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2.1 Definizioni e caratteristiche

2.5.5 Sistemi digitali

In ambito digitale, esiste un ampio spettro di schemi e variazioni per in- crementare la resistenza alle radiazioni. La scelta è condizionata anche dalla disponibilità del mercato e sarebbe fuori luogo in questo contesto presentare una casistica dettagliata dei vari approcci, quindi verrà pre- sentata solo una categorizzazione generale. Per prima cosa, nei sistemi digitali è necessario distinguere due differenti obiettivi.

Rilevazione dell’errore semplice: è il caso di reti con funzioni di

controllo che rivelano un SET, ma non consentono di ottenere immediatamente il risultato valido.

Rilevazione e correzione dell’errore: è il caso di una rete che è

capace di rilevare e correggere l’errore autonomamente.

In alcuni casi fortunati un controllo sulla validità del risultato ri- chiede un overhead ridotto (per esempio il controllo del bit di parità), ma spesso non è così. L’approccio più diffuso è ripetere due volte il medesimo calcolo in due catene identiche e confrontare il risultato for- nito. Se identico, entrambe le catene hanno funzionato correttamente o entrambe hanno commesso lo stesso errore. La seconda situazione è possibile ma improbabile. Per ridurre ulteriormente il rischio le due copie possono essere costruite in due zone del chip lontane fisicamente, eliminando la possibiltà di charge sharing.

Per ottenere la correzione dell’errore è necessario aggiungere almeno una ulteriore copia della medesima catena logica. In questo modo, se due copie su tre restituiscono il medesimo risultato allora è molto probabile che quello sia il dato corretto. Questa tecnica è detta Triple Modular Redundancy (TMR). Per ottenere una maggiore resistenza all’errore si può impiegare un numero maggiore di copie identiche, in questo caso si parla genericamente di N-Modular Redundancy (N-MR).

Figura 2.28: Esempio di ridondanza temporale con tre registri e un modulo di voto a maggioranza. Tratto da [1].

Figura 2.29: Ridondanza spaziale con N moduli. Tratto da [1].

Se la ridondanza è ottenuta ripetendo il medesimo calcolo su più reti logiche identiche si ha ridondanza spaziale, con un forte overhead in termini di area. La ridondanza temporale è invece ottenuta ripetendo in momenti differenti il medesiumo calcolo e confrontando i risultati ottenuti. Questa tecnica si paga sia in termini di riduzione della velocità massima raggiungibile sia di overhead di area, causato dalla presenza di elementi di memoria aggiuntivi. È importante notare che anche la circuiteria di controllo è a sua volta soggetta a SET e di conseguenza deve essere irrobustita a parte.

Anche per le memorie bisogna distinguere fra la rivelazione semplice e la correzione dell’errore. Per la rivelazione semplice, l’algoritmo più noto è il controllo di parità: si contano i bit pari ad uno e si rivela se

si è verificato un errore singolo. Per la correzione di un errore singolo, può bastare l’hamming code. La situazione si complica notevolemente se invece di un SEU singolo si hanno più errori sulla medesima parola (MBU). Per ovviare a questo inconveniente, sono stati sviluppati codici che possiedono una maggiore tolleranza all’errore.

Lo scrambling è una tecnica che consiste nel posizionare i bit della stessa parola distanti fra di loro. Un SEE che colpisca più elementi di memoria adiacenti ha una probabilità di causare un errore multiplo su una singola parola notevolmente più basso. In altre parole, lo scram- bling fa in modo che l’errore venga distribuito su più parole (MCU) che sono facili da correggere singolarmente.

Figura 2.30: Scrambling. Tratto da [1]

Lo scrambling tuttavia comporta un routing più complesso e può limitare la velocità massima raggiungibile.

Sistemi programmabili

Nel caso particolare di microcontrollori e microprocessori progettati per applicazioni radiation hard spesso si usano tecniche di correzione dell’errore e di ridondanza a livello di registri, in modo trasparente al software.

Anche a livello di software si possono impiegare tecniche di incre- mento della radiation hardness. Si parla di Software Implemented hard- ware Fault Tolerance (SIFT), ovvero di sistemi resistenti agli errori grazie a tecniche software che possono essere implementate anche su tecnologie commerciali.

In questo caso si può solo impiegare tecniche di riduzione dei SET e SEU mediante ridondanza temporale, per esempio ripetendo due volte la stessa sequenza di istruzioni (ridondanza a livello di task) oppure anche una istruzione singola (ridondanza a livello di istruzione). Questo approccio, pur essendo limitato e molto costoso in termini di overhead, porta ad un forte risparmio in termini di progettazione e testing, che può essere interamente simulato con l’immissione di errori. In macchine dotate di sistema operativo la ridondanza può essere raggiunta anche a livello di applicazione.

Un caso particolare è il watchdog, una periferica che si trova fre- quentemente nei microcontrollori commerciali. Se il timer del watchdog non viene resettato regolarmente, dopo un numero noto di cicli di clock il sistema viene forzato ad uno stato iniziale noto (reset). Lo scopo del watchdog è di resettare il sistema nel caso in cui si verifichi un blocco del programma in esecuzione, come un SEFI. Il successo di questa tec- nica è legato al basso overhead necessario, sia in termini di istruzioni sia di area occupata.

FPGA

Per le loro caratteristiche, le FPGA meritano un discorso a parte. Una prima distinzione ai fini della radiation hardness importante riguarda la programmazione:

• le FPGA basate su tecnologia antifuse sono OTP (One Time Pro- grammable), una volta programmate la loro configurazione non può essere alterata;

• le altre FPGA conservano la propria configurazione all’interno una memoria SRAM o flash e di conseguenza può essere cambiata. La prima categoria è intrinsecamente più resistente, dato che la pro- grammazione viene memorizzata in maniera indelebile sulla struttura stessa dei circuiti. La tecnica è la stessa con cui si programma una PROM, bruciando alcuni percorsi dei circuiti interni e fissando alcuni nodi a livello alto o basso (a seconda della tecnologia), esattamente co- me succede in una ROM. Un SET può sempre verificarsi, ma non può corrompere in maniera permanente la programmazione.

Flash e SRAM invece sono soggette a SEU a causa delle radiazio- ni. Su un periodo lungo questi errori si accumulano fino a non essere più recuperabili e portare ad un SEFI grave. Per ripristinare la pro- grammazione corretta si impiega lo scrubbing, ovvero si memorizza la configurazione su una memoria esterna e periodicamente si ricarica nel- la memoria della FPGA. È intuitivo che questa tecnica non permette di raggiungere l’affidabilità di una FPGA OTP e che causa un overhead.

Alcune FPGA radiation hardened sono progettate con celle logiche resistenti che implementano la TMR a livello locale oppure possono essere configurate per implementare un TMR a livello globale, mediante appositi algoritmi di place and route.

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