Situazione generale dei flussi migratori sul territorio ticinese
Il fenomeno di questi bambini che provengono da altre nazioni e che hanno una lingua madre straniera è presente da circa trent‟anni. Con l‟apertura del mondo del lavoro, con la globalizzazione e con accordi anche che non riguardano solo la scuola, di tipo economico e di tipo sociale. Questo ha portato a un cambiamento proprio della nostra popolazione scolastica. Rispetto al conton Ticino questo fenomeno lo si vede più a macchie di leopardo che a macchie d‟olio che si allargano e si uniformano con tutto il territorio. Ci sono delle località, dei centri urbani che vivono questo fenomeno maggiormente rispetto ad altre realtà ticinesi, perché, perché c‟è un richiamo legato al mondo del lavoro, e tutto questo è risaputo da più di trent‟anni. Ed è ciclico nell‟arco degli anni e dipende proprio dalla situazione europea e direi anche mondiale. Ricordo ai tempi della guerra in Jugoslavia dove c‟era li problema del Kosovo e abbiamo avuto una massiccia richiesta di accoglienza di questi bambini, questo per quanto riguarda le situazioni belliche. Mentre altri flussi sono più di tipo economico, lavoro e quant‟altro. […] Per quanto riguarda le provenienze qui a scuola, non ricordo di preciso, ma mediamente negli ultimi anni abbiamo avuto una trentina di nazionalità diverse provenienti da tutta Europa, ma non solo, anche da latri continenti, Asia, Africa e anche qualcosa dall‟America latina. Adesso cominciamo ad assistere ad un altro tipo di fenomeno, di famiglie che sono legate ai servizi. Ci sono per fare degli esempi persone che lavorano all‟università, che sono professori all‟Università. Questo dal profilo scolastico crea continue
situazioni in cui noi dobbiamo rivederci, in quanto un bambino che arriva in una classe o sezione, come ai tempi, un bambino lo si accoglie con facilità, si può differenziare bene… quando però cominciano ad aumentare a livello quantitativo i bambini che arrivano, diventa sempre più difficile. Noi abbiamo una diversificazione enorme della popolazione scolastica sia per la lingua sia per le esperienze che hanno vissuto, di tipo scolastico di tipo famigliare.
Educazione casa-scuola
Tutti i bambini sono diversi e anche tutti i valori delle famiglie anche nostrane sono diversi. Perché se io parlo di autonomia, come famiglie ticinesi, si può interpretare già in diversi modi questa parola. […] che tipo di educazione dare al bambino, già al nostro interno è diverso, immaginatevi cosa vuol dire quando ci si allarga a tutte queste popolazioni. Per noi la differenziazione diventa un gioco forza e dico che non sempre è facile. […] Uno degli obiettivi sarà anche quello, sembrerà strano, ma semplicemente il fatto di far rispettare gli orari, per certe culture non è affatto semplice, andiamo a dirlo a un brasiliano o a uno di S. Domingo di essere sempre puntuale, non voglio parlare di valori, di giusto o sbagliato, ma è così. Tante volte mi capita di parlare con genitori di bambini stranieri e di dire che il bambino si comporta male, loro ti dicono addirittura di picchiarlo. Non è quindi solo il punto della puntualità o di portare il sacchetto della ginnastica, ma va oltre, è proprio un aspetto anche educativo. Per quello che è importante anche per noi fargli capire adagio adagio cosa siamo.
Educazione all‟alterità
In questo senso il lavoro è duplice, è vero che noi dobbiamo fare imparare la lingua italiana per essere inseriti e poi continuare il curricolo scolastico, però queste differenze che abbiamo all‟interno del contesto scolastico ci permette anche di fare un lavoro sull‟alterità, e questo io lo trovo molto importante a livello educativo e formativo. La speranza è che se degli allievi vivono l‟alterità già alla scuola elementare, forse quando saranno adulti avranno più strumenti per risolvere conflitti o meglio incontri che sempre ci saranno tra culture diverse. Permette quindi ai bambini del nostro territorio di incontrarsi con altre realtà e di capirsi. Per cui, sì diamo uno sguardo a questi bambini stranieri e di lingua madre straniera, ma nel contempo cerchiamo di creare delle condizioni all‟interno della nostra realtà per avere uno sguardo più aperto. […] Ma questo (l‟integrazione) da entrambe le parti, non solo lo sforzo che deve fare quello che arriva qui, perché altrimenti non avrebbe senso. Sembrano banalità ma anche sapere che ci sono dei suoni diversi per esprimere un linguaggio aiuta a capire e favorisce anche la comprensione di un mondo più ampio. Capire che per risolvere problemi alimentari ci sono abitudini diverse che vanno bene tutte e due aiuta ad ampliare la visione della vita.
Avvicinare le famiglie migranti
Il discorso è per noi importante anche per il fatto che con l‟entrata di questo docente specifico di integrazione e di lingua italiana abbiamo la possibilità di contattare le famiglie e di coinvolgerle maggiormente, perché vediamo che comunque è difficile avvicinare queste famiglie. Ci sono diversi motivi, sicuramente anche molto validi da parte loro per non riuscire ad avvicinarsi, noi non riusciamo sempre a trovare le modalità adatte per agganciare queste famiglie, troviamo difficile l‟incontro. Alla scuola dell‟infanzia ipotizziamo che sia un momento interessante perché comunque i genitori sono preoccupati perché è la prima volta che il bambino esce dalla famiglia e poi i genitori li vediamo giornalmente quando portano e prendono il bambino. Dunque la scommessa che facciamo con questo progetto è anche un po‟ questo, lavorare all‟interno delle sezioni e in più vedere se riusciamo ad agganciare le famiglie e per informare sempre di più sulla nostra scuola, sulla nostra istituzione. Anche qui siamo convinti che loro hanno una visione della scuola che non coincide con la realtà.