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II. CAPITOLO 2: EUROPA – La politica ambientale ed il sistema incentivante

II.2 La situazione italiana

Imm. 55: l’Italia

È noto che, dal punto di vista tecnico, le fonti energetiche rinnovabili (FER) offrono un potenziale teoricamente inesauribile, nonché un impatto ambientale pressoché nullo, al contrario dei combustibili fossili (carbone, gas e petrolio), generatori di sostanze inquinanti e gas a effetto serra, responsabili tra l’altro di allarmanti alterazioni del clima.

È per questo che l’Unione Europea, in osservanza con quanto auspicato dal Protocollo di Kyoto, ratificato in Italia nel 2002, ha deciso di puntare in maniera decisa sulla promozione delle rinnovabili.61

Secondo quanto contenuto nella Direttiva 2001/77/CE che stabilisce, per tutti gli Stati membri, delle quote minime di energia da produrre nei prossimi anni attraverso FER, l’Italia doveva raggiungere entro il 2010 l’obiettivo di copertura del 22% dei propri consumi mediante elettricità prodotta esclusivamente attraverso fonti rinnovabili.

La quota prodotta oggi si attesta attorno al 16%, il traguardo prefissato, in assenza di precise politiche di sviluppo e incentivazione, ancora lontane dall’essere varate, non sembra facilmente raggiungibile nemmeno nel futuro prossimo, soprattutto se i consumi di elettricità degli italiani crescono al ritmo del 2,5-3% all’anno, per un aumento delle esigenze non accompagnato da investimenti in efficienza e risparmio energetico.62

Nonostante, infatti, le indicazioni della Direttiva comunitaria siano state formalmente recepite, con, il Decreto Legislativo 387 del 2003, seppur approvato con 4 mesi di

61 Op. Cit., Le energie rinnovabili, pag. 307

62 Ibidem, pag. 307

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ritardo, contrariamente alle aspettative, tale Decreto non pone in atto alcuna misura concreta, bensì istituisce un lungo elenco di provvedimenti attuativi per il raggiungimento degli obiettivi preposti, la maggior parte dei quali ha superato pesantemente le date previste a livello europeo per l’entrata in vigore. Attualmente è di oltre due anni il ritardo accumulato dal Governo italiano nella realizzazione delle varie fasi indicate dalla normativa di recepimento. Una situazione che, inevitabilmente, si traduce in un rallentamento nel processo di raggiungimento degli obiettivi e nell’impossibilità degli operatori di ricevere segnali netti di intervento a favore delle rinnovabili e pianificare investimenti, scelte tecnologiche e assunzioni; questi ritardi incidono, oltre che sull’ambiente, sullo sviluppo economico del comparto energetico italiano. Il dispiegamento di impianti rinnovabili secondo gli obiettivi assunti dall’Italia in sede europea consentirebbe di ridurre di oltre un miliardo di euro all’anno l’esborso di valuta per l’acquisto di combustibili fossili, mentre una cifra simile sarebbe il risparmio annuo sulle attese multe previste per il mancato adempimento del Protocollo di Kyoto. Una situazione in controtendenza rispetto alle indicazioni di Kyoto e che non consente all’Italia di sviluppare un mercato, come quello delle energie rinnovabili, che cresce a livello europeo con un ritmo del 35% annuo e che sta facendo registrare, nei Paesi che vi hanno puntato, concreti risultati in termini di crescita economica e ricaduta occupazionale.

II.2.1 La Normativa Italiana

Gli incentivi in generale, vengono conferiti ad impianti (e non a persone o aziende) e si basano sull’energia elettrica prodotta dagli stessi. “Gli incentivi possono essere conferiti tramite due forme differenti; la prima di queste è rappresentata dai Certificati Verdi. Essi rappresentano una forma di incentivazione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta in pratica di titoli negoziabili in borsa.”63

63 Op. Cit., Le energie rinnovabili, pag. 309

42 Imm. 56: Energia pulita

Sono certificati che corrispondono ad una certa quantità di emissioni di CO2: se un impianto produce energia emettendo meno CO2 di quanto avrebbe fatto un impianto alimentato con fonti fossili (petrolio, gas naturale, carbone ecc.) perché utilizza “fonti rinnovabili”, il gestore ottiene dei certificati verdi che può rivendere (a prezzi di mercato) a industrie o attività che sono obbligate a produrre una quota di energia mediante fonti rinnovabili ma non lo fanno autonomamente.

In Italia i certificati verdi sono emessi dal gestore della rete elettrica nazionale GSE (Gestore Servizi Elettrici) su richiesta dei produttori di energia da fonti rinnovabili.

Imm. 57: il GSE Imm. 58: Il conto energia

“I certificati verdi vengono dati a tutta l’energia elettrica netta prodotta anche se non è immessa in rete. In ogni caso l’impianto deve essere connesso alla rete”.64

Il secondo modo per trasmettere l’incentivo è rappresentato dalla Tariffa Onnicomprensiva. Essa è stata introdotta con il D.M. del 18 dicembre 2008 ("Decreto Rinnovabili") chiamato Conto Energia. Attualmente in Italia siamo al V Conto Energia entrato in vigore a luglio 2012.

64 Op. Cit., Le energie rinnovabili, pag. 309

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“E’ un incentivo monetario, differenziato per fonte, che viene concesso sempre dal GSE (Gestore Servizi Elettrici), in alternativa ai Certificati Verdi, per l'energia elettrica netta immessa in rete. E' allargato a tutte le rinnovabili e viene concesso per un periodo di 15 anni. Hanno diritto ad accedere alla Tariffa onnicomprensiva tutti gli impianti a fonti rinnovabili. Per poter accedere alla Tariffa, è indispensabile che l'impianto abbia ottenuto dal GSE la qualifica IAFR (Impianti Alimentati a Fonti Rinnovabili).”65

Il Conto Energia, in sostanza, è una forma di incentivo statale specifico per i soli impianti fotovoltaici. Oltre a raggruppare una serie di vantaggi per impianti con caratteristiche specifiche, permette di consumare istantaneamente parte dell’energia prodotta o di immettere sul mercato, ad un prezzo garantito, l’energia in eccesso, ottenendo così un risparmio sulla bolletta. Inoltre, per gli impianti ad uso domestico, si può usufruire facoltativamente dello strumento denominato “scambio sul posto” che consente di usare il valore economico degli scatti immessi in rete per il rimborso dei costi in bolletta elettrica.

Il sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, è affidato al GSE, Gestore dei Servizi Energetici, la holding pubblica che in Italia coordina e amministra la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tra le attività svolte, oltre all’emissione dei certificati verdi, gestisce anche il servizio di scambio sul posto e ritira l’energia prodotta dai diversi tipi di impianti.

“Quindi in Italia il GSE ha un ruolo centrale nella promozione, nell’incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili, essendo l’ente attuatore del sistema di incentivazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Il GSE prevede, in alternativa, su richiesta dell’operatore:

- Il rilascio di certificati verdi (CV);

- La tariffa omnicomprensiva (solo per impianti di potenza inferiore a 1 MWp) - Il Conto Energia per il fotovoltaico.”66

La tariffa onnicomprensiva varia a seconda della tipologia e dell’origine della fonte.

65 Op. Cit., Le energie rinnovabili, pag. 310

66 Ibidem, pag. 309

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Imm. 59-63

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III. CAPITOLO 3: SALVIAMO IL NOSTRO

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