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Smaltimento refusi multimediali diffusi, attraverso la conversione carta cea in titoli di sicura leggibilità letteraria

Nel documento Complicatio Lata (pagine 34-36)

ed il contenimento di fenomeni di cyber-bullying in formato nazionale

1. Smaltimento refusi multimediali diffusi, attraverso la conversione carta cea in titoli di sicura leggibilità letteraria

Per comprendere meglio la complessa operazione culturale di riferimento critico, concepita e mandata in onda dall’autrice, al fine di superare una grave fase di stallo scientifico, vero e proprio bilico, fra settori disciplinari in via di ridefinizione, caso clamoroso di empasse, in formato para-letterario, che si era verificato, nel suo ormai archiviato passato, si deve ricordare, almeno per sommi capi, che il suo pa- trimonio scientifico, oggi stabilizzato, era stato per anni assai didatticamente dissi- pato, ed altrettanto dialetticamente minimizzato.

Dichiarato fu come bagaglio ripristinato, da lei pezzo per pezzo restaurato,

coaching, andato coccio divenuto terracotta a saldo, vasellame storico equamente

redistribuito, ripulito frase a frase, da un brusio di parafrasi illogiche, a concrezione di ruggini e muffe. Ma oggi si deve precisare, e finalmente lo può la autrice stessa rivelare, che non fu da lei sola ed unica, completamente, dalla incuria incombente, riscattato.

Per evitare infatti fenomeni mediatici di linciaggio, quelli che seguono u- sualmente alla messa in pubblico totale, di azioni avventuriere ed improvvide, so- prattutto se gestite in modalità maschilistica, con prova di italiano scritto di fatto ri- dondante, alla post Mida, l’autrice affrontò lei stessa il rischio della dilapidazione delle sue parole, in rimbalzo di equivoci, sul suo conto, con accademica borsa, la sua, in verticale e rapida discesa.

Si distaccò, in questo caso lei autonomamente dalla prassi usuale, quella ben nota di matrice anglo-sassone, che procede in modo più rassicurante, siste- maticamente alla dichiarazione evidente delle insolvenze altrui, attraverso le prese di distanza esplicitate, e quelle esternazioni conclamate di stampa, che di fatto por- tano ad elencare uno per uno, senza omissioni di sorta, tutti gli errori tecnici e le falle tematiche fatali, che, chi sia stato per anni amministrante totale ed unico, da intere folle idolatrato, aveva in un solo anno di estrema sua leggerezza, sentendosi garantito da eccesso di fortuna, inspiegabilmente commesso. Autrice discreta, sep- pur colpita ad indice, volle risparmiare ad altro distratto, il tanto scempio multime- diale; sapendo bene che tale esternazione di responsabilità assente si sarebbe propagata a macchia di leopardo, riflettendosi a cruciverba, in gioco degli scacchi, superando perfino l’effetto domino, della accusa evidente di mancata previsione, allargandosi, in un web di deluse allusioni, con mole di esistenziale proporzione. Prevedeva saggiamente l’effetto espiatorio di rimando acritico, che subito avrebbe travolto la fiducia collettiva nelle accademiche istituzioni, al crollare del prestigio di tanto loro illustre ed indiscusso anonimo. Sicuramente pregiudicata ne sarebbe ri- masta nei secoli l’immagine di un Mind-off, creando una sindrome analoga a quella verificatasi, a seguito della caduta del valore lordo e netto di rimborso titoli. Rimasti inutilizzati per anni in Willy Street, espressione tradotta in lingua italiana ridondante come ‘borsa di recupero, che comprende e riconosce il salvataggio almeno delle evidenti buone intenzioni.’ Si astenne lei per prima, esemplarmente, dal rivendicare il diritto di danno di prose a sé, sul piano esistenziale.

L’autrice, che si fece garante lei stessa, a tutela di buona memoria altrui, salvò, non solo le quote di tutte le sue pagine stropicciate, ma anche i didascalici investimenti di glosse, dislocate in una didattica diffusa di prorompente dimensione ecdotica. Sapendo bene che, se lei, per non avere da reintegrare una per una le sue frasi esplicative, avesse proclamato per sé un fallimento individuale post- accademico, rilassandosi quindi così a nuova vita, non accollandosi disastri deriva- bili da altrui distrazione, si sarebbero comunque tanti allievi, siglati e fra loro molti- plicati, con il tag indelebile di collaterally damaged, rivalsi del crollo dei loro didasca- lici sogni infranti, richiedendo interesse, per loro giornalistiche prestazioni intese come collaborazioni di aula, direttamente al nucleo dei mindoffiani, ovvero a coloro che portassero davvero lo stesso albero genealogico, che ne riverberasse foglio per foglio, l’autenticato ed effettivo acronimo.

Ma tale operazione di salvataggio, di tutti gli altri debiti altrui per preserva- re i molti altri, prima di procedere alla reintegrazione in asta di se stessa, prassi che riflette grande senso di responsabilità critica, fu possibile all’autrice attraverso una accelerazione dei suoi tempi di composizione, e modi di digitazione, ben aldilà dell’equo fisicamente sostenibile.

Nel momento più critico, nella fase di trivellazione acuta, di ogni sua più minuta ideazione, nonostante le potenti iniezioni di prosa compensativa, continua, che lei stessa inseriva nei suoi danneggiati titoli, che recuperavano a poco a poco la originaria compostezza delle originarie pagine, la salute critica dell’autrice, da lei medesima minata, sottoposta a carico di proporzione tanto ingente, vacillava con ritmo sempre più cadenzato, minacciosamente incapsulata. Ecco che a salvarla da tale incomoda drammatica situazione di fatto fu il sopraggiungere, insperato, ma assai atteso, a rifinanziare il suo volume indebolito, attraverso un nobile partenaria- to, il sostanzioso seppur sintetico, valoroso capitolo in lingua russa.

Fu la voce enciclopedica, oggi nazionalmente riconosciuta, come lessema italiano proprio, congelato e congedato, come letteratura computazionale, salva tutti e mai di chiosa avvilita, proprio grazie alla Accademia delle Scienze di Mosca, che la rese prassi di recupero, solida di teoria antica, reintegrando l’immagine di una autrice credibile, scienziata effettivamente accreditata.

Per completezza di definizione, spetta quindi oggi alla realtà editoriale

post-sovietica, il diritto di linguistica prelazione di vocabolario, che sia tale comitato

russo a procedere con ulteriori derivazioni tecniche da una effettiva affiliazione, che comprende il computazionale arcaico, allacciandolo virtuosamente al computaziona- le preistorico. In una teoria della dialogica evoluzione, che porti alla luce una prassi filologica elegante, ove il silenzio muto, sia segnale di giudizio.

Mai fu tale percorso imposto da altri, né tanto meno fu influenzato; ma ef- fettivamente si rivelò come sano discorso che, alla luce del poi, vale ben di più della collettiva e collerica esplicitazione, in piazza gremita di aizzamenti web

cyberizzanti, perpetrati ai danni delle stesse masse addestrate, a presentarsi con

flussi di roboanti imprecisioni. Accusando chi le ha invece tutte preservate e rafforzate.

2. Big Bubble News Switch versione 2012: nuove strutture redazionali di

Nel documento Complicatio Lata (pagine 34-36)