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4.1. Mobile Heart

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha portato a dei cambiamenti importanti nei vari aspetti della vita quotidiana, facendo degli smartphone, tablet e computer strumenti indispensabili nella vita di tutti i giorni. Ci si appoggia al digitale e all’informatica per la comunicazione (es: social media), la gestione della propria finanza e dei pagamenti, l’organizzazione di viaggi e così via. Anche in campo medico questa tecnologia è andata sempre più sviluppandosi, sostituendosi alle apparecchiature diagnostiche utilizzate fino ad oggi e dando vita ad una rivoluzione senza precedenti nella pratica medica e nella gestione delle decisioni riguardo la salute. Tutto questo ha portato alla nascita del concetto di mhealth, definito dalla WHO come “fornitura di servizi sanitari e informativi riguardanti salute e cura attraverso smartphone e Personal Digital Assistant”.

In termini più semplici la mhealth si basa sull’utilizzo in ambito medico-sanitario di smartphone, tablet e dispositivi digitali, tecnologie mobili e comunicazione wireless che stanno gradualmente affiancando e soppiantando i precedenti strumenti diagnostici.

Allo stato attuale è possibile monitorare, raccogliere e trasmettere dati relativi alla propria salute per mezzo di dispositivi mobili quali tablet o smartphone, economici e multifunzionali allo stesso tempo, accessibili non solo alle figure del mestiere ma agli stessi pazienti. Grazie alla tecnologia wireless è possibile inviare i dati raccolti al proprio medico e ricevere un parere diagnostico (telemedicina). Questo e la praticità dei dispositivi elettronici favoriscono il loro utilizzo sempre più frequente da parte di medici e figure sanitarie, con l’intento di migliorare la gestione del paziente, dalla diagnosi al monitoraggio della terapia (Bruining et al., 2014),riabilitazione (Leijdekkers e Gay, 2007)e follow up (Bruining et al., 2014).

Queste innovazioni tecnologiche presentano infatti molteplici aspetti positivi in termini di accessibilità economica alle cure mediche da parte dei pazienti (Haberman et al., 2015; Walker et al., 2014); gestione di situazioni di emergenza; gestione di patologie gravi come ad esempio il diabete (Graffigna et al., 2016)l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca (Bruining et al., 2014) attraverso screening di popolazione e monitoraggio dei soggetti a rischio.

Nonostante i vantaggi che si hanno dall’uso di questi strumenti, l’assenza di risultati consistenti che ne dimostrino l’affidabilità diagnostica e clinica contribuisce ad un loro utilizzo limitato da parte di medici e professionisti (Bruining et al., 2014).

4.2. Dispositivi smartphone per il monitoraggio elettrocardiografico

Per quanto riguarda il settore della cardiologia, in cui la domanda di nuovi dispositivi basati sull’mhealth è sempre più crescente, esistono numerose applicazioni disponibili su piattaforme smartphone quali Android o iOS che è possibile installare sul proprio dispositivo mobile. Questi software permettono di acquisire ed analizzare, con o senza l’utilizzo di sensori associati (es: elettrodi incorporati nella cover), dati relativi a innumerevoli parametri biometrici: ritmo cardiaco, polso, pressione, temperatura corporea, glicemia, pO2 (Bruining et al.,2014; Steinhubl, 2015).

L’accuratezza di queste app è stata valutata e confrontata con le tecniche standard: gli studi circa la misura di FC e polso attraverso lo smartphone riportano risultati controversi(Mc Manus et al., 2013; Losa-Iglesias et al., 2014; Ho Chi-Lin et al., 2014; Wackel et al., 2014). Per quanto riguarda la misurazione della pressione del sangue, la versione smartphone dei classici monitor automatici è considerata dalla FDA affidabile quanto questi ultimi (Leijdekkers e Gay, 2007; Bruining et al., 2014).

Particolare attenzione è stata dedicata al settore dell’elettrocardiografia. Considerando infatti l’importanza che le patologie a carattere aritmico (come ad esempio la fibrillazione atriale) rivestono nella specie umana, si intuisce la necessità di trovare soluzioni innovative per lo screening di popolazione, il monitoraggio, la prevenzione di patologie cardiovascolari gravi.

Ad oggi sono in commercio diverse applicazioni attraverso cui è possibile ottenere un tracciato ECG con il proprio smartphone. La maggior parte di questi dispositivi registra una traccia ECG a singola derivazione, limitando l’uso alla misura della frequenza cardiaca e alla valutazione del ritmo, ma esistono anche sistemi a più derivazioni (Bonaventura et al., 2012; Walsh et al., 2014; Sohn et al., 2017).

Sono presenti numerosi articoli che valutano l’affidabilità di questi dispositivi e ne esplorano le potenzialità diagnostiche. Lo smartphone ECG è stato impiegato come strumento di screening di popolazione sia da medici (Haberman et al., 2015; Lau et al., 2013) che da farmacisti (Lowers et al., 2014; Walker et al., 2014; Le Page et al., 2015) e personale non medico (Saxon, 2013; Orchard et al., 2014)per la diagnosi di fibrillazione atriale, una patologia diffusa nella specie umana, spesso a

carattere occulto e associata a un’alta morbilità e mortalità. I risultati di questi studi riportano una sensibilità e specificità significative nella diagnosi di fibrillazione atriale in pazienti asintomatici e un’accuratezza rilevante nell’identificazione del ritmo cardiaco, intervalli di conduzione, e deflessioni elettrocardiografiche (Lau et al., 2013; Williams et al., 2015; Haberman et al., 2015). Inoltre la rapidità e semplicità nell’esecuzione dell’esame ha lasciato una percezione positiva negli utenti che considerano questa opzione più comoda e conveniente rispetto al classico ECG ambulatoriale (Saxon, 2013; Haberman et al., 2015).

Tuttavia le app su smartphone non sono ancora considerate definitivamente un’alternativa valida all’ECG a 12 derivate per la valutazione di aritmie cardiache e in particolare la fibrillazione atriale (Williams et al., 2015), nonostante costituiscano un efficiente strumento di screening iniziale. Oltre che per la fibrillazione atriale, questa tecnologia è stata utilizzata nella diagnosi di infarto del miocardio ed è stata valutata la fattibilità del suo impiego in situazioni di emergenza (Papai, 2014; Muhlestein et al., 2015; Kucuk et al., 2015)o per il monitoraggio di pazienti a rischio (Sohn et al., 2017).

Sebbene siano necessari studi più approfonditi, i risultati ottenuti sono promettenti. L’accuratezza dell’individuazione di segni elettrocardiografici di ischemia miocardica,insieme alla rapidità con cui è possibile ottenere un ECG attraverso lo smartphone rende questo strumento adatto alle situazioni di emergenza,quando non è possibile effettuare un ECG a 12 derivate standard (Muhlestein et al., 2015).

Lo smartphone ECG ha trovato impiego anche a livello pediatrico nella diagnosi e monitoraggio della tachicardia sopraventricolare, in quanto si presenta come uno strumento poco invasivo e rapido per il bambino (Wackel et al., 2014; Ferdman et al., 2015; Nguyen et al., 2015).

Per quanto riguarda un eventuale utilizzo nel monitoraggio elettrocardiografico di pazienti in terapia farmacologica, esiste uno studio (Chung et al., 2015)che valuta l’impiego della tecnologia smartphone nel monitoraggio del segmento QT in soggetti sottoposti a terapia farmacologica con dofetilide, un farmaco antiaritmico di classe III approvato per il trattamento della fibrillazione atriale, ma che può predisporre a sua volta ad aritmie (Torp-Pedersen et al., 2000).

Altre potenziali applicazioni di questa tecnologia innovativa sono il monitoraggio post-chirurgico in caso di ablazione transcatetere o chirurgica in caso di fibrillazione atriale (Tarakji et al., 2015) o l’impiego come strumento diagnostico in caso di soggetti con palpitazioni al fine di diagnosticare immediatamente la presenza o meno di fenomeni aritmici (Peritz et al., 2015;Newham et al., 2017).

In medicina veterinaria la letteratura sull’utilizzo in campo clinico delle app su smartphone è scarsa. In uno studio effettuato su cani e gatti (Kraus et al., 2016), gli autori valutano l’utilità diagnostica dell’ECG eseguito con lo smartphone, confrontando i tracciati ottenuti con quelli acquisiti tramite la tecnica di riferimento a 6 derivate. I risultati riportati da questo studio suggeriscono che questa tecnologia sia in grado di identificare correttamente il ritmo e la frequenza cardiaca nelle due specie in esame.

Uno studio dello stesso anno (Vezzosi et al. 2016), effettuato sulla specie canina, riporta dei risultati in linea con Kraus e collaboratori. Anche in questo studio, infatti, gli autori giungono alla conclusione che lo smartphone ECG costituisca uno strumento utile nella diagnosi di aritmie nel cane, pur non sostituendosi all’ECG ambulatoriale a 6 derivate.

Quanto alla specie equina è presente un solo studio preliminare (Kraus et al., 2013) che valuta l’accuratezza dello smartphone ECG nell’identificare ritmo e frequenza cardiaca, riportando un’accuratezza significativa nell’identificazione di tali parametri da parte del dispositivo mobile.

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