quale si chiedeva al Consiglio regionale di inter-venire nei settori dell'educazione alla legalità, della prevenzione e della lotta contro la criminali-tà organizzata e della sensibilizzazione della so-cietà civile e di istituire una giornata regionale della legalità in ricordo delle vittime delle mafie”.
Una richiesta alla quale prima la Commissione di inchiesta sulla criminalità in Umbria e poi l'As-semblea regionale hanno risposto con la legge approvata oggi.
“DROGA, PROSTITUZIONE E USURA SONO FENOMENI IN COSTANTE CRESCITA, AL-LARMANTE L’ATTIVITÀ DI RICICLAGGIO” - IN AULA LA RELAZIONE FINALE DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA
La Commissione di inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Umbria ha concluso i suoi lavori con l'illustrazione in Consiglio regionale della relazio-ne finale sull'attività svolta. Approvato all'unani-mità un ordine del giorno che invita la prossima Assemblea regionale che si comporrà dopo le e-lezioni di marzo, ad istituire nuovamente una Commissione sulle infiltrazioni criminali.
Perugia, 8 febbraio 2010 - “Una attività di inda-gine svolta tra due settori operativi. Prima l’acquisizione della documentazione nazionale e regionale disponibile, come le relazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta e della Direzione nazionale antimafia e i Dossier d’informazione nazionali e regionali. Poi gli incon-tri conoscitivi con le massime autorità preposte al controllo dei fenomeni criminali, sia in ambito nazionale che regionale, con la rete delle istitu-zioni locali, con gli enti e le associaistitu-zioni rappre-sentative del mondo del lavoro, dell’economia, del sociale, dell’istruzione e della cultura”. Così il presidente della Commissione di inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Umbria ha spiegato il la-voro svolto dall'organismo del Consiglio regiona-le, che si è avvalso di un supporto specialistico
“di alto livello”, grazie alla convenzione stipulata con il Dipartimento istituzioni di diritto pubblico dell’Università di Perugia. La Commissione – ha spiegato il presidente – si è mossa per verificare l’esistenza e l’entità del fenomeno dell’infiltrazione criminale in Umbria, per valutare di conseguenza le misure da intraprendere per un’efficace azione di contrasto, nei limiti delle funzioni attribuite e nel rispetto delle competen-ze proprie di magistratura e forcompeten-ze dell’ordine. Per comprendere l’entità di questi fenomeni si sono svolti incontri con il Procuratore distrettuale an-timafia (Dia) per l’Umbria, Federico Centrone, con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicu-rezza pubblica di Perugia e Terni, coordinati dai rispettivi Prefetti: quanto emerso induce a rite-nere che il controllo del territorio sia ancora sal-damente in mano alle istituzioni democratiche.
Tuttavia – è stato sottolineato - droga, prostitu-zione e usura sono fenomeni in costante crescita ed allarmante è l’attività di riciclaggio come te-stimoniano i numerosi beni confiscati alle mafie
nella nostra regione. Attività di riciclaggio po-trebbe ulteriormente espandersi in un momento di grave crisi economica, per le difficoltà crescen-ti di numerosi imprenditori e di tante piccole e medie imprese ad accedere al credito e per le in-genti risorse di cui invece possono disporre le organizzazioni criminali. Tutti gli interlocutori della Commissione hanno condiviso l’idea che per sconfiggere le mafie occorre la partecipazione consapevole delle persone, l’affermarsi di una cultura della legalità per orientare i comporta-menti collettivi ed individuali verso una nuova e-tica pubblica. Per questo è stato chiesto ed otte-nuto che nel bilancio della Regione fossero impe-gnati circa 60 mila euro per l’anno 2010 da de-stinare a progetti formativi di educazione alla le-galità da promuovere congiuntamente con le I-stituzioni scolastiche e universitarie rivolti alle giovani generazioni. L’Umbria, già considerata tra le Regioni più avanzate in termini di traspa-renza avendo introdotto l’obbligo del Documento unico di regolarità contabile contributiva (per i lavori pubblici e privati) può oggi vantare anche l'introduzione dell’obbligo del “Codice unico di progetto” e del “Conto corrente dedicato” per tutte le imprese aggiudicatarie, subfornitrici e comunque affidatarie al fine della tracciabilità delle risorse. È stata implementa la banca dati dell’Osservatorio regionale sui lavori pubblici at-traverso la registrazione di tutti i concorrenti alle gare con i relativi ribassi d’asta. È stato istituito l’Albo regionale delle imprese fornitrici, per anda-re oltanda-re la certificazione antimafia includendo le informazioni prefettizie. Sono stati definiti capito-lati speciali con l’obbligo per le imprese di de-nunciare eventuali estorsioni, pena la cancella-zione dall’Albo stesso e i contenuti del “Protocollo di legalità”, da far sottoscrivere a tutti gli attori economici e le stazioni appaltanti dell'Umbria.
Per quanto concerne l'attività di controllo e con-trasto delle infiltrazioni criminali nella prossima legislatura, il presidente della Commissione di in-chiesta ha evidenziato che sarà “fondamentale la mappatura delle cave e delle discariche, accom-pagnata dalla previsione dell’obbligo per le ditte appaltatrici di stimare i rifiuti e di dichiarare dove dovrebbero essere smaltiti. Sarà importante de-finire norme più stringenti in merito alle gare per la fornitura di beni e servizi, costruire con le Amministrazioni locali una rete di monitoraggio e controllo sulla compravendita di terreni e immo-bili e delle attività commerciali. In collaborazione con le forze dell’ordine, la Magistratura, il siste-ma bancario, gli intermediari finanziari e i notai, sarà importante individuare degli strumenti più incisivi per monitorare la provenienza dei capitali investiti nella nostra regione”. Il Consiglio regio-nale ha infine approvato all'unanimità l'ordine del giorno che, manifestando solidarietà alle vittime della criminalità organizzata e all'ex “sindaco an-timafia” di Gela, Rosario Crocetta (vittima di nu-merosi attentati) auspica che la nuova Assem-blea regionale che si comporrà dopo le elezioni di marzo vari una nuova Commissione di inchiesta, che prosegua il lavoro fin qui svolto.
SOCIALE
L'ASSEMBLEA ESAMINA LA RELAZIONE SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2009 DALLE ORGANIZZAZIONI ISCRITTE NEL REGISTRO REGIONALE DEL VOLONTARIATO
Perugia, 2 febbraio 2010 - “Le istanze di iscrizio-ne al registro del volontariato si sono mantenute costanti negli anni e questa tendenza è ulterior-mente incrementata nel 2009, ad attestare con ogni probabilità che il modello dell'organizzazione di volontariato è ritenuto dai cittadini un valido strumento di intervento nei vari ambiti di espres-sione della solidarietà sociale. In particolare la realtà più attiva sul territorio è sempre quella che opera in campo sociale e socio-sanitario, con prestazioni rese dal volontariato nell'ambito del-l'assistenza domiciliare, trasporto malati, dona-zione del sangue, promodona-zione della cultura della donazione degli organi, accompagnate da inizia-tive di sensibilizzazione verso problematiche connesse a gravi patologie e di promozione e tu-tela del diritto alla salute”. È questo il quadro de-scritto dalla relazione sull'attività delle organiz-zazioni iscritte nel registro regionale del volonta-riato e sullo stato dei rapporti del volontavolonta-riato con gli Enti Locali (anno 2009), illustrata oggi al-l'Aula di Palazzo Cesaroni. Le associazioni iscritte nel registro, nel periodo 30 novembre 2008/30 novembre 2009, sono: 30 nel settore Attività so-ciali; 5 in Attività artistiche e culturali; 4 in Atti-vità di salvaguardia ambientale; 3 in AttiAtti-vità di protezione civile; 2 in Attività sanitarie. Il docu-mento, proposto all'Assemblea per il solo esame, evidenzia “la sempre crescente consapevolezza e sensibilità di cittadini ed enti pubblici, in partico-lare dei Comuni, che mostrano sempre più inte-resse al coinvolgimento delle organizzazioni di volontariato in progetti a favore della collettività;
gli stessi cittadini sembrano avere aumentato le proprie aspettative rispetto ai servizi resi dalle strutture di volontariato, sia come beneficiari che sostenitori, anche mediante piccoli contributi in denaro”. La relazione spiega che “nel 2009 le cancellazioni dal Registro regionale in via prima-ria sono state determinate dall'iscrizione delle associazioni, già di volontariato, nel registro delle associazioni di promozione sociale. Mentre alcu-ne cancellazioni sono dovute all'intervento dei Comuni nel controllo in merito alla permanenza dei requisiti per le organizzazioni iscritte e più spesso alla verifica della loro effettiva operativi-tà, anche attraverso sopralluoghi presso le sedi associative”. Il documento mette infine in evi-denza che il volontariato è una presenza costan-te anche nella promozione e realizzazione di atti-vità culturali, artistiche e ricreative volte a prvenire situazioni di disagio, di isolamento e e-marginazione, con particolare riguardo a famiglie bisognose, bambini, ragazzi e anziani, immigrati.
Si registra anche in questo settore un incremen-to, mentre si conferma la tendenza di questi ul-timi anni all'impegno delle organizzazioni di vo-lontariato nei settori del recupero, della valoriz-zazione e della tutela del patrimonio culturale e
artistico e ambientale del territorio, oltre alle ini-ziative di protezione civile”.
LEGGE SULLA FAMIGLIA: NESSUNA MODI-FICA E VOTO UNANIME SUL TESTO
RIELA-BORATO DALLA SOTTOCOMMISSIONE
Perugia, 3 febbraio 2010 - La terza Commissione consiliare di palazzo Cesaroni ha votato alla una-nimità il ddl “Disposizione per la promozione e la tutela della famiglia”, senza apportare alcuna modifica al testo rielaborato nei giorni scorsi dal-la sottocommissione. Tutti i consiglieri intervenu-ti al voto, sia di maggioranza che di minoranza, si sono comunque riservati di conoscere la nor-ma finanziaria che sta predisponendo la Giunta , prima del voto in aula, previsto nella seduta di fine legislatura. Il disegno di legge che tra origi-ne dalla proposta di iniziativa popolare, accom-pagnata da circa 12 mila firme, e che fra i princi-pi generali, fissati all’articolo uno, afferma che la Regione “valorizza il nucleo familiare formato da persone unite da vincoli di coniugio parentela ed affinità e sostiene la funzione genitoriale nei compiti di educazione tutela e benessere dei fi-gli”, verrà presentato in aula da un relatore uni-co.
FAMIGLIA: SÌ DEL CONSIGLIO ALLA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE RISCRITTA IN TERZA COMMISSIONE E FINANZIATA DALLA GIUNTA CON 3MILIONI E 100 MILA EURO
Perugia, 9 febbraio 2010 - L’Umbria valorizza la famiglia intesa come nucleo fondante della socie-tà, formato da persone unite da vincoli di coniu-gio, parentela e affinità; ne riconosce la funzione sociale dell’associazionismo, e con una norma fi-nanziaria, definita dalla Giunta oggi stesso, stan-zia 3milioni e 100mila euro aggiuntivi, destinan-doli alle famiglie vulnerabili e in condizioni di grave disagio. Al voto finale del disegno di legge
“Disposizione per la promozione e la tutela della famiglia”, che trae origine dalla proposta di ini-ziativa popolare del Forum accompagnata da cir-ca 12 mila e successivamente riscritto in terza Commissione, si è arrivati dopo un lungo dibatti-to che ha messo in risaldibatti-to la volontà unitaria di maggioranza ed opposizione di perseguire il co-mune interesse di intervenire a sostegno della famiglia, pur partendo da posizioni politiche ed ideologiche diverse. Ventitre i voti favorevoli al testo rimasto praticamente immutato rispetto a quello già votato alla unanimità in terza Commis-sione. Un solo voto contrario, quello del Prc che lo ha motivato “perché non riconosce dignità ed uguali diritti anche alle forme di convivenza”.
Apprezzamenti bipartisan per il lavoro svolto in terza Commissione sono venuti dai vari schiera-menti in sede di dibattito e ribaditi anche prima del voto finale. Dal gruppo Pdl è stata sottolinea-ta la particolarità che “per la prima volsottolinea-ta in Um-bria” si approva una legge di iniziativa popolare e che, “proprio il voto dei consiglieri del Pdl garan-tisce l’approvazione finale di un atto condivisibile
SOCIALE
al novanta per cento, rispetto al quale i futuri e-letti dovranno garantire la reale applicazione”. A nome della maggioranza il Pd ha sottolineato il lavoro importantissimo della terza Commissione che ha consentito il compimento dell’iter di ini-ziativa popolare, “nell’interesse esclusivo della comunità umbra, rispetto ad una legge non scon-tata che nasce come segnale simbolico e sostan-ziale, proprio per le importanti ed essenziali ri-sorse nuove messe a disposizioni dalla Giunta”.
Soddisfazione anche dal gruppo Udc, “solo ad ot-tobre eravamo in pochi a credere alla approva zio e di questa legge: il merito va sicuramente al Forum delle famiglie che ha raccolto le firme, ma anche al lavoro importantissimo fatto dalla terza Commissione”. Considerazioni positive anche so-no venute anche dal rappresentante dell’esecutivo che al termine del dibattito ha evi-denziato come, al termine di un lungo percorso la Giunta, anche dopo aver approvato il suo bi-lancio riesce a mettere a disposizioni importanti a disposizione dei cittadini umbri, su una legge di iniziativa popolare diventata di iniziativa del Con-siglio regionale. Illustrandone finalità e contenu-ti, il relatore unico del disegno di legge ha detto:
“La legge ha un approccio laico al concetto di famiglia, al netto delle legittime visioni pluralisti-che, ma intesa come forte elemento da salva-guardare e valorizzare. Famiglia considerata co-me istituzione sociale, e struco-mento ulteriore di promozione e valorizzazione, capace di affronta-re le sfide del momento. Nelle famiglie di oggi, spesso instabili e sempre più piccole, che si for-mano tardi e con pochi figli, sono poche le donne che lavorano. Ed è proprio su questi nuclei che si scaricano i problemi occupazionali dei figli e quelli degli anziani da assistere”. Per l’anno in corso e per la prima volta grazie all’impegno del-la Giunta del-la legge si avvale di uno stanziamento aggiuntivo di tre milioni di euro da destinare per finanziare le azioni previste dalla legge a favore delle famiglie più vulnerabili e in difficoltà. A questi vanno aggiunti 100mila euro più specifici per attivare l’associazionismo familiare e per co-ordinare i tempi delle città. Ma non si devono dimenticare tutti gli altri interventi finanziari re-lativi alle politiche di settore dalla casa. Possiamo dire che per la prima volta in Umbria nasce una legge dedicata alla famiglia, sotto l’impulso po-polare del Forum delle famiglie che ha il merito di aver posto il problema e di aver raccolto le firme. Devo anche evidenziare che in terza Commissione si è fatto un lavoro difficile per cer-care il punto più alto di mediazione possibile, senza svalutare il provvedimento: un lavoro co-ronato dal voto unanime che si è avuto in terza Commissione il 3 febbraio scorso. Anche i rap-presentanti della minoranza intervenuti hanno sottolineato come per la prima volta la famiglia entri a far parte dell’impianto istituzionale della Regione, come soggetto cui destinare servizi ed interventi, attribuendogli una nuova e ben più ampia dimensione culturale e sociale, e come l’approvazione della legge rappresenti la sconfitta sia di chi vi si opponeva per condizionamenti e
convincimenti ideologici, sia di chi, con atteg-giamenti pretestuosi, reclamava un’impostazione non laica del testo normativo cercando di impedi-re qualsiasi dialogo costruttivo. Sottolineata an-che l’attuazione del principio di sussidiarietà oriz-zontale, che riconosce l’associazionismo familiare quale portatore di risorse e soggetto attivo nella programmazione regionale attraverso l’autorganizzazione delle famiglie per esperienze di mutualità nella cura familiare, nel realizzare interventi e servizi diretti a semplificare la vita quotidiana.
Legge sulla famiglia: i contenuti. Fra i prin-cipi della legge figurano concetti base come: la valorizzazione del “nucleo familiare formato da persone unite da vincoli di coniugio parentela ed affinità; il sostegno alla funzione genitoriale nei compiti di educazione, tutela e benessere dei fi-gli”; il riconoscimento dell’associazionismo fami-liare e di un suo ruolo “attivo” nella programma-zione, progettaprogramma-zione, realizzazione e valutazione del sistema dei servizi alla persona”. Strumenti sono: il sostegno alle giovani coppie nella forma-zione di una nuova famiglia, particolarmente nel-le situazioni più disagiate, nelnel-le famiglie numero-se o in crisi, con riferimenti precisi: alla “libertà di scelta e parità di trattamento tra gli iscritti alle scuole pubbliche, statali e paritarie”; al poten-ziamento delle attività dei consultori familiari; al-la valorizzazione delal-la maternità e paternità re-sponsabili; alla prevenzione dell’abbandono alla nascita; al sostengo dei genitori durante la gra-vidanza. Interventi di tipo socio educativo sono previsti a livello individuale o di gruppo e domici-liari per le famiglie con bambini in particolare dif-ficoltà. Previsto anche il “sostegno all’adozione familiare” e l’assistenza alla “procreazione re-sponsabile anche medicalmente assistita”. Un ar-ticolo è dedicato esclusivamente alle “famiglie vulnerabili”, e prevede agevolazioni economiche rispetto a: tariffe dei servizi pubblici, canone di affitto, spese mediche, fino all’eventuale eroga-zione di un “prestito sociale d’onore”. In caso di particolare disagio gli stessi interventi finanziari si estendono ai casi di: nascita di altro figlio, a-dozione o affido, decesso del familiare produttore di reddito, scomposizione della famiglia, perdita dell’alloggio, insorgenza di inabilità temporanea o non autosufficienza. Previsto anche l’intervento economico della Regione per realizzare strutture di accoglienza temporanea, per “donne e bambi-ni vittime di violenza on in condizione di grave disagio”; e per il reinserimento lavorativo di sog-getti che hanno in famiglia persone non autosuf-ficienti.
La legge riconosce e valorizza il “lavoro di cura familiare non retribuito” e favorisce lo scambio di
“servizi di vicinato”, da utilizzare in forma di mu-tuo aiuto, fino a costituire associazioni denomi-nate “Banche del tempo”. La legge consente di porre alle pubbliche amministrazioni il problema dei “tempi della città”, inteso come volontà di coordinare ed armonizzare gli orari degli esercizi commerciali e dei servizi pubblici alle esigenze complessive delle famiglie.