• Non ci sono risultati.

3. SCOPI E OBIETTIVI 1 Domanda di ricerca

4.8. Sintesi della ricerca

La revisione sistematica si avvale di una sintesi che comprende le prove di efficacia relative al quesito di ricerca specifico, basandosi sulla procedura di campionamento e l’adeguata raccolta dati (Polit & Tatano Beck, 2014). A differenza degli anni passati, oggi è possibile trovare sempre più l’utilizzo della tecnica di metanalisi; un esempio sono le revisioni nella cochrane collaboration (Polit & Tatano Beck, 2014). È possibile definire le operazioni di metanalisi attraverso altri termini come ad esempio: metastudio, metametodo, metasommario, metaetnografia, metanalisi qualitativa o grounded theory formale (Polit & Tatano Beck, 2014). Ma quello che interessa maggiormente nelle scienze infermieristiche è la metasintesi (Polit & Tatano Beck, 2014).

4.8.1. Metasintesi

Quando si parla di metanalisi ci si approccia agli RCT e la sua essenza risulta essere quella di un calcolo della stima complessiva di studi diversi da cui si ricava la “dimensione ad effetto” (Polit & Tatano Beck, 2014). Quando si utilizza una metasintesi, ci si avvale della dimensione che fa da cappello ad un insieme di approcci metodologici, atti allo sviluppo di nuove conoscenze basandosi su una rigorosa analisi di ricerche qualitative esistenti (Polit & Tatano Beck, 2014). In letteratura non si trova la definizione di metasintesi, ma è reperibile attraverso alcuni autori l’espressione del “cosa non è” (Polit & Tatano Beck, 2014). Solo un gruppo di studiosi citati nel libro di Polit & Tatano Beck (2014), definiscono che la metasintesi sia una sorta di riunione e scomposizione dei risultati ottenuti attraverso l’esaminazione, che permette la scoperta delle caratteristiche essenziali, combinandole e traendo un insieme, trasformato. Questo tipo di analisi permette di andare oltre una sommativa di ricerche, ma offre al ricercatore e al lettore dei nuovi punti di vista e un’interpretazione dei risultati (Polit & Tatano Beck, 2014). Le fasi che occorrono per lo sviluppo della metasintesi sono in alcune parti simili a quelle usate per lo svolgimento delle metanalisi (Polit & Tatano Beck, 2014). La formulazione del problema, a differenza della specificità della metanalisi, richiede una maggior ampiezza in modo da poter catturare a pieno il fenomeno d’interesse, ma che sia nel contempo focalizzato per poter estrapolare risultati significativi da poter applicare nella pratica (Polit & Tatano Beck, 2014). Per il passo definente il disegno di ricerca, anche in questo caso sono richieste una buona pianificazione e la scelta d’inclusione di pubblicazioni di riviste apparse in peer reviewed, senza escludere fonti di LG come tesi, in quanto portatrici di maggiori informazioni. La ricerca dei dati in letteratura qualitativa si avvale della disposizione delle banche dati elettroniche dove è possibile trovare il termine “qualitativo” come MeSH (Medical Subject Heading) in MEDLINE (Polit & Tatano Beck, 2014). Per

quanto concerne la valutazione di qualità di uno studio non vi è molta frequenza di svolgimento, tuttavia risulta essere utile, per la descrizione del campione per gli studi oggetto, l’utilizzo di strumenti come i “10 quesiti del Critical Appraisal Skills Programme (CASP) (CASP, s.d.) oppure l’inclusione di studi pertinenti, in modo da utilizzare le informazioni di qualità (Polit & Tatano Beck, 2014). L’estrazione dei dati per l’analisi prevede di trarre le caratteristiche degli studi partendo dalle fonti del documento stesso (Polit & Tatano Beck, 2014). Ad esempio, si potrà utilizzare una tabella per poter definire l’anno di pubblicazione, le caratteristiche del campione preso in esame e l’approccio di ricerca (le sue caratteristiche metodologiche) (Polit & Tatano Beck, 2014). Uno spazio importante è dedicato all’estrazione e informazione in merito ai risultati derivati dagli studi ed è per questo che vi sarà la necessità di risalire alle fonti primarie, per evitare l’intreccio d’informazioni e quindi cadere in errori di trascrizione (Polit & Tatano Beck, 2014). La metasintesi richiede uno svolgimento marcato in fase di analisi e interpretazione dei dati per i quali si avvale di tre approcci:

- approccio di Noblit e Hare (metaetnografia);

- approccio di Paterson, Thorne, Canam e Jillings (analisi dei metadati, metametodo e metateoria);

- approccio di Sandelowski e Barroso (metasommario) (Polit & Tatano Beck, 2014). Per maggiore comprensione di seguito analizzo gli approcci sopracitati.

L’approccio che Noblite e Hare descrivono è volto all’integrazione che definiscono di metaetnografia in quanto ritengono che l’integrazione debba essere interpretativa (Polit & Tatano Beck, 2014). Si distanziano dal concetto aggregativo di sintesi in quanto non credono che ci si debba limitare alla descrizione di un fenomeno ma vi sia la necessità di una costruzione interpretativa dello stesso (Polit & Tatano Beck, 2014). I due ricercatori hanno previsto sette fasi per questa tipologia di approccio:

1. decisione del fenomeno;

2. decisione d’inclusione degli studi; 3. ripetuta lettura degli articoli;

4. decidere il tipo di collegamento di cui dispongono attraverso un elenco, reciproco, refutazionale e in linea di ragionamento;

5. traslare gli studi qualitativi, una sintesi che mantenga i costrutti principali e le metafore, le relazioni con le altre;

6. sintesi delle traslazioni trasformando il tutto in un unico costrutto; 7. stesura della sintesi (Polit & Tatano Beck, 2014).

Gli studiosi canadesi Paterson, Thorne, Canam e Jillings utilizzano tre componenti per strutturare il lavoro di sintesi: analisi dei metadati, metametodo e metateoria da cui si traggono fondamenti, che elaborati e integrati, producono un metastudio (Polit & Tatano Beck, 2014). L’analisi dei metadati porta a dei dati elaborati; il metametodo analizza il rigore metodologico degli studi ed infine la metateoria distingue i fondamenti teorici su cui si basano gli studi (Polit & Tatano Beck, 2014).

Il terzo e ultimo approccio è il metasommario strutturato da Sandelowski e Barroso in Polit & Tatano Beck (2014), i quali riducono le difficoltà d’integrazione in base al livello di sintesi e d’interpretazione. In questo approccio si utilizzano studi che sono classificati come sintesi, in cui quelli definiti primari, prendono valenza di studi sommari, in quanto produttori di riepiloghi narrativi posti in quadri qualitativi (Polit & Tatano Beck, 2014). Il processo si verifica senza nessun rielaborato concettuale, solo attraverso elenchi e frequenze tratte dagli studi (Polit & Tatano Beck, 2014). La parte interpretativa viene lasciata nella sintesi che viene formulata contenendo i concetti metaforici così da utilizzare per la metasintesi i risultati ottenuti in questa parte (Polit & Tatano Beck, 2014).

In questo modo si usano entrambi per il metasommario in modo da fornire il punto di partenza per la metasintesi che si struttura in due fasi principali:

1. estrazione dei risultati attraverso frasi complete che vengono ridotte in affermazioni;

2. il secondo passo sviluppa il calcolo delle dimensioni degli effetti manifesti da cui si estraggono due ulteriori dimensioni:

a. la frequenza di dimensione dell’oggetto che indica l’entità dei risultati,

b. l’intensità di dimensione dell’effetto che ne indica la concentrazione negli studi visionati (Polit & Tatano Beck, 2014).

Lo scopo finale è quello di offrire nuove interpretazioni attraverso la combinazione delle molteplici sintesi per costruire una nuova interpretazione la quale risulti coerente con l’evento o l’esperienza analizzata (Polit & Tatano Beck, 2014).

4.8.2. Valutazione critica di metanalisi e metasintesi

Le metanalisi e le metasintesi facenti parte dei report di revisioni sistematiche adottano un formato simile agli studi primari (Polit & Tatano Beck, 2014). Si compongono di introduzione, parte inerente i metodi, i risultati, la discussione e le citazioni complete (Polit & Tatano Beck, 2014). I report di metanalisi e metasintesi si differenziano per il contenuto; i primi hanno contenuto quantitativo mentre i secondi contengono nuove interpretazioni (Polit & Tatano Beck, 2014).

5. METODO

In questo paragrafo viene descritto il metodo usato per svolgere l’elaborato di tesi. Il testo che presento non rientra in quella che si definisce come revisione sistematica di letteratura in quanto, per essere definita tale, vi è necessità di un buon dominio della metodologia di lavoro (Saiani & Brugnolli, 2010). Risultando questa per molti aspetti estremamente complessa, il metodo si fonde con un approccio narrativo della problematica, pur utilizzando come base le strategie metodologiche espresse nei paragrafi precedenti (Saiani & Brugnolli, 2010).