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personalmente, e da lei garantite, non escludono, anzi invitano all’avvio altri programmi di studio, che siano invece oggetto di cura di molteplici studiosi, che operino in gruppi collaborativi fra di loro e non siano quindi solo il risultato di una unica ricerca

6. Stabilizzazione in corso d'opera

Per l'attuale periodo, anno 2012, se considerato come era del tutto distinta, separata dal precedente trentennium, e quindi in espansione su nuove e differenti basi di prosa lirica, privata di ogni pretesa ambizione di traducibilità europea, dal 2012 in poi, allora possiamo effettivamente considerare questa autrice, del tutto distante da quanto ha già in passato ampiamente composto ed insegnato.

La espressione trilogistica può cessare, per dare luogo a volumi misti che non necessariamente riproducano sempre combinazioni riconducibili a geometrie trigonometriche, abbandonando quelle rigidità che non corrispondano alla planimetria concettuale italiana, nelle sue molteplici variegazioni regionali. Dal 2012 la letteratura saggistica di Tonfoni Graziella diventa evidentemente una prosa esemplare in italiano, che si riflette sulla narrativa metaforica e realistica del terzo millennio. Abbandonando ogni pretesa di restare fra i primi ad essere traducibili in euro dimensioni surreali, che solo aumenterebbero la sequenza dei tagli e risulterebbero in danni del tutto irreversibili sulle narratività attuali della autrice, eccola finalmente proporre una narratologia flessibile che si apre a mille traducibilità divergenti.

L'autrice ringrazia comunque vivamente il team di accademici che hanno fatto tutto quanto era in loro potere e capacità, per manutenere le testualità complesse di Tonfoni G. assenti da una loro dimensione bibliografica europea. Aggiunge lei stessa che ‘la piattaforma europea sta diventando talmente instabile, intimamente fratturata, distonica al proprio interno da compromettere le stabilità lessicali, concettualmente preziose.’ Perquesto motivo lei rinuncia a volere ulteriormente ridurre le sue prose ridondanti attuali, considerando il fattore della sovrabbondanza retorica mediterranea, come valore aggiunto della sua prosa e quindi irrinunciabile caratteristica del suo lessico multiparametrico e caleidoscopico.

considerare le pagine di Tonfoni G. come parte integrante di una selezione di saggi europeizzanti. Permettendo, seppur involontariamente da parte loro, alla autrice di considerarsi la prima ed autentica narratrice bilingue post-europea, del terzo millennio, che si esprime saltuariamente in lingua italiana con trascinamenti del suo lessico di ritorno. E’ l'autrice stessa a premettere che la sua eccezionalità costituisce la assoluta ed irriproducibile particolarità stilistica ed espressiva, si tratta quindi di una avventurosità esistenziale, che non deve né può essere diffusa, né tantomeno estesa, riducendola a diventare per tutti prassi usuale. Ad autori, che intendessero imitarla, si risponda semplicemente, che di fatto è proprio questo suo autodefinirsi ‘ la donna con il testo sulle spalle’, che deve restare sua caratteristica esclusiva, unicamente e singolarmente femminile, univocamente collegata alla vicenda biografica, al suo impegno pensante e pesante, alla veste bibliografica, scientifica e letteraria di una autrice di altrettanto straordinaria complessità tipografica.

Data la delicatezza pregiata dei contenuti delle sue opere, si tratta quindi di una rivisitazione di riviste, permanente. Una caccia unica nel suo genere, con selvaggina editoriale destinata a rinascere in mutate copertine e ben più illustri taglie. Nelle sue opere più recenti, la stessa fondatrice della saggistica economica, mette in guardia da eccessi di purismo, chiarendo che lei non intende affatto incentivare chi la imiti, dato che considera del tutto fisiologico nella comunicazione il procedere per approssimazioni e fraintendimenti e critiche. E' infatti contraria ad una eugenetica economica, che preveda tagli di sostanza, al fine di evitare anse di corruptio manuscriptorum, sapendo bene che è proprio l'eccesso di correzione, ovvero il fenomeno dell'ipercorrettismo ideologico, a dare luogo a repentine ridistribuzioni indebite, con sottrazione di paragrafi che escono infuriati dalle gabbie, e con esportazione di frasi scatenata dalla paura paratestuale, che si materializza nelle fasi di instabilità redazionale. Esiste infatti per lei un algoritmo davvero preciso, che mette in relazione l'aumentare di correzioni, a gomma, con il dilagare dialogico di corruptio, nella madia che ospita interi corpora in lingua italiana annotati pregevolmente a matita.

Si produrrebbero quindi fasi di estrema instabilità, che moltiplicano le bulimie di scrittura o di lettura latenti, sparse sul territorio, aizzando le altrettanto evidenti anoressie di sintesi in mancanza della dovuta dose di saporosi adattamenti, di corrette mai soporifiche traduzioni.

7. Conclusioni

Risulta evidente la complessità delle fasi attraversate, e quindi anche delle rispettive frasi, anche di quelle più recenti ed attuali della autrice, che richiedono al lettore un bagaglio culturale, di mole non indifferente, sia per stabilire le esatte connessioni semantiche, sia per riaggiustare una pragmatica consistente. Si deduce che solo lettori di una generazione precedente di studiosi, cui la stessa autrice appartiene, che siano inoltre scelti fra coloro che sono decisamente molto sofisticati nelle loro capacità ecdotiche, risultano essere in grado di cogliere le sottigliezze intonazionali, intenzionali, le stilistiche licenze, delle attuali prose della scrittrice, che non rinuncia ad uno stile immaginifico, ricco di metafore. Per tutti gli altri lettori seppur appassionati scrutatori delle sue pagine, resta a fare fede di una implicita impossibilità a comprendere, che si estrinseca attraverso la espressione muta ma eloquente delle loro lingue spalancate e retroflesse, che si movimentano in una prossemica senza motto, in una gestualità paradossale, tesa a dimostrare senza suono la loro effettiva incapacità di decodificare, se non attuando continue, estemporanee semplificazioni e perfino procedendo a banalizzazioni. A seguito di uno sforzo compositivo poderoso, e di una altrettanto veloce disponibilità redazionale richiesta dalla autrice nell'anno 2012, la medesima dichiara completo il suo prodotto italiano letterario, consolidato, non ritenendo di doversi occupare più della crescita del suo valore ecdotico avendolo già stabilizzato. Gli anni a venire la vedranno impegnata a comporre prevalentemente in lingua inglese e su settori di diverso calibro, ed altrettanto distanziato e distaccato impegno.

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