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Simulazioni Modellistiche delle Ricadute degli Inquinanti in Atmosfera e Confronto con la Qualità dell’Aria Esistente

Nel documento EP PRODUZIONE S.p.A. Roma, Italia (pagine 40-63)

5 DESCRIZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI

5.2 FASE DI ESERCIZIO

5.2.1 Simulazioni Modellistiche delle Ricadute degli Inquinanti in Atmosfera e Confronto con la Qualità dell’Aria Esistente

Ai fini della valutazione degli impatti sulla qualità dell’aria connessi all’esercizio della Centrale nella configurazione futura di esercizio è stato condotto uno studio modellistico dedicato, di cui si riporta una sintesi nel seguito.

Come già evidenziato nello SIA, i prodotti principali della combustione del gas naturale (unico combustibile utilizzato dalla Centrale), risultano essere gli Ossidi di Azoto (NOx) ed il Monossido di Carbonio (CO).

Nel SIA a titolo precauzionale sono state simulate anche le tracce di Ammoniaca (NH3) potenzialmente presenti nei fumi in relazione al sistema di abbattimento degli NOx che sarà impiegato nel nuovo ciclo combinato (CCGT).

In considerazione della presenza in traccia, le ricadute sono risultate estremamente basse. La normativa italiana (D. Lgs 155/10) non fornisce dei valori di riferimento per tale emissione, ma l’entità trascurabile delle ricadute è stata confermata dal confronto con valori presenti in alcune Linee Guida.

La Centrale, essendo alimentata a gas naturale, genera emissioni di Particolato Primario sostanzialmente trascurabili. Per quanto riguarda il Particolato Secondario esso è potenzialmente e principalmente dovuto alla formazione in atmosfera di nitrati a partire dagli ossidi che sono, in generale, i principali inquinanti emessi da tutti gli impianti di combustione, non solo industriali ma anche motori dei mezzi di trasporto, caldaie per il riscaldamento, etc. Il processo di formazione dei nitrati è molto complesso perchè funzione di numerosi fattori ambientali (concentrazione ozono, radiazione solare e irraggiamento, presenza composti ammoniacali, umidità, etc) ed avviene in un intervallo di tempo variabile e non immediato. Si evidenzia a tale riguardo che la tecnologia che sarà installata è finalizzata a ridurre le emissioni in termini di Ossidi di Azoto (combustore raffreddato ad aria e bruciatori di tipo DLN). L’aggiunta del catalizzatore consente di raggiungere target di emissione per gli NOx di 10 mg/Nm3 (al 15% O2 su base secca), minimizzando indirettamente anche le emissioni di Particolato Secondario.

A titolo cautelativo è stata comunque effettuata una stima della formazione di Particolato Secondario a partire dagli Ossidi di Azoto utilizzando un’applicazione del software CALPUFF, denominata MESOPUFF (si veda il successivo Par. 5.2.1.1), che stima la formazione di acido nitrico e nitrati a partire dalle ricadute al suolo delle emissioni di NOx dei camini e dalle concentrazioni atmosferiche di Ozono (O3) e Ammoniaca (NH3). I risultati delle stime effettuate sono riportati nel successivo Par. 5.2.1.4.3.

5.2.1.1 Dati meteorologici di riferimento

Al fine di disporre di condizioni meteo-climatiche con cadenza oraria dell’area in esame, sono stati acquisiti i dati meteorologici di dettaglio (direzione e velocità del vento, umidità, temperatura, pressione) in quota ed al suolo dell’applicazione all’Italia del modello meteorologico WRF-NOAA (WRF: Weather Research and Forecasting e NOAA National Oceanic and Atmospheric Administration), sviluppato dalla Fondazione per il Clima e la Sostenibilità (FCS). Il periodo temporale a cui si riferiscono i dati meteorologici esaminati è l’anno 2018 (dal 1 Gennaio 2018 al 31 Dicembre 2018).

Per la copertura dell’intera area di interesse è stato considerato il punto centrale del dominio avente coordinate Latitudine: 45°20'04” N - Longitudine: 09°25'59” E (WGS 84); tale punto è situato all'interno del perimetro della Centrale di Tavazzano e Montanaso.

Nella figura seguente viene rappresentata la rosa dei venti a cui si riferiscono i dati meteorologici acquisiti ed impiegati in CALMET.

Figura 5.1: Modello WRF-NOAA - Rosa dei Venti – Anno 2018

Come si può notare dalla rappresentazione della Figura 4.1, la predominanza dei venti presenti nell’area di interesse durante il corso dell’anno, è con provenienza da Est. Episodi di calma (eventi con valori della velocità del vento < 1 m/s) si registrano con frequenze pari al 33.82 % nel corso dell’anno.

5.2.1.2 Software utilizzato

A livello mondiale, sono disponibili numerosi modelli matematici di simulazione della diffusione atmosferica. Per facilitare la scelta all’utente finale, US-EPA (United States - Environmental Protection Agency), Ente di protezione ambientale, su mandato del Congresso degli Stati Uniti cura la pubblicazione della guida ai modelli sulla qualità dell'aria che debbono essere utilizzati per gli scopi indicati.

I modelli inseriti in questa guida sono stati sviluppati dall'EPA stessa o da centri privati. In entrambi i casi, prima di essere registrati nel "Federal Register" ed essere inseriti nella guida, i modelli vengono sottoposti ad un’estesa serie di procedure di validazione scientifica.

I modelli che superano tali verifiche sono classificati in due liste differenti:

✓ lista A o dei modelli preferiti;

✓ lista B o dei modelli alternativi.

I modelli della lista A sono quelli preferiti da EPA per le specifiche applicazioni per cui sono stati sviluppati, i modelli della lista B, invece, possono essere usati in alternativa ai modelli della lista A solo in quelle situazioni specifiche per le quali l'utente dimostri che forniscono dei risultati migliori.

Tra i modelli della lista A è presente CALPUFF, un modello di dispersione atmosferica non stazionario e multispecie che simula gli effetti di una meteorologia variabile nello spazio e nel tempo sul trasporto, la trasformazione e la rimozione degli inquinanti, su scale che vanno dalle centinaia di metri alle centinaia di chilometri.

Le simulazioni numeriche della dispersione degli inquinanti emessi in fase di esercizio della Centrale sono state condotte con il sistema modellistico CALPUFF, sviluppato dalla Sigma Research Corporation per il California Air Resource Board (CARB). La suite modellistica è composta da:

✓ un modello meteorologico per orografia complessa (CALMET), che può essere utilizzato per la simulazione delle condizioni atmosferiche su scale che vanno dall’ambito locale (qualche km) alla mesoscala (centinaia di km);

✓ il modello CALPUFF, che utilizza il metodo dei puff gaussiani per la simulazione della dispersione degli inquinanti atmosferici, in condizioni meteorologiche non stazionarie e non omogenee;

✓ un post processore (CALPOST), che elabora gli output del modello e consente di ottenere le concentrazioni medie ai ricettori su diversi intervalli temporali, selezionabili dall’utente.

Nelle simulazioni in oggetto sono stati utilizzati:

✓ un dominio del modello meteorologico (CALMET) di estensione pari a 50 km x 50 km e passo 1 km;

✓ un dominio di simulazione della dispersione di inquinanti (CALPUFF), compreso all’interno del modello meteorologico, con passo 250 m.

Per quanto concerne la stima della trasformazione di NOx in Particolato Secondario, essa è stata effettuata attraverso un’applicazione del modello CALPUFF denominata MESOPUFF. Il meccanismo chimico MESOPUFF consente di stimare, fornendo dati di concentrazione di O3 (come media mensile o come valore orario) e NH3 (come media mensile), la dispersione al suolo del particolato secondario (SO4+NO3) . Il meccanismo chimico semplifica il processo di formazione dei nitrati e dei solfati in 4 equazioni fondamentali (ISAC-CNR, 2007).

Dove:

✓ SO2 è la concentrazione media nel pennachio di SO2;

✓ NOx è la concentrazione media nel pennacchio degli ossidi di azoto;

✓ SO4 è la concentrazione di solfato che si è formato dalla SO2;

✓ HNO3 è l’acido nitrico che si è formato dagli NOx;

✓ NO3 è il nitrato che è in equilibrio con l’acido nitrico;

✓ NH3 è la concentrazione di background della ammoniaca.

Secondo tale meccanismo i parametri fondamentali che governano la chimica di formazione del solfato sono: la radiazione solare; la concentrazione di background dell’ozono; le classi di stabilità atmosferica e l’umidità relativa;

mentre i parametri che governano la chimica di formazione del nitrato sono: la transizione giorno-notte; la stabilità atmosferica; la concentrazione di background dell’ozono; la concentrazione dell’ammoniaca e la concentrazione nel pennacchio di NOx.

5.2.1.3 Scenari Emissivi Simulati

Lo studio modellistico, effettuato con il sistema modellistico CALPUFF, è stato realizzato per l’assetto attuale e per l’assetto di progetto. Gli scenari emissivi relativi a tali assetti sono descritti nel seguito:

✓ Assetto Attuale autorizzato senza Gr. 8 (di seguito “Assetto Attuale”): No. 3 gruppi emissivi coincidenti con i camini denominati Gruppo 5 TGA – Gruppo 5 TGB – Gruppo 6 TGC con un funzionamento in continuo (8,760 ore), senza il Gruppo 8 (gruppo autorizzato all’esercizio ma non in funzione);

✓ Assetto Futuro: No. 4 gruppi emissivi coincidenti con i camini denominati Gruppo 5 TGA – Gruppo 5 TGB – Gruppo 6 TGC – CCGT con i seguenti tempi di funzionamento:

• Gruppo 5 TGA: 8,760 h/anno;

• Gruppo 5 TGB: 8,760 h/anno;

• Gruppo 6 TGC: 3,000 h/anno;

• CCGT: 8,760 h/anno.

Tali scenari sono coerenti con quanto presentato in risposta alle richieste di integrazione effettuate nell’ambito della procedura di VIA da parte della Regione Lombardia (Prot. No. T1.2020.0006149 del 4 Febbraio 2020).

Nelle seguenti tabelle sono sintetizzate le caratteristiche emissive delle sorgenti utilizzate nelle simulazioni per ciascuno scenario.

Nella Tabella 5.1, in particolare, sono riportate le caratteristiche delle sorgenti emissive simulate per l’assetto attuale.

Tabella 5-1: Caratteristiche Emissive Sorgenti Centrale - Assetto Attuale

Gr. 5 TGA

(1) Coordinate geografiche espresse in gradi sessagesimali (WGS84)

(2) Portata volumetrica espressa in Nm³/h, in condizioni “normali”, ossia alla pressione atmosferica di 1.013 bar o 760 mm Hg, in assenza di umidità e alla temperatura di 0°C

Nella simulazione delle dispersioni in atmosfera per l’assetto futuro sono stati considerati No. 4 punti emissivi con le caratteristiche riportate nella seguente Tabella 5-2.

Tabella 5-2: Caratteristiche Emissive Sorgenti Centrale – Assetto Futuro

(1) Coordinate geografiche espresse in gradi sessagesimali (WGS84)

(2) Portata volumetrica espressa in Nm³/h, in condizioni “normali”, ossia alla pressione atmosferica di 1.013 bar o 760 mmHg, in assenza di umidità e alla temperatura di 0°C

Nelle simulazioni è stato utilizzato un dominio del modello meteorologico (CALMET) di estensione pari a 20 km x 20 km e passo 1 km ed un dominio di simulazione della dispersione di inquinanti (CALPUFF), compreso all’interno del modello meteorologico, con passo 250 m.

Per consentire un confronto con i limiti normativi di qualità dell’aria imposti per NO2 e CO dal D. Lgs No. 155/2010, sono state condotte simulazioni per i due scenari descritti procedendo alla valutazione dei seguenti parametri statistici:

✓ valori medi annui della concentrazione di NOx al livello del suolo;

✓ 99.8° percentile delle concentrazioni orarie di NOx (valore limite da non superare più di 18 volte in un anno);

✓ media giornaliera sulle 8 ore per il CO.

Si evidenzia che, al fine di schematizzare il ciclo di funzionamento previsto per il Gr. 6 nello Scenario futuro per la stima delle ricadute orarie di NOx (99.8 percentile) è stato considerato un periodo di attività durante le stagioni invernale ed estiva come indicato nella seguente tabella.

Tabella 5.3: Scenario Futuro - Ciclo di Funzionamento del Gr. 6 Simulato per la Stima dei Valori di Ricaduta Orari (99.8 percentile)

Scenario Stagione

Ore di Funzionamento

Giornaliero

Gr. 6 Scenario

Futuro

Inverno

Dic

17 Gen

Feb Estate

Giu Lug 16 Ago

Si noti che lo schema sopra riportato risulta cautelativo in quanto le ore del Gr. 6 complessivamente simulate (Scenario futuro Gr.6: 3,002 ore) sono superiori rispetto a quelle previste.

I risultati delle simulazioni sono stati confrontati con i dati di qualità dell’aria monitorati dalle centraline più prossime all’area in esame per gli anni 2017, 2018 e 2019 (si veda il Paragrafo 4.2; si evidenzia che il set di dati per l’anno 2019 contiene valori non ancora validati; dati disponibili sul sito web Arpa Lombardia: https://www.arpalombardia.it/) e sono stati rappresentati attraverso mappe di isoconcentrazioni al livello del suolo per i suddetti inquinanti.

Si evidenzia che i valori della qualità dell’aria misurati in corrispondenza delle Centraline tengono già conto del contributo dell’esercizio della Centrale allo stato attuale e pertanto il confronto con le ricadute simulate è da considerarsi cautelativo.

5.2.1.4 Risultati delle Simulazioni

5.2.1.4.1 Ossidi di Azoto (NOx)

Nelle seguenti figure si riportano le mappe di isoconcentrazione al livello del suolo dei valori medi annui degli Ossidi di Azoto NOx per gli scenari analizzati.

Area di Centrale Centralina di monitoraggio qualità aria Figura 5.2: Ricadute Assetto Attuale - NOx Media Annua

Area di Centrale Centralina di monitoraggio qualità aria Figura 5.3: Ricadute Assetto Futuro - NOx Media Annua

Nelle seguenti figure si riportano le mappe di isoconcentrazione dei valori orari (99.8 percentile) degli NOx.

Area di Centrale Centralina di monitoraggio qualità aria

Figura 5.4: Ricadute Assetto Attuale - NOx Valori Massimi Orari (99.8 percentile)

Area di Centrale Centralina di monitoraggio qualità aria

Figura 5.5: Ricadute Assetto Futuro - NOx Valori Massimi Orari (99.8 percentile)

Nelle seguenti tabelle si riassumono i valori stimati dal modello (Media Annua e Massimi Orari-99.8 percentile) sia a livello di massimo assoluto sul territorio sia in corrispondenza delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria. Le tabelle riportano inoltre il confronto con i valori limite di qualità dell’aria da normativa e con i valori di qualità dell’aria misurata presso le centraline di monitoraggio negli anni 2017, 2018 e 2019 (si evidenzia che il set di dati per l’anno 2019 contiene valori non ancora validati).

Occorre precisare che, per quanto riguarda le ricadute effettive di NO2, al fine di consentire una stima delle ricadute al suolo confrontabili con i limiti normativi, si è ipotizzato cautelativamente che tutte le emissioni complessive di NOx ricadano sotto forma di NO2.

Tabella 5-4: Ricadute di NOX – Media Annua stimata dal Modello e Confronto con la Qualità dell’Aria Ossidi di Azoto NOx (espressi come NO2 eq.) – Valori Medi Annui

Scenario (4) Centralina Lodi - Viale Vignati

(5) Dati di qualità dell’aria non ancora validati

Tabella 5-5: Ricadute di NOX–Massime Orarie stimate dal Modello e Confronto con la Qualità dell’Aria

Ossidi di Azoto NOx (espressi come NO2 eq.) – Valori Massimi Orari (99.8 Percentile)

Scenario (3) Centralina Lodi - S. Alberto (4) Centralina Lodi - Viale Vignati

(5) Dati di qualità dell’aria non ancora validati

(6) Di fianco al numero di superi è riportato il valore massimo monitorato dalla centralina. Tra parentesi è riportata la data e l’ora in cui è stata rilevata la massima ricaduta nella centralina

(7) È riportato il valore massimo di ricaduta stimato sulla centralina; tra parentesi è invece indicato il valore stimato dal modello nello stesso momento (data e ora) in cui è stata rilevata la massima ricaduta nella centralina nel 2018

Dall’analisi di quanto sopra riportato, relativamente ai Valori Medi Annui di NOx, si evidenzia che:

✓ le ricadute della Centrale per entrambi gli scenari risultano ampiamente al di sotto dei limiti di legge e anche considerando la qualità dell’aria esistente misurata presso le centraline non sono evidenziabili criticità nel rispetto degli stessi;

✓ per tutti gli scenari analizzati, i valori stimati presso le centraline risultano inferiori a quelli monitorati di 2 ordini di grandezza;

✓ lo scenario con le ricadute maggiori (comunque ampiamente al di sotto del limite di normativa), risulta essere lo scenario relativo all’Assetto Attuale;

✓ entrambi gli scenari evidenziano un’analoga distribuzione delle ricadute con valori massimi stimati localizzati in direzione Nord-Ovest rispetto alla Centrale.

Per quanto riguarda i valori Massimi Orari (99.8 percentile), si evidenzia quanto segue:

✓ le ricadute degli scenari in esame risultano sempre inferiori ai limiti di normativa;

✓ anche considerando cautelativamente il massimo contributo della Centrale sulle centraline, il valore di qualità dell’aria risulterebbe sempre inferiore al limite. Si evidenzia inoltre che il contributo della Centrale presso le centraline nel momento (data e ora) in cui è stata monitorata la massima concertazione presso la centralina risulta poco significativo. Come già indicato si sottolinea inoltre che i valori della qualità dell’aria misurati alle Centraline, tengono già conto del contributo dell’esercizio della Centrale allo stato attuale e pertanto il confronto con le ricadute simulate è da considerarsi ulteriormente cautelativo.

✓ lo scenario con le ricadute maggiori, risulta essere lo scenario relativo all’Assetto Attuale;

✓ le distribuzioni spaziali delle ricadute stimate per entrambi gli scenari mostrano valori massimi localizzati in prossimità della Centrale in direzione Est.

Dall’analisi dei dati ottenuti dalle simulazioni delle dispersioni in atmosfera effettuate per gli NOx emerge che l’Assetto Futuro avrà un minor impatto sulla qualità dell’aria rispetto all’Assetto Attuale.

5.2.1.4.2 Monossido di Carbonio (CO)

Nelle seguenti figure si riportano le mappe di isoconcentrazione al livello del suolo dei valori massimi giornalieri sulle 8 ore del CO per tutti e due gli scenari analizzati.

Area di Centrale Centralina di monitoraggio qualità aria

Figura 5.6: Ricadute Assetto Attuale – CO Massima Media Giornaliera sulle 8 ore

Area di Centrale Centralina di monitoraggio qualità aria

Figura 5.7: Ricadute Assetto Futuro - CO Massima Media Giornaliera sulle 8 ore

Nella seguente tabella si riassumono i valori stimati dal modello sia a livello di massimo assoluto sul territorio sia in corrispondenza dell’unica centralina di monitoraggio della qualità dell’aria che misura il CO (Centralina di Lodi - Viale Vignati). Tali valori sono confrontati con i valori limite di qualità dell’aria da normativa e con i valori di qualità dell’aria misurata presso la centralina di monitoraggio di Lodi (Viale Vignati) per gli anni 2017, 2018 e 2019 (si evidenzia che il set di dati per l’anno 2019 contiene dati non ancora validati).

Tabella 5-6: Ricadute di CO – Massima Giornaliera della Media Oraria su 8 ore stimate dal Modello e Confronto con la Qualità dell’Aria

Monossido di Carbonio– Massima Giornaliera della Media Oraria su 8 ore

Scenario

(1) Centralina Tavazzano, CO non monitorato (2) Centralina Montanaso, CO non monitorato (3) Centralina Lodi - S. Alberto, CO non monitorato (4) Centralina Lodi - Viale Vignati

(5) Dati di qualità dell’aria non ancora validati

Sulla base di quanto sopra esposto si evidenzia che:

✓ i valori massimi di ricaduta, variabili tra circa 0.035-0.044 mg/m³, sono localizzati a Sud in prossimità della Centrale e risultano ampiamente sotto i limiti di legge (inferiori di oltre due ordini di grandezza);

✓ lo scenario relativo all’Assetto Futuro risulta quello con le ricadute maggiori (comunque ampiamente al di sotto del limite di normativa);

✓ rispetto ai valori di qualità dell’aria misurati, il massimo contributo della Centrale in corrispondenza della Centralina Lodi - Viale Vignati è inferiore di oltre 2 ordini di grandezza rispetto al valore monitorato: stimati 0.006 mg/m³ (Assetto Futuro) e monitorati 1.7 mg/m³ nel 2017, 1.8 mg/m³ nel 2018 e 1.7 mg/m³ nel 2019 (dati 2019 non ancora validati).

5.2.1.4.3 Stima della trasformazione degli Ossidi di Azoto in Polveri Secondarie

Cenni sul Particolato Atmosferico

Il particolato atmosferico (o aerosol atmosferico o polveri sospese) è un insieme di particelle, solide o liquide, presenti in sospensione nell’aria di natura sia organica che inorganica (ISAC-CNR, 2007).

Si possono distinguere:

✓ sorgenti primarie – generano aerosol primari emessi direttamente come particelle alla sorgente;

✓ sorgenti secondarie – generanno aerosol secondari formati da reazioni di conversione gas-particelle.

Si distingue inoltre fra sorgenti naturali (emissioni vulcaniche, erosione del suolo, polveri sollevate dai deserti, incendi ecc.) e sorgenti antropiche (dovute alle attività umane).

Accanto alla componente primaria del particolato atmosferico, emessa direttamente alla sorgente, vi è pertanto una componente secondaria che si forma in seguito a processi chimico-fisici (trasformazione gas-particelle e successiva condensazione e coagulazione) che coinvolgono determinate specie chimiche immesse in atmosfera da processi sia antropici che naturali. In particolare, SO2, NOx e NH3 sono noti come precursori che in alcune condizioni ambientali possono portare alla formazione di aerosol secondario inorganico (particelle con solfati e nitrati).

Tra le sorgenti antropiche di SO2 e NOx si hanno le emissioni provenienti dalla combustione di combustibili fossili e dagli scarichi delle automobili, mentre l’NH3 è emessa da terreni fertilizzati, acque reflue, allevamenti di animali e processi industriali.

L’aerosol secondario è prevalentemente di natura inorganica ed i principali composti sono associabili agli ioni:

solfati (SO42-), nitrati (NO3-) e ioni ammonio (NH4+).

Il contributo del PM10 secondario alla concentrazione totale di PM10 può essere determinante nei casi di superamento della soglia normativa di concentrazione. Esistono molte variabilità fra i diversi siti di misura ed in ogni specifico sito il contributo di aerosol secondario è prevalentemente sulle particelle fini (PM2.5).

Il quadro normativo in materia di qualità dell’aria ha spostato l’attenzione dalle polveri totali sospese (PTS) alle particelle con diametro inferiore a 10 μm (frazione nota come PM10) che sono in grado di penetrare in area broncotracheale e quindi di particolare interesse per gli effetti sulla salute umana.

La parte grossolana del PM10 (diametro superiore a 2.5 μm) è originata in percentuale rilevante da processi meccanici, come l’erosione del terreno o la risospensione dal suolo. Le particelle di dimensioni inferiori a 2.5 μm (detto PM2.5 o polveri fini) sono generate prevalentemente nei processi di combustione (traffico, industria, riscaldamento domestico) e possono essere di origine primaria oppure formarsi per trasformazione chimica dalle emissioni primarie di precursori (tipicamente ossidi di zolfo “SO2”, ossidi di azoto “NOx” ed ammoniaca “NH3”).

Descrizione Simulazioni Effettuate

Nell’ambito del presente studio è stata stimata la formazione di particolato secondario derivante dagli NOx emessi (non sono previste emissioni in atmosfera di SO2) e, al fine di effettuare un confronto con i limiti di legge per i tre scenari considerati e descritti nel precedente paragrafo (Assetto Attuale e Assetto Futuro), sono stati stimati i seguenti indici statistici:

✓ media annua;

✓ 90.4 percentile delle concentrazioni medie giornaliere.

Le simulazioni sono state condotte considerando i valori di concentrazione per il 2018 di Ozono “O3” e Ammoniaca

“NH3” (necessari all’applicazione MESOPUFF per stimare la formazione di particolato secondario) monitorati rispettivamente nelle centraline di Montanaso e Bertonico, che rappresenta la stazione più vicina dove si misura NH3 (dati disponibili sul sito web Arpa Lombardia: https://www.arpalombardia.it/).

Di seguito si riportano i valori massimi di ricaduta al suolo di particolato su tutto il dominio per gli indicatori di qualità dell’aria individuati e si effettua un confronto con i limiti normativi e con la qualità dell’aria esistente in corrispondenza delle Centraline di monitoraggio per il periodo 2017-2019 (dati 2019 non ancora validati).

Si evidenzia che i valori della qualità dell’aria misurati in corrispondenza delle Centraline tengono già conto del contributo dell’esercizio della Centrale allo stato attuale e pertanto il confronto con le ricadute stimate tramite simulazione è da considerarsi cautelativo.

Nelle seguenti figure si riportano le mappe di isoconcentrazione al livello del suolo dei valori medi annui e del 90.4°

Percentile dei valori giornalieri del particolato secondario entrambi gli scenari analizzati.

Nel documento EP PRODUZIONE S.p.A. Roma, Italia (pagine 40-63)

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