• Non ci sono risultati.

Lo spamming “arriva in Cassazione”

spamming: la Direttiva 2009/136/CE

4.2 Le pronunce della giurisprudenza civile

4.2.3 Lo spamming “arriva in Cassazione”

Il Garante per la protezione dei dati personali, con ordinanza- ingiunzione del 20 giugno 2012, ha intimato alla Manage Consulting International s.r.l. il pagamento della somma di euro 10.400 a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria per le violazioni previste dall’art. 161 (Omessa o inidonea informativa all'interessato) e dall’art. 162, comma 2-bis (Altre fattispecie), del Codice della Privacy per avere inviato tre messaggi di fax di natura promozionale, senza dimostrare di avere reso l'informativa e di avere ottenuto un consenso esplicito.

La società allora presenta ricorso di fronte al Tribunale di Padova, che, con sentenza datata 4 aprile 2013, rigetta l'opposizione proposta dall'ingiunta.

Il Tribunale, ritenendo che ricorre un'ipotesi di trattamento dei dati personali attinti da una banca dati, ha rilevato che da parte della Manage Consulting International s.r.l. non è stata fornita la prova di aver reso l'informativa di cui all'art. 13 del Codice della Privacy, cosicché non si può parlare di consenso informato.

Inoltre, il Tribunale, ha evidenziato che l'invio da parte della società stessa dei fax in questione ha avuto chiare finalità di promozione a scopo di lucro, essendo stato utilizzato un sistema automatizzato di chiamata senza l'intervento di un operatore, ai sensi dell'art. 130 del Codice della Privacy, e in assenza del necessario consenso.

La società si presenta allora di fronte alla Corte di cassazione proponendo ricorso sulla base di dodici motivi.

La Corte stessa, nel rigettare tale ricorso, fornisce motivazioni punto per punto a giustificazione dell’infondatezza del totale dei punti che la Società indica come basi per legittimare il ricorso stesso.

70

Inoltre condanna la Manage Consulting International s.r.l. al rimborso delle spese processuali sostenute dal controricorrente, cioè il Garante della Privacy, che ammontano a euro 1500.

71

Conclusioni

Nell’Unione Europea i provvedimenti normativi precedenti alla Direttiva 2002/58/CE offrivano soluzioni frammentarie al problema dell’invio di messaggi di posta elettronica non desiderati ed è proprio con l’avvento di questa Direttiva che cambia la concezione di spamming.

In essa, il comportamento riconducibile allo spamming emerge quale violazione della privacy nei confronti dei soggetti abbonati ad un servizio di comunicazione elettronica.

Un ampliamento della protezione contro lo spamming è stato attuato dalla più recente Direttiva n. 2009/136/CE in materia di telecomunicazioni emanata allo scopo di armonizzare le disposizioni normative nei singoli Stati Membri, con il proposito di creare un diritto oggettivamente uniforme tra gli ordinamenti dell’Unione.

Non c’è dubbio che la Direttiva suddetta abbia realizzato un inconfutabile progresso rispetto al precedente assetto comunitario del 2002, ma nella pratica riduce le diversità senza annullarle completamente.

Il quadro normativo vigente per combattere lo spamming rappresenta sicuramente una buona base di partenza per la risoluzione del problema, ciò che probabilmente ne ostacola la perfetta funzionalità è però la mancanza di un diritto europeo comune inviando comunicazioni da contesti geografici extraeuropei.

Il fenomeno dello spamming è stato in continua evoluzione fin dal momento della sua nascita, al passo col progresso tecnologico: da fenomeno degenerativo di una prassi pubblicitaria a carattere commerciale è arrivato ad assumere connotazioni correlate con altri e

72

plurimi scopi, contrari alla legge, quali ad esempio la profilazione dell’utente o il furto di identità.

Nonostante i grandi sforzi dei legislatori, sia europei, che nazionali, nel combattere tale fenomeno, lo spamming continua ad essere un problema “scomodo” che colpisce ogni singolo cittadino che sia in possesso di un indirizzo di posta elettronica: chi può dire di non aver ricevuto almeno una volta nella vita una spam?

Ancora, gli ISPs hanno compiuto sforzi per ostacolare il fenomeno con la creazioni di filtri anti-spam, ma non riuscendo a contrastare lo spamming.

Allora la soluzione dove sta? Anzi, una soluzione esiste?

Nonostante la creazione di un sistema di protezione per l’utente risultano essere davvero pochi i casi in cui un soggetto destinatario di “junk mail” sia ricorso in giudizio per contrastare il problema: ciò a cosa è dovuto?

Potrebbe essere dovuto ad una sorta di “pigrizia” del destinatario, nella poca fiducia nei tempi della giustizia, o ancora nel ritenere “inutile” decidere di ricorrere in giudizio mettendo sul piatto della bilancia sia i costi a suo carico sia il valore del risarcimento che gli sarebbe liquidato se il giudizio terminasse a suo favore.

I motivi per cui siamo costantemente bombardati da spam e non reagiamo sono disparati e forse sono proprio questi la causa della non risoluzione del problema, forse è proprio colpa della “sopportazione” che abbiamo nei confronti delle e-mail non desiderate che giustifica gli spammer a non rinunciare alle loro azioni, ma anzi a correre il rischio di continuare imperterriti nella loro fastidiosa attività.

73

BIBLIOGRAFIA

Dottrina:

APA E., La pubblicità commerciale: struttura, natura e referenti costituzionali, Napoli, 2001, p. 1 ss.

ATELLI M., Privacy e telecomunicazioni, Napoli, 1999, p. 222.

BATTAGLIA S. (a cura di) Grande dizionario della lingua italiana, Unione tipografico – Editrice torinese, Torino, 1998, XIV, 880.

COMANDE’ G. e RISTUCCIA R., La tutela dei dati personali. Commentario alla L. n. 675/1996, (a cura di) GIANNANTONIO E., LOSANO M.G. e ZENO-ZENCOVICH V., Padova, 1999, p. 144 ss.

CONTENTO G., Molestie o disturbo alle persone, in Enc. Giur., XX, Roma, 1990.

CORTELLAZZO M. e ZOLLI P. (a cura di), Dizionario etimologico della lingua italiana, Zanichelli, Bologna, 1985, IV, 988.

DE GRAZIA L.M., Spamming: definizioni ed aspetti legali, in Rivista giuridica online Diritto&diritti, p. 4.

74

FIANDACA L., Il danno non patrimoniale, percorsi giurisprudenziali, Giuffrè, 2009, p. 166.

Garante per la protezione dei dati personali, Newsletter, in Notiziario settimanale, anno IV, n. 147, 2002, p.1,

GIARDINI F., La protezione contro lo spamming: un’analisi comparata tra l’approccio europeo e quello statunitense, Milano, 2010, p. 7 ss.

GOBBATO M., La prova e il quantum nel risarcimento del danno non patrimoniale, (a cura di) CENDON P., Milanofiori Assago, 2008, p.396.

LEOCANI P., La Direttiva UE sul commercio elettronico: cenni introduttivi, in Rivista Europa e diritto privato, 2000, p. 630 ss.

LEVI A., ZANICHELLI F., L’utilizzo dell’e-mail a fini pubblicitari: dallo spamming al permission marketing, in Rivista di diritto industriale, fasc. 4-5, 2001, pag. 194 ss.

LO MONTE E., Una riflessione su spamming e molestie: la problematica configurabilità della fattispecie incriminatrice di cui all’art. 660 c.p., Cass. Pen., fasc. 6, 2012, p. 2113B.

MANDELLI A., Internet Marketing, Milano, New York, 1998, p. 185.

PASCALI G., Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo Spam. Ricognizione della delibera n.330/2013 del Garante Privacy.

75

STABILE S., La pubblicità nel cyberspace fra business, etica e autodisciplina, in: “Il commercio elettronico”, Milano, 1999, p. 165 ss.

STAZI A., La pubblicità commerciale on-line, Milano, 2004, p. 43 ss.

SODDU F., Le comunicazioni commerciali telematiche, in Diritto dell’informatica, (a cura) FINOCCHIARO G., DELFINI G., Milanofiori Assago, 2014, p. 469.

RICCIUTO V., Il trattamento dei dati relativi allo svolgimento delle attività economiche, in Trattamento dei dati e tutela della persona, (a cura di) CUFFARO V., RICCIUTO V. e ZENO-ZENCOVICH V., Milano, 1998, p. 35 ss.

RODOTA’ S., Persona, riservatezza, identità. Prime note sistematiche sulla protezione dei dati personali, in Riv. crit. dir. priv., 1997, p. 593.

TRIPODI A. F., La Cassazione alla prova dello spamming tra presunzioni e torsioni, in Rivista on line Diritto penale contemporaneo.

VALERIANI A., La Direttiva 97/7/CE in materia di vendite a distanza e la pubblicità via Internet, in Rivista Dir. informatica, 1999, p. 189.

VIGLIAR S., Privacy e comunicazioni elettroniche: la direttiva 2002/58/CE, in Rivista Dir. Informatica, fasc. 2, 2003, p. 401.

76

Fonti Internet:

BRIGANTI G., L’attuazione della direttiva sul commercio elettronico, consultabile al sito web http://www.iusreporter.it.

POSTEL J., On the junk e-mail, 1975, www.rfc-editor.org.

VIXIE P., http://maps.vix.com/tsi/ar-what.htm. www.dimt.it. www.diritto.it. www.focus.it. www.garanteprivacy.it. www.interlex.it. www.microsoft.com/italy/security/default,mspx. www.privacy.it. www.scintlex.it.

77

Documenti correlati