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2.3 Applicazioni

2.3.9 Self-Management del diabete

Per un periodo di 9 mesi sono stati reclutati, da quattro stati degli USA, dei veterani di guerra affetti da diabete mellito di tipo 2 [13].

L’obiettivo dello studio era:

• Monitorare i sintomi dei pazienti e i problemi che rilevavano con il self- Management

• Fornire ai pazienti messaggi su misura relativi alla malattia e al self- Management

• Generare dei report, attraverso le mail, per gli assistenti non qualificati • Fornire ai medici dei pazienti dei feedback relativi allo stato di salute di

Gli assistiti, durante l’arco dello studio, ricevevano delle telefonate IVR. Ogni settimana veniva effettuata una chiamata per ciascun paziente. L’assisti- to, attraverso il tastierino numerico, rispondeva a delle domande poste dall’IVR relative alla settimana precedente. Le domande effettuate erano relative a:

• Sintomi di ipoglicemia/iperglicemia • Test della glicemia

• Ispezione dei piedi

• Misurazioni della glicemia inferiori ai 90 mg/dl • Misurazioni della glicemia superiore ai 300 mg/dl

• Assunzioni di farmaci per almeno due volte alla settimana per l’ipergli- cemia

• Trattamenti ipoglicemici

• Mancata assunzione di farmaci per l’iperglicemia

• Informazioni sul numero di misurazioni della pressione effettuate • informazioni sulle misurazioni della pressione

Gli assistiti potevano designare un amico o un familiare come persona a cui mandare le mail riassuntive dei risultati delle chiamate svolte.

Una volta delineato un pattern sulla mancata assunzione di farmaci, sui valori anormali della glicemia e della pressione, il sistema inviava via fax un allarme al medico curante.

Il progetto: motivazioni,

architettura e scelte

tecnologiche

Si vuole rendere il paziente pi`u partecipe e responsabile nel monitoraggio di una malattia cronica, quale il diabete mellito di tipo 1. Attraverso un sistema che sia in grado di fornire dei feedback all’assistito, quest’ultimo avr`a la possibilit`a di migliorare la propria condizione di salute, migliorando la convivenza con la patologia e, al tempo stesso, riducendo le spese mediche. Pertanto, il progetto che si `e deciso di realizzare, consiste in un sistema per il self-Management del diabete mellito di tipo 1, con l’obiettivo di incrementare l’empowerment del paziente attraverso un sistema user-centered.

Il capitolo `e composto da un primo paragrafo in cui viene offerta una pa- noramica sul metabolismo del glucosio e sul diabete.

La seconda sezione presenta le caratteristiche che contraddistinguono il siste- ma.

Nel terzo e quarto paragrafo del capitolo sono presenti l’analisi dei requisiti e l’architettura logica che ne deriva.

Il capitolo si conclude con una panoramica sulle tecnologie selezionate per la realizzazione del sistema.

3.1

Metabolismo glucosio

All’interno del nostro organismo, i principali processi che determinano la con- centranzione di glucosio nel sangue sono: la glicogenolisi, la glicogenosintesi e la digestione.

L’intestino, attraverso l’assorbimento da parte delle proprie pareti, si occupa di immettere nel flusso sanguigno il glucosio presente negli alimenti ingeriti. Al momento del pasto, attraverso il processo di assorbimento di questo orga- no, vi `e un incremento dei livelli ematici di glucosio per un periodo di tempo compreso tra i 90 e i 120 minuti.

All’aumentare della concentrazione di glucosio presente nel flusso sanguigno, al fine di mantenerlo tra i valori normali di riferimento, il pancreas, attraverso le cellule β, secerna l’ormone dell’insulina; il cui compito `e quello di regolare i livelli ematici di glucosio. La produzione di tale ormone ha un triplice ruolo:

• Stimolare l’assorbimento di glucosio da parte dei muscoli • Stimolare il processo di glicogenosintesi da parte del fegato

• Inibire la secrezione dell’ormone del glucagone da parte delle cellule α del pancreas

Questi fattori, insieme, contribuiscono ad abbassare la glicemia. La quan- tit`a di insulina rilasciata `e crescente all’aumentare della concentrazione di glu- cosio presente nel sangue. Quando quest’ultima `e inferiore ai 59 mg/dl, le cellule β cessano la secrezione di insulina.

Il fegato `e in grado di assorbire il 60% circa di glucosio, mentre il restante 40% viene assorbito dai muscoli. L’assorbimento del glucosio avviene attraverso il processo di glicogenosintesi. Si tratta di un processo che consente di conver- tire il glucosio in glicogeno. Il glicogeno `e un polimero del glucosio e funge da riserva energetica qualora quest’ultima sia richiesta. I muscoli e il fegato fungono da siti di stoccaggio di questo polimero.

Le cellule α si occupano di secernere il glucagone. Tale ormone ha un ruolo diametralmente opposto a quello dell’insulina. Quando rilasciato, anzich´e sti- molare l’assorbimento del glucosio, stimola il rilascio di quest’ultimo da parte del fegato, mantenendo il valore basale nei valori di riferimento. Quando la concentrazione di glucosio `e inferiore al livello di riferimento, la produzione di glucagone, aumenta in modo crescente al diminuire della glicemia. Come intuibile, durante e in prossimit`a dei pasti, l’attivit`a delle cellule α `e piuttosto

bassa.

Quando `e in corso un’attivit`a fisica, i muscoli utilizzano il glicogeno imma- gazzinato e, una volta esauritosi, procedono con l’assorbimento del glucosio presente nel flusso sanguigno. Come detto poc’anzi, al diminuire del livello ematico di glucosio, viene rilasciato l’ormone del glucagone. Tale ormone sti- mola la produzione di glucosio da parte del fegato, il quale avvia il processo di glicogenolisi; un processo metabolico in grado di trasformare le molecole di glicogeno in glucosio.

Gli ormoni dell’insulina e del glucagone, attraverso la loro produzione, aiutano l’organismo a mantenere la concentrazione di glucosio nei livelli di riferimento.

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