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Una simbiosi straordinaria: Palermo capitale italiana della cultura 2018 e Manifesta

Capitolo IV La città di Palermo

CONSISTENZA RICETTIVA

IV.II. Una simbiosi straordinaria: Palermo capitale italiana della cultura 2018 e Manifesta

Il decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni nella legge 29 luglio 2014, n. 10686, nell’ottica di favorire il MECENATISMO CULTURALE, ha introdotto nell’ambito delle disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.

Tra le sue iniziative annuali, spicca quella di selezionare ogni anno la “Capitale italiana della cultura” che mira altresì a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.

Questa iniziativa è nata a seguito della proclamazione di Matera a capitale italiana della cultura nel 2019.

Nella prima edizione del 2015 hanno ottenuto il titolo in ex aequo le città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena, le cinque finaliste sconfitte da Matera nella competizione europea. Seguono nel 2016 Mantova, e nel 2017 Pistoia.

Palermo come capitale dell’area mediterranea può essere indicata come un modello sincretico, teatro di interazione e sovrapposizione di storia, economia, cultura e arte. È una città mittlerranea e come tutte le città crocevia di popoli e culture, in continuo cambiamento. Un evento unico come Palermo capitale italiana della cultura 2018 non può che proporsi non solo occasione irripetibile di new entry ma come momento di cambiamento.

Il solo fatto di avere preso parte al processo di candidatura ha comportato non pochi benefici alla comunità locale.

Già Capitale Italiana dei Giovani nel 201787, senza soluzione di continuità in relazione alla sua millenaria storia e fama, Palermo ha meritato da poco una illustre visibilità mondiale.

Nel 2015, il 3 luglio, a Bonn il Comitato del patrimonio Mondiale dell’Unesco ha dichiarato l’itinerario Arabo Normanno “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” inserendolo nella World Heritage List.

E se quindi Palermo ha acquistato la prerogativa di polo geografico mediterraneo capace di fondere e di esprimere la sintesi e l’identità delle culture religiose dei popoli, il suo nuovo ruolo di Capitale italiana della cultura 2018 si profila come un tassello di inestimabile importanza nel nuovo ruolo strategico della città tra nord e sud, occidente e oriente. È certo che il luogo conserva i caratteri stilistici tout court dei popoli che l’hanno conquistata, abita, amata.

Gli avvicendamenti storici legati a colonizzazioni e conquiste hanno lasciato ognuno un proprio segno distintivo senza che questo annientasse in tutto o in parte la storia precedente, facendo dialogare tra loro il mondo cristiano e quello islamico, valorizzando ed armonizzando gli apporti di maestranze di estrazione religiosa e culturale diverse, riuscendo a creare una forma artistica ed architettonica unica al mondo. Così coesistono chiese ed edifici civili con pianta basilicale a croce latina e greca, ma abbellite da cupole e cupolette rosse tipiche dell’architettura araba.

Nella Cattedrale di Palermo si trova una straordinaria testimonianza di ciò: su una colonna è riportata un’iscrizione araba, ancora intatta, probabilmente originale, che riporta il versetto 54 della sura 7 del Corano, detta “del Limbo”, che recita “Egli copre il

giorno del velo della notte che avida l’insegue; e il sole e la luna e le stelle creò, soggiogate al Suo comando. Non è a Lui che appartengono la creazione e l’Ordine? Sia benedetto Iddio, il Signor del Creato!”

Non mi sembra allora oggi così improbabile che Palermo sia stata candidata a diventare Capitale italiana della cultura 2018.

Palermo diventa così il centro di tante attività, con un’offerta dedicata ad un target nazionale ed internazionale, un calendario ricco con circa 800 appuntamenti tra cui 83 eventi internazionali, 132 concerti, 72 mostre per un totale di più di 12.000 artisti coinvolti.

Hanno aderito alla candidatura: Città Metropolitana di Palermo,
Accademia di Belle Arti Palermo,
Conservatorio di musica di Stato “Vincenzo Bellini” Palermo, Fondazione Manifesta 12,
Fondazione Sicilia,
Fondazione Teatro Biondo,
Fondazione Teatro Massimo,
Fondazione The Brass Group,
Museo Antonino Pasqualino,
Museo Civico – Castelbuono,
Università degli studi di Palermo.

Così il 31 gennaio 2017, attraverso l’ufficio stampa del MiBACT, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha annunciato PALERMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018, nel corso della cerimonia in cui il Presidente della Commissione Stefano Baia Curioni ha comunicato la motivazione che ha portato al riconoscimento della città di Palermo.

“La candidatura – recita la motivazione - è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura a che interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità.”88

A ruota il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha dichiarato: “C’è una profonda emozione, ma devo riconoscere che è stata una vittoria di tutti perché siamo stati capaci ognuno di narrare le bellezze dei nostri territori – e ha concluso – la cifra culturale più significativa e che rivendichiamo è la cultura dell'accoglienza. Rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso ed essere e restare uguale”89. Dal premio la città di Palermo riceverà un milione di euro e l’esclusione dal patto di stabilità delle spese per gli investimenti necessari per realizzare i progetti.

Ciò consentirà al Comune di pagare soggiorni all’estero per studenti e artisti e promuovere scambi culturali, attirando a Palermo esperti e professionisti dei settori più svariati.

88 Dal sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, http://www.beniculturali.it/mibac 89 ibidem

Il dossier vincente di Palermo 2018 presentato e ad alcune delle azioni programmate prevedeva la realizzazione di una piattaforma telematica “cultura e tempo libero”, con l’obiettivo di istituire un portale del territorio che comprendesse il patrimonio artistico, naturalistico, tradizioni, prodotti eno-gastronomici, strutture ricettive e di ristoro, eventi; la sistemazione di risorse culturali riguardanti orari e modalità di accesso a teatri, monumenti, strutture sportive, biblioteche; la condivisione e l’accesso al patrimonio librario dell’intera area metropolitana attraverso la realizzazione di un portale unico di prenotazione e di consultazione; la realizzazione di un sistema di prenotazione dei servizi turistici, in grado non solo di proporre soluzioni tradizionali (trasporto, vitto, alloggio e itinerario) ma anche la valorizzazione dei prodotti del territorio diventando un vero e proprio portale di marketing territoriale.

Un primo passo importante per allineare Palermo sullo stesso ordine di tante altre città europee, almeno dal punto di vista turistico, con la ri-sistemazione del parco urbanistico, attraverso una valida rete di supporto per la fruibilità degli spazi metropolitani e con l’efficienza degli itinera.