3. Analisi del Documento di Consultazione di SNAM e delle osservazioni pervenute dai
3.2 Analisi delle osservazioni pervenute dai Soggetti interessati
3.2.7. Spunto S7, piano di acquisizione/upgrading
Nella successiva Tabella 40 si riportano in dettaglio le osservazioni ricevute dai Soggetti interessati in merito agli aspetti relativi al piano di acquisizione/upgrading.
Tabella 40 – Osservazioni piano di acquisizione/upgrading
Rif. Soggetto
interessato Commento
S7 2i RETE GAS Preme innanzitutto osservare come la deliberazione 522/2019/R/gas - di avvio della consultazione in oggetto - sembri riferire ai soli clienti finali la possibilità di cedere (a titolo oneroso) l’impianto di misura all’impresa di trasporto, mentre il presente DCO pare estendere detta facoltà alla totalità dei titolari di tali impianti.
Per quanto riguarda le tempistiche del piano di upgrading, non risulta chiaro se quanto riportato al paragrafo 38 “Le tempistiche entro cui procedere all’adeguamento degli impianti verrebbero proposte dall’impresa maggiore di trasporto a valle del censimento documentale, e approvate dall’Autorità” riguardi solo i piani presentati da Snam con riferimento agli impianti acquisiti o se si riferisca anche ai piani predisposti dai titolari degli impianti che non si sono avvalsi della facoltà di cedere gli stessi al trasportatore.
Le scadenze per l’upgrading dovranno inoltre necessariamente considerare le tempistiche per ottenere le autorizzazioni richieste dagli enti locali e dalle autorità preposte (ad es. l’Agenzia delle Dogane), nonché quelle necessarie a bandire le gare per i fornitori di apparecchiature.
Tutto ciò considerato, si ritiene che l’attività di adeguamento degli impianti vada programmata su un orizzonte pluriennale non inferiore ai 5 anni (ad es. 6÷7 anni, come già evidenziato in risposta allo spunto di consultazione S2).
S7 ANIGAS Infine, in merito al piano di upgrading, uno degli aspetti nodali riguarda le tempistiche. A valle del censimento, una volta definito lo stato dell’arte degli impianti di misura ed effettuata una valutazione preliminare degli interventi necessari a garantire il rispetto degli standard di qualità individuati, Anigas provvederà ad inviare le proprie osservazioni con riferimento alle congrue tempistiche di upgrading di cui si auspica l’Autorità ne tenga conto nella consultazione dei propri orientamenti finali. Ciò fermo restando il riconoscimento in tariffa di distribuzione delle attività di adeguamento.
S7 EDISON
S7 UTILITALIA In merito al piano di acquisizione/upgrading, si sottolinea come il combinato disposto dei vari punti descritti potrebbe implicare un piano di upgrading di proporzioni enormi, che per la sua realizzazione potrebbe richiedere diverse decine di milioni di euro. A tal proposito, si veda la proposta riportata al punto precedente (S6), volta alla realizzazione da parte del TSO della propria linea di misura.
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S7.1 Diversi soggetti (ACISM – Associazione Italiana Costruttori Strumenti di Misura, Edison Stoccaggio S.p.A., 2i Rete gas) hanno chiesto chiarimenti in merito alle tempistiche entro cui si dovrà procedere all’adeguamento degli impianti che, secondo quanto riportato dal documento di consultazione, verranno proposte dall’impresa maggiore di trasporto a valle del censimento documentale e approvate dall’Autorità. In particolare, Edison Stoccaggio S.p.A. e 2i Rete gas segnalano l’opportunità di specificare se i piani presentati dall’impresa maggiore di trasporto faranno riferimento ai soli impianti acquisiti o se comprenderanno anche i piani predisposti dai titolari degli impianti che non si sono avvalsi della facoltà di cessione degli stessi. In riferimento a questi ultimi impianti, diversi soggetti (Assocarta, Anigas, 2i Rete gas) hanno evidenziato l’importanza di instaurare un rapporto di condivisione tra l’impresa maggiore di trasporto e i titolari degli impianti, al fine di definire tempistiche condivisibili che non risultino inferiori a quelle necessarie all’impresa maggiore di trasporto per adeguare i propri impianti (Assocarta).
Un soggetto (2i Rete gas) ha inoltre osservato la necessità di programmare l’attività di adeguamento su un orizzonte pluriennale che a suo avviso dovrebbe risultare non inferiore ai 5 anni (e.g. 6/7 anni) al fine di considerare le tempistiche necessarie per ottenere le autorizzazioni richieste dagli enti locali e dalle autorità preposte (ad es.
l’Agenzia delle Dogane), nonché quelle necessarie a bandire le gare per i fornitori di apparecchiature.
Controdeduzione di SNAM
Una stima preliminare delle tempistiche entro cui procedere all’adeguamento degli impianti da parte dei vari soggetti risulterà possibile solo a seguito del censimento impiantistico e della espressione definitiva da parte di ciascun titolare dell’impianto della volontà di avvalersi o meno della facoltà di cedere l’impianto all’impresa di trasporto. Inoltre, le stime sulle tempistiche di adeguamento degli impianti ceduti all’impresa di trasporto potranno, come anticipato nel documento di consultazione, essere soggette a eventuali aggiornamenti in relazione agli esiti di verifiche sul campo. Come indicato nel documento ciascun soggetto che non decida di avvalersi della facoltà di cessione dovrebbe essere tenuto a predisporre autonomamente un piano di adeguamento tale da consentire il rispetto dei requisiti e degli standard individuati. Le relative tempistiche verrebbero proposte dall’impresa maggiore di trasporto anche per gli impianti che rimarranno nella titolarità di altri soggetti tenuto conto delle condizioni degli impianti stessi, della loro numerosità e della capacità del mercato di far fronte al numero di richieste pervenute nonché delle tempistiche necessarie per ottenere autorizzazioni e per bandire le gare di fornitura. Resta inteso che le tempistiche di adeguamento dovrebbero considerare opportunamente anche la numerosità e la rilevanza degli interventi necessari da parte dei differenti soggetti coinvolti, con l’obbiettivo di procedere ad un riassetto che garantisca il raggiungimento degli standard quanto prima possibile alla luce delle criticità presenti nel settore.
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Commento del DICEM
Si concorda in linea di principio con la controdeduzione di SNAM. Si ritiene tuttavia che il piano di adeguamento debba inserirsi in uno scenario più ampio nel quale le tempistiche e le eventuali priorità (e.g. in funzione della Qero dell’impianto) sono stabilite da ARERA unitamente alle imprese di trasporto indipendentemente dal fatto che l’impianto sia stato, o meno, ceduto.
S7.2 Un soggetto (Assocarta) ha osservato come l’adeguamento degli impianti che per i quali i titolari abbiano deciso di non avvalersi della facoltà di cessione all’impresa maggiore di trasporto debba partire da quelli più inadeguati, prevedendo tempistiche diverse: una breve per gli impianti più inadeguati rispetto agli standard introdotti e una più lunga per gli impianti che di fatto sono già in grado di fornire misure giornaliere e
“precise”. Un altro soggetto (Enel) ha osservato la necessità di garantire una flessibilità nella definizione delle tempistiche di adeguamento degli apparati di misura per tenere in considerazione la peculiarità dei diversi impianti.
Controdeduzione di SNAM
In relazione a tali osservazioni si richiamano le considerazioni sopra esposte.
In tale prospettiva si richiama come nel documento di consultazione era già stata proposta la definizione di scadenze temporali differenziate oltre che a tenere in considerazione la condizione dell’impianto prevedessero una prioritizzazione in relazione ai termini di volumi misurati.
Commento del DICEM
Si ritiene che tra i criteri per stabilire la priorità degli interventi non debba essere ricompreso solo il livello di inadeguatezza dell’impianto rispetto ai nuovi standard ma anche un criterio legato alla taglia dello stesso (i.e. Qero dell’impianto).
S7.3 Un soggetto (Utilitalia) ha sottolineato come il quadro previsto dal documento di consultazione potrebbe implicare un piano di upgrading di enormi proporzioni, che per la sua realizzazione potrebbe richiedere diverse decine di milioni di euro.
Controdeduzione di SNAM
Il riassetto complessivo dell’attività di misura è volto a far sì che questa venga svolta nel rispetto di requisiti minimi (in larga parte riferiti a norme tecniche di settore) nonché di standard di qualità del servizio ritenuti consoni per un corretto funzionamento del trasporto di gas naturale a beneficio del sistema e dei consumatori. L’entità del piano di upgrading in termini di costi e tempistiche di implementazione dipenderà dallo stato impiantistico che verrà effettivamente rilevato e degli interventi che si renderanno effettivamente necessari. Si ritiene
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che in considerazione delle problematicità riscontrate nel settore in oggetto i benefici derivanti dalla implementazione di un piano complessivo di adeguamento possano compensare ampiamente i relativi costi incrementali.
Commento del DICEM
Si concorda con la controdeduzione di SNAM.
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