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SEZIONE C: ALTRE OPERE CONSULTATE

N. Abbagnano, Storia della Filosofia. Volume IV, Torino, UTET, 1993. Aristotele, Etica Nicomachea, a cura di C. Mazzerelli, Milano, Bompiani, 2001.

Aristotele, La Metafisica, a cura di C. A. Viano, Torino, UTET, 2005. C. Baudelaire, Lo spleen di Parigi, Milano, Feltrinelli, 2009.

E. Berti, F. Volpi, Storia della Filosofia. Volume B., Bari, Laterza, 2007. R. Cartesio, Meditazioni Metafisiche, a cura di L. Urbani Ulivi, Milano, Bompiani, 2004.

A. Fabris, Filosofia delle religioni, Roma, Carocci, 2012.

A. Fabris, Essere e tempo di Heidegger. Introduzione alla lettura, Roma Carocci, 2011.

A. Fabris, A. Cimino, Heidegger, Roma, Carocci, 2009. A. Fabris, I paradossi del senso, Brescia Morcelliana, 2012.

M. Heidegger, Essere e tempo, trad. it. F. Volpi, Milano Longanesi, 2005. M. Heidegger, Fenomenologia della vita religiosa, trad. it. G. Gurisatti, Milano, Adelphi, 2003.

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L. Hunt, La forza dell’empatia. Una storia dei diritti dell’uomo, Bari,Laterza, 2010.

E. Levinas, Trascendenza e intellegibilità, trad.it. F. Camera, Milano, Rombi Marietti, 1990.

F. Nietzsche, La gaia scienza e idilli di Messina, trad. it. F. Masini, Milano, Adelphi, 2007.

Sofocle, Edipo Re, Edipo a Colono, Antigone, D. Del Corno (ed), trad. R. Cantarella, Milano, Mondadori, 1990.

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RINGRAZIAMENTI

Il mio primo sincero e profondo ringraziamento è diretto al Professor Fa- bris, che mi ha guidata con libertà, pazienza e metodo tra i miei tortuosi ed ingarbugliati pensieri e per avermi proposto di approfondire un autore che rispecchiasse le mie esigenze. La fine del mio primo percorso universitario mi porta ad una riflessione personale, non solo legata alla direzione dei miei studi, riguardo ai quali provo passione e felicità per una loro realizzazione piena e completa in ogni attimo, ma soprattutto a quello che in questi anni ho realizzato, ho perso ed ho creato.

I LIMONI

Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante

dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere

mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla:

le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne

e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli si spengono inghiottite dall'azzurro: più chiaro si ascolta il sussurro

dei rami amici nell'aria che quasi non si muove, e i sensi di quest'odore

che non sa staccarsi da terra

e piove in petto una dolcezza inquieta. Qui delle divertite passioni

per miracolo tace la guerra,

qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza ed è l'odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose s'abbandonano e sembrano vicine a tradire il loro ultimo segreto,

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talora ci si aspetta

di scoprire uno sbaglio di Natura,

il punto morto del mondo, l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità.

Lo sguardo fruga d'intorno, la mente indaga accorda disunisce nel profumo che dilaga

quando il giorno più languisce. Sono i silenzi in cui si vede

in ogni ombra umana che si allontana qualche disturbata Divinità.

Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase. La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta il tedio dell'inverno sulle case,

la luce si fa avara - amara l'anima.

Quando un giorno da un malchiuso portone tra gli alberi di una corte

ci si mostrano i gialli dei limoni; e il gelo dei cuore si sfa, e in petto ci scrosciano le loro canzoni

le trombe d'oro della solarità.

(E. Montale)

Il mio ringraziamento è rivolto a tutti quei rami amici, che per preziosità, questa volta, ho deciso di non svelare e tenere per me e per loro, che si ri- troveranno e ci troveranno in queste parole.

A chi, con me, nella mia più intima forma ed essenza ha saputo trovare qualcosa di prezioso, unico e speciale come in una pozzanghera con poca acqua, ma dalla quale ha saputo ritrovare, estrarre e poi costudire la linfa più speciale.

A chi, con me, ha passato momenti di quelle divertite passioni, vizi, mo- menti di straordinaria follia, di straordinaria paura, sentendosi attaccati a questa vita, a questa terra riscoprendo nelle nostre risate, nelle nostre notti “ dove ci si diverte sempre”, quella nostra dolcezza inquieta, quel nostro irre-

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quieto vagare, nella nostra volontà di definirci, di ritrovarsi in tutto ciò che rimane da scoprire, ma portandoci sempre con noi.

A chi cerca di ritrovare quell’errore di Natura, quella spiegazione, giustifi- cazione, che sente, che ha visto il punto morto del mondo, ma che nono- stante tutto mi ha osservata, protetta, difesa, incoraggiata e spronata in ogni mia direzione, decisione, mettendomi di fronte ad una testimonianza di amore e di affetto nella capacità di mettere da parte il proprio malessere e dolore, per me.

E poi a te, per la nostra complicità, perché quando il cielo mostrerà il primo sole, per te vorrà dire che arriverà ancora pioggia, oppure quando ci saranno segni di miglioramento io ti dirò che invece sta arrivando l’inverno, perché per noi l’amore, penso che sia questo, complesso alchemico, quasi magico per la forza della sua lega. Ed ora, dopo molto tempo, forse ci siamo, ancora lì da chissà quanto, dietro un portone malchiuso che, stretti, aspettiamo la fine di tutte le illusioni e l’inizio di qualcosa di nuovo, che abbia un sapore fresco e nuovo (magari più che di limoni, di lamponi).

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