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Stili di apprendimento e strategie didattiche

tiche

Gli stili di apprendimento sono le diverse modalit`a con cui si possono assi- milare le nozioni che ci vengono comunicate dal mondo esterno. Lo stile viene descritto dalla Mariani come ’l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni’ [14]. La letteratura in passato li ha descritti in tanti modi, quando ha provato a darne una caratterizzazione: come modalit`a sensoriali, tratti di personalit`a e modalit`a cognitive. Quello su cui vi `e pi`u accordo `e la scelta degli stili di apprendimento come modalit`a sensoriali e cio`e strettamente legati ai canali sensoriali. Quest’ultimi vengono divisi in quattro tipologie: Visivo-Verbale, Visivo-Non verbale, Uditivo, Cinestetico [15]. L’apprendimento ha inizio dunque nel primo approccio con l’informa- zione e la modalit`a con cui apprendiamo le informazioni `e descritta da un particolare canale. Ciascuno di noi ha delle modalit`a preferenziali con cui assimila, anche se bisogna ricordare che nell’apprendimento lo studente pu`o utilizzarne anche pi`u di uno contemporaneamente. Nella persona vi `e una generale tendenza a tipologie di apprendimento e gli stili non vanno intesi come categorie rigidamente differenziate. Indubbiamente vi `e una inclina- zione personale nella scelta degli stili, anche se il disturbo inevitabilmente porta lo studente a scegliere per uno piuttosto che per altri. Riportiamo qui di seguito i quattro stili elencando le relative strategie da utilizzare in classe. La professoressa dunque `e invitata a testare i propri alunni e nel tempo com- prendere quali siano gli stili prediletti dagli studenti. Tutto ci`o per sviluppare la propria lezione nelle modalit`a pi`u consone ai componenti della sua classe. Questa operazione risulter`a molto difficoltosa in quanto sar`a difficile riusci- re a personalizzare la lezione sulle peculiarit`a di ciascun studente. Tuttavia affinch´e la lezione sia il pi`u comprensibile possibile, il docente sar`a tenuto a

variare il proprio stile e a mostrare un occhio di riguardo a chi apprende in maniera pi`u difficoltosa (aiutandolo come gi`a detto anche con materiale di sintesi aggiuntivo).

1)Visivo-verbale

Lo studente predilige la lettura e la scrittura come canali preferenziali. Im- para soprattutto leggendo e necessita di una spiegazione scritta esauriente. Ci`o che aiuta questa tipologia di discente `e appuntare tutto quello che viene detto per riassumerlo nello studio pomeridiano. Gli sar`a utile accompagnare grafici, diagrammi e immagini con spiegazioni accanto. Preferir`a avere istru- zioni per lo svolgimento dei compiti e quindi sar`a favorito nei problemi scritti. Quasi superfluo dire che un DSA non predilige questo stile di apprendimento, soprattutto se il suo disturbo risiede nella lettura e nella sua comprensione o nella scrittura, in cui lui stesso fatica a rileggere la propria grafia. Dunque in questo caso il disturbo condiziona inconsapevolmente le preferenze per una particolare tipologia di apprendimento.

2)Visivo-non verbale

Questo stile mantiene la componente visiva, ma cattura maggiormente in- formazioni da rappresentazioni grafiche e non da un testo complesso. In particolare il discente riesce ad apprendere pi`u ’guardando’; per questo vie- ne anche chiamato ’visual learning’. Le immagini, i disegni, le fotografie, sono gli elementi pi`u facilitanti per comunicare un contenuto. Pi`u in gene- rale materiali che limitano la parte scritta a favore di quella visiva e di una schematizzazione sintetica. Dunque anche mappe (mentali e concettuali), grafici e diagrammi. Per gli studenti con queste caratteristiche diventano importanti mediatori testuali e parole chiave che riassumino e diano un or- dine prestabilito alle conoscenze. In particolare ciascun paragrafo pu`o essere accompagnato da una parola o un concetto chiave o addirittura da una sin- gola formula. Questi mediatori sono in grado di introdurre alla conoscenza maggiormente che un testo scritto, che appesantirebbe lo studente. Spesso in matematica una immagine di geometria o una formula, se comprese a fon- do, possono introdurre all’argomento in maniera esauriente. Per ragazzi con

stile visivo-non verbale, pu`o essere utile, ove possibile, mostrare la rappre- sentazione geometrica del concetto matematico, attraverso disegni o software dedicati. Nelle schematizzazioni (mappe, tabelle, formulari) diventa impor- tante la collocazione (alto, basso, destra, sinistra) e l’ordine con cui vengono lette, per stabilire la gerarchia delle informazioni. La scelta dei colori e delle forme diventano centrali nell’apprendimento, come metodologie per distin- guere e caratterizzare le nozioni.

3)Uditivo

Il discente ha una preferenza per l’ascolto e utilizza l’udito come canale prin- cipale di apprendimento. Ha la capacit`a di memorizzare maggiormente le nozioni ascoltate ed `e favorito nel lavoro di gruppo in cui si sviluppa il dia- logo. Trova utile registrare la lezione e riascoltarla nel lavoro pomeridiano. Utilizza la sintesi vocale e gli audiolibri. Per questi studenti pu`o essere fon- damentale avere il libro in formato digitale in modo tale da poter sfruttare la sintesi, trasformando lo scritto in audio. Sono inoltre favoriti nel registrar- si mentre ripetono l’argomento e riascoltarsi in un secondo momento. Per quanto riguarda la matematica prediligono ascoltare definizioni particolar- mente ricche di dettagli e spiegazioni orali. Bisogna puntualizzare tuttavia che il linguaggio matematico `e insostituibile e necessita di una parte scritta per esplicitare un concetto, o per l’esecuzione di esercizi. Dunque, per que- sti studenti gli insegnanti devono limitare il pi`u possibile la comunicazione scritta (senza evidentemente poterla sostituirla completamente), corredan- dola con spiegazioni verbali.

4)Cinestetico

Lo studente predilige attivit`a concrete che gli permettano di sperimentare direttamente un problema. L’obiettivo con questi studenti `e quello di tenerli impegnati trasformando, dove possibile, l’argomento didattico in attivit`a la- boratoriale. Gli alunni con questo stile faticano nelle classiche lezioni frontali e necessitano di una maggiore dinamicit`a, apprendendo stando in movimen- to. Spesso necessitano manifestare questa dinamicit`a con un vero e proprio movimento fisico, muovendo mani e o piedi, o giochicchiando con penne e

matite. Ad uno sguardo esterno pu`o sembrare che questi siano elementi di disturbo, ma in realt`a possono aumentare le capacit`a attentive. Sicuramente pu`o essere utile durante la lezione esplicitare la disciplina con esempi che si colleghino alla vita quotidiana. Con questi studenti `e necessario suddividere in maniera netta i momenti di studio da quelli di pausa e rilassamento (che devono essere frequenti). Pu`o Essere utile alternare momenti in cui l’alunno sta in piedi a quelli in cui `e seduto. La costruzione della mappa concettuale o una tabella pu`o essere un momento molto importante e se ne suggerisce una costruzione mediante forbici e colla. Lo studente deve partecipare ad un vero e proprio assemblaggio delle conoscenze, che deve avvenire anche a livello fisico.