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Stima dei recovery rate RR

2.3 Probabilità di Default

3.1.2 Stima dei recovery rate RR

I tassi di recupero per esposizioni in default possono essere calcolati in quattro

modi alternativi, come riportato anche in Luisa Izzi (2012): workout LGD, LGD

di mercato, LGD implicita e LGD storica. Gli ultimi due modi sono considerati impliciti, in quanto non si basano sulle LGD già stimate su posizioni insolventi. Per di più l’approccio utilizzante LGD storiche è permesso solo per esposizioni retail. L’approccio che prevede l’utilizzo di LGD di mercato o il workout LGD, invece, sono tecniche che possono essere usate solo in circostanze limitate, ossia quando il mercato è profondo e liquido. La market LGD, infatti, utilizza i prezzi di mercato delle esposizioni defaultate come stima dei RR; nella workout LGD si utilizzano

Tabella 3.1:Fattori che influenzano i Recovery Rate

Gruppo Fattori Componenti influenzati

Caratteristiche dell’esposizione

Collateral Seniority

Ammontare recuperato Garanzie di soggetti ter-

zi Caratteristiche

della controparte Settore Capacità di trovare unacontroparte e prezzo di

vendita

Nazione Durata del processo

Situazione finanziaria Ammontare recuperato

Fattori interni

della banca Velocità ed efficienzaprocedura di recupero Ammontare recuperato edurata del processo

Vendite di NPL e uso di insediamenti extragiudi- ziali Fattori macroeconomici, esterni

Stato dell’economia Ammontare recuperato

Tassi di interesse Valore attuale delle reco-

veries

dati e informazioni di mercato in quanto oggettivi e sempre aggiornati, ma sono disponibili solo per controparti corporate.

Normalmente la stima della loss given default è considerata una funzione delle garanzie e del merito di credito della controparte, si applica osservando una strut- tura in sezioni che suddivide le parti garantite da quelle non protette del prestito

come in figura 3.1 nella pagina successiva, che dimostra come la loss given de-

fault sia definita da una parte coperta da garanzie (defintia "secured") e una parte

scoperta dei prestiti ("unsecured"), dove la LGDsecured è calcolata come percen-

tuale dell’esposizione che ci si aspetta di perdere dalla parte collateralizzata, la

LGDunsecured è la percentuale di perdita attesa sulla parte del portafoglio non co-

perta da garanzie. Da queste considerazioni appare evidente come la stima della

loss given default abbia tre principali componenti:

• I recovery rate, tassi di recupero della parte del prestito dopo azioni legali e recupero dalle garanzie a copertura del prestito;

• La percentuale del prestito coperta dalle garanzie;

Figura 3.1: Schema della struttura per la stima della LGD

Da qui deriva che la stima della LGD storica di un dataset di posizioni defaultate, quindi basata sulle recoveries, parte dall’exposure at default recuperata dal processo di recupero e dalle eventuali garanzie, dal cost of carry, costo associato all’intervallo temporale che intercorre tra il momento del default e il momento del recupero, nonché dai costi amministrativi, interni ed esterni sostenuti per intraprendere il processo di recupero.

Essendo già noto come i prestiti P2P in esame non siano protetti da garanzie, si concentrerà l’analisi dei recovery rate e della LGD per parti unsecured.

LGD di prestiti unsecured Per i prestiti senza annesse garanzie ci si aspetta

che qualche forma di recupero venga messa in atto al fine di recuperare quanto più possibile dell’esposizione e di contenere le perdite. Il tasso di recupero è quindi mera funzione del merito di credito della controparte. Per calcolare la LGD di prestiti unsecured si deve conoscere: l’ammontare del prestito non coperto, l’am- montare recuperato del capitale dal pagamento delle rate (total principal), il tempo impiegato per il recupero e i costi sostenuti per il processo. Il primo passo da fa- re è calcolare il valore attuale dell’ammontare di capitale recuperato (NPV - net present value):

N P V (Runsecured) =

n X

i=1

recoveryi asset non coperti

(1 + tasso)t (3.2)

dove t è il numero di anni trascorsi dal default alla fine del processo di recupe- ro. Il tasso di recupero realizzato, a questo punto, è funzione del valore attuale

dell’ammontare recuperato e dei costi in relazione dell’ammontare dell’esposizione:

RR = N P V (Runsecured) − N P V (costi)

EaD (3.3)

Stimati tutti i RR per ogni controparte, si deve determinare il tasso di recupero medio per ogni classe di rating, perché, come già detto, la LGD per prestiti non garantiti dipende solo dal merito di credito della controparte:

RRunsecured classe m = 1 n ∗ n X i=1 RRi (3.4)

LGDunsecured classe m = 1 − RRunsecured classe m (3.5)

dove:

m=lettera assegnata ad ogni classe di rating n=osservazioni all’interno di ogni classe di rating

Nel settembre del 2004, il Comitato di Basilea e il suo gruppo di implemen- tazione, impostarono un lavoro per condividere le idee e chiarire l’approccio alla stima della LGD, da cui emerse, tra le altre cose, che la disponibilità dei dati limi- tati rappresentava un’importante sfida da affrontare. Questo problema permane tutt’ora, infatti anche nella situazione in esame, la mancanza dei tempi impiegati per il recupero, l’assenza dei costi sostenuti e l’estrema difficoltà nel selezionare un tasso di sconto adeguato, rende di fatto impossibile calcolare i RR e la LGD secondo quanto sopra illustrato. Ci si accontenterà, a fini didattici, di utilizzare i dati messi a disposizione da Lending Club per effettuare una stima più o meno approssimativa. Per stimare i recovery rate si utilizzeranno due variabili presenti nel dataset:

• total_rec_prncp (principal received to date), che rappresenta il capitale re- cuperato dai pagamenti della controparte

• recoveries, ammontare recuperato dopo il default, qualunque sia il mezzo con cui è stato riscosso.

Purtroppo l’assenza di tempistiche e costi sostenuti non permette di calcolare i tassi di recupero nel modo sopra illustrato. Vista la forte influenza della variabile tempo sulla stima dei recovery rate, si è deciso di procedere suddividendo la stima secondo scadenza del prestito. Si avrà quindi una stima in sample per i recovery

rate di prestiti a 36 mesi con orizzonte gennaio 2007 - dicembre 2014, mentre il calcolo per i prestiti a 60 mesi utilizzerà una finestra temporale che si estende da gennaio 2010 a dicembre 2012, anni in cui sono emessi e terminati tutti i prestiti a cinque anni. Abbiamo già detto che i tassi di recupero per prestiti non coperti da garanzia sono fortemente dipendenti dal merito di credito della controparte, quindi si stimeranno i recovery rate come media di tutti i tassi di recupero delle controparti appartenenti a quella classe di rating, secondo la formula:

recoveryratei =

total_rec_prncpi+ recoveriesi

loan_amnti

(3.6)

RRgrado x=

Pn

i=1recovery ratei, grado x

nr contropartigrado x (3.7)

dove: total_rec_prncp è il capitale restituito dal debitore, recoveries è l’ammon- tare recuperato dopo il default e loan_amnt è la somma richiesta. I risultati sono

riportati in tabella 3.2, da cui si evince come prestiti più brevi abbiano tassi di

recupero superiori di dieci punti percentuali rispetto a prestiti con pagamenti più

dilazionati nel tempo (figura 3.2). Ad ogni modo, per i prestiti P2P di Lending

Club si nota un tasso di recupero molto alto sebbene siano prestiti unsecured, com- preso tra il 53% e il 41% circa per prestiti a "breve", mentre si stima un intervallo dal 43% al 30% circa per i prestiti più a lungo termine. Alcune società di consu-

lenza specializzate riportano un RRunsecured tra il 6% e l’8%,molto più basso dei

prodotti in esame. questa caratteristica permette di mitigare il rischio delle proba- bilità di default elevate .Documentazione consultata al Convegno "Securitisation,

management and valuation of NPLs", EY, Aprile 2018 Ca’ Foscari.

Tabella 3.2:Stima dei Recovery Rate 36 mesi (%) 60 mesi (%) A 53.64 43.76 B 51.32 40.33 C 48.58 37.83 D 45.55 35.99 E 42.95 34.62 F 40.21 35.12 G 41.04 30.67

53.64% 51.32% 48.58% 45.55% 42.95% 40.21% 41.04% 0 .2 .4 .6 % di recupero A B C D E F G

RR per prestiti a 36 mesi

(a)Differenza dei tassi di recupero per termine

46.73% 40.33% 37.83% 35.99% 34.62% 35.12% 30.67% 0 .1 .2 .3 .4 .5 % di recupero A B C D E F G

RR per prestiti a 60 mesi

(b)Recovery rate medio per classe di rating

Figura 3.2:Rappresentazione dei Recovery Rate

Per completare l’analisi dei recovery rate si riporta, in figura 3.3, la rappre-

sentazione grafica dei percentili della distribuzione dei tassi di recupero al fine di verificare che sia rispettata la relazione inversa con la probabilità di default. Come da aspettativa, all’aumentare della classe di rating, conseguentemente anche della PD, si osserva un netto peggioramento dei tassi di recupero.

0 .5 1 1.5 % di recupero A B C D E F G RR prestiti a 36 mesi

(a)Prestiti a 36 mesi

0 .5 1 % di recupero A B C D E F G RR prestiti a 60 mesi (b)Prestiti a 60 mesi

Figura 3.3: Distribuzione per classe di rating dei RR

Validazione Come per le altre componenti del rischio di credito è richiesta la

validazione. Perseguendo la logica seguita per identificare i dataset in sample, si confrontano le stime per i tassi di recupero a 36 mesi con le stime dei tassi di recupero dell’anno 2015, mentre per i recovery rate dei prestiti a cinque anni si confronteranno le stime ottenute con i tassi dell’anno 2013, in modo da confrontare stime calcolate su portafogli di prestiti prevalentemente già terminati.

Come si evince dalla figura 3.4, i tassi di recupero del campione out of sample

Figura 3.4:Confronto tra RR in sample e RR out of sample

out of sample risultano molto vicine alle medie stimate nel dataset in sample; i

prestiti a tre anni, invece, presentano tassi di recupero inferiori alle stime effettuate con il campione in sample ma comunque sono compresi nel range della deviazione standard.

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