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2.5 FOCUS SUL SETTORE DEL TRATTAMENTO LIQUAMI

2.5.2 Segmenti di mercato e tipologie di clienti

All’interno del processo che porta allo smaltimento del rifiuto vengono coinvolti una serie di attori. A tal fine è necessario fare chiarezza su alcuni concetti di base che ci aiutano a capire il gioco delle parti. In particolare:

- il produttore è “la persona la cui attività ha prodotto rifiuti cioè il produttore

iniziale e la persona che ha effettuato operazioni di pretrattamento, di miscuglio o altre operazioni che hanno mutato la natura e la composizione di detti rifiuti”

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- il detentore è “il produttore dei rifiuti o la persona fisica o giuridica che ne è in

possesso” (D. Lgs. 152/2006, art. 183, comma 1, lett. h);

- l’intermediario è “qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento dei

rifiuti per conto di terzi, compresi gli intermediari che non acquisiscono la materiale disponibilità dei rifiuti” (D. Lgs. 152/2006, art. 183, comma 1, lett. l);

- infine, con il termine gestione, si intende “la raccolta, il trasporto, il recupero e

lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario” (D. Lgs. 152/2006, art. 183, comma 1,

lett. n).

Per una corretta analisi, occorre tenere distinte le due linee di processo, in quanto i soggetti che vi operano si differenziano a seconda della tipologia di rifiuto.

Per quanto riguarda i fanghi delle fosse settiche, i produttori sono tutti quei soggetti, famiglie o aziende, che detengono la fossa settica. Per le operazioni di manutenzione e di raccolta, essi si riferiscono ai cosiddetti autospurghisti. Quest’ultimi, a loro volta, devono appoggiarsi a soggetti esterni per le operazioni di trattamento e smaltimento, le quali possono essere effettuate soltanto da impianti autorizzati.

I clienti di G.I.D.A., di conseguenza, non saranno i produttori iniziali bensì gli autospurghisti:

Tuttavia, trattandosi di rifiuti, devono essere rispettate tutte le normative riguardanti tale disciplina. Questo vale sia per i clienti che per l’impianto di trattamento stesso. In particolare, ogni impianto di trattamento predispone un regolamento ai fini dello smaltimento presso il proprio impianto. Questo significa che i soggetti coinvolti, per poter smaltire i propri rifiuti e quindi diventare clienti di G.I.D.A., devono possedere determinati requisiti. Tali requisiti, sono predisposti dall’azienda autorizzata al trattamento dei rifiuti, definiti sulla base delle specifiche normative in materia, sia a livello nazionale che regionale.

Impianti trattamento Spurghisti

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I punti fondamentali del regolamento per lo smaltimento delle fosse settiche e dei rifiuti derivanti dalla pulizia delle fognature redatto da G.I.D.A. s.p.a. riguardano:

- la procedura per l’accettazione delle ditte di autospurgo presso gli impianti gestiti da GIDA spa.

Ogni azienda che intenda iniziare ad operare con GIDA, deve presentare apposito modello per la richiesta di conferimento dei rifiuti liquidi presso l’impianto di trattamento liquami. È necessario, come richiesto dal D. Lgs. 152/2006, che ciascuna azienda sia iscritta presso l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, al fine di garantire la tracciabilità dei rifiuti. La mancata iscrizione rende impossibile ogni operazione.

- la tipologia di liquami ammessa nell’impianto di trattamento.

Nell’impianto possono essere trattati i rifiuti aventi codici CER 20.03.04 e 20.03.06, tuttavia sono vietati:

1. fanghi e rifiuti liquidi classificati come pericolosi ai sensi dell’art. 184 del D.Lgs. 03.04.2006 n° 152;

2. fanghi e rifiuti liquidi speciali di lavorazioni produttive di qualsiasi tipo, fatte salve specifiche autorizzazioni;

3. fanghi e rifiuti liquidi contenenti valore di solidi sospesi totali con concentrazioni tali da creare problemi alla gestione dell’impianto;

4. fanghi e rifiuti liquidi derivanti da qualsiasi altro tipo di impianto di depurazione liquami ad eccezione di quelli gestiti dalla G.I.D.A. S.p.A. o specificatamente autorizzati.

- la quantità massima conferibile.

È consentito a ciascuna ditta utente convenzionata il conferimento di fanghi e rifiuti liquidi massimo giornaliero autorizzato da G.I.D.A. S.p.A. Qualora la ditta utente conferisca quantitativi di fanghi e rifiuti liquidi inferiori a quelli convenuti e autorizzati, G.I.D.A. S.p.A., anche nel corso dell’anno, si riserva la facoltà di ridefinire le quote individuali di scarico assegnate.

- la tariffazione del servizio.

Le tariffe per il trattamento dei fanghi di serbatoi settici (cod. CER 200304) sono applicate in maniera scalare in base alla quantità annue di reflui conferite agli impianti gestiti da G.I.D.A. S.p.A.

In sostanza, quindi, i clienti di G.I.D.A. s.p.a. saranno soltanto autospurghisti aventi caratteristiche che soddisfano i requisiti richiesti dal suddetto regolamento.

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Per quanto riguarda invece la linea del percolato e delle acque di compostaggio, la situazione cambia sensibilmente. Come detto in precedenza, il percolato si forma all’interno delle discariche a causa delle infiltrazioni di acqua nei rifiuti e dalla decomposizione degli stessi. È chiaro, quindi, come il percolato nasca all’interno delle discariche; di conseguenza, dobbiamo ritenere produttori i gestori delle discariche. Essi, devono provvedere al trattamento di tale rifiuto, e per fare ciò possono agire direttamente intrattenendo loro stessi rapporti con gli impianti di smaltimento, oppure, ed è il caso più frequente, possono appoggiarsi ad altre aziende che possiedono l’autorizzazione come intermediari per la gestione del rifiuto.

Di conseguenza, i clienti di G.I.D.A., come rappresentato di seguito, possono essere sia i produttori stessi che gli intermediari:

Anche in questo caso, sia che siano i produttori ad avere rapporti diretti con l’impianto, sia che siano gli intermediari, devono rispettare i requisiti previsti nel regolamento per il trattamento del percolato di discarica e delle acque di compostaggio. In particolare, il regolamento prevede:

- la procedura per l’accettazione delle ditte trasportatrici presso gli impianti gestiti da GIDA spa.

I requisiti da rispettare sono gli stessi previsti per la linea fanghi delle fosse settiche.

Produttori

Intermediari

Impianti trattamento

35 - La tipologia dello scarico.

Sono ammessi all’impianto di trattamento liquami i percolati di discarica (cod. CER 190703) e le acque da impianto di compostaggio (cod. CER 190599). Sono invece vietati all’impianto di trattamento liquami:

1. rifiuti liquidi classificati come tossici e nocivi secondo quanto disposto dall’art. 2 D.P.R. 915/82 o pericolosi secondo l’art.184 comma 5 del D.Lgs.152/06. 2. Rifiuti che non siano presenti all’interno dell’Autorizzazione Integrata Ambientale 838 del 20 Marzo 2008 e s.m.i..

- la quantità di rifiuti liquidi conferibile (stabilendo quanto già citato per i fanghi delle fosse settiche).

- La tariffazione del servizio.

La tariffazione per il trattamento dei percolati è divisa in categorie di costo per tonnellata di liquame smaltito in funzione del contenuto di COD5 determinato sul campione prelevato durante le operazioni di scarico dell’autobotte ed è stabilita secondo le quantità di COD conferite. GIDA si riserva la facoltà di accordare agevolazioni, sia tariffarie che di altro tipo, a fronte di quantità rilevanti, assunzione di impegni per conferimenti garantiti e costanti nonché per percolati/reflui prodotti da discariche e impianti ubicati nel bacino idrografico del fiume Arno. In questi casi il rapporto commerciale tra GIDA e la Ditta sarà di volta in volta regolamentato da un’apposita convenzione.

Qualora non vengano rispettati tali requisiti l’impianto non potrà ricevere i rifiuti. Riassumendo, i clienti di GIDA possono essere, nel caso di fanghi delle fosse settiche, esclusivamente gli autospurghisti, mentre per il percolato di discarica, i produttori (cioè i gestori delle discariche che intrattengono rapporti diretti con l’azienda) oppure gli intermediari (a cui viene affidato l’incarico del trattamento di tali rifiuti dai gestori delle discariche stesse). Di conseguenza, si avranno diverse tipologie di clienti, in relazione alla tipologia di rifiuto che sarà trattata presso l’impianto.

Dopo aver definito il mercato di riferimento e i soggetti a cui si rivolge G.I.D.A., possiamo adesso passare all’analisi del mercato attualmente servito dall’azienda, separando correttamente le due linee di processo.

5 COD è l’acronimo di Chemical Oxygen Demand (in italiano “domanda chimica di ossigeno”). Il

suo valore, espresso in milligrammi di ossigeno per litro (mgO2/l), rappresenta la quantità di ossigeno

necessaria per la completa ossidazione per via chimica dei composti organici ed inorganici presenti in un campione di acqua.

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