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INTRODUZIONE, TESTO E ANALISI

Premessa

La modifica di PLC iniziò già durante lo svolgimento del- l’IME ICC1 nel luglio 2003; il 19 dicembre fu disponibile la pri- ma bozza dello Statement of international cataloguing principles (ICP2003). Durante i cinque mesi, PLC divenne ICP2003. Mu- tarono la natura del testo, i suoi obiettivi, il suo ambito applicati- vo, mentre rimase stabile l’impianto generale. ICP2003 conti- nuava a riflettere l’esistente catalografico nel porsi come una sor- ta di minimo comune denominatore dei codici di catalogazione in vigore, informati dai Principi di Parigi.1ICP2003 riprendeva am-

piamente FRBR e altri documenti senza tuttavia giungere a una sintesi originale. Le modifiche furono sottoposte a votazione; l’u- nanimità si ebbe solo per una parte del testo.2Vennero approvati

a maggioranza il 7 novembre:3

1Barbara B. Tillett, Draft Statement of international cataloguing prin-

ciples. Overview, in IFLA Meeting of Experts on an International Catalo- guing Code, 4. (2006 ; Seul), IFLA cataloguing principles, cit., p. 291: “Our goal is to work together towards a shared statement that we all feel best describes the underlying principles for all of our cataloging codes”; il presentation paper è disponibile online all'indirizzo: <http://www.nl. go.kr/icc/down/060813_2.pdf>.

2Barbara B. Tillett, Draft Statement of international cataloguing prin-

ciples, cit., p. 291: “Following the 2003 meeting in Frankfurt, the European participants went through a process of discussion and voting to reach con- sensus on the draft Statement of international cataloguing principles [...]. We put the proposed text in one column on a table and left room for the vote in another column and space for comments in a final column. The page you see here is the first page of the summary that documents the responses from one such vote last November. Each country representative voted and we encou- raged each country to discuss a combined response or if there was differing opinion, individual participants could register their separate opinions. In nearly every situation we were able to agree on the wording, but in some few instances we had to go with a majority vote decision. Following the votes, I compiled the responses and re-issued the results with requests for further comments on suggested changes, until we reached final agreement”.

3IFLA Meeting of Experts on an International Cataloguing Code, Draft 7

1. il titolo della Dichiarazione;

2. la sottosezione 2.2 Entità nelle registrazioni di autorità; 3. la sezione 4. Descrizione bibliografica;

4. la sottosezione 5.1 Norma generale;

5. la sottosezione 7.1.2 Punti di accesso indispensabili; 6. la sottosezione 7.1.3 Punti di accesso ulteriori. I cambiamenti più evidenti tra PLC e ICP2003 sono:

1. il titolo: da Principles for library catalogues and other bi-

bliographic files a Statement of international cataloguing principles;

2. la paternità: ICP2003 è un prodotto di IME ICC1;

3. la terminologia: non si parla più di scelta e struttura delle intestazioni autorizzate ma di punti d’accesso; la sezione specifica è parzialmente riscritta;

4. la scomparsa della sezione dedicata alla visualizzazione; 5. la presenza dell’appendice Obiettivi per la costruzione di

un codice di catalogazione.

Le prime bozze del nuovo testo includevano un Glossario, re- so autonomo e pubblicato nel 2004.

Il nuovo titolo, emerso nel documento di votazione del 7 no- vembre 2003, richiama i Principi di Parigi, che si presentavano come Dichiarazione internazionale approvata dalla Conferenza

internazionale sui principi di catalogazione (ICCP). Il passaggio

da principi per i cataloghi in rete di biblioteca a principi rivolti alla catalogazione segna una novità importante e indica un pro- fondo mutamento d’identità della Dichiarazione. Scompare il ri- ferimento alle biblioteche: ICP2003 mirerà a rivolgersi a tutte le strutture documentarie e informative, come i musei e gli archi- vi; la via per realizzare questo obiettivo comporterà tuttavia una maggiore genericità terminologica. Coerentemente con questa impostazione, scompaiono il riferimento ai codici di cataloga- zione e la sezione dedicata alla visualizzazione degli OPAC.

La trasformazione rimane incompiuta, con una parte della Di-

chiarazione (ICP2003 1-3) dedicata ai principi della cataloga-

zione, ai suoi oggetti e alle sue funzioni, e un’altra (ICP2003 4- 7) dedicata alle strutture della catalogazione (ICP2003 4-6) e del reperimento dell’informazione (ICP2003 7).

DICHIARAZIONE DI PRINCIPI INTERNAZIONALI DI CATALOGAZIONE

Bozza approvata dal First IFLA Meeting of Experts on a International Cataloguing Code, Francoforte sul Meno, 2003

Introduzione4

La Dichiarazione di Principi – comunemente nota come

Principi di Parigi – fu approvata dalla Conferenza internazio-

nale sui principi di catalogazione nel 1961. L’obiettivo di servi- re come base per una standardizzazione internazionale della ca- talogazione è stato sicuramente raggiunto: la maggior parte dei codici di catalogazione, elaborati da allora in poi in tutto il mondo, segue i Principi rigorosamente o almeno a un grado elevato.

Più di quarant’anni dopo, è diventato ancor più auspicabile condividere un insieme comune di principi internazionali di ca- talogazione, considerato che catalogatori e utenti utilizzano OPAC (Online Public Access Catalogues) di tutto il mondo. Ora l’IFLA, all’inizio del ventunesimo secolo, si è assunta l’onere di adeguare i Principi di Parigi a obiettivi che siano adatti a ca- taloghi online di biblioteche e non solo a questi. Il primo di tali obiettivi è servire l’interesse degli utenti del catalogo.

I nuovi principi sostituiscono i Principi di Parigi e li estendo- no dalle sole opere testuali a tutti i tipi di materiale e dalla sola scelta e forma dell’accesso a tutti gli aspetti delle registrazioni bi- bliografiche e di autorità utilizzate nei cataloghi di biblioteca.

Questa bozza di principi tratta i seguenti punti: 1. Ambito di applicazione

2. Entità, attributi e relazioni 3. Funzioni del catalogo 4. Descrizione bibliografica 5. Punti di accesso

6. Registrazioni di autorità

7. Elementi di base per le funzionalità di ricerca

4Traduzione a cura di: Maria De Panicis, Isa de Pinedo, Mauro Guer-

rini con Pino Buizza, Cristina Magliano, Paola Manoni; in alcuni casi ci discosteremo leggermente dalla traduzione italiana ufficiale.

I nuovi Principi si basano sulle grandi tradizioni catalografi- che del mondo5ma anche sui modelli concettuali dei documenti

IFLA Functional Requirements for Bibliographic Records (FRBR) e Functional Requirements and Numbering for Authority Re-

cords (FRANAR), che estendono i Principi di Parigi al campo

della catalogazione semantica.

È auspicabile che questi principi possano incrementare la con- divisione internazionale di dati bibliografici e di autorità e gui- dare gli estensori di regole di catalogazione nel loro impegno per l’elaborazione di un codice internazionale di catalogazione.

5Rules for a dictionary catalog / Charles A. Cutter. – 4thedition, re-

written. Washington, D.C. : Government Printing Office, 1904; Heading and canons / S.R. Ranganathan. – Madras [India] : S. Viswanathan, 1955 ; Principles of Cataloging : Final Report. Phase I: Descriptive Cataloging / Seymour Lubetzky. – Los Angeles, Calif.: University of California, In- stitute of Library Research, 1969 [Nota del testo].

DICHIARAZIONE DI PRINCIPI INTERNAZIONALI DI CATALOGAZIONE

Bozza finale, 19 dicembre 2003 1. Ambito di applicazione

I Principi qui enunciati sono concepiti come guida allo svi- luppo di codici di catalogazione. Si applicano a registrazioni bi- bliografiche di autorità e agli attuali cataloghi di biblioteca. Pos- sono anche applicarsi a bibliografie e archivi di dati creati da bi- blioteche, archivi, musei ed altre comunità.6

Essi intendono fornire un approccio coerente alla cataloga- zione descrittiva e semantica di qualsiasi tipo di risorsa biblio- grafica.

Il principio fondamentale per la costruzione dei codici di ca- talogazione dovrà essere quello di servire l’interesse degli uten- ti del catalogo.