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LA LETTURA OTTICA DEI VIDEODISCHI

Unità ottica sperimentale ultracompatta della Philips per la lettura dei videodischi, impiegante un laser semiconduttore

di dimensioni molto ridotte.

Il laser semiconduttore, grazie alle sue di­

mensioni molto ridotte, verrà utilizzato nel sistema di lettura ottica dei riproduttori di videodischi, in cui sostituirà il laser a gas at­

tualmente impiegato.

Al sistema di lettura i laboratori di Ricer­

ca Philips di Eindhoven hanno dedicato uno studio particolare, allo scopo di semplificarlo e ridurne le dimensioni.

L'intera unità di lettura (molto compatta) in cui è inserito il laser AIGaAs, prodotto dal medesimo laboratorio, misura solo 1 cm di diametro, è lunga 4 cm e pesa 16 g!

Nel sistema di lettura dell'informazione ottica modulata è stata applicata una con­

troreazione elettro-ottica; ciò ha consentito di ridurre al minimo il numero di componen­

ti ottici impiegati.

Il percorso del pennello luminoso viene completamente controllato nelle tre direzio­

ni perpendicolari (radiale, tangenziale e verti­

cale) mediante tre attuatori elettromec­

canici.

E' stato rilevato che la lettura dei videodi­

schi codificati secondo l'attuale codifica composita fornisce un'immagine di qualità eccellente.

Sul laser a semiconduttore dovranno esse­

re effettuate ulteriori ricerche per stabilirne l'affidabilità e la durata. Tuttavia, si può già prevedere che, rispetto all'attuale riprodut­

tore di videodischi con laser a gas, si avrà in futuro una considerevole semplificazione e riduzione delle dimensioni dell'apparecchio riproduttore, il che avrà pure vantaggiose ri­

percussioni sul prezzo. *

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Il versatile sistema che descriviamo in questo articolo è in grado di controllare qualsiasi apparato in cui sia inserito un com­ mutatore, come ad esempiorendere inudibili noiose pubblicità TV oppure cambiare il sin­ tonizzatore con il registratore in un sistema stereo.

Con una piccola torcia elettrica il sistema funzionerà a distanze fino a 3,5 m, mentre con una torcia normale la portata viene este­ safino a più di9 m.

Come funziona - Lo schema del sistema luminoso è riportato nella fig. 1. Per evitare che la luce ambientale colpisca casualmente la fotocellula PC1, viene usato uno schermo.

La fotocellula fornisce la polarizzazione di

base per il ripetitore d'emettitore Q1. Se si manifestano piccole e relativamente costanti quantità di luce, varia solo il punto di fun­ zionamento a riposo del circuito; ma se un fascio di luce viene diretto verso l'apparato in modo che colpisca direttamente la foto­

cellula, la resistenza di quest'ultima diminui­ sce rapidamente e manda Q1 inconduzione.

Il circuito integrato IC1 è un multivibra-tore monostabile. C1 e R2 forniscono una costante di tempo di 250 ms, la quale evita eccitazioni multiple da parte di unasorgente luminosa che varia lentamente. L'uscita di IC1 è un pulito impulso quadro che viene usato per temporizzare IC2; quando IC2 si commuta, il transistore Q2 viene portato o in saturazione o all'interdizione per

energiz-41

Fig. 1 - // circuito viene attivato per energizzare K1 quando un fascio di luce colpisce direttamente PC1.

MATERIALE OCCORRENTE

C1 = condensatore elettrolitico da 10 pF, 10 V C2 = condensatore elettrolitico da 500 pF,

15 V

DI D5 = diodi raddrizzatori 1N4001 F1 = fusibile da 1/4 A (ved. testo) IC1 = circuito integrato 74121 IC2 = circuito integrato 7472

IC3 = circuito integrato stabilizzatore a 5 V LM309H

K1 = relè da 6 V c.c. con contatti a 1 via e 2 posizioni (ved. testo)

PCI = fotoresistore Clairex CL702L Q1-Q2 = transistori 2N3704 oppure

BC140 oppure 2N2222

R1 = resistore da 470 Q - 1/4 W, 107o R2 = resistore da 39 kTl - 1/4 W, 10%>

R3 = resistore da 220 D. - 1/4 W, 107, R4 = resistore da 1 kCl - 1/4 V/, 107„

SW1 = interruttore semplice

TI = trasformatore da 6,3 V, 1,2 A (ved. testo) Scatola metallica, portafusibile, cordone e spina di rete, zoccolo schermato per valvole a nove piedini, rondelle da 20 mm,

cartoncino nero opaco, nastro adesivo, colla, filo per collegamenti, stagno, minuterie di montaggio e varie.

Per l'acquisto dei materiali rivolgersi alla I.M.E.R. Elettronica, Via Saluzzo 11 bis 10125 Torino.

zare o deenergizzare rispettivamente il relè K1.

Nella fig. 1 è anche rappresentato l'ali­

mentatore, il quale fornisce la tensione per il relè e, attraverso IC3, 5 V stabilizzati per far funzionare i circuiti logici.

Costruzione - Per costruire lo schermo contro la luce, si usi un pezzo di cartoncino nero opaco da 20 x 10 cm, con il quale si

forma un tubo arrotolandolo intorno a due rondelle piatte da 20 mm. Si inserisca, a me­

tà del tubo di cartoncino e perpendicolare al­

l'asse centrale, una rondella, fissandola con una piccola quantità di colla. Per tenere in­

sieme il tubo, si usi nastro adesivo, come si vede nella fig. 2.

Si elimini la base di bachelite dall'incastel­

latura di uno zoccolo schermato per valvole a nove piedini (i due pezzi sono generalmen­

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te tenuti insieme da piccole linguette metal­

liche che si possono piegare per separare le due parti). Usando l'incastellatura come mo­

dello, si marchino e si pratichino i fori di montaggio sul pannello frontale della scato­

la. Si localizzi il centro dell'incastellatura e in quel punto si pratichi un terzo foro da 6 mm. Si fissi ad un'estremità del tubo di cartoncino l'incastellatura che diventerà così la staffetta di montaggio dello schermo con­

tro la luce.

Si montino ora la fotocellula e due pezzi di filo lunghi 30 cm alla base del tubo usan­

do due dei piedini dello zoccolo come punti di ancoraggio; si completi lo schermo contro la luce incollando il complesso della fotocel­

lula all'altra estremità del tubo di carton­

cino.

Il circuito può essere montato usando una basetta perforata con collegamenti da punto a punto oppure un circuito stampato che si può realizzare seguendo come guida la fig. 3.

In entrambi i casi, la basetta circuitale deve

essere montata verticalmente su un lato della scatola in modo che resti ampio spazio per l'installazione di altre parti che possono esse­

re necessarie per varie applicazioni di com­

mutazione.

Usi - Come si vede nella fig. 4, il sistema può essere usato per annullare l'audio quan­

do vi sono programmi di pubblicità TV. Il valore di RL deve essere uguale all'impeden­

za e alla potenza dell'altoparlante. Se c'è spa­

zio sufficiente nel televisore, tutto il circuito può essere sistemato dentro il mobile dietro un piccolo foro che consenta al raggio lumi­

noso di colpire senza ostacoli PC1. Se l'appa­

rato deve essere usato come unità esterna, si monti una morsettiera all'esterno della scato­

la e si usi un pezzo di cordone a tre condut­

tori per effettuare i collegamenti.

Nella fig. 5 è rappresentata un'applicazio­

ne in cui vengono usate due prese rete da pannello per commutare la tensione di rete.

Il relè specificato nell'elenco dei materiali

Fig. 2 ■ Questa foto mostra come costruire lo schermo luminoso utilizzando cartoncino nero. La base di uno zoccolo

schermato per valvole a nove piedini viene usata come staffetta di montaggio.

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Fig. 3 - Disegno, piano di foratura dei circuito stampato e

disposizione dei componenti.

può sopportare un carico resistivo di 1 A. Se si deve controllare un carico maggiore, si so­

stituisca il relè con un altro i cui contatti possano sopportare una corrente maggiore oppure si faccia azionare dal relè un altro relè di maggiore potenza. Il fusibile è separa­

to da quello dell'alimentatore e deve poter sopportare una corrente pari a quella dei contatti del relè.

Come si vede nella fig. 6, è possibile effet­

tuare complesse funzioni di commutazione usando un relè per controllare parecchi altri 44

Fig. 5 - Usando due prese di rete, si può commutare la tensione. H fusibile qui rappresentato è distinto da quello dell'alimentatore.

Fig. 4 - Col legamenti ad un televisore per sileni ¡are la pubblicità.

RL deve avere la stessa impedenza e la medesima potenza dell'altoparlante.

Fig. 6 - Circuito per effettuare complesse funzioni di commutazione usando un relè che ne controlla parecchi altri.

relè. Nel’caso illustrato in questa figura, K1 viene usato per controllare due altri relè i quali scelgono, in un sistema stereo, tra due componenti aventi le stesse caratteristiche di livello d'uscita, impedenza ed equalizza- zione.

Gli esempi qui forniti danno solo un'idea della versatilità del sistema in applicazioni di commutazione a due stati. Usando relè selet­

tori si possono effettuare altrettanto facil­

mente funzioni di commutazione sequen­

ziale.

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