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Stima del PB Time per due impianti tipo di teleriscaldamento

Analisi economica per impianti a cippato a servizio di TLR

7.2 Analisi di investimenti e costi

7.2.1 Stima del PB Time per due impianti tipo di teleriscaldamento

Per fare alcuni esempi concreti di valutazione dei tempi di recupero dell’investimento iniziale nel caso di impianti alimentati a cippato a servizio di reti di TLR, si prendono nuovamente in esame le due centrali di cui si è studiato in precedenza il gruppo di utenze allacciate alla rete.

Il primo luogo si fa riferimento alla centrale cogenerativa a biomassa situata nella provincia di Milano (descritta nel paragrafo 5.2.1): l’energia elettrica prodotta dalla centrale viene interamente venduta alla rete elettrica nazionale, mentre l’energia termica viene venduta attraverso la rete di TLR sotto forma di calore per riscaldamento ed acqua calda sanitaria a privati. La centrale è stata dimensionata per una potenza nominale di 999 kWel e 12 MWth. L’investimento iniziale, fatto dalla società privata che si occupa dell’impianto, si aggira intorno ai 18.000.000 €. Questa cifra comprende tutte le spese che il committente ha sostenuto per lo studio di fattibilità (ingegneria di progetto), la componentistica meccanica ed elettrica necessaria, la realizzazione dell’opera (comprese le opere civili), la manodopera e l’attrezzatura di cantiere, la documentazione specifica. Gli elementi più significativi anche in termini di costo sono: il ciclo ORC per la generazione di

135 energia elettrica; le due caldaie a cippato per la produzione di calore, di cui una mai entrata in funzione; la rete di teleriscaldamento per rifornire le utenze; la caldaia integrativa a gas naturale. Data la taglia dell’impianto, anche le spese di gestione annue sono considerevoli: si stima possano aggirarsi intorno ai 1.536.000 €. All’interno delle spese si è tenuto conto dei costi sostenuti annualmente per l’acquisto del cippato necessario per la combustione, delle spese medie per la manutenzione dell’impianto e quota riservata al salario dei dipendenti. Si ipotizza una spesa annua di 215.000 € per le paghe dei dipendenti (200.000 €/anno) e per gli interventi di manutenzione e gestione di macchinari e struttura (15.000 €/anno); i restanti 1.321.000 € vengono spesi per l’acquisto del combustibile. Per la centrale in esame, in media, vengono acquistate ogni anno 26.400 ton di cippato di legno vergine (PCI = 1700 kcal/kg) al prezzo di 50 €/ton. Il costo del cippato è molto variabile in funzione dell’andamento del mercato; per la valutazione approssimativa si tiene conto di un prezzo medio. La spesa totale annua che il gestore dell’impianto deve affrontare si esprime attraverso la seguente espressione:

𝑆 = 𝑡𝑜𝑛𝑐𝑖𝑝𝑝𝑎𝑡𝑜∙ 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜𝑐𝑖𝑝𝑝𝑎𝑡𝑜+ 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑒𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑒 = 26.400 ∙ 50 + 215.000

≅ 1.536.000 €/𝑎𝑛𝑛𝑜 (7. 5)

I ricavi annui della centrale di generazione, invece, tengono conto sia della vendita di energia termica alle utenze del TLR, sia della cessione di energia elettrica alla rete di distribuzione nazionale ad un prezzo di vendita agevolato grazie agli incentivi di beneficia la centrale cogenerativa a biomassa. Il flusso di cassa totale annuo in ingresso si aggira intorno agli 1.982.000 €. L’energia elettrica ceduta alla rete elettrica nazionale viene venduta al costo di 0,28 €/kWh, ottenendo il seguente ricavo:

𝑅𝑒𝑙 = 𝐸𝑒𝑙∙ 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜𝑒𝑙 = 4.528.900 ∙ 0,28 ≅ 1.268.000 €/𝑎𝑛𝑛𝑜 (7. 6)

Il prezzo di vendita al Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) dell’energia elettrica è un prezzo incentivato secondo i parametri definiti dalla Tariffa Onnicomprensiva68, alla quale l’impianto ha accesso rientrando nella categoria di impianti cogenerativi a Pel < 1 MW alimentati a fonte rinnovabile. La tariffa incentivata interessa solamente l’energia immessa nella rete, non la totale energia elettrica prodotta incentrale: dalla combustione del cippato la centrale produce una potenza media annua di 827 kWel; di questi solamente 517 kWel sono conteggiati nella Tariffa Onnicomprensiva, mentre è esclusa la potenza auto-consumata dall’impianto per il proprio funzionamento (≈ 310 kWel). Il calore distribuito dalla rete di TLR viene venduto alle utenze al prezzo di 0,05 €/kWh; il flusso di cassa che si ottiene risulta pari a:

𝑅𝑡ℎ = 𝐸𝑡ℎ∙ 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜𝑡ℎ = 14.290.000 ∙ 0,05 ≅ 713.900 €/𝑎𝑛𝑛𝑜 (7. 7)

Conoscendo spese ed incassi approssimativi dell’impianto è possibile stimare un valore indicativo del tempo di ritorno (PB Time) per verificare la qualità dell’investimento effettuato:

𝑃𝐵 𝑇𝑖𝑚𝑒 = 𝐼

(𝑅−𝑆)= 18.000.000

(1.982.000−1.536.000)= 40,36 𝑎𝑛𝑛𝑖 (7. 8)

Il tempo nel quale si prospetta di recuperare l’investimento iniziale è di molto superiore al tempo di ritorno tipico che ci si aspetta per un buon progetto di 3 ÷ 5 anni. Questo risultato, seppur

68 La Tariffa Onnicomprensiva ha validità per 15 anni dalla messa in servizio della centrale; non si considera

l’interruzione dell’incentivo nel calcolo del tempo di ritorno dell’investimento. Per l’impianto cogenerativo si sceglie di beneficiare della Tariffa Onnicomprensiva, più redditizia rispetto ai Titoli di Efficienza Energetica: gli incentivi non sono cumulabili, quindi l’impianto non può riceverli entrambi.

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molto approssimativo, riconferma quanto evidenziato dallo studio della domanda termica delle utenze allacciate alla rete di TLR: la centrale è sovrastimata in proporzione al carico termico che deve realmente sostenere. Il funzionamento a carico ridotto della caldaia ad olio diatermico e la mancata messa in funzione della seconda caldaia ad acqua calda (sulla quale si è investito inizialmente) riducono notevolmente i ricavi annui che potrebbero garantire il rientro dell’investimento in tempi accettabili.

Come ulteriore esempio si sviluppa l’analisi economica facendo riferimento al secondo impianto, già preso in esame nel paragrafo 5.3.1, situato nella provincia di Padova. La centrale termica da 700 kWth produce calore per la rete di TLR alla quale sono allacciate utenze civili e domestiche. Per la realizzazione dell’opera, entrata in funzione nel 2010, sono stati spesi 1.400.000 €. Anche in questo caso le spese si riferiscono a tutto il lavoro di studio e progettazione, al lavoro ed agli strumenti di cantiere, alla componentistica di centrale e della rete di TLR. La centrale produce energia termica da fonte rinnovabile e quindi per i primi 5 anni di funzionamento ha potuto beneficiare degli incentivi nella forma dei Titoli di Efficienza Energetica.

L’ammontare delle spese annue per l’acquisto del combustibile utilizzato, per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per la remunerazione di un operatore, è di circa 100.00 ÷ 150.000 €/anno69.

I ricavi annui dell’impianto tengono conto del flusso di cassa entrante dovuto alla vendita di calore alle utenze della rete e del flusso di cassa garantito dai Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Il prezzo dell’energia termica venduta all’utenza si compone di una quota fissa di 65 €/(anno ∙ utente) e di una quota variabile di 0,106 €/kWh. Il ricavo annuo dalla vendita del flusso energetico è prossimo a 80.000 ÷ 90.000 €; mentre gli incentivi ammontano ad un valore di 25.000 ÷ 35.000 €, quantificati sulla base del risparmio energetico generato dall’impianto a biomassa70.

A partire dai valori relativi ai flussi di cassa forniti dalla società di gestione è facile valutare il tempo di ritorno anche per questo secondo impianto a biomassa:

𝑃𝐵 𝑇𝑖𝑚𝑒 = 𝐼

(𝑅−𝑆)= 1.400.000

(115.000−100.000)= 93,33 𝑎𝑛𝑛𝑖 (7. 9)

Anche considerando i benefici dei Titoli di Efficienza Energetica all’interno del calcolo, come se non avessero una durata limitata, il tempo stimato per il ritorno dell’investimento è esageratamente elevato. Questo risultato è segnato dalla differenza minima tra i ricavi e le spese di gestione dell’impianto: la centrale, anche in questo caso, è stata sovradimensionata in fase di costruzione. Uno studio preliminare scorretto per quanto riguarda le reali esigenze dell’utenza è alla base dell’attuale malfunzionamento: lavorare a carico ridotto comporta ingenti perdite economiche per quanto riguarda la vendita del calore contenuta e per mancati TEE incassati, proporzionali ai kWth prodotti. La situazione apparirebbe ancora più grave se si venisse a valutare il bilancio finanziario reale, in assenza degli incentivi europei, ovvero dopo i primi 5 anni di

69 I valori della spesa e dei ricavi annui sono stimati come medie delle spese e degli incassi segnalati del gestore della

centrale.

70 I TEE per l’impianto in esame corrispondono ai valori registrati del gestore della centrale: TEE medio registrato

137 attività dell’impianto. Con l’attuale parco utenze, con domanda inferiore al potenziale di centrale, l’impianto non sarà mai in grado di ripagare l’investimento iniziale.