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IL SITO DEL CONSIGLIO È “CLICCATO” DA TUTTO IL MONDO

Nel documento 1. Assemblea legislativa: (pagine 37-40)

giornata della memoria

IL SITO DEL CONSIGLIO È “CLICCATO” DA TUTTO IL MONDO

7. Organi

di garanzia

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DI GARANZIA ORGANI

DI GARANZIA

7.1 OMBUSMAN

L’OMBUDSMAN regionale svolge le funzioni di difensore civico, ga-rante per l’infanzia e gaga-rante dei diritti dei detenuti.

La nuova legge regionale sull’Ombudsman

La legge Regionale 14 ottobre 2013, n. 34 prevede che a garan-zia dell’indipendenza e dell’au-tonomia di questa figura isti-tuzionale, il mandato dell’Om-budsman avrà la durata di un so-lo quinquennio e non potrà es-sere rinnovato. Il nuovo testo ap-provato dal Consiglio Regionale, inoltre, amplia le competenze e le funzioni su due settori strate-gici dell’Ombudsman: quello del-la Difesa civica e del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adole-scenza. Nel primo settore è sta-ta estesa la tutela dei diritti ad altre fasce sociali più deboli del-la nostra società (anziani, disabi-li, emarginati) specificando me-glio l’iter di alcune procedure so-prattutto per i reclami dei cittadi-ni nei confronti di inadempienza o mancata risposta da parte del-le amministrazioni pubbliche. Ri-mane sostanzialmente rafforzato il ruolo di mediazione e di terzia-rietà del difensore civico rispet-to a quello censorio e sanziona-torio prevalente nei paesi di cul-tura latino-americana, ma del tutto estraneo al modello Euro-peo. Riguardo all’infanzia e

ado-lescenza, l’evoluzione della nor-mativa e la presenza nello scena-rio nazionale del Garante Vincen-zo Spadafora è servita a rilanciare più marcatamente questo ambi-to d’intervenambi-to rispetambi-to agli al-tri, compresa la stessa Difesa Ci-vica. L’ampliamento delle funzio-ni e competenze previste dalla L.R. n.34/2013 nel settore infan-zia e adolescenza ha riguardato soprattutto la sanità, l’istruzione, la partecipazione e cittadinanza, rappresentanza interessi e diritti dell’infanzia, la mediazione fami-liare, la giustizia minorile.

Difensore civico

Sono a tale organismo attribuite anche le funzioni di tutela degli immigrati contro le discrimina-zioni.

La principale attività svolta dal Difensore Civico regionale nel corso dell’anno 2013 è consistita nell’accogliere istanze in materia:

• Servizi pubblici – consumatori – ordini professionali;

• Enti locali;

• Interventi sostitutivi (Commis-sari ad acta, interventi c/o i Co-muni);

• Personale dipendente (Ammi-nistrazioni varie ;

• Ambiente e territorio – traspor-ti - viabilità;

• Attività produttive (industria, artigianato, commercio, turi-smo, caccia, pesca) ;

• Edilizia residenziale pubblica - ERAP;

• Eventi sismici e calamità naturali.

Relativamente alla promozio-ne della Difesa civica marchigia-na, nell’anno 2013, si è sostan-zialmente attestata in posizione di continuità con le linee pro-gettuali del 2012, portando, tut-tavia, a compimento i principali traguardi prefissati nell’annualità precedente.

In particolare è stato realizzato il progetto “Autorità di garanzia sul territorio” che si prefiggeva lo scopo di garantire fruibilità dei servizi dell’Ombudsman regiona-le ai cittadini delregiona-le comunità lo-cali, rimasti sguarniti del proprio difensore civico, a seguito del-le disposizioni di cui all’articolo 1 comma, 1 quater, della Legge 26 marzo 2010, n. 42 e sono state migliorate le relazioni con le as-sociazioni di consumatori.

Inoltre l’anno 2013 è stato con-trassegnato da una crescente ri-chiesta di tutela del Difensore ci-vico regionale in materie statali e relative a problematiche provin-ciali e comunali.

2. Cittadini stranieri immigrati Nel 2013 l’attività dell’Ufficio si è rivolta a contrastare le discrimi-nazioni verso rom, sinti e cammi-nanti residenti e non su l territo-rio. In particolare:

discriminazione nel mercato del lavoro;

violazioni del diritto all’istruzione, molti bambini rom subiscono dif-fuse violazioni del diritto all’istru-zione, che comprende il diritto all’istruzione primaria gratuita e obbligatoria e la parità di accesso all’istruzione secondaria, tecnica, professionale e superiore. Le vio-lazioni di tale fondamentale dirit-to hanno diverse cause, tra que-ste l’isolamento in insediamenti abitativi precari e la lontananza dai centri abitati, le spese troppo alte di trasporto.

Quanto all’attività di progettazio-ne progettazio-nell’anno 2013 l’ Ombudsma-ni ha concentrato la propria at-tenzione:

sulla formazione, in termini di prevenzione e la promozione di una cultura della tolleranza; sul-la creazione di una rete regio-nale contro le discriminazioni, con sportelli operativi e dislocati presso le varie province marchi-giane.

Si è inoltre costituito un sistema di rete sul territorio marchigiano di prevenzione, contrasto e mo-nitoraggio contro tutte le forme di discriminazione.

In particolare nei seminari orga-nizzati durante il progetto “Re-te “Re-territoriale contro le discri-minazioni – fase 1”, la presenza dei mediatori è stata significati-va, e da essi è emersa una que-stione strutturale relativa al ruolo dei mediatori interculturali nelle Marche. Il Garante ha ritenuto di voler approfondire questo tema, avviando in primo luogo

un’in-dagine finalizzata a monitorare la diffusione dei mediatori nei ser-vizi e nelle politiche di integrazio-ne integrazio-nelle scuole, dando vita al pro-getto indagine sulle politiche in-terculturali nelle scuole nella re-gione Marche.

Infine in merito ai compiti ineren-ti l’acquisizione dei daineren-ti di interes-se sulle fenomenologie attinenti la discriminazione, si segnala che in data 16 ottobre 2013 con de-creto del presidente della Giunta Regionale n.174 l’Ombudsman della Regione Marche è stato de-signato componente effettivo del Tavolo Regionale per l’inclu-sione e l’integrazione sociale del-le popolazioni Rom Sinti e Cam-minanti..

3. Garante per l’infanzia e l’adolescenza

Nel 2013 l’attività dell’ ufficio si è concentrata su:

Istruzione: violazioni del diritto alla studio per mancata assegna-zione o riduassegna-zione delle ore di so-stegno scolastico, di educativa scolastica o domiciliare, manca-ta produzione, rimanca-tardo o inade-guatezza dei PEI, problematiche correlate alla condotta di alcuni insegnanti, violazione degli sta-tuti o delle norme relative al fun-zionamento delle istituzioni sco-lastiche. Problematiche relative all’accoglienza e al trattamento dei soggetti disabili.

Famiglia - Adozione/Affido: cri-ticità correlate ai casi di affido ed adozione, all’elevato grado di conflittualità genitoriale in caso di separazioni o di situazioni di crisi familiare.

Comunità: casi di minori collocati in comunità o situazioni correlate al funzionamento delle strutture di accoglienza.

Maltrattamento e Disagio

Psico-fisico: casi di abuso e maltratta-mento il cui percorso di tutela viene spesso attivato in ritardo o in maniera disfunzionale rispetto al superiore interesse del mino-re. La categoria comprende inol-tre una casistica non riconducibi-le alriconducibi-le tipologie sopra indicate e per le quali, si evidenzia comun-que, una compromissione dei di-ritti del minore coinvolto.

In particolare in tema di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si ricordano i seguenti progetti:

• Minori stranieri non accom-pagnati e migranti: nel 2013 l’ufficio del Garante regiona-le dell’infanzia e adoregiona-lescen- adolescen-za, ha continuato ad occupar-si del problema dei minori stra-nieri non accompagnati (art.10 comma 2 lett.t, L.R. n.34/2013) al fine di migliorare e monitora-re l’accoglienza e la gestione di questo fenomeno

• Tutori e Curatori speciali: consi-derata l’importanza strategica del ruolo del tutore e del cura-tore nella garanzia dei diritti dei minori d’età e in considerazio-ne delle più recenti normative in materia, l’Autorità ha realiz-zato, in collaborazione con l’U-niversità di Macerata - Dipar-timento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali e con il coinvolgimento degli ordini professionali interessati (avvo-cati, psicologi, assistenti socia-li, pedagogisti), un nuovo corso di formazione di base per tutori e curatori.

• Servizio di consulenza e accom-pagnamento all’esercizio prati-co delle tutele assunte (art.10 comma 2 lett.s, L.R.23/2008):

nel 2013 è continuata l’attivi-tà di Front office rivolta ai

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DI GARANZIA

tori e ai curatori nominati e già in elenco ufficiale del tribuna-le minoritribuna-le. Il servizio “BeTheVoi ceForAChild”, in cui è possibile richiedere un confronto sulle esperienze vissute e un parere sulle singole questioni e/o pro-blematiche emerse all’interno della funzione svolta è piena-mente funzionante e attivabile, su richiesta anche attraverso il website dell’Ombudsman.

• Qualità della vita infantile: il progetto rappresenta la natura-le evoluzione e specializzazio-ne dell’attività di promoziospecializzazio-ne e monitoraggio dei diritti dell’in-fanzia e dell’adolescenza avvia-ta a partire dal 2010. Nel 2013 il complesso percorso è stato articolato in due sotto-proget-ti: “Città sostenibili amiche dei bambini e degli adolescenti” e

“Costruzione di una comunità di pratica regionale per la tute-la dei diritti dell’infanzia”..

• “Città sostenibili amiche dei bambini e degli adolescenti”:

il progetto ha inteso favorire e sostenere non solo le buone prassi avviate nel territorio, ma in particolare l’operosità solida-le e l’impegno della comuni-tà civile organizzata in associa-zioni d’interesse pubblico con specificità dedicate all’infanzia e all’adolescenza.

• “Costruzione di una comunità di pratica regionale per il moni-toraggio dei diritti dell’infanzia”:

la ricerca, avviata in collabora-zione con l’Università degli Stu-di Stu-di Urbino, si propone Stu-di ve-rificare quali siano le modali-tà e le azioni con cui le diverse municipalità del nostro territo-rio regionale realizzano concre-tamente i diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza e quali siano le politiche intraprese al riguardo.

• Contrasto alla dispersione sco-lastica: su iniziativa del Procura-tore della Repubblica per i Mi-norenni, in collaborazione con l’Ufficio del Garante per l’Infan-zia e l’Adolescenza, l’Ufficio Sco-lastico Regionale e l’Assessora-to Regionale alla Istruzione For-mazione e Lavoro, è stato av-viato un gruppo di lavoro fina-lizzato ad individuare strategie ed azioni condivise e sinergi-che di contrasto alla dispersio-ne e all’abbandono scolastico.

• L’OMBUDSMAN, LA MACRO-REGIONE ADRIATICO-IONICA e I MSNA: nell’ambito del com-plesso percorso intrapreso dal-la Regione Marche per dal-la realiz-zazione di una strategia gene-rale dell’UE per la Macroregio-ne Adriatico/Ionica, il Garante ha proposto il coinvolgimento dei vari Ombudsman degli Sta-ti e delle Regioni che si affac-ciano nel bacino di utenza del-la Macroregione per realizzare una piattaforma permanente di interscambio telematico di informazioni e buone pratiche su terreni di comune interesse:

politiche a tutela dei diritti dei cittadini, dell’infanzia e dell’a-dolescenza, degli immigrati, dei detenuti.

• Attività di sensibilizzazione de-gli insegnanti sulle tematiche dell’Abuso e Maltrattamento a danno di minori: Al fine di for-nire agli insegnanti idonei stru-menti di rilevazione precoce degli indicatori di disagio ed e per l’attivazione dei percor-si di tutela sono stati realizza-ti percorsi di aggiornamento e supervisione in collaborazio-ne con il Centro Studi CRISIA dell’Università di Urbino e l’Uf-ficio Scolastico Regionale.

• “Legal-mente” Mostra

itineran-te sull’educazione alla legalità:

il progetto “Legal-mente”, nasce da una collaborazione avvia-ta nel 2011 dall’Ufficio del Ga-rante con il Dipartimento per la Sicurezza della Regione Mar-che e l’Ufficio Scolastico Regio-nale. La mostra itinerante con-clusiva, ha raccolto i lavori pro-dotti da nove Istituti scolasti-ci marchigiani di ogni ordine e grado, negli anni 2011-2012 e 2012-2013, sulle tematiche del-la legalità intesa come esigen-za individuale, imprescindibile rispetto al vivere civile, prima ancora che come apparato di norme che per dovere ogni cit-tadino, compresi quelle di età minore, è tenuto a rispettare.

4. Garante per i diritti dei detenuti

L’attività dell’Ufficio del Garante dei detenuti nel 2013 ha registra-to un significativo incremenregistra-to, in particolare rispetto alle segnala-zioni e alle richieste di colloquio avanzate dai detenuti negli Istitu-ti di pena della Regione Marche.

Sono stati aperti in totale 129 nuovi fascicoli, circa il 17 % in più rispetto al 2012 e 39% in più nei confronti del 2010.

La particolarità del lavoro è es-senzialmente collegata alla com-plessità delle problematiche pre-sentate dai detenuti per cui, la risoluzione di ogni singolo ca-so, spesso richiede l’avvio di va-rie tipologie di interventi (sanità, servizi sociali, PRAP et al) ed una consistente attività di coordina-mento multidisciplinare e con al-tri enti.

Le cinque le aree di richiesta di intervento sono le seguenti:

1. ripresa dei rapporti con i figli;

2. trasferimento in altro istituto penale per essere più vicini ai

figli minori;

3. perdita della patria potestà;

4. situazioni conflittuali con il/la convivente;

5. orari di accesso per visite dei minori nel periodo scolastico.

Le criticità maggiori riguardano quelle situazioni in cui alcuni fa-miliari dei detenuti non risultano conviventi tra loro o i casi in cui i figli non hanno ancora avuto il ri-conoscimento dal padre.

Un’ulteriore problematica è rela-tiva al fattore “lontananza” del de-tenuto dal nucleo familiare e dal-la località di residenza, in tale ipo-tesi rientrano i detenuti originari di altri paesi UE (principalmente Romania, Bulgaria, Albania).

Nel corso dell’anno 2013 sono stati realizzati i seguenti progetti:

• “Il volontariato nelle carceri – presentazione ricerca Il Vol-to della Speranza – il Volon-tariato negli Istituti di Pena delle Marche”

L’analisi del ricerca condotta dall’università di Camerino ha fatto emergere nel comples-so l’importanza della presen-za del volontariato all’inter-no delle carceri marchigiane sottolineando il fatto che nel-la nostra Regione l’istituzione penitenziaria necessita dell’in-dispensabile supporto dei vo-lontari.

• “Affettività

e misure alternative”

Il progetto di ricerca e analisi intitolato “Affettività e misure alternative”, svolto in collabo-razione con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” - Di-partimento di Scienze dell’Uo-mo, nasce da una sinergia tra il Centro di Ricerca e Forma-zione in Psicologia Giuridica

dell’Università e l’Ufficio Ese-cuzione Penale Esterna di An-cona. Tale iniziativa si propone di essere una evoluzione coe-rente e sinergica di un proget-to precedente, intervenendo nella fase di reinserimento del detenuto in ambito socio-fa-miliare.

• “Carcere e scuola”

Il progetto avvalendosi del-la coldel-laborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, del Li-ceo “G. Perticari” di Senigallia e del Liceo Artistico “E. Mannuc-ci” di Ancona ha come obbiet-tivo di allargare il confronto con il mondo del carcere at-traverso la partecipazione de-gli studenti delle scuole me-die superiori di alcune provin-ce della Regione Marche.

• “Liberamente”

Tale percorso è nato con l’o-biettivo di maturare forme di consapevolezza a livello uma-no e civile volte al migliora-mento della condizione dei detenuti attraverso la cono-scenza e l’utilizzo dei linguag-gi universali come l’arte e la poesia. In particolare tale ini-ziativa, realizzata anche grazie alla collaborazione dei servi-zi educativi, della Direservi-zione e dell’ispettorato interno a ogni singolo penitenziario, ha co-me principale finalità la rea-lizzazione di elaborati e opere pittoriche che hanno incenti-vato la partecipazione e la mo-tivazione degli stessi detenuti.

• “Censimento sull’esistenza nel territorio regionale di Centri di Accoglienza per soggetti sot-toposti a misure alternative al-la pena detentiva o che

han-no già espiato la pena”

La motivazione di effettuare questa indagine è nata in oc-casione dei colloqui del Ga-rante con i detenuti degli Isti-tuti Penitenziari della Regione Marche, i quali, una volta usci-ti dal carcere, hanno lamenta-to la mancanza di un adegua-to percorso di sostegno e di orientamento da parte delle istituzioni pubbliche.

Tale ricerca ha avuto il duplice scopo di:

1. creare una banca dati re-gionale delle strutture di ac-coglienza impegnate in inter-venti che favoriscono il rein-serimento sociale e lavorati-vo degli ex-detenuti per pro-muoverne lo sviluppo vista l’utilità del sostegno nel per-corso post-detentivo;

2. orientare ed indirizzare i detenuti interessati presso queste strutture al fine di fa-vorire il rapporto con i familia-ri ed il loro reinsefamilia-rimento nella società.

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DI GARANZIA ORGANI

DI GARANZIA

7.2 CO.RE.COM.

Il Comitato regionale per le Co-municazioni (CORECOM) è orno regionale indipendente di ga-ranzia , che svolge funzioni di go-verno, di controllo e di consulen-za in materia di comunicazioni, secondo le disposizioni della leg-ge statale e della legleg-ge regionale.

Il Corecom opera nella duplice veste di organo della Regione, per conto della quale svolge fun-zioni essenzialmente consultive, e di organo funzionale dell’Auto-rità per le Garanzie nelle Comuni-cazioni , per l’esercizio, sul territo-rio, di funzioni delegate.

Il Comitato esercita anche funzio-ni facenti capo al Mifunzio-nistero dello Sviluppo economico, in partico-lare predisponendo la graduato-ria per l’attribuzione dei contri-buti all’emittenza televisiva loca-le; all’Autorità per le Garanzie nel-le Comunicazioni, per l’applica-zione delle norme a tutela della comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi d’informazio-ne a livello di sistema radiotele-visivo locale in periodo elettora-le ed ordinario; alla Commissione parlamentare per l’indirizzo ge-nerale e la vigilanza dei servizi ra-diotelevisivi, in ordine all’organiz-zazione delle Tribune politiche regionali della RAI.

Il Corecom è stato istituito presso il Consiglio regionale-Assemblea legislativa delle Marche con

leg-ge regionale 27 marzo 2001 n.8 ed è composto da sette membri, di cui uno con funzioni di Presi-dente e uno di Vice Presiden-te, eletti dall’Assemblea legisla-tiva regionale, scelti tra soggetti in possesso di documentati re-quisiti di competenza ed espe-rienza nel settore della comuni-cazione nei suoi aspetti culturali, giuridici,economici e tecnologici, che diano altresì garanzia di as-soluta indipendenza sia dal siste-ma politico istituzionale che da-gli interessi di settore . Con la leg-ge regionale di assestamento del bilancio 2012 (L.r. n. 37 del 27 no-vembre 2012) , è stata apportata una modifica alla legge regionale istitutiva del Corecom, preveden-do la riduzione a tre componenti.

Tale previsione sarà efficace a de-correre dal prossimo rinnovo del Corecom.

Il Corecom Marche, nell’esple-tamento delle proprie attività, mantiene rapporti istituzionali e contatti operativi con il Consiglio e la Giunta della Regione Marche, con il Coordinamento dei Presi-denti dei Corecom, con l’Auto-rità per le Garanzie nelle Comu-nicazioni, con il Ministero dello Sviluppo Economico, con la RAI - Radiotelevisione Italiana, socie-tà concessionaria in esclusiva del Servizio Pubblico radiotelevisivo regionale e nazionale, e con le

al-tre emittenti private operanti sul territorio della regione, con le as-sociazioni di categoria, con i ge-stori di telefonia.

L’anno 2013 è stato contrasse-gnato dalla sottoscrizione della nuova convenzione mediante la quale sono state conferite, con decorrenza 1° luglio 2013, al Co-recom delle Marche le deleghe per l’esercizio delle seguenti tre funzioni: definizione delle con-troversie in materia di comunica-zioni elettroniche; vigilanza sul ri-spetto degli obblighi di program-mazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale; tenuta del registro degli operatori della co-municazione (R.O.C.).

Nel documento 1. Assemblea legislativa: (pagine 37-40)

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