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SPAGNA, STATI UNITI D’AMERICA, SVEZIA, SVIZZERA, TURCHIA, UCRAINA E UNGHERIA)

(Annesso 6 al Giornale MC(28) del 2 e 3 dicembre 2021)

Ho l’onore di rendere questa dichiarazione a nome dei seguenti 48 Stati partecipanti:

Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Canada, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Repubblica di Moldova, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, San Marino, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Ungheria, nonché a nome del mio Paese, la Danimarca.

Celebriamo quest’anno il trentesimo anniversario del fondamentale Documento di Mosca, che ha contribuito a plasmare i principi democratici dell’area dell’OSCE così come oggi li conosciamo. In tale storico documento gli Stati partecipanti hanno sottolineato

congiuntamente che il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto costituisce uno dei fondamenti dell’ordine internazionale.

Da allora abbiamo compiuto grandi passi avanti nel promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali. Eppure, ancora oggi, costatiamo che la lotta per la libertà, la giustizia e la democrazia è lungi dall’essere terminata, e che la loro difesa richiede da parte nostra una vigilanza costante e azioni di principio. Lo spazio per la società civile e i media indipendenti si sta rapidamente riducendo. La discriminazione esclude troppe persone dalla piena, paritaria e significativa partecipazione alle nostre società, e le prime pagine dei giornali riportano notizie di minacce e violenze contro manifestanti pacifici.

Al tempo stesso, il mondo non è mai stato così interconnesso. Le persone esercitano i loro diritti umani e libertà fondamentali sia in rete che nella vita reale. Le violazioni e gli abusi dei diritti umani in una parte della nostra regione possono avere gravi ripercussioni in un’altra. Come prevede il concetto di sicurezza globale dell’OSCE, il rispetto dei diritti umani all’interno degli Stati rimane un elemento essenziale per una prosperità e sicurezza durature tra gli Stati.

Attribuiamo grande valore alla Riunione sull’attuazione degli impegni nel quadro della dimensione umana (HDIM) quale importante foro in cui gli Stati partecipanti e la

società civile possono condurre un riesame dell’attuazione degli impegni OSCE nel quadro della dimensione umana nell’intera regione. Ci rammarichiamo profondamente che l’HDIM di quest’anno non abbia avuto luogo; è importante che essa si tenga il prossimo anno.

Signora Presidente,

trent’anni fa, a Mosca, tutti gli Stati partecipanti hanno dichiarato categoricamente e irrevocabilmente che gli impegni nel quadro della dimensione umana sono questioni di diretto e legittimo interesse per tutti gli Stati partecipanti e non rientrano esclusivamente negli affari interni dello Stato interessato.

Continueremo pertanto a far udire la nostra voce ogniqualvolta i principi democratici, i diritti umani e le libertà fondamentali vengano violati o abusati. Si tratti sia di difensori dei diritti umani e giornalisti che subiscono ritorsioni per il loro coraggioso lavoro o della repressione violenta nei confronti di manifestanti pacifici che aspirano a un cambiamento in senso democratico. Seguiteremo a adoperarci per l’eliminazione della tortura e di altre forme di maltrattamento. Continueremo a difendere elezioni libere ed eque. Sfideremo gli stereotipi e i pregiudizi, combatteremo i miti con i fatti e promuoveremo un mondo in cui nessuno venga lasciato indietro o preso di mira per quello che è, per chi ama, per il suo aspetto o per cosa crede o dice.

La società civile è la coscienza dei nostri Paesi. È una fonte di idee e una componente fondamentale di una democrazia aperta, inclusiva e prospera, in cui nessuno è al di sopra della legge. Siamo pertanto impegnati per un mondo in cui tutti siano liberi di associarsi e riunirsi pacificamente, di esprimere la loro opinione, di credere o di non credere e di chiedere che i loro governi rendano conto del loro operato senza rappresaglie. Rendiamo omaggio agli individui e alle organizzazioni della società civile che si adoperano instancabilmente per difendere il nostro comune impegno per la democrazia, i diritti umani e le libertà

fondamentali. Essi meritano il nostro riconoscimento, la nostra protezione e il nostro sostegno.

Elogiamo il lavoro delle istituzioni autonome dell’OSCE, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo, il Rappresentante per la libertà dei mezzi d’informazione e l’Alto Commissario per le minoranze nazionali, per i loro sforzi tesi a promuovere e a tutelare i diritti umani quali principali elementi di società pacifiche, inclusive e democratiche. Il loro lavoro, i loro mandati e la loro indipendenza istituzionale sono essenziali per promuovere e far progredire la democrazia, i diritti umani e le libertà fondamentali nella nostra regione.

Esprimiamo grande apprezzamento per l’importante lavoro delle operazioni sul terreno dell’OSCE, che quotidianamente prestano assistenza nell’attuazione dei nostri impegni sul campo.

Dopo trent’anni, gli impegni e gli strumenti contemplati nel Documento di Mosca rimangono più importanti che mai. Continueremo a batterci per garantire che l’attuazione dei principi e degli impegni dell’OSCE continui a occupare un posto di primo piano nel nostro lavoro in seno a questa Organizzazione a beneficio di tutti coloro che considerano l’area dell’OSCE come la loro casa.

Nel concludere, desideriamo anche esprimere il nostro sincero apprezzamento alla Presidenza dell’OSCE e alla Presidenza del Comitato per la dimensione umana che si adoperano a nostro nome al fine di rafforzare la dimensione umana.

Le sarò grato se vorrà far accludere la presente dichiarazione al giornale della presente Riunione del Consiglio dei ministri. Grazie.

DICHIARAZIONE