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IL SISTEMA LETTERARIO. GUIDA ALLA STORIA LETTERARIA E

Nel documento Il Rinascimento e le antologie scolastiche (pagine 163-167)

Il Rinascimento nelle antologie didattiche: analisi

3.3 IL SISTEMA LETTERARIO. GUIDA ALLA STORIA LETTERARIA E

ALL’ANALISI TESTUALE.

Titolo. Il sistema letterario. Guida alla storia letteraria e all’analisi testuale.

Casa editrice. Principato, Milano.

Autori. Salvatore Guglielmino, Hermann Grosser.

Principi del testo e volontà degli autori. Il fine perseguito dagli autori tramite la composizione di questo antologie è di svecchiare l’editoria scolastica e offrire una conoscenza precisa e approfondita.

Anno di pubblicazione. Prima edizione aprile 1987. Seconda edizione 1993. Ristampa del 1996.

Umanesimo e Rinascimento vengono trattati in maniera separata?

No, entrambi fanno parte dello stesso capitolo.

Presenza di appendici o letture critiche. Sono presenti alcuni approfondimenti alla fine della prima sezione in cui vengono introdotti e spiegati i vari concetti. Nella seconda sezione, invece, alla fine dei testi presentanti nel capitolo vi è una dettagliata bibliografia. Inoltre, alcuni concetti sono spiegati tramite la presentazione di brani di critici.

Numero di pagine dedicate alla trattazione del Rinascimento.

Milleduecentodiciotto.

Autori del periodo trattati. Angelo Poliziano, Pietro Bembo, Ludovico Ariosto, Niccolò Macchiavelli, Francesco Guicciardini, François Rabelais.

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In quest’opera dal titolo Il sistema letterario. Guida alla storia letteraria e

all’analisi testuale ed edita da Principato nel 1996 come ristampa, il Rinascimento

viene trattato dall’autore nel secondo volume, mentre nelle precedenti era in un unico tomo che comprendeva anche la letteratura del Duecento e medievale. Già da questo fattore si può capire lo scopo ambizioso che il lavoro si prefigge e ciò verrà confermato poi attraverso la stessa struttura.

Il volume che tratta la letteratura del Quattrocento e del Cinquecento è diviso in due parti intitolate Profilo e Testi: nella prima vengono affrontati tutti i discorsi più teorici, ovvero il contesto storico-culturale dei due secoli, la società e nella seconda, invece, la ricezione dei testi, i vari generi e una breve presentazione degli autori che saranno poi ripresi, circa dalle dieci alle quindici pagine fatta eccezione per Machiavelli che necessita di un centinaio.

Una prima novità che non può sicuramente passare inosservata è l’inserimento di François Rabelais al pari degli altri autori italiani nel capitolo dedicato ai classici. Gli autori, Salvatore Guglielmino e Hermann Grosser, giustificano la scelta con una pagina in cui si rivolgono proprio al lettore e, in maniera chiara e diretta, esprimono il loro punto di vista sul rapporto tra letteratura italiana ed europea. In particolare, essi riconoscono la presenza di una fitta trama di relazioni e influenza esercitate o subite che vanno ad alimentare una realtà culturale supernazionale come già è dimostrato dal fatto che il Rinascimento stesso così come le altre rivoluzioni culturali da fenomeno meramente italiano diventa fenomeno europeo. Oltre a questa ragione prettamente storico-culturale, si aggiunge quella più vicina alla contemporaneità e che si rifà all’editoria. Quest’ultima, infatti, offre sempre di più la possibilità ai giovani di avvicinarsi e cimentarsi in un panorama che non si limita solo ai classici della letteratura italiana, ma si apre alla letteratura straniera.

Scopo di questa introduzione è, allora, proprio quello di riuscire a risolvere quella tendenza al nazionalismo, se non addirittura provincialismo, che la scuola e l’editoria scolastica hanno in più occasioni manifestato. Anche questo rispecchia il volere degli autori di conferire al progetto dell’opera una dimensione di complementarietà e completezza per creare un metodo di lettura, e quindi uno sguardo critico, sempre più formato.

Anche in questo fronte, però, gli autori si scontrano con le limitazioni pratiche di spazio di cui lo stesso progetto deve render conto, perciò, mentre di Rabelais viene

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offerta una trattazione approfondita, di altri come Erasmo viene proposta una rapida antologizzazione.

L’altra novità che conferisce all’opera un respiro magistrale è il fatto che viene data maggiore importanza agli autori nell’ottica di mostrare attraverso di loro le caratteristiche dei vari generi e dei temi affrontati. La parte dedicata ai testi, infatti costituisce più dei due terzi dell’intero volume e al suo interno, dopo una breve descrizione del contesto storico-culturale calato sugli stessi autori, vi è una divisione che segue il criterio dei generi letterari (la trattatistica, la lirica, la narrativa e il teatro) e solo le ultime duecento pagine sono dedicate completamente a diversi testi degli stessi autori. In quest’ultima parte lo schema usato è abbastanza simile: data una prima sintesi del profilo che riassume la personalità dell’autore, si passa alla cronologia in cui viene offerta una vera e propria linea del tempo delle vicende in maniera immediata. Ma la parte più interessante è sicuramente quella intitolata

Schede delle opere che, appunto, presenta i capolavori dell’autore.

È eloquente, allora, l’intenzione degli autori di esaminare sotto vari e molteplici aspetti gli argomenti affrontati per offrire al destinatario uno strumento utile e all’avanguardia per la formazione di uno spirito critico personale. Inoltre, cosa che fino a questo momento nessun autore ha reso manifesta, vi è la consapevolezza di pesare anche il linguaggio in maniera corretta in base alle possibili necessità di uno studente.

E per poter raggiungere questo scopo audace ed ammirevole si servono di vari mezzi come alcuni brani sull’arte del Rinascimento per dimostrare come i principi di quest’epoca si manifestino non solo nel campo della letteratura e quali modalità vengano usate, o di integrazioni con alcuni passi di noti critici come Burckhardt, Garin e Dionisotti per mostrare voci importanti e diverse nel panorama della critica rinascimentale.

Per quanto riguarda gli autori, un ruolo di rilievo è ricoperto da Machiavelli la cui trattazione impiega circa un centinaio di pagine allo stesso modo di Ariosto. Anche in quest’opera, allora, quest’ultimo dimostra di essere considerato il pilastro della letteratura rinascimentale. Di gran lunga minore, pressappoco la metà, è lo spazio occupato da Poliziano, mentre ancor meno, circa trenta, per Guicciardini e Bembo e questo aiuta a capire con che grado di importanza erano considerati i diversi autori. Altri autori di non minor importanza nel panorama culturale come ad esempio Sannazzaro o Erasmo vengono solamente citati o comunque non approfonditi.

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La particolarità di questa antologia, allora, risulta essere la maturata consapevolezza con cui si affaccia al mondo della scuola e che le permette di usare strumenti più adeguati al destinatario.

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Nel documento Il Rinascimento e le antologie scolastiche (pagine 163-167)