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Nel caso in cui ciò non sia possibile si consiglia la sospensione della lavoratrice (astensione anticipata) e la contestuale informativa scritta alla Direzione Provinciale del Lavoro per il

rilascio del provvedimento di interdizione dal lavoro.

SCUOLA PRIMARIA

“IQBAL MASIH”

MANSIONE Impiegata amministrativa addetta agli uffici (con eventuale utilizzo di automezzi)

Fattori di rischio Descrizione del rischio Allontanamento dal

rischio Misure di prevenzione e protezione adottabili in PRE- POST PARTO Pendolarismo Gli spostamenti durante il lavoro e da e verso il luogo di lavoro possono essere problematici per

le donne gestanti e comportare rischi, tra cui fatica,, vibrazioni, stress, posture statiche, disagi e infortuni. Tali rischi possono avere effetti significativi sulla salute delle lavoratrici gestanti e puerpere”. Inoltre l’uso dell’automobile comporta condizioni posturali non sufficientemente adattabili per tenere conto del crescente volume addominale, in particolare nelle ultime fasi della gravidanza

Da valutare caso per caso. In linea di massima, si applica il seguente criterio:

1.1 un mese anticipato se presente solo il requisito della distanza o il tempo di percorrenza

1.2 tutto il periodo del pre-parto se presenti almeno due degli elementi indicati.

Si ritiene opportuno effettuare una valutazione caso per caso considerando i seguenti elementi:

a) distanza (indicativamente otre 100 Km complessivi tra andata e ritorno) b) tempo di percorrenza

(indicativamente oltre 2 ore complessive tra andata e ritorno) c) numero e tipo di mezzi di trasporto utilizzati (impiego di 2 o più mezzi) d) caratteristiche del percorso (strade di montagna, condizioni

meteorologiche sfavorevoli, ecc. )

Postura assisa fissa per almeno 2/3 dell’orario di lavoro

E' potenzialmente pericoloso lavorare in posti di lavoro ristretti o in postazioni non

sufficientemente adattabili per tenere conto del crescente volume addominale, in particolare nelle ultime fasi della gravidanza.

Tre mesi prima del parto

(D.Lgs. 151/01 art. 17 c.1) Assegnare alla lavoratrice una mansione che non la costringa all’osservazione continua del VDT ma che le consenta di alzarsi e muoversi a piacere.

Informare il Medico Competente.

Stato di salute della

madre Vi possono essere situazioni lavorative che, pur non costituendo di per sè fonte di rischio tale da richiedere l’allontanamento tuttavia potrebbero aggravare una patologia preesistente della madre.

Pertanto e’ necessario considerare anche lo stato di salute dell’interessata (previa opportuna documentazione sanitaria specialistica) in rapporto all’esposizione al rischio e/o eventuali sospette malattie professionali: ad esempio, eventuali stati ansiosi o depressivi in attività che

Se richiesto dal medico competente (se nominato) ovvero dal medico specialista.

Valutare le possibili azioni in relazione al caso specifico sentito il parere del medico competente.

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SCUOLA PRIMARIA

“IQBAL MASIH”

MANSIONE Insegnante

Fattori di rischio Descrizione del rischio Allontanamento dal rischio Misure di prevenzione e protezione

adottabili in PRE- POST PARTO Esposizione ad

agenti Biologici Lo stretto contatto con i bambini in ambiente chiuso comporta una esposizione a rischio biologico.

Molti agenti biologici appartenenti ai gruppi di rischio 2,3,4 possono interessare il nascituro in caso di infezione della madre durante la gravidanza. Essi possono giungere al bambino per via placentare oppure durante e dopo il parto, in caso di allattamento o a seguito dello stretto contatto fisico tra madre e bambino. Agenti che possono infettare il bambino in uno di questi modi sono ad esempio i virus dell'epatite B, C, rosolia, l’ HIV, il bacillo della

tubercolosi, quello della sifilide, la salmonella del tifo e il toxoplasma. In particolare possono essere esposte determinate categorie di lavoratori (es. sanità).

Tutto il periodo della gravidanza in assenza di immunizzazione nei confronti della rosolia

(D.Lgs. 151/01 art.7 c.1 - ALL.B) Per tutta la durata

dell’epidemia qualora si manifesti nella scuola una malattia in forma epidemica (D.Lgs. 151/01 art.7 c.4)

Allontanare la lavoratrice dalla mansione e destinarla ad attività diversa ove non sia presente una esposizione a rischio biologico.

Stato di salute della

madre Vi possono essere situazioni lavorative che, pur non costituendo di per sè fonte di rischio tale da richiedere l’allontanamento tuttavia potrebbero aggravare una patologia preesistente della madre.

Pertanto e’ necessario considerare anche lo stato di salute dell’interessata (previa opportuna documentazione sanitaria specialistica) in rapporto all’esposizione al rischio e/o eventuali sospette malattie professionali: ad esempio, eventuali stati ansiosi o depressivi in attività che espongono a stress, allergopatie in attività che comportano l’uso di sostanze irritanti e/o allergizzanti (es. addette alle pulizie ecc.), ovvero problemi a carico dell’apparato osteoarticolare (es. lombalgie), o di natura vascolare agli arti inferiori (gonfiori alle gambe, vene varicose, ecc..) o di benessere generale (cefalee, nausee, mancamenti, ecc..). In generale si dovrà tener conto dell’eventuale parere del medico competente.

Se richiesto dal medico competente se nominato ovvero da medico specialista.

Valutazione delle possibili azioni in relazione al caso specifico sentito il parere del medico competente

GIUDIZIO Qualora non sia noto lo stato di immunizzazione della lavoratrice è necessario provvedere al suo allontanamento destinandola a mansione diversa.

Mansioni Alternative Valutare con la Direzione Didattica la possibilità di adibire la lavoratrice ad attività ove sia assente l’esposizione a rischio biologico come descritto.

Se impossibile richiedere il provvedimento di interdizione dal lavoro.

SCUOLA PRIMARIA

“IQBAL MASIH”

MANSIONE Insegnante di sostegno (allievi disabili)

Fattori di rischio Descrizione del rischio Allontanamento dal

rischio Misure di prevenzione e protezione adottabili in PRE- POST PARTO Postura eretta

(per più di metà dell’orario di lavoro) posture incongrue

Mutamenti fisiologici in corso di gravidanza (maggior volume sanguigno e aumento delle pulsazioni cardiache, dilatazione generale dei vasi sanguigni e possibile compressione delle vene addominali o pelviche ) favoriscono la congestione periferica durante la postura eretta. La compressione delle vene può ridurre il ritorno venoso con conseguente accelerazione compensativa del battito cardiaco materno e il manifestarsi di contrazioni uterine. Se la compensazione è insufficiente ne possono derivare vertigini e perdita di coscienza. Periodi prolungati in piedi durante la giornata lavorativa determinano per le donne un maggior rischio di parto prematuro.

Tutto il periodo della gravidanza

(D.Lgs. 151/01 all.A lett.G)

Assegnare alla lavoratrice una mansione che le permetta di operare sia da posizione eretta che da posizione seduta, affinchè la stessa possa modificare a piacere la propria posizione di lavoro.

Informare il Medico Competente.

Esposizione ad

agenti Biologici Se l’attività richiede un supporto e guida nelle necessità fisiologiche di allievi disabili o stretto contatto fisico con essi può determinarsi una esposizione a rischio biologico.

Molti agenti biologici appartenenti ai gruppi di rischio 2,3,4 possono interessare il nascituro in caso di infezione della madre durante la gravidanza. Essi possono giungere al bambino per via placentare oppure durante e dopo il parto, in caso di allattamento o a seguito dello stretto contatto fisico tra madre e bambino. Agenti che possono infettare il bambino in uno di questi modi sono ad esempio i virus dell'epatite B, C, rosolia, l’ HIV, il bacillo della tubercolosi, quello della sifilide, la salmonella del tifo e il toxoplasma. In particolare possono essere esposte determinate categorie di lavoratori (es. sanità).

Tutto il periodo della gravidanza.

Qualora sia accertata la presenza di patologie infettive fino a 7 mesi dopo il parto

(D.Lgs. 151/01 art.7 c.4)

Allontanare la lavoratrice dalla mansione e destinarla ad attività diversa ove non sia presente una esposizione a rischio biologico.

Nel periodo post-parto ed in assenza di patologie infettive accertate la lavoratrice dovrà osservare tutte le norme di prudenza ed utilizzare appositi guanti durate le operazione di igiene alla persona

Movimentazione

manuale dei carchi L’attività di sostegno a bambini portatori di handicap psico-fisico può richiedere sforzi fisici o azioni di sollevamento pesi d’aiuto all’allievo oppure di contrasto a reazioni improvvise o violente.

La movimentazione manuale dei carichi pesanti è ritenuta pericolosa in gravidanza in quanto può determinare lesioni al feto e un parto prematuro. Con il progredire della gravidanza la lavoratrice è esposta ad un maggior rischio di lesioni causato dal rilassamento ormonale dei legamenti e dai problemi posturali ingenerati dalla gravidanza

Tutto il periodo della gravidanza e anche nel periodo post-parto se l’allievo manifesta reazioni violente.

(D.Lgs. 151/01 art.7 c.4)

Vietare la mansione e destinare la lavoratrice ad altra attività.

Stato di salute della

madre Vi possono essere situazioni lavorative che, pur non costituendo di per sè fonte di rischio tale da

richiedere l’allontanamento tuttavia potrebbero aggravare una patologia preesistente della Se richiesto dal medico

competente se nominato Valutazione delle possibili azioni in relazione al caso specifico sentito il

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“IQBAL MASIH”

MANSIONE Insegnante di sostegno (allievi disabili)

Mansioni Alternative Valutare con la Direzione Didattica la possibilità di adibire la lavoratrice ad attività ove sia assente l’esposizione ai rischi caratteristici sopra illustrati.

Se impossibile richiedere il provvedimento di interdizione dal lavoro.

SCUOLA PRIMARIA

“IQBAL MASIH”

MANSIONE Collaboratrice scolastica

Fattori di rischio Descrizione del rischio Allontanamento dal

rischio Misure di prevenzione e protezione adottabili in PRE- POST PARTO Postura eretta

Mutamenti fisiologici in corso di gravidanza (maggior volume sanguigno e aumento delle pulsazioni cardiache, dilatazione generale dei vasi sanguigni e possibile compressione delle vene addominali o pelviche ) favoriscono la congestione periferica durante la postura eretta. La compressione delle vene può ridurre il ritorno venoso con conseguente accelerazione compensativa del battito cardiaco materno e il manifestarsi di contrazioni uterine. Se la compensazione è insufficiente ne possono derivare vertigini e perdita di coscienza. Periodi prolungati in piedi durante la giornata lavorativa determinano per le donne un maggior rischio di parto prematuro.

Tutto il periodo della gravidanza

(D.Lgs. 151/01 all.A lett.G)

Assegnare alla lavoratrice una mansione che le permetta di operare sia da posizione eretta che da posizione seduta, affinchè la stessa possa modificare a piacere la propria posizione di lavoro.

Informare il Medico Competente.

Esposizione ad

agenti chimici Alcuni agenti chimici possono penetrare attraverso la pelle integra ed essere assorbiti dal corpo con ripercussioni negative sulla salute. Molte sostanze possono passare nel latte materno e per questa via contaminare il bambino. Tra gli effetti degli agenti chimici sulla gravidanza molti studi hanno evidenziato il verificarsi di aborti spontanei correlati ad una esposizione occupazionale a numerose sostanze, tra cui solventi organici, gas anestetici e farmaci antiblastici, anche per bassi livelli di esposizione.

Tutto il periodo della gravidanza fino a 7 mesi dopo il parto

Qualora la mansione risulti a rischio irrilevante non si ritiene necessario sospendere la lavoratrice a condizione che siano utilizzati i DPI per l’uso di prodotti chimici. Per rischio NON IRRILEVANTE la lavoratrice deve essere allontanata fino a 7 mesi dopo il parto Esposizione ad

agenti Biologici Lo stretto contatto con i bambini e la necessità di provvedere alla loro igiene intima determina una esposizione a rischio biologico.

Molti agenti biologici appartenenti ai gruppi di rischio 2,3,4 possono interessare il nascituro in caso di infezione della madre durante la gravidanza. Essi possono giungere al bambino per via placentare oppure durante e dopo il parto, in caso di allattamento o a seguito dello stretto contatto fisico tra madre e bambino. Agenti che possono infettare il bambino in uno di questi modi sono ad esempio i virus dell'epatite B, C, rosolia, l’ HIV, il bacillo della tubercolosi, quello della sifilide, la salmonella del tifo e il toxoplasma. In particolare possono essere esposte determinate categorie di lavoratori (es.

sanità).

Tutto il periodo della gravidanza fino a 7 mesi dopo il parto

(D.Lgs. 151/01 - Alleg. B lett. A punto 1b) - Alleg. C lett. A punto2)

Allontanare la lavoratrice dalla mansione e destinarla ad attività diversa ove non sia presente una esposizione a rischio biologico.

Movimentazione manuale dei carchi

Le attività di pulizia generale degli ambienti (smaltimento dei rifiuti, lavaggio dei pavimenti, pulizia degli arredi, ecc..) e di assistenza alle esigenze fisiologiche dei fanciulli comportano azioni di movimentazione manuale di carichi. La movimentazione manuale dei carichi pesanti è ritenuta

Tutto il periodo della

gravidanza Vietare la mansione per pesi superiori a 3 kg. in gravidanza.

Anche in fase post-parto se NIOSH > 1

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“IQBAL MASIH”

MANSIONE Collaboratrice scolastica

Fattori di rischio Descrizione del rischio Allontanamento dal

rischio Misure di prevenzione e protezione adottabili in PRE- POST PARTO Stato di salute

della madre Vi possono essere situazioni lavorative che, pur non costituendo di per sè fonte di rischio tale da richiedere l’allontanamento tuttavia potrebbero aggravare una patologia preesistente della madre.

Pertanto e’ necessario considerare anche lo stato di salute dell’interessata (previa opportuna documentazione sanitaria specialistica) in rapporto all’esposizione al rischio e/o eventuali sospette malattie professionali: ad esempio, eventuali stati ansiosi o depressivi in attività che espongono a stress, allergopatie in attività che comportano l’uso di sostanze irritanti e/o allergizzanti (es. addette alle pulizie ecc.), ovvero problemi a carico dell’apparato osteoarticolare (es. lombalgie), o di natura vascolare agli arti inferiori (gonfiori alle gambe, vene varicose, ecc..) o di benessere generale (cefalee, nausee, mancamenti, ecc..). In generale si dovrà tener conto dell’eventuale parere del medico competente.

Se richiesto dal medico competente se nominato ovvero da medico specialista.

Valutazione delle possibili azioni in relazione al caso specifico sentito il parere del medico competente

GIUDIZIO L’attività non è compatibile con uno stato di gravidanza e la lavoratrice deve essere destinata a mansione diversa ovvero sospesa.

Mansioni

Alternative Valutare con la Direzione Didattica la possibilità di adibire la lavoratrice ad attività ove sia assente l’esposizione a rischio biologico e la movimentazione di carichi superiori a 3 kg.

Se impossibile richiedere il provvedimento di interdizione dal lavoro.

SCUOLA PRIMARIA

“IQBAL MASIH”

14.0 PROCEDURA PER L’ATTUAZIONE DELLE MISURE DA REALIZZARE

Il Datore di lavoro, con riferimento a quanto indicato alla voce “Misure di prevenzione o