4.5 Sintesi dei dati acquisiti ed elaborazione del modello concettuale idrogeologico preliminare dell’acquifero
L’attività di raccolta, elaborazione ed interpretazione dati descritta nei capitoli 3 e 4 ha consentito di elaborare il modello concettuale idrogeologico preliminare del sistema della Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara, cioè la descrizione schematica, basata sul livello di conoscenza e comprensione del sistema finora raggiunto, degli elementi principali che caratterizzano il sistema di flusso, ed in particolare: la delimitazione e l‟assetto idraulico dell‟acquifero, il suo sviluppo geometrico tridimensionale, la tipologia di condizioni ai limiti, l‟area di ricarica, le direzioni di deflusso sotterraneo e le relative zone di recapito, le interazioni tra le acque superficiali e le acque sotterranee, i parametri idrodinamici dell‟acquifero. Nella scheda 4.1 si riporta in forma sintetica la descrizione degli elementi principali che caratterizzano il sistema, ottenuta al termine delle attività di acquisizione ed interpretazione dei dati descritte nei capitoli 3 e 4, su cui si basa il modello concettuale idrogeologico preliminare dell‟acquifero, nonché la successiva implementazione del modello numerico integrato della Piana descritto al paragrafo 7.4.
66 Scheda 4.1 - Sintesi del modello concettuale idrogeologico preliminare dell’acquifero della Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara
Delimitazione dell’acquifero L‟acquifero ha sede nel complesso idrogeologico sabbioso, comprendente i Membri calcarenitico-arenacei della Fm. Marnoso-arenacea della Valle del Belice (MABc), le Calcareniti di Marsala (CM) ed i soprastanti terrazzi marini (TM) a medio grado di permeabilità (per porosità e secondariamente per fratturazione), e coincidente con il Complesso delle Formazioni Detritiche Plio-Quaternarie di Mouton (Carta delle risorse idriche sotterranee, Fried J.J., Mouton J., Mangano F., 1982). La delimitazione dell‟acquifero si basa sulla perimetrazione del suddetto complesso idrogeologico, effettuata su un supporto di cartografia idrogeologica di maggiore dettaglio rispetto a quella della Carta di Mouton e rappresentata dalla Carta geolitologica ed idrogeologica in scala 1:50.000 del Piano Territoriale Paesaggistico - Ambiti regionali 2 e 3 ricadenti nella provincia di Trapani (La Rosa A., De Domenico R., 2006).
Delimitazione dell’acquifero della Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara rispetto alla carta dei complessi idrogeologici di Mouton
67 Assetto idraulico
dell’acquifero L‟acquifero è caratterizzato da assetti idraulici differenti in differenti aree della Piana ed in particolare:
- Un assetto a falda libera riconoscibile nell‟area a sud e ad ovest di C.da Bresciana, nonché nella fascia a nord di Castelvetrano fino a Partanna;
- Un locale assetto multifalda (falda libera superficiale e falda semiconfinata profonda) presente nell‟area compresa tra C.da Bresciana (a sud-est dell‟abitato di Campobello di Mazara) e C.da Canalotto Favata (a sud dell‟abitato di Castelvetrano). L‟origine della falda profonda localmente semiconfinata è legata alla presenza nell‟area indicata di intercalazioni e lenti argillose discontinue all‟interno del membro sabbioso-calcarenitico della Fm. Marnoso-arenacea della Valle del Belice ed in parte delle soprastanti Calcareniti di Marsala, che svolgono complessivamente il ruolo di acquitardo locale interposto tra i terreni sabbioso-calcarenitici.
Carta geolitologica in scala 1:50.000 del PTP, perimetrazione dell’acquifero ed indicazione della zona in cui è stato riconosciuto un assetto idraulico multifalda
68 Sviluppo geometrico
tridimensionale L‟acquifero è delimitato, sia lateralmente che a letto, dal Complesso idrogeologico argilloso-marnoso (depositi della Fm. Terravecchia, affioranti ad ovest lungo il Fiume Delia-Arena, Argille del Santerniano-Emiliano affioranti a sud-est, argille della Fm. Marnoso-Arenacea della Valle del Belice e Fm. Trubi affioranti a nord-est), costituente il substrato regionale a bassa permeabilità dell‟acquifero.
L‟estensione areale in superficie dell‟acquifero è pari a 260.7 Km2. Il suo spessore è determinato dall‟andamento del substrato impermeabile, influenzato dalla struttura sinclinalica regionale dei depositi pre-Pliocenici, con direzione dell‟asse NE-SO ed immersione a SO. Lo spessore, variabile, in generale si riduce procedendo da est verso ovest, andando da valori di circa 200 m in corrispondenza di C.da Bresciana a valori di alcune decine di metri lungo la fascia costiera occidentale. Gli spessori si riducono inoltre a qualche metro in corrispondenza delle zone marginali del bacino (limite settentrionale, orientale e sud-orientale).
Ricostruzione dello sviluppo geometrico del “serbatoio” acquifero compreso tra la superficie topografica ed il substrato a bassa conducibilità idraulica, base dell’acquifero. In rosso è riportata la perimetrazione dello stesso sulla superficie topografica
69 Condizioni ai limiti La superficie limite inferiore dell‟acquifero è rappresentata da un limite a flusso imposto nullo (limite geologico) coincidente con il tetto delle unità a bassa permeabilità poste alla base dell‟acquifero (substrato). La superficie limite superiore è rappresentata da un limite a potenziale imposto coincidente con la superficie piezometrica. Le condizioni ai limiti laterali lungo la perimetrazione dell‟acquifero sono:
un limite a flusso imposto nullo lungo il margine settentrionale e nord-orientale fino all‟intersezione nord con l‟alveo del fiume Belice;
un limite a potenziale imposto lungo il margine sud-orientale dell‟acquifero, tra l‟intersezione nord con l‟alveo del fiume Belice e l‟intersezione con l‟incisione del torrente Muretta (affluente del f. Modione);
un limite a flusso imposto nullo lungo il margine centro-meridionale dell‟acquifero, nel tratto compreso tra l‟intersezione con l‟incisione del torrente Muretta e l‟intersezione con la linea di costa;
un limite a potenziale imposto lungo il margine meridionale ed occidentale dell‟acquifero, in corrispondenza della linea di costa.
Perimetro dell’acquifero con demarcazione (punti rossi) dei tratti con differenti condizioni ai limiti
70 Aree di ricarica, direzione di
deflusso sotterraneo, zone di recapito e scambi con i corpi idrici superficiali
L‟alimentazione dell‟acquifero avviene per ricarica meteorica (infiltrazione efficace) attraverso un‟area corrispondente all‟estensione superficiale dello stesso (260.7 Km2), con prevalente zona di alimentazione posta nel settore nord-orientale, tra Castelvetrano e Partanna, caratterizzato da un maggiore rilievo altimetrico. Il deflusso sotterraneo generale procede da NE verso SO, in direzione del mare, ed è influenzato dall‟andamento concavo del substrato (con asse allungato NE-SO). Localmente il deflusso subisce delle modificazioni a causa degli emungimenti continui e prolungati nel tempo concentrati in C.da Staglio ed in C.da Bresciana (in quest‟ultima è presente una vasta depressione della superficie piezometrica, attribuibile agli emungimenti in tale zona). La falda libera superficiale è in connessione idraulica con il fiume Modione nei tratti del reticolo che attraversano gli affioramenti calcarenitici dell‟acquifero, nonché con i laghi Murana, Preola e Gorghi Tondi. E‟ presente una condizione di tipo “fiume drenante” lungo il tratto perimetrale dell‟acquifero che lambisce l‟alveo del fiume Belice.
Le zone di recapito sono rappresentate dai tratti drenanti dei fiumi Modione e Belice, dalla presenza di una condizione di tipo “sorgente per limite di permeabilità definito” lungo il margine sud-orientale dell‟acquifero (dall‟intersezione sud con l‟alveo del fiume Belice e l‟intersezione con l‟incisione col torrente Muretta) e dal mare.
Andamento della superficie piezometrica dell’acquifero (II campagna di rilievo – dicembre 2017)
71 Parametri idrodinamici
dell’acquifero La trasmissività, stimata a partire da prove di pompaggio speditive condotte da ARPA o da prove di campo effettuate in passato da altri soggetti ed interpretate da ARPA nell‟ambito dello studio effettuato sulla Piana, è compresa tra 1.2*10-4 e 2.3*10-2 m2/s, con un valor medio di 3.7*10-3 m2/s. La conducibilità idraulica orizzontale è compresa tra 2.2*10-6 m/s e 8.0*10-3, con un valor medio di 3.6*10-4 m/s.
Ubicazione e valore dei dati puntuali di conducibilità idraulica orizzontale, espressi in m/s, ricavati dalle prove di pozzo condotte sul campo o documentate nelle rispettive basi-dati di provenienza
72 5 Acquisizione ed elaborazione dei dati funzionali all’analisi del bilancio idrico
dell’acquifero