore per muovere lo stelo. Il nome OP deriva dai vecchi regolatori pneumatici che fornivano in uscita direttamente un segnale di pressione (output pressure).

ܲଵ: Rappresenta la dinamica con la quale la camera dell’attuatore viene saturata del quantitativo di aria necessaria a generare la forza sufficiente a muovere lo stelo. In questo blocco è compresa la dinamica dell’i/p converter (dinamica molto veloce rispetto alla saturazione della camera dell’attuatore). Il processo ܲ sarà tanto più lento quanto maggiori saranno le dimensioni della valvola (e dunque del pipe). Si è scelto di simulare tale dinamica con un processo del primo ordire più ritardo, cioè un processo a tre parametri.

P: pressione sulla camera dell’attuatore.

Stiction model: modello di attrito statico a due parametri S e J (modello di Kano). Per il significato dei parametri S e J si veda il paragrafo successivo 4.2.

MV: Posizione effettiva dello stelo. L’acronimo MV sta per variabile manipolata, a indicare che la posizione dello stelo è la variabile da manipolare per variare la portata.

ܲଶ: Rappresenta la dinamica con la quale si passa dalla posizione dello stelo alla variabile di processo controllata (PV). Tale dinamica ovviamente è funzione del loop di controllo in esame; indicativamente sarà una dinamica molto veloce per un loop FC e lenta per loop quali LC,PC e TC.

PV: variabile di processo controllata, trattandosi di un loop di base può essere una portata, una temperatura, un livello, o una pressione.

Descrizione [Schema B] : (schema con posizionatore)

Lo schema è analogo al precedente; l’unica differenza sta nell’inserimento di un loop interno che controlla la MV (posizione dello stelo) che simula la presenza del posizionatore.

4. Simulazioni

In questo caso l’azione di controllo totale è data da ܱܲ+ ܱܲ; ovvero esiste una componente di azione di controllo associata all’errore sulla portata ed una componente associata invece all’errore della posizione effettiva dello stelo rispetto al suo set point ( che non è altro che l’uscita dal regolatore esterno). Come regolatore interno (cioè quello associato al posizionatore) si è scelto di usare un regolatore a sola azione proporzionale. Ciò in accordo con gli algoritmi usati dai posizionatori industriali (vedi paragrafo 3.2.2.1) che non prevedono la presenza di azioni integrali per scongiurare problemi di instabilità dovute alle interazioni con la componente integrale del loop esterno di portata; eventuali componenti derivative, che hanno effetto solo nel transitorio, sono state trascurate per non appesantire eccessivamente il modello in quanto il nostro interesse si è concentrato principalmente sugli andamenti allo stazionario.

4.1.1 Scelta dei parametri della simulazione

La scelta delle costanti di tempo che caratterizzano i processi ܲ e ܲ relativamente ad un loop FC è stata fatta sulla base delle prove sperimental

Figura 4.2 si riferisce ad una prova sperimentale in cui si è imposto una variazione del SP di portata da 4 l/s a 3.5 l/s. Il tempo di acquisizione della prova

e di 2 s. Con riferimento alla figura si nota come ritardo e costante di tempo di entrambi i processi ܲ e ܲ siano minori del tempo di acquisizione (2 secondi).

Per le costanti di tempo si è deciso di imporre un ordine di grandezza di differenza tra processo interno e processo esterno; in particolare si è assunto

߬ଵ = 1sec e ߬ଵ = 10sec . .

Figura 4.2: Dinamica caratteristica di un FC

Per quanto riguarda la simulazione di loop più lenti quali ad esempio il controllo di temperatura, pressione,livello o composizione si è lasciata invariata

3,4 3,5 3,6 3,7 3,8 3,9 4 4,1 8 10 12 14 16 18 20 22 24 260 270 280 290 300 310 320 330 340 OP MV PV SP portata O P , M V [ % ] Time [sec] S P p o rt a ta , P V [ l/ se c]

la dinamica esterna è stata assunta di un ordine di grandezza più lenta rispetto all’FC. Ovviamente questa scelta rappresenta una generalizzazione abbastanza grossolana in quanto in ambito industriale i loop LC,TC,PC e CC sicuramente hanno svariate dinamiche; tuttavia quello che si vuole fare è valutare i miglioramenti introdotti dal posizionatore nel caso di controllo di portata (loop veloce) e nel caso di un loop più lento (LC,TC,PC e CC). Dunque la scelta delle dinamiche effettuata è funzionale a questo scopo. La Tabella 4.1 riassume le dinamiche scelte per il confronto e lo studio delle prestazioni dei diversi loop studiati con e senza posizionatore.

Loop veloce Loop lento

Dinamica processo interno ܲ. ߠ = 1sec , ߬ = 1sec ߠ = 1sec , ߬ = 1sec Dinamica processo esterno ܲ ߠ = 1sec , ߬ = 1sec ߠ = 10sec , ߬ = 30sec

Tabella 4.1

Come tuning del regolatore PI esterno si è usato in tutti i casi il metodo della curva di reazione (CR) basato sulla dinamica del processo esterno ܲ. Per lo

Schema B il guadagno ܭ௖ଵ è stato opportunamente detunato sulla base di ܭ௖ଶ in modo tale che i due schemi avessero prestazioni analoghe nel caso di assenza di attrito.

ܭ௖ଵ = ܭ′௖ଵ∙ ಼೎మଵ భశ಼೎మቁ

[Schema B]

Dove ܭ′௖ଵ è il guadagno ottenuto dal tuning CR basato su ܲ.

La configurazione dei loop appena descritta rappresenta il Caso Nominale, cioè lo stato iniziale della simulazione; a partire da questa configurazione è stato poi inserito un attrito crescente e sono stati effettuati studi parametrici al variare dei parametri più significativi per comprendere le dinamiche connesse all’attrito. La Figura 4.3: prestazioni nel Caso nominale mostra come le prestazioni dei due schemi nel Caso Nominale per l’inseguimento di un gradino unitario siano del tutto confrontabili in termini di ritardo, tempi di risalita e sovraelongazione.

[ Schema A ] [ Schema B ]

Figura 4.3: prestazioni nel Caso nominale (loop veloce)

0 10 20 30 40 50 60 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 t [sec] P V SP PV 0 10 20 30 40 50 60 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 t [sec] P V SP PV

4. Simulazioni

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