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Sigma-Aldrich

Reagenti e solventi sono stati usati direttamente come forniti dal produt-tore, senza ulteriori purificazioni. L’acqua utilizzata `e stata deionizzata su colonna a scambio ionico. La soluzione tampone a pH 7.5 (in seguito tam-pone fosfato) viene preparata subito prima dell’uso sciogliendo le opportune quantit`a di sodio di-idrogeno fosfato (N aH2P O4, 5.5 mmol) e sodio idrossido (N aOH, 4.5 mmol) in acqua deionizzata (100 ml) fino a raggiungere il pH nominale.

5.2 Strumentazione

L’analisi IR `e stata effettuata con uno spettrofotometro FT-IR Perkin-Elmer Spectrum 100 depositando una goccia di sospensione in n-esano contenente le nanoparticelle su KBr e procedendo, dopo evaporazione del solvente alla preparazione di una pastiglia per compressione.

L’analisi TEM `e stata effettuata con uno strumento TEM FEI Tecnai G12, operando a 100KV dal Dott. Federico Caicci presso i Laboratori di Micro-scopia Elettronica (LME) del Dipartimento di Biologia. Il campione `e stato preparato depositando una goccia di sospensione in n-esano contenente le nanoparticelle su retini di tipo ”carbon coated” di rame da 400 mesh.

5.3 Sintesi delle nanoparticelle di magnetite

(F e

3

O

4

) protette con acido oleico [1]

Reazione:

2F eCl3·6H2O(s)+F eCl2·4H2O(s)+8N H4OH(aq)→ F e3O4(s)+8N H4Cl(aq)+20H2O(l)

In un pallone a tre colli da 500 ml si sono sciolti 5.00 g di cloruro di ferro(II) tetraidrato (F eCl2· 4H2O 25.0 mmol) e 13.50 g di cloruro di fer-ro(III) esaidrato (F eCl3· 6H2O 50.0 mmol) in 150 ml di acqua deionizzata. Mantenendo il sistema sotto vigorosa agitazione meccanica, si aggiungono 12.5 ml di soluzione di ammonio idrossido (N H4OH). Si osserva la solu-zione scurirsi rapidamente al marrone scuro. Si aggiunge goccia a goccia altra soluzione di ammonio idrossido (Figura 5.1) fino a raggiungere pH 11 (controllato attraverso carta al tornasole). Si pone il pallone in un bagno ad acqua termostatato a 60°C e si aggiungono al sistema 7.5 ml di acido oleico (5 % v/v). Si mantiene in vigorosa agitazione per 30 minuti (Figura 5.2) e si riporta a temperatura ambiente.

5.4 Purificazione delle nanoparticelle di

ma-gnetite e dispersione in n -esano

Si estraggono le nanoparticelle magnetiche utilizzando un’ancoretta magne-tica e si pongono in un bicchiere. Si lavano ripetutamente con acqua deioniz-zata, separandole magneticamente di volta in volta. Si portano a secchezza sotto vuoto e a temperatura ambiente utilizzando un pompa rotativa. Si di-sperdono in 250 ml di n-esano ottenendo una sospensione limpida di colore arancio/bruno scuro.

Fig. 5.1: La soluzione di ammonio idrossido viene aggiunta lentamente nel pallone.

5.5 Analisi spettroscopica FT-IR delle

nano-particelle disperse in n -esano.

Le nanoparticelle sintetizzate sono state caratterizzate attraverso spettro-scopia infrarossa (FT-IR), la quale fornisce indicazioni sulla composizione chimica attraverso l’analisi dei segnali relativi alle transizioni vibrazionali dei legami chimici presenti.

La Fig. 5.3 mostra lo spettro misurato su un campione di NP disperse in matrice solida di KBr. Si possono osservare chiaramente i due segnali rela-tivi ai modi vibrazionali dei legami Fe-O nella magnetite (589 e 628 cm−1) [26]. La presenza delle molecole di oleato sulla superficie delle nanoparticelle `e confermata dai segnali a 1410 cm−1 relativo al modo di stretching simme-trico del gruppo carbossilato (-COO-) e a 1632 cm−1 relativo allo stretching del doppio legame C=C.

Fig. 5.3: Spettro FT-IR in trasmissione delle NP in KBr tra 400 e 2200 cm−1.

Lo spettro condotto tra 2200 e 4000 cm−1 (Fig. 5.4) conferma la presenza dei gruppi protettori oleato con i segnali relativi allo stretching simmetrico dei gruppi CH2 (2853 cm−1), allo stretching asimmetrico degli stessi (2924 cm−1) e a quello asimmetrico dei gruppi CH3 (2960 cm−1).

Fig. 5.4: Spettro FT-IR in trasmissione delle NP in KBr tra 2200 e 4000 cm−1.

legame C-H sul doppio legame. La banda allargata a 3436 cm−1 di stretching del legame O-H `e dovuta alla presenza di molecole d’acqua assorbite sulle NP e comunque presenti nella matrice di KBr.

5.6 Analisi micrografica TEM delle

nanopar-ticelle disperse in n -esano

Come indicato in precedenza, una goccia di un campione diluito in n-esano della sospensione di NP preparata `e stato depositato su di un retino porta campioni in rame (carbon-coated) e lasciato evaporare.

Si sono ricavate micrografie ad ingrandimento progressivo su pi`u punti del campione per ottenere un’indicazione pi`u precisa della distribuzione ed omo-geneit`a dimensionale delle NP.

Si riporta di seguito una selezione delle immagini ottenute a progressivo in-grandimento. Per ciascuna `e riportato in basso il righello di riferimento per la determinazione delle dimensioni.

Come si pu`o osservare, le NP sono di forma piuttosto irregolare, hanno dimensioni poco omogenee ancorch´e limitate al singolo dominio e tendenza all’aggregazione. Il diametro misurato su un campione di 100 NP risulta

compreso nell’intervallo 3 – 17 nm.

Le NP cos`ı ottenute, essendo liposolubili (disperdibili in solventi apolari) richiedono per l’applicazione a sistemi biologici il trattamento con opportu-ni tensioattivi per renderle polari e, possibilmente, idrosolubili. Si `e quin-di proceduto alla preparazione del tensioattivo 11-ammino-undecanoato quin-di tetrametilammonio e al trattamento delle NP.

5.7 Sintesi del tensioattivo 11-ammino-undecanoato

di tetrametilammonio. [2]

Reazione:

N H2(CH2)10COOH(s)+N (CH3)4OH(sol) → N H2(CH2)10COON (CH3)4(sol)

In un pallone a due colli da 250 ml si sospendono 10.00 g di acido 11-amminoundecanoico (N H2(CH2)10COOH, 49.7 mmol) in 100 ml di metano-lo, in atmosfera inerte (N2). Si aggiunge la soluzione di tetrametilammonio idrossido in metanolo (N (CH3)4OH) lentamente fino a pH neutro (18.20 ml). Si porta a secchezza la sospensione bianca sotto vuoto a temperatura ambiente utilizzando un pompa rotativa. Si riprende il solido bianco con 100 ml di tetraidrofurano a caldo (50 °C). Si lascia ricristallizzare per raffredda-mento e si filtra il solido su Gooch. Si secca sotto vuoto e si conserva sotto atmosfera inerte.

5.8 Trattamento delle nanoparticelle con

ten-sioattivo, purificazione e dispersione in

tampone fosfato

Fig. 5.5: Il risultato della sintesi disperso in acqua deionizzata.

Si preleva un’aliquota di 10 ml di sospensione in n-esano di nanoparticelle magnetiche e si porta a secchezza. Il residuo solido (60 mg) vie-ne ridisperso in 0.6 ml di n-esano e trattato con una soluzione di 60 mg di 11-ammino-undecanoato di te-trametilammonio in 6 ml di diclorometano anidro. Si os-serva la precipitazione di un solido marroncino che viene

separato con un magnete e lavato 3 volte con 5 ml di diclorometano e secca-to sotsecca-to vuosecca-to. Il residuo viene disperso in 45 ml di acqua deionizzata e 5 ml di tampone fosfato ottenendo una sospensione limpida colore arancio/bruno scuro.

Capitolo 6

Conclusioni e prospettive

La sintesi per via chimica (bottom-up) di nanoparticelle magnetiche consente in generale di ottenere una pi`u accurata regolazione delle loro dimensioni e della loro morfologia, aprendo ad un ampio spettro di possibilit`a per quanto riguarda la loro stabilizzazione e/o funzionalizzazione superficiale.

Nella presente tesi si `e preso in considerazione il metodo della coprecipita-zione, che consiste nella formazione di magnetite (F e3O4) per precipitazione in ambiente acquoso basico da soluzioni acquose contenenti il corretto rap-porto stechiometrico degli ioni F e2+ e F e3+. Attraverso estesa nucleazione (formazione di un numero elevato di cristalli in sospensione), accrescimento (aumento delle dimensioni dei cristalli) e protezione con oleato (per evitare la successiva aggregazione delle particelle) si ottengono nanoparticelle stabili e sospendibili in solventi apolari quali n-esano. Il successivo trattamento con un opportuno tensioattivo ne consente la dispersione anche in solventi polari. Come visto si tratta di una tecnica che unisce il vantaggio di utilizzare com-posti di partenza semplici e solventi non tossici, quali acqua o etanolo, a condizioni operative particolarmente blande.

Gli esperimenti condotti hanno portato alla produzione di nanoparticelle di magnetite stabilizzate con oleato e caratterizzate attraverso spettroscopia in-frarossa (FT-IR) e microscopia elettronica a trasmissione (TEM).

Le NP sono risultate di dimensioni nell’ordine del monodominio magnetico e in generale comprese tra 3 e 17 nm, pur mostrando struttura piuttosto

irregolare.

Il trattamento con 11-ammino-undecanoato di tetrametilammonio come ten-sioattivo ha permesso la loro successiva dispersione in acqua (tampone fosfa-to).

I risultati hanno evidenziato come la facilit`a di esecuzione della sintesi tramite co-precipitazione conceda per`o uno scarso controllo sulle dimensioni produ-cendo una distribuzione statistica in dimensioni piuttosto allargata.

Il presente lavoro potr`a svilupparsi nel prossimo futuro attraverso le seguenti linee:

ˆ Studio delle propriet`a magnetiche delle NP.

ˆ Studio del riscaldamento prodotto dalle NP sottoposte a campi magne-tici oscillanti.

ˆ Studio dell’effetto di altri stabilizzanti sulle propriet`a delle NP.

ˆ Studio dell’effetto di altri tensioattivi e mezzi disperdenti sulla stabilit`a delle NP.

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