Negli ultimi anni la progettazione e sintesi di nuovi recettori eteroditopici ha ricoperto un
ruolo primario nella chimica supramolecolare. Dato che entrambi gli ioni di una coppia ionica
devono poter avere un sito di riconoscimento nel recettore, senza tuttavia rompere l’interazione
elettrostatica, il recettore ideale deve possedere due subunità in grado di “legare” non
covalentemente i due ioni del guest. In solventi organici apolari, i sali sono spesso presenti sotto
forma di coppie ioniche “intime” o come aggregati. Ne segue che se le due subunità sono
adeguatamente distanziate, si avrà un meccanismo di riconoscimento della coppia ionica
“intima”.
75Abbiamo scelto di sintetizzare un sistema modello dei cavitandi eteroditopici: in particolare il
sito di riconoscimento del catione sarà costituito da due braccia pireniche, mentre quello
dell’anione sarà costituito dal centro metallico (uranile). Questo sistema più semplice ci aiuterà a
razionalizzare i dati ottenuti con i cavitandi complessati con l’uranile, soprattutto per quanto
concerne le titolazioni
1H NMR: gli spettri dei cavitandi infatti sono troppo complessi per poter
giungere a conclusioni sulle geometrie dei sistemi host-guest (ad es. sulla posizione dell’anione e
del catione); utilizzando un recettore più semplice miriamo a semplificare gli spettri e quindi ad
avere informazioni più chiare.
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37
iche
NM
ni di chemical shift sono riportate in Tabella 6, i Job Plot supportano
una stechiometria 1:1.
78Il recettore uranile-pirene 12 è stato sintetizzato in 4 step partendo dalla 2-allilossi-3-
clorometil-5-terzbutilbenzaldeide 13 (Schema 14).
761-idrossipirene è stato fatto reagire con il
13 ottenendo l’ossipirenil derivato 14 (75%), il quale è stato successivamente deallilato
ottenendo il composto 15 (67%). La condensazione fra il 15 e la (1R,2R)-(+)-1,2-
difeniletilendiammina ha permesso di ottenere il legante 16 (78%), il quale infine è stato
convertito nel complesso sale-uranile 12 (98%) per mezzo dell’aggiunta di acetato di uranile. Il
complesso 12 è stato caratterizzato mediante
1H NMR,
13C NMR e ESI-MS. Il riconoscimento
molecolare è stato condotto sui guest mostrati nello schema Schema 15 per mezzo di tecn
R e UV-vis.
Abbiamo prima esaminato le proprietà di binding del recettore 12 nei confronti del TBACl e
TMACl mediante titolazioni
1H NMR in CDCl
3a 27°C per capire il ruolo del catione nel
processo di riconoscimento. Durante le titolazioni abbiamo notato un up-field shift dei protoni in
α del catione in seguito all’aggiunta di varie aliquote di host 12 (Figura 19). Lo stesso
andamento è stato osservato nel caso del TMACl. Le costanti di binding, calcolate con
HypNMR,
77e le variazio
O CH2Cl OHC O OHC O OH OHC O OH O N N HO O (a) (b) 13 14 15 (c) 16 (d) 12 O O N N U O O O O
chema 14. Sintesi del Salen-UO
2Pirene 12. Reagenti e condizioni: (a) 1-idrossipirene, K
2CO
3, CH
3CN, riflusso 15
t
3N, HCO
2H, 80% EtOH, riflusso 45 min; (c) (1R,2R)-(+)-1,2-diphe
S
h; (b) Pd(OAc)
2, PPh
3, E
nylethylenediamine,
EtOH, riflusso, 15 h; (d) UO
2(OAc)
2·2H
2O, MeOH, t.amb, 12 h.
Schema 15. Sali di ammonio e amminoacidi usati come guest
N+ Cl- n-C4H9 n-C4H9 n-C4H9 n-C4H9 NH3 Cl- TBACl NH2 COO- N+ n-C 4H9 n-C4H9 n-C4H9 n-C4H9 HN (R,S)-MBnACl (D,L)-Trp-TBA NH2 COO- N+ n-C4H9 n-C4H9 n-C4H9 n-C4H9 (D,L)-Phe-TBA NH2 COO- N+ CH3 CH3 CH3 H3C (D,L)-Phe-TMA N+ CH3 CH3 CH3 H3C Cl- TMACl +
Lo spostamento dei protoni del guest a campi più alti suggerisce che il catione interagisce con
le due braccia pireniche stabilizzandosi mediante interazioni catione-π e CH-π. Inoltre i segnali
dei protoni CH diastereotopici (H
be H
cin Figura 20) del recettore 12 si spostano a campi più
Tesi di Dottorato in Scienze Chimiche - Giuseppe Trusso Sfrazzetto
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protoni metinici del ponte chirale H
ashiftano a campi più alti, confermando la presenza
dell’anione cloruro coordinato all’uranile.
Figura 19. Particolare della tito
l. I diversi spettri rappresentano i
seguenti rapporti stechiometrici: a) TBACl; b) [H]/[G] 1:5; c) [H]/[G] 1:3; d) [H]/[G] 1:2; e) [H]/[G] 1:1; f) [H]/[G]
Tabella 6.
di bind
al shift
l’en
relativi alla
zi
A
12 in C
27°C.
a
-ΔG
ool
-1)
lazione NMR fra il recettore 12 e il TBAC
1:0.6; g) [H]/[G] 1:0.4; h) [H]/[G] 1:0.2.
Costanti
ing, chemic
e variazione del
ergia libera di Gibbs
complessa one fra TBACl e TM Cl con il recettore
DCl
3a
Guest
K (M
-1)
-Δδ
∞, ppm
(kJ m
TBACl (3.71±1.53)×10
41.02 (N-CH
2
)
26.24
TMACl (1.32±0.51)×10
31.33 (N-CH )
17.92
3Anche gli spettri TROESY rivelano contatti ROE tra il β-CH
2del TBACl e gli anelli
aromatici dei pireni. Contatti analoghi sono stati osservati con il TMACl. Questi risultati
supportano la natura eteroditopica di questo recettore. È interessante notare che l’identità del
catione influenza il processo di riconoscimento: il TBACl mostra costanti di binding più alte
rispetto al TMACl (K
TBACl/K
TMACl=28) probabilmente a causa di un maggior numero di
int
reniche, Figura 21), la presenza di
un punto isosbesto indica l’instaurarsi di un preciso equilibrio di complessazione lungo tutta la
titolazione, con formazione di una stechiometria ben precisa.
erazioni CH-π. Inoltre la coppia ionica TBACl è più debole rispetto a quella del TMACl, per
cui la separazione delle cariche è più semplice.
Abbiamo successivamente testato la capacità del recettore 12 di discriminare (R) e (S)-α-
metilbenzilammonio cloruro (MBnACl) e alcune coppie di enantiomeri di amminoacidi per
mezzo di titolazioni UV-vis.
79In queste titolazioni si osserva un aumento di assorbanza a 331
nm in seguito all’addizione del guest, contemporaneamente ad una diminuzione di assorbanza a
355, 364 e 384 nm (relative alle transizioni π-π delle unità pi
Figura 21. Titolazione UV-vis tra il recettore 12 vs L-Trp-TBA
In Tabella 7 sono riportate le costanti di binding, la variazione di energia libera associata alla
complessazione e le enantioselettività (K
S/K
Ro K
L/K
D) sia con i metilbenzilammonio che con gli
amminoacidi. Il valore di enantioselettività osservato per gli enantiomeri della MBnACl
(K
S/K
R=4.4) è direttamente correlato alla diversa configurazione dell’atomo di carbonio
stereocentro: nell’enantiomero S infatti il gruppo fenile è orientato in modo da sviluppare
interazioni π-π con le unità pirenche (Figura 22).
Figura 22. Strutture ottimizzate dei complessi 1:1 del recettore 12 con (S)-MBnACl (sinistra) e (R)-MBnACl
(destra). (Gli idrogeni sono stati omessi per semplicità, l’anione cloruro è evidenziato in verde).
Tabella 7. Costanti di binding, variazione di energia libera e enantioselettività per i complessi fra il recettore 12 e i
guest chirali in CHCl
3a 25°C. [a] (KJ mol
-1); [b] (KJ mol
-1) ΔΔG° = |ΔG°
(D)– ΔG°
(L)|; [c] K
S/K
R; [d] ΔΔG°= |ΔG°
(R)– ΔG°
(S)|
Guest
K
a(M
-1)
K
L/K
D-ΔG
o[a]ΔΔG
o[b](R)-MBnACl (5.92±0.21)×10
54.4
[c]32.9
3.7
[d](S)-MBnACl
(2.59±0.31)×10
636.6
D-Phe-TBA
(3.52±0.16)×10
50.61
31.6
1.2
L-Phe-TBA
(2.14±0.16)×10
530.4
D-Trp-TBA
(2.80±0.22)×10
56.7
31.1
4.7
L-Trp-TBA
(1.88±0.30)×10
635.8
D-Phe-TMA
(7.36±0.12)×10
434.0
27.8
8.7
L-Phe-TMA
(2.50±0.14)×10
636.5
Prendendo in considerazione gli amminoacidi, è interessante osservare che le costanti di
binding sono dello stesso ordine di grandezza rispetto ai cloruri chirali. Ciò dimostra che
l’anione carbossilato dell’amminoacido si comporta come l’anione cloruro (hard) nel processo di
coordinazione all’uranile.
71Gli spettri NMR supportano questa ipotesi: infatti anche con la D-
Phe-TBA abbiamo osservato un upfield-shift dei protoni del ponte difenilico (H
ain Figura 23).
Contemporaneamente è stato osservato un notevole spostamento a campi bassi dei segnali dei
protoni diastereotopici del recettore 12 (H
be H
cin Figura 23), confermando la presenza del
catione in prossimità della cavità π dei pireni. Gli esperimenti TROESY mostrano contatti ROE
fra i protoni –CH
3del TBA e i protoni aromatici del pirene.
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Figura 23. Sezione dello spettro NMR del recettore 12 (a), e del complesso 12/[D-Phe-TBA] 1:3 (b).
Come evidenziato in Tabella 7, i valori di selettività di 0.61, 6.7 e 34.0 per la L,D-Phe-TBA,
L,D-Trp-TBA e L,D-Phe-TMA rispettivamente, confermano l’abilità del recettore 12 nello
svolgere differenziazione enantiomerica verso questi amminoacidi salificati (sono stati preparati
anche i sali di Trp-TMA, ma la loro scarsa solubilità in cloroformio non ha permesso il loro
studio). Le selettività osservate mostrano una complessa dipendenza dalla configurazione
dell’anione e dall’identità del catione.
Nel documento
Progettazione e sintesi di nuovi cavitandi macrociclici
(pagine 37-43)