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Grazie alla digitalizzazione ed alle sue ap-plicazioni in campo, lo smart mapping,

rappre-senta oggi uno strumento, indispensabile per descrivere la realtà, valutare le misure di ridu-zione del rischio, guidare investimenti e manu-tenzioni oltre che facilitare il coordinamento de-gli interventi in situazioni di emergenza.

Una mappatura intelligente del territorio “a prova di clima” consente di valutare il rischio per diversi possibili recettori (persone, attività pro-duttive, servizi e simili), stimarne la vulnerabilità rispetto a determinati eventi climatici pericolosi e metterli in relazione ad un contesto ambienta-le e socio-economico specifico.

In quest’ottica, la Fondazione Enel e Venice International University (VIU), in collaborazione con la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, hanno condotto una ricerca basata sullo strumento della “Valu-tazione socio-economica del rischio regionale”

(Socio-Economic Regional Risk Assessment - SERRA) prendendo a riferimento quattro set-tori d’interesse per la provincia di Belluno che sono il turismo estivo, le infrastrutture, l’indu-stria dell’occhialeria bellunese ed i grandi eventi sportivi.

La ricerca si pone l’obiettivo di analizzare, qualitativamente e quantitativamente, i rischi per il territorio, nelle sue diverse componenti sociali ed economiche identificate nei diversi recettori che sono direttamente o indirettamen-te esposti ai rischi: residenza, produzione indu-striale, infrastrutture, logistica. Per far questo, si utilizza la mappatura di tutte le variabili in gioco (da quelle climatiche a quelle socio-economi-che) nell’ambito di un sistema GIS (Geographic Information System) e se ne ricavano mappe di sintesi per le tre dimensioni che determina-no l’insorgenza del rischio: i pericoli climatici, gli asset esposti a tali pericoli e la vulnerabilità dei sistemi socio-economici. Nello specifico del progetto, per sviluppare la valutazione socio economica del rischio climatico, sulle mappe ad alta risoluzione sono state riportate anche tutte le informazioni relative alle attività

com-merciali ed industriali di interesse grazie ad una importante collaborazione tra istituzioni pubbli-che e private.

Negli ultimi mesi di lavoro è stato messo a punto uno strumento che consente di effettuare analisi di scenario individuando le migliori solu-zioni idonee a aumentare la resilienza del terri-torio e le strategie di adattamento, rispetto alle evoluzioni attese non solo per le principali varia-bili climatiche ma anche per indicatori climatici che descrivono l’evoluzione attesa di pericoli specifici nel contesto locale analizzato A livel-lo temporale, livel-lo studio analizza la pericolivel-losità climatica nei periodi 2012-2041 e 2036-2065 centrati rispettivamente sugli anni 2026 e 2050, prendendo a riferimento per il clima il trentennio 1981-2010.

Lo strumento è stato presentato e sarà con-diviso con le amministrazioni locali così come con il sistema produttivo della provincia, a sup-porto della gestione del territorio e degli investi-menti in relazione ai cambiainvesti-menti climatici e ai possibili eventi estremi ad essi collegati.

I risultati riportano ad esempio una diminu-zione del numero di giorni di pioggia che si re-gistrano durante la stagione estiva, soprattutto nell’area sud-est, ed un aumento dei giorni di pioggia durante l’inverno. Queste informazioni possono chiaramente diventare molto impor-tanti in fase di pianificazione della catena logi-stica del territorio.

Un esempio di prodotti delle analisi clima-tiche è riportato in figura e mostra le anomalie climatiche stimate dai modelli utilizzati (si tratta sia dei modelli disponibili nell’ambito del pro-gramma EURO-CORDEX, alla massima risolu-zione di 12 km, sia del modello climatico regio-nale COSMO-CLM alla risoluzione di circa 8 km sviluppato dal CMCC), per la pioggia cumulata su base stagionale. In pratica le quattro mappe mostrano di quanti millimetri mediamente ci si aspetta possa variare l’intensità delle precipi-tazioni stagionali in uno dei due periodi futuri

considerati rispetto al periodo di riferimento (1981-2010), fissando un certo scenario IPCC (nel progetto sono stati analizzati 3 diversi sce-nari: RCP2.6, RCP4.5 e RCP8.5).

I risultati delle analisi climatiche sono stati impiegati, come sopra accennato, per stimare l’esposizione dei recettori considerati e da que-sto derivarne la stima del rischio, passando per la costruzione di mappe dell’esposizione (per localizzare asset e attività esposte al rischio) e della vulnerabilità. Ad esempio, la mappatura delle attività esposte a danni in caso di piog-ge particolarmente intense, anche se non di-sastrose, ha considerato le conseguenze di temporanei allagamenti dei piani terra e di quelli sotterranei, con danneggiamento dei materiali presenti e relativi costi di riparazione, pulitura, ecc.

A scopo esemplificativo si riporta

un’imma-gine che rappresenta una porzione del territorio bellunese con indicati i valori esposti a questi rischi, mappati in una mappa che ha 25 m di risoluzione.

Si osserva che nella determinazione del danno che effettivamente si può verificare a seguito di un evento meteo-climatico estremo, molti fattori socio-economici giocano un ruolo importante. Ad esempio, si osserva che la pre-senza di efficienti sistemi di previsione e allerta può limitare di molto i danni economici, perché le persone hanno la possibilità di mettere in sal-vo le proprie cose. Altrettanto succede che si-tuazioni con elevato affollamento sono foriere di incrementi del rischio. Pertanto, è stato costrui-to un secondo modello carcostrui-tografico – la mappa di vulnerabilità - che consente di mappare tale vulnerabilità socio-economica, combinando fra loro numerosi piani tematici e producendo una

O P P O R T U N I T À : D A T A C E N T E R C E N T R O M E T E O E U R O P E O

ItaliaMeteo&Supercomputer per migliorare la resilienza delle città italiane

Il 5 ottobre 2020 il Consiglio dei Ministri, ha approvato il regolamento per l’organizzazione dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia denominata “ItaliaMeteo” e le misure volte ad agevolare il coordinamento della gestione in materia di meteorologia e climatologia.

Si tratta del penultimo passo di un percorso fondamentale avviato nel 2017 che porterà l’Italia a dotar-si di una struttura nazionale – in linea con le migliori pratiche europee - elemento chiave per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici mettendo a disposizione nel Paese tutte le informazioni necessarie alla definizione delle strategie di adattamento e mitigazione. Una struttura in grado di valorizzare ed ottimizzare il sistema federato di enti di natura pubblica e privata, nazionale e locale, civile e militare che oggi compongono i servizi meteo climatici del nostro Paese. Servizi che, seppur di eccellenza, nella loro specificità non sfruttano tutte le sinergie possibili e potranno grazie all’Agenzia rispondere sempre meglio alle crescenti esigenze della società nelle sue diverse declinazioni garantendone la resilienza a tutti i livelli grazie a piani strutturati di adattamento, mitigazione ed emergenziali. È essenziale che il 2021 segni la fine del percorso con l’avvio operativo dell’Agenzia, che nascerebbe in concomitanza con l’entrata in funzione in Italia, a Bologna, del Data Center del Centro europeo per le previsioni me-teorologiche a medio raggio ECMWF arricchito dai servizi Climate Change e Atmosphere del program-ma Copernicus. Due istituzioni indispensabili per il Sisteprogram-ma Paese - nel quadro della nuova norprogram-malità meteo climatica che ci troviamo ad affrontare – che aiuteranno le città, le istituzioni, le imprese, i singoli cittadini a conoscere con sempre maggior precisione tempi, luoghi e probabilità dei fenomeni atmosferici.

ricostruzione che presenta valori oscillanti tra lo zero teorico (situazione per nulla vulnerabile) e uno (massima vulnerabilità).

La combinazione delle mappe fin qui de-scritte permette di individuare le aree maggior-mente esposte ai rischi climatici anche grazie ad analisi per diversi tempi di ritorno e per di-verse finestre climatiche (trentennio passato e trentenni centrati sul 2026 e sul 2050), permet-tendo così di stimare le variazioni del rischio in futuro. Nella figura a lato è riportato un esempio di mappa del rischio per il settore economico degli sport invernali ed in particolare per l’indi-catore molto utilizzato a livello internazionale del numero di giorni di presenza di almeno 30 cm di neve a terra, nella finestra temporale centrata al 2050.

Un sistema di smart mapping così costruito

permette di incorporare l’analisi dell’incertezza derivante dalla variabilità delle stime dei diversi modelli e scenari climatici, fornendo un quadro sinottico dell’intera provincia e abilitando analisi puntuali geografiche e/o settoriali.

Ulteriori elaborazioni sono state condotte per integrare le analisi in un’ottica multirischio, producendo una mappa di sintesi che identifica le aree caratterizzate da simuli combinazioni e livelli di rischio, per le quali si prevede la neces-sità di adottare simili strumenti di pianificazione e gestione. Nella figura a lato questa mappa di sintesi è stata riprodotta indicando anche il li-vello di rischio climatico identificato per le infra-strutture viarie, che rappresentano ovviamente un elemento cruciale si in termini di esposizio-ne, ma anche di vulnerabilità e infine di gestione delle emergenze.

nove.firenze.it (foto grandinata Toscana) fanpage.it (foto allagamento metro Roma)

catanzaro.gazzettadelsud.it (foto esondazione torrente Turrina - Lamezia Terme) meteoweb.eu (foto Reggio Calabria)

cataniatoday.it (foto Catania pescheria) cagliaripad.it (foto alluvione Capoterra)

Capitolo 3

torinotoday.it (Torino, Parco Stura sud) TAMassociati (Cohousing a Villorba (TV))

Sergio Grazia (Eco quartiere Clichy-Batignolles a Parigi) Dredging Today (Hedwige Prosper Polder project) Comune di Firenze (Parco del Mensola a Firenze)

Maria Ignatieva (Quartiere Hammarby Sjöstad a Stoccolma)

invisiblebordeaux.blogspot.com (Quartiere sostenibile Ginko a Bordeaux) PCA-Stream (Rigenerazione degli Champs-Elysees a Parigi)

SASAKI (Shanghai, nuovo parco sul sito dell’ex aeroporto Longhua) torinotoday.it (Torino Parco Stura sud)

Climate-ADAPT (Vitoria-Gasteiz, Infrastrutture urbane verdi)