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Lo stile è una ricerca, uno stile sempre uguale è stagnante e morto

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2. Lo stile è una ricerca, uno stile sempre uguale è stagnante e morto

Il compito di uno scrittore è comporre. “Comporre”, il dizionario Cihai122 riporta: inventare cose che prima non esistevano. Il che significa portare cose nuove. Imitare gli altri, anche se fosse imitare un eccellente e famoso capo artigiano, non è creare. Quindi, che ne dite di imitare voi stessi? Nemmeno questo va del tutto bene. Sicuramente le esperienze di altre persone, specialmente quelle che hanno avuto molti successi, devono essere assorbite. Si vede la differenza se chi scrive è uno scrittore anziano con molta esperienza o un novellino che ha da poco preso in mano una penna ed è ai primi tentativi. Il primo ha più esperienze dalla sua parte e le usa per veicolare degli insegnamenti e, anche se le esperienze sono le sue, gli insegnamenti sono sempre validi. Prendiamo le sue opere. I temi, i soggetti, la struttura, la lingua, i tagli di un’opera di successo precedente non possono essere replicati nell’opera successiva, perché nell’opera successiva si deve creare. Nella millesima opera come nella prima si deve creare, si devono dire cose mai state dette prima, si devono scrivere cose mai state scritte prima, e sotto questo punto di vista tra la prima e la millesima opera non c’alcuna differenza. Comporre non ha motivi pronti all’uso, inizi e finali pronti all’uso, dialoghi pronti all’uso o uno scaffale da cui si possono prendere di sfuggita le cose che ci servono. Comporre è esplorare, è fare degli esperimenti, è essere dei pionieri e ci sono solo due possibilità: fallire o vincere. Comporre è un rischio. Chi non osa correre rischi, chi non osa fare una svolta , chi non osa sperimentare, non creerà mai.

Lo stile è il prodotto della creazione, è il frutto della creazione ed è il processo della creazione. Lo stesso stile è un processo di esplorazione. Ciò vuol dire che lo stile è una forma di ricerca e la ricerca usa i metodi migliori e più adatti, e la migliore prospettiva per parlare delle emozioni più profonde. Creare non ha limiti, i metodi e le prospettive migliori non hanno limiti e quindi anche lo stile non ha limiti. Lo stile chiede sviluppi, lo stile chiede rotture, lo stile chiede continuità e unità ma, allo stesso tempo, lo stile chiede anche varietà e rottura con la continuità … chiede di prendere il volo.

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Grande dizionario che contiene sia i termini base della lingua cinese, sia i termini specifici legati a determinati campi o discipline.

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Non giudicare in tempo lo stile di un giovane scrittore fa molti danni. Mettiamo che egli abbia scritto qualcosa che ha avuto un discreto successo, o perfino sfondato, nelle sue opere iniziano a manifestarsi alcuni dei suoi tratti distintivi ( rispetto al duro lavoro di una vita e alle lunghe e interminabili ore passate a scrivere, questi non sono altro che timidi inizi, non sono nemmeno lontanamente completi o ben formati). Questi tratti distintivi spesso hanno sia dei pregi che dei difetti, sono visti dal lettore sia con ammirazione sia con perplessità. In queste circostanze, lettori e critici troppo buoni iniziano a lodare lo stile dello scrittore, facendo anche appelli perché “mantenga questo suo stile così personale” e perché “continui impassibile a camminare sulla sua strada ”. Parole del genere spesso fanno credere ai giovani scrittori che la strada da loro percorsa vada benissimo, ci rimangono incollati sopra e non è facile smuoverli. Una volta incollati, anche il loro stile si incolla, e finiscono per percorre l’angusta strada dei sequel. Una, due, tre , quattro opere … lo stile è sempre quello, le opere sono tutte somiglianti, non solo sono simili sono proprio una identica all’altra e l’interesse del lettore va poco a poco raffreddandosi. Ricerca, ricerca … il suo atteggiamento quando scrive è ancora serio e coscienzioso, il suo livello non si è abbassato, non è per arroganza, né perché si è allontanato dalla vita, né perché si sia montato la testa dopo aver guadagnato un po’ di soldi, che prende il suo primo libro pubblicato e i suoi lavori più recenti come modelli, dai quali, però, emerge con chiarezza che gli ultimi lavori devono essere migliorati. E se migliorando gli ultimi lavori non si riuscisse a raggiungere il successo delle prime opere, per quale ragione uno dovrebbe farlo?

Le ragioni probabilmente sono molte. Una di queste riguarda l’immutabilità dello stile. Il valore di un’opera letteraria sta nell’innovazione. Allo stesso modo, il valore di uno stile sta nell’originalità. Utilizzare sempre lo stesso stile avrebbe come conseguenza l’aumento di prodotti spazzatura o riciclati, già visti e rivisti, diminuirebbero i prodotti nuovi e, poco a poco, si verrebbe snobbati dai lettori.

C’è ancora un detto popolare che dice “si capisce lo stile alla prima occhiata”. Basta un’ occhiata per capire lo stile, se è distintivo è distintivo, se è unico è unico, però sorgono dei dubbi sulla sua ricchezza e sulla sua profondità. Visto che lo stile nasce da un processo fatto di: lunghissime esplorazioni, ricerche, sperimentazioni, rischi, rotture, vittorie, sconfitte e, ancora, altre indagini e altre vittorie, come è possibile che non debba avere una portata rilevante e rimanere sempre uguale pur seguendo lo scorrere del tempo e i cambiamenti della società? Riuscire a capire lo stile alla prima occhiata è indubbiamente qualcosa di buono, anche con due occhiate, con tre occhiate o anche con più occhiate e facendo delle congetture si può capire lo stile, ma cosa c’è che non fila nel discorso? Prendiamo ad esempio alcune delle opere di Ru Zhijuan123 pubblicate dopo la cattura della Banda dei Quattro124 come “Storia montata male” e “Amare i figli”, come si fa a non riconoscere il marchio di fabbrica dei ricordi di Ru Zhijuan? Cosa c’è che non va in loro? Non sono bei lavori? Se oggi Ru Zhijuan usasse più o meno lo stesso stile per riscrivere i suoi romanzi degli anni’60 come “Una tranquilla clinica ostetrica”o “Ah Shu”, non sarebbe, invece, un peccato?

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Ru Zhijuan 茹志鹃 (1925-1998), scrittrice e membro del Partito Comunista cinese, nonché madre della scrittrice Wang Anyi.

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La Banda dei Quattro, ristretto gruppo di politici cinesi con in mano, però, un’enorme potere. Ne facevano parte la moglie di Mao Jiang Qing, Zhang Chunqiao, Yao Wenyuan, Wang Hongwen. La banda venne smantellata nel 1976 dopo la morte di Mao Zedong e processati con l’accusa di complottare contro i poteri dello Stato.

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Lo stile può percorrere due strade, una più larga e una più stretta. E’ un punto che l’esempio dei cantanti chiarisce nel modo migliore. Appena dopo la cattura della Banda dei Quattro, quando i vecchi cantanti salivano sul palco, il pubblico andava in visibilio, venivano accolti con grande entusiasmo e spesso si vedevano molte persone singhiozzare o scoppiare in lacrime. Col passare del tempo, tuttavia, se il pubblico scopriva che il repertorio era sempre quello, che le canzoni avevano tutte lo stesso “sapore”, era inevitabile che l’entusiasmo andasse gradualmente raffreddandosi. E se il cantante avesse percorso una strada un tantino più larga? Di tanto in tanto nuovi pezzi, nuove “rivoluzioni”, nuovi cambiamenti lo avrebbero consacrato ad un’eterna primavera artistica (naturalmente la parola “eterno” ha un valore contrastivo perché la forza creativa di qualsiasi artista non può avere una crescita costante).

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