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3. Analisi del venture capital spaziale

3.1 Segmentazione Europea

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univoco dell’investitore. Logicamente, siccome in un round possono essere presenti più investitori e uno stesso investitore può aver partecipato a diversi round, uno stesso codice potrà essere ripetuto più volte (sia per il Round che per l’Investitore).

BLOCCO IV

In questo ultimo blocco si trovano le informazioni sui finanziatori, tra cui la tipologia, la sede, la specializzazione negli investimenti e l’ammontare totale investito.

I dati inseriti all’interno del database provengono in prevalenza da Crunchbase, una base dati che include informazioni su società, finanziamenti, membri fondatori, individui in posizioni di leadership, fusioni e acquisizioni, notizie e tendenze del settore. A completamento dei dati forniti da Crunchbase, non sempre esaustivi, è stata fatta in primo luogo una ricerca per ogni impresa all’interno del database.

Attraverso i relativi siti web sono state aggiunte molte informazioni importanti relative alla loro missione e al loro posizionamento all’interno della space economy. Ulteriori dati, invece, sono stati recuperati dai profili Linkedin e dalle interrogazioni sul database.

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Figura 40: numero di imprese spaziali europee finanziate da venture capital

Com’era facilmente prevedibile il numero di imprese spaziali finanziate almeno una volta da venture capital è aumentato in particolar modo nell’ultimo decennio, periodo in cui questo ha iniziato a diffondersi su larga scala, come visto nel capitolo precedente, soprattutto nelle zone centro-ovest del nostro continente.

Figura 41: densità di imprese spaziali europee finanziate da venture capital

Come si nota dal grafico in figura 40, il Regno Unito è il paese in cui il venture capital spaziale è più attivo. Il motivo però non è solo dovuto alle tecnologie più avanzate ma al sistema economico

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britannico orientato ai mercati, che favorisce l’ingresso di investitori privati. Sempre a conferma di quanto accennato a livello generale nel precedente capitolo, le altre nazioni con un numero importante di venture capitalist sono la Germania e la Spagna. Allo stesso tempo però all’interno dei suoi confini si concentrano in particolar modo le piccole imprese dato che quasi la totalità delle aziende possiede 10 o meno dipendenti. Viceversa, le imprese più grandi hanno sede principalmente in Scandinavia e nel Centro Europa.

Figura 42: densità di imprese spaziali europee finanziate da venture capital e divise per dimensione

La quota predominante delle imprese considerate appartiene al segmento downstream, circa 50%

delle imprese selezionate, e solo una piccola parte si impegna sia in progetti "verso lo spazio" che

"verso la Terra".

Figura 43: segmentazione di imprese spaziali europee finanziate da venture capital 42

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Segmentazione UE

Upstream Downstream Upstream/Downstream

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Da questa analisi è possibile dedurre che gli investitori di venture capital europei hanno logicamente un interesse maggiore per il segmento "verso la Terra" dato che, come spiegato nel primo capitolo, è il segmento con le opportunità di business più profittevoli, sia per quanto riguarda quelle già esplorate che quelle ancora da esplorare. Per un’analisi ancora più approfondita la precedente suddivisione è stata ulteriormente ramificata in diversi domini.

Figura 44: suddivisione per dominio di imprese spaziali europee finanziate da venture capital

Per quanto concerne il segmento upstream, il dominio a cui appartiene il maggior numero di imprese finanziate da venture capitalist è la produzione di veicoli spaziali. Infatti, nuove tecnologie come l’additive manufacturing e la stampa 3D sono in grado di soddisfare al meglio i nuovi requisiti di sicurezza e di peso necessari per il lancio dei satelliti di nuova generazione. Un’altra tendenza che si sta facendo strada riguarda la realizzazione di strutture dispiegabili su misura per i nano-satelliti le quali permettono una notevole riduzione del volume e di conseguenza del costo di lancio. Infine, a bordo della ISS iniziano a essere prodotte nuove aggiunte commerciali alla sua struttura. Il secondo dominio per numero di imprese riguarda i servizi e la tecnologia di supporto ai veicoli spaziali. Il dominio è molto generico e comprende sistemi di microelettronica di bordo, servizi di consegna dei pezzi più rapidi e software per una gestione migliore del veicolo in orbita. Al terzo posto si trova il dominio dei lanciatori per il rilascio dei satelliti in slot orbitali precisi e indipendenti e al minor costo possibile. Inoltre, alcune delle imprese appartenenti a questo dominio hanno già realizzato razzi riutilizzabili che non producono alcun tipo di detrito durante il trasporto e la fase di discesa.

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Figura 45: suddivisione per dominio di imprese spaziali europee finanziate da venture capital

Il numero di imprese del segmento downstream si distribuisce abbastanza equamente nei vari domini fatta eccezione per l’ambito delle ricerche scientifiche nello spazio. Ovviamente il più diffuso è il settore dell’analisi sui dati satellitari in quanto recupera i dati ottenuti dai due domini di Osservazione della Terra e Navigazione satellitare e li elabora a seconda delle necessità dei diversi clienti, dal monitoraggio dello spazio aereo, dei campi agricoli, del clima, fino al marketing mirato. Come detto, la ricerca e la sperimentazione scientifica spaziale non si sono ancora diffuse su larga scala ma i primi esperimenti hanno iniziato a prendere piede. Ad esempio, condurre queste attività nell’orbita terrestre permette di sfruttare la microgravità che, se utilizzata come piattaforma di innovazione, produce soluzioni che semplicemente non esistono o non possono esistere sulla Terra. Infatti, questa può influenzare le proprietà fisiche dei materiali e dei fluidi, nonché dei sistemi biologici aprendo le porte a nuove capacità e vantaggi per la tecnologia, i materiali e le industrie biomediche.

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