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Sistema di gestione del catalogo5) Sistema di gestione del catalogo.

Con questo parametro si entra nel merito di un aspetto più tecnicamente biblioteconomico. Nell’ O.P. non viene detto nulla riguardo il modo in cui dovrebbero essere gestiti i cataloghi delle biblioteche carcerarie e nelle linee guida fornite dall’IFLA, al paragrafo 8.14, semplicemente «Si consiglia caldamente un sistema automatizzato di catalogazione e circolazione, in modo da aumentare le capacità di ricerca, gestire la raccolta e rendere conto del suo uso.»207

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Grafico 4

I risultati del questionario mostrano che, in effetti, la maggioranza degli istituti- campione utilizza un sistema di gestione computerizzato. In certi casi questo è integrato anche da un catalogo cartaceo, come accade, per citarne una, nella Casa di Reclusione di Spoleto, in cui, oltre al sistema computerizzato centrale, «in ogni sezione ordinaria dell’istituto è presente un catalogo cartaceo completo […]»208 a disposizione dei detenuti.

Il sistema che va per la maggiore è l’utilizzo di fogli Excel, strumento non

206 Questa informazione si ricava, per esempio, dalle Schede trasparenza degli istituti penitenziari disponibili sul sito web del Ministero della Giustizia.

207 Lehmann, Locke [2009], Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti, 3° edizione,

http://www.aib.it/aib/cen/ifla/lsn.htm.

63 analogico ma nemmeno completamente automatizzato: spesso il responsabile del sevizio di biblioteca aggiorna manualmente il catalogo registrando prestiti, rientri ed eventuali acquisizioni di materiale. Sebbene non automatizzato e magari tecnologicamente non avanzatissimo, il foglio Excel è uno strumento funzionale e intuitivo e, con una minima formazione, può essere utilizzato anche da detenuti che sono coinvolti nelle attività della biblioteca ma magari non possiedono un alto livello di scolarizzazione. Alcuni istituti utilizzano invece un gestionale informatizzato interno. Uno di questi è Winiride, un programma sviluppato in ambiente Windows dall’INDIRE, Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa209. Questo gestionale, pensato specificatamente per biblioteche e centri di informazione, è stato concepito concettualmente grazie alla collaborazione di più enti che lavorano nell’ambito delle scienze dell’informazione tra cui l’ICCU210 e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Per quanto riguarda la classificazione dei testi, invece, i testi sono generalmente organizzati per macro-tematiche o per generi con l’uso, in limitati casi, del sistema di classificazione Dewey.

È stato molto positivo il riscontro ottenuto per quanto riguarda il legame delle biblioteche carcerarie con il territorio che, ricordo, è un tema centrale anche dal punto di vista normativo211. Gli istituti penitenziari hanno stipulato convenzioni con i Comuni e/o le Regioni di competenza che si sono poi concretizzate non solo in collaborazioni con operatori e bibliotecari ma anche, dal punto di vista più prettamente catalografico, con l’integrazione di alcune biblioteche carcerarie nella rete OPAC e conseguentemente nel sistema locale di prestito esterno e interbibliotecario. Questo permette ai detenuti di consultare i cataloghi delle altre biblioteche del polo e di richiedere prestiti e, parallelamente, permette agli utenti esterni di consultare il catalogo della biblioteca carceraria. Per concretizzare con un esempio cito il caso del sistema di biblioteche delle carceri romane. Il Comune di Roma e il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria hanno stipulato una convenzione nel 1999 (il cui testo è reperibile alla pagina dedicata del sito del Comune di Roma212) per ufficializzare e sistematizzare il rapporto tra il servizio di biblioteca comunale e quello presente nei cinque istituti penitenziari della capitale. La

209 Pagina dedicata al gestionale Winiride sul sito web dell’INDIRE: http://www.indire.it/progetto/winiride/. 210 Istituto Centrale per il Catalogo Unico.

211 Si veda il cap. 2, paragrafo 2.1. di questa tesi.

212 Dal sito web del Comune di Roma, sezione Biblioteche in carcere: https://www.comune.roma.it/web/it/dettaglio.page?contentId=UFF29012.

64 convenzione si sviluppa in diciassette passaggi e tocca temi quali l’accessibilità ai locali delle biblioteche negli istituti e il legame con gli enti comunali di competenza.

«Obiettivo principale è la piena integrazione delle biblioteche in carcere nel tessuto delle biblioteche comunali romane, da realizzarsi attraverso la cooperazione interbibliotecaria, in modo da consentire l'attivazione di tutti i servizi al pubblico che l'Istituzione Biblioteche offre sul territorio: accesso al catalogo, consultazione e prestito di tutto il patrimonio esistente e reperimento di informazioni bibliografiche di primo livello, mediante il collegamento in linea al sistema informatico delle biblioteche comunali, attualmente in fase di completamento. In tutte le biblioteche degli istituti Penitenziari viene assicurata la collaborazione di bibliotecari dell'Istituzione, che apportano competenze specifiche relative alle metodologie ed alle procedure biblioteconomiche diffuse nelle biblioteche di pubblica lettura, con una conseguente omogeneità organizzativa.»213

Il processo di costruzione del catalogo informatizzato inserito poi in OPAC ha anche permesso a sessanta detenuti degli istituti penitenziari romani di ricevere una formazione professionale specifica e contribuire al processo di catalogazione in cambio di regolare contribuzione per il loro lavoro.214

6) Presenza di altri servizi oltre al prestito.

Svolgimento di attività parallele nel contesto della biblioteca dell’istituto.

Il punto 4.4 delle linee guida IFLA elenca spazi e funzionalità che dovrebbero esistere nelle biblioteche carcerarie e, tra gli altri, prevede anche la presenza di «[…] uno spazio per le attività di gruppo»215 presupponendo così che la biblioteca non sia un mero contenitore del materiale posseduto né che il prestito librario sia l’unica attività che si svolge nel suo contesto.

Ma è nel punto 9 che l’IFLA dedica la maggiore attenzione alle attività e ai servizi delle biblioteche carcerarie delineando già al punto 9.1 che i servizi agli utenti non

213 Luciana Arcuri, Fabio De Grossi, Graziella Scutellà [2001] Il diritto di leggere. Le biblioteche comunali

romane in carcere, Roma, Sinnos.

214 Cfr. Detenuti on oline - Le biblioteche in carcere sono in rete con le oltre trenta biblioteche del

territorio: accesso al catalogo collettivo (OPAC), catalogazione informatizzata, formazione e lavoro per i detenuti: https://www.comune.roma.it/web/it/dettaglio.page?contentId=UFF29012.

215 Lehmann, Locke [2009] Linee guida per i servizi bibliotecari ai detenuti, 3° edizione,

65 dovrebbero essere limitati a «servizi di informazioni e reference; […] servizio di consulenza ai lettori […]; orientamento e introduzione all’uso della biblioteca; prestito interbibliotecario […].»216 ma che:

«La biblioteca dovrebbe organizzare e sostenere una varietà di programmi che promuovano lettura, alfabetizzazione e occupazioni culturali. Tali programmi forniscono opportunità per un uso del tempo creativo e per una migliore qualità della vita. […] Esempi di attività bibliotecarie interessanti sono: incontri con autori; gruppi di lettura e discussione; concorsi letterari […]; laboratori di scrittura creativa; eventi musicali; laboratori e mostre d’arte; tutoraggio all’alfabetizzazione […].»217

Allo stesso tempo si realizza che «Non tutte queste attività possono essere adatte a tutti i tipi di carcere. Gli eventi sostenuti dalla biblioteca saranno compatibili con il fine istituzionale generale della prigione e saranno approvati dall’amministrazione.»218

Da qui il mio indagare la presenza di attività “altre” nel contesto delle mie biblioteche-campione e, ove possibile, capire quante e quali fossero queste attività.

Grafico 5 216 Ibid. 217 Ibid. 218 Ibid. No