LA FINANZA PUBBLICA DECENTRATA TORN A AL L’IN DICE INDICE
4. LA SPESA PUBBLICA LOCALE
La composizione della spesa
Secondo i Conti pubblici territoriali (CPT) elaborati dal Dipartimento per lo Svi-luppo e la coesione economica (Ministero dello SviSvi-luppo economico), nel Lazio la spesa pubblica primaria delle Amministrazioni locali è stata nel triennio 2010-2012 pari a 3.833 euro pro capite, contro i 3.424 euro della media delle Regioni a statuto ordinario (RSO; tav. a37).
Nello stesso periodo le spese correnti, che rappresentano circa l’88 per cento del totale, sono cresciute in media del 4,6 per cento all’anno. Una quota significativa di tali spese è assorbita dalle retribuzioni per il personale dipendente.
Secondo i dati più recenti diffusi dall’Istat, nel triennio 2009-2011 la spesa per il personale delle Amministrazioni locali del Lazio, mediamente pari a 5.216 milioni di euro, è aumentata del 2,1 per cento l’anno; in termini pro capite essa ammonta a poco più di 950 euro, un valore di poco superiore a quello dell’insieme delle RSO e inferiore al dato medio italiano (rispettivamente, 942 e 996 euro; tav. a38). Il La-zio presenta valori più contenuti rispetto alla media delle RSO nel rapporto fra numero di addetti e popola-zione residente (180 unità per 10.000 abitanti, 195 nelle RSO). Nel confronto territoriale occorre tenere conto che la dotazione di personale di ogni ente e la relativa spesa risentono di modelli organizzativi diversi, di un differente processo di esternalizzazione di alcune funzioni e di modelli di offerta del servizio sanitario sui quali può incidere in modo significativo l’entità del ricorso a enti convenzionati e accreditati.
La spesa in conto capitale, pari al 12 per cento del totale, nel triennio 2010-2012 si è ridotta in media dello 0,8 per cento l’anno (tav. a37). Nel Lazio il 64 per cento della spesa in conto capitale viene erogata dai Comuni e un quarto dalla Regione (nel-la media delle RSO tali quote sono state pari al 51 e al 31 per cento, rispettivamente).
Nel 2012 gli investimenti fissi, che costituiscono gran parte della spesa in conto capitale delle Ammini-strazioni locali, sono stati pari all’1,4 per cento del PIL regionale, un valore pari alla media italiana e supe-riore di due decimi di punto al dato delle RSO (tav. a39). Nella media dell’ultimo triennio disponibile, nel Lazio la spesa per investimenti pro capite è aumentata del 3,1 per cento, a fronte di una riduzione del 5,6 per cento sia di quella media delle RSO sia di quella italiana (anche in relazione ai vincoli posti dal Patto di stabilità interno). Secondo informazioni tratte dal Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pub-blici), che rileva la spesa in termini di cassa (pagamenti), nel 2013 gli investimenti delle Amministrazioni locali del Lazio sono diminuiti del 6,3 per cento, in misura più accentuata di quanto rilevato nella media del-le RSO (-4,1 per cento).
Sotto il profilo degli enti erogatori, oltre il 55 per cento della spesa pubblica lo-cale è di competenza della Regione e delle Asl, per il rilievo assunto dalla sanità; più di un terzo della spesa totale è invece erogato dai Comuni, per il ruolo significativo di tali enti nell’ambito degli investimenti fissi. La sanità rappresenta la principale funzio-ne di spesa degli enti decentrati ed è di seguito analizzata in maggiore dettaglio.
La sanità
Sulla base dei conti consolidati di ASL e Aziende ospedaliere rilevati dal Nuovo sistema informativo sanitario, nel triennio 2010-2012 la spesa sanitaria pro capite so-stenuta in favore dei residenti in regione è stata mediamente pari a 2.050 euro, 170 e 157 euro più, rispettivamente, della media delle RSO e di quella italiana (tav. a40).
Nello stesso periodo la spesa complessiva si è ridotta in media dello 0,7 per cento annuo (era cresciuta dell’1,4 per cento tra il 2007 e il 2009; tav. a41).
L’evoluzione dei Piani di rientro dal disavanzo sanitario. – Alla fine del 2013 la Regione ha adottato il terzo Programma operativo (PO) per il rientro dal disavanzo sanitario, che ha fatto seguito al Piano di rientro (PdR) 2007-2009 e ai PO 2010 e 2011-12. Il documento, attraverso varie misure di riassetto della sanità regionale, si pone come obiettivo per il triennio 2013-2015 una riduzione dei costi di 500 milioni di euro circa e un incremento dei ricavi di quasi 120 milioni. Il PO delinea inoltre i principali interventi necessari per il ripristino dell’equilibrio economico (razionalizzazione della spesa, maggiore compartecipazione dei cittadini alle prestazioni ambulatoriali, ridefinizione dei rapporti con gli erogatori privati, accordi tra Regioni volti al contenimento della mobilità interregionale passiva) e le iniziative da intraprendere per migliorare i Livelli essenziali di assistenza (LEA; cfr. il paragrafo: La qualità delle prestazioni sanitarie e il documento: L’economia del Lazio, giugno 2013).
Nel 2012 si è concluso il ciclo di programmazione previsto dai PO 2010 e 2011-12. Tra il 2010 e il 2012 il disavanzo è progressivamente migliorato, risultando sostanzialmente in linea con gli obiettivi. Il miglioramento è ascrivibile principalmente al contenimento dei costi totali, che sono risultati inferiori dell’1,7 per cento rispetto a quanto programmato, mentre i ricavi del sistema sanitario regionale sono cresciuti meno dell’obiettivo. I ricavi hanno risentito degli effetti della recessione sulle basi imponibili, nonostante le aliquote dell’IRAP e dell’addizionale regionale all’Irpef siano state portate ai livelli massimi previsti dalla legge (cfr. il paragrafo: Le entrate di natura tributaria).
Nel Lazio la riduzione dei costi nel triennio 2010-12 è stata pari a quella delle altre regioni con PdR (Piemonte, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e ha riguardato prevalentemente la spesa per gli enti convenzionati e accreditati, in particolare quella farmaceutica e quella ospedaliera in convenzione (rispettivamente, -7,2 e -1,8 per cento; tav. a41). Sul calo della spesa farmaceutica in convenzione, che alla fine del periodo di vigenza del PO è risultata inferiore a quanto era stato programmato di quasi il 14 per cento, hanno influito le nuove norme sul consumo di farmaci generici, l’aumento della quota di compartecipazione ai costi di acquisto a carico dei cittadini (ticket) e l’accresciuta distribuzione diretta dei farmaci.
Tra il 2010 e il 2012 i costi della gestione diretta sono mediamente aumentati dell’1,8 per cento l’anno: la spesa per il personale, che incide per circa la metà, si è ridotta dell’1,7 per cento l’anno, risultando inferiore nel 2012 all’obiettivo indicato nel PO; la spesa per acquisto di beni è invece aumentata del 3,9 per cento (tav. a41). Sulla contrazione della spesa per il personale ha influito il blocco del turnover imposto alle Regioni in Piano di rientro e, dal 2010, il blocco del rinnovo dei contratti collettivi di lavoro disposto dalla disciplina nazionale.
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Prime indicazioni per il 2013 mostrerebbero una riduzione del deficit sanitario, in linea con quanto programmato. In base all’esito del Tavolo di monitoraggio sulla verifica trimestrale dello stato di attuazione del PO, alla Regione Lazio sono state attribuite risorse per 540 milioni di euro relative agli anni precedenti al 2013.
Nell’ultima riunione (18 dicembre 2013) del Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e del Comitato Permanente per la verifica dei LEA è stato quantificato per il 2012 un disavanzo sanitario di oltre 600 milioni di euro, interamente coperto con risorse del bilancio regionale. Nella stessa riunione gli Organismi di monitoraggio sul PdR del Lazio hanno evidenziato ritardi nel rinnovo dei protocolli di intesa con le università e hanno richiesto sia una stima dell’effettivo fabbisogno dell’offerta assistenziale, sia la reda-zione di un rapporto che indichi il numero delle strutture private accreditate e il possesso da parte delle strut-ture “a gestione atipica” (soggetti privati non accreditati erogatori di attività sanitarie che operano in conven-zione con le Aziende Sanitarie) dei requisiti necessari a garantire la qualità e la sicurezza delle cure.
La qualità delle prestazioni sanitarie. – I Sistemi sanitari regionali, oltre a rispettare l’equilibrio finanziario, sono chiamati a garantire ai cittadini i livelli di prestazione assistenziale stabiliti su base nazionale. Nel rapporto relativo all’anno 2011 il Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei LEA certifica il rispetto degli standard definiti nell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005. Nell’ultimo rapporto, relativo all’anno 2011, il Comitato ha migliorato la valutazione della Regione Lazio rispetto a quella dell’anno precedente da
“critica” ad “adempiente con impegno su alcuni indicatori”, in quanto è stata parzialmente raggiunta la soglia minima di adeguatezza richiesta nella fornitura dei LEA.
L’analisi per tipo di prestazione evidenzia che l’assistenza distrettuale (medicina di base, assistenza farmaceutica e ambulatoriale, servizi residenziali) riceve una valu-tazione superiore alla media delle RSO e a quella dello scorso anno, anche per il con-tenimento dei costi dell’assistenza farmaceutica, dell’assistenza residenziale ai disabili e della salute mentale. Per contro, nell’ambito dell’assistenza collettiva (prevenzione, vaccinazioni, tutela dagli infortuni e qualità degli alimenti) e di quella ospedaliera, l’erogazione dei LEA è valutata inferiore alla media delle RSO di 20 e 12 punti per-centuali rispettivamente (tav. a42 e fig. 4.1). Le maggiori criticità riguardano un’insufficiente attività di prevenzione (soprattutto per la copertura vaccinale e la dif-fusione di screening oncologici), una scarsa dotazione di posti letto per assistenza resi-denziale agli anziani, una prolungata degenza media pre-operatoria e un’alta percen-tuale di parti cesarei.
In base alle informazioni relative al 2012, diffuse a fine maggio scorso, la Regio-ne Lazio è divenuta “adempiente” per l’erogazioRegio-ne dei LEA. In particolare, si è ridot-ta la quoridot-ta di parti cesarei ed è cresciuridot-ta la disponibilità di posti letto nelle strutture per anziani, pur permanendo al di sotto della soglia di adeguatezza.
Figura 4.1 Valutazione dell’erogazione dei LEA (1)
(quote percentuali)
Fonte: Ministero della Salute; Indicatori della griglia LEA, luglio 2013.
(1) Ultimi dati disponibili riferiti al 2011. Il punteggio è espresso co-me percentuale del valore massimo conseguibile. Cfr. la sezione
Assistenza collettiva Assistenza distrettuale Assistenza ospedaliera 0 Lazio RSO e Sicilia Altri con Piano di rientro 100