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5. Anna dai capelli rossi

5.2 Tutti si sentono come Anna

compaesani e che potrebbe portare alla vendita della casa di Anna, un altro problema si affaccia dietro l’angolo. Le condizioni di Marilla si aggravano, i suoi occhi non sono più quelli di una volta e se lei non si decide a riposarli smettendo di leggere e cucire, nel giro di sei mesi potrebbe addirittura diventare cieca. Sebbene la donna si disperi domandandosi il senso della vita senza la lettura o il rammendo, il barlume di speranza giunge proprio dalla giovane Anna. Lei assisterà Marilla anche rinunciando in parte ai suoi sogni perché l’affetto che prova per la donna è più forte. Nonostante abbia vinto la borsa di studio per l’università decide di accettare un impiego come insegnante in una cittadina non molto distante di Avonlea per permettersi di poter seguire la tenuta e il peggiorare della malattia di Marilla. È in questo momento che qualcosa nella vita di Anna cambia, le viene infatti riferito che il ragazzo con cui ha ingaggiato una sorta di disputa quando era una ragazzina, Gilbert, ha rifiutato il posto di lavoro offertogli nella città natale per lasciare la possibilità alla giovane donna di essere più vicina a casa e più disponibile ad aiutare i suoi cari. Si apre un’altra pagina per la giovane Anna, un capitolo dell’età adulta, dove non solo trova un lavoro vicino a casa di tutto rispetto e che le permette di continuare a studiare, ma scopre anche una complicità che non credeva di avere con il suo nemico giurato, dopo essersi fatti le scuse a vicenda per le inezie della gioventù, i due si trattengono a chiacchierare per quello che ad Anna era sembrata una manciata di minuti ma che Marilla osserverà essere stata una mezz’ora. Nonostante sia ormai adulta non si dimentica della ragazzina piena di speranze che ha varcato la soglia della casa dai tetti verdi, è sempre la stessa sognatrice un po' bruttina dai capelli rossi raccolte in trecce.

5.2 Tutti si sentono come Anna

La fortunata storia dell’orfanella Anna raggiunge il Giappone a partire dalla prima metà del XX secolo. La prima traduzione arriva a opera della giovane Hanako Muraoka, una studentessa presso una missione canadese dove ha modo di avvicinarsi al libro, e con lo scoppiare della guerra, impossibilitata a frequentare la scuola, decide di dedicarsi alla traduzione del testo. Nasce così una prima bozza di un libro la cui storia sarà travagliata,

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una prima edizione verrà pubblicata solo molti anni dopo per essere però letto con fervente interesse da parte dei giovani giapponesi che vedevano nella storia di Anna uno spaccato della società in cui si trovavano a vivere. La storia narrata da Lucy Maud Montgomery offriva una totale immersione nella condizione sociale dell’epoca dove molti giovani pativano le stesse sofferenze che vengono descritte nel libro. Nei suoi 50 episodi la serie ci mostra le stesse vicende narrate nel primo dei volumi dedicati all’eroina in questione. Il regista che collabora con la Nippon Animation è Takahata Isao, e in rispetto della sua etica del lavoro, egli esige un impressionante realismo fotografico. Non si accontenta delle piccole azioni quotidiane: quando la fanciulla deve fronteggiare un pesante lutto familiare, di fronte alla scomparsa improvvisa e silenziosa di Matthew, non abbiamo una visione disincantata della realtà ma semplicemente la rappresentazione della realtà così come dovrebbe essere. Nella commozione estetica del momento luttuoso le due donne della casa dai tetti verdi rimangono sole, fronteggiando la perdita, cercando e trovando conforto l’una nell’altra, i pianti interrotti da lamenti e singhiozzi ci fanno soffrire con loro, ci fanno provare empatia nei loro confronti.

Assistiamo anche, con l’aiuto prezioso di animatori e del direttore dell’animazione a una perfetta caratterizzazione del personaggio sin dai primi istanti in cui compare sul piccolo schermo ma anche alla sua crescita personale, quasi come se i 50 episodi della serie televisiva siano organizzati come dei capitoli di un Bildungsroman, un romanzo di formazione che descrive appieno la figura della ragazza durante la sua adolescenza fino all’approdo all’ età adulta. Dal primo al ventiquattresimo episodio vediamo una ragazzina che è bisognosa di attenzioni ma che necessita al tempo stesso di rivalutare il suo comportamento, nonostante lei stessa descriva le difficoltà che ha dovuto affrontare da molto piccola, quando era stata presa con delle famiglie che la volevano solo per badare ai bambini più piccoli di lei, si può senza dubbio asserire che non abbia mai avuto una guida nel passato; questa lacuna preoccupa molto Marilla che si pone come educatrice della ragazza sotto ogni aspetto. Dall’esordio sul piccolo schermo la fanciulla appare con un aspetto trasandato ma gioioso, a tratti anche aggressivo, ma «il risvolto di tale aggressività viene naturalmente modulato sulle note di una deflagrazione melodrammatica che la ragazzina adatterà ai suoi slanci lacrimosi, più per incompatibilità

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con i codici di comportamento che per capriccio o egoismo»75. Gli episodi successivi, fino al trentaseiesimo vedono anche un cambiamento estetico nella ragazza, comincia infatti a farsi più graziosa, tutta presa dallo studio e dalla sua disputa personale con Gilbert Blythe. Negli ultimi episodi Anne compie 15 anni, non sono ancora scomparse l’esuberanza e l’effervescenza dello sguardo ma lei è decisamente più adulta, si affaccia a un altro scenario che la vede totalmente protagonista, lei è artefice del suo destino, può infatti decidere cosa fare della sua vita, ma si osserva come la stessa Marilla possa raccogliere i frutti del suo lavoro: anche con il suo aiuto Anna è diventata una donna e comincia a vivere la sua vita.

Ogni volta che comunque ci riferiamo a Anna non possiamo dimenticare i grandi occhioni azzurri e le lentiggini che la caratterizzano. Ci sono poi quei capelli raccolti in trecce che le danno il tormento, quando

pensiamo alla figura dell’orfanella di Avonlea sono proprio i capelli che ci ricordiamo e che sembra la caratterizzino. La tradizione letteraria, del resto, ci porta molti esempi di personaggi dai capelli rossi, i cui capelli sono spesso associati a personaggi dal carattere irruento, irriverenti e dal carattere forte e che, a volte, tentano di

imporsi sugli altri. Quello che però possiamo notare è che anche gli stessi animatori hanno fatto un lavoro eccellente nel rappresentare Anna. Lo stesso Kondō Yoshifumi, in quanto character designer si preoccupa di caratterizzare visivamente i personaggi in maniera di cogliere con la loro sola apparizione sullo schermo aspetti del loro carattere.

A livello esemplare possiamo notare come il personaggio di Anna in effetti si esprima attraverso sguardi, occhiate, espressioni del viso che ne identificano una particolare

75MARIO A.RUMOR, The art of emotion. Il cinema di animazione di Isao Takahata, collana: Cartoon

Club, Guaraldi Editore, Rimini, 2007, p.127.

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reazione. Quando approda nella campagna limitrofa alla casa dei due fratelli il suo sguardo è estasiato, lei guarda il viale dei ciliegi con uno stupore tale negli occhi che non può non muovere a simpatia ed empatia verso la ragazza.

Lo studio pertanto che ne hanno fatto tutti gli animatori è uno studio approfondito che attraverso una miriade di schizzi riesce a rappresentare tutte lesfaccettature delle sue emozioni, dai primissimi momenti

passati alla casa con i due fratelli Cuthbert alla successiva fase della sua vita, quando anche i suoi lineamenti e i suoi comportamenti si fanno più maturi e adulti, quando quello che vediamo è una Anne dallo sguardo profondo, meno bambina con i lineamenti pronunciati e i capelli più corti ma sempre con quelle trecce che tanto l’hanno caratterizzata nella sua infanzia .

È una donna ormai alla fine della serie e lo stesso Gilbert si accorge di questo, tanto che sembra che tra i due possa nascere qualcosa tra i due, un sentimento amoroso che per chi conosce la storia letteraria si tradurrà in una vera e propria relazione duratura.

Figura 10. Lo sguardo estasiato di Anna di fronte allo spettacolo della natura. Questa immagine dà una chiara indicazione di come sia il carattere della ragazza.

Figura 11. Anne nei disegni preparatori firmati da Kondo Yoshifumi.

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