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3.3 In itinere: dati e metodologia

3.3.2 Struttura dell’intervista

Come già sopracitato, le interviste sono state condotte seguendo sei precise categorie di domande. Similarmente, le domande sono state strutturate per affrontare alcuni temi di interesse della ricerca, individuati attraverso la revisione della letteratura presentata al Capitolo 1. Inoltre, gli incontri stessi con i vari retisti sono stati un’ottima occasione per poter affinare gli interrogativi e trarre ulteriori elementi utili alla definizione del contesto.

• CARATTERISTICHE DELL’AZIENDA:

all’interno della categoria “Caratteristiche dell’azienda”, si individuano i dati riguardanti l’età, la storia, l’offerta, la dimensione, la posizione competitiva, la propensione alla crescita e al rischio, il livello di ICT delle singole imprese, con l’intento di stilare una descrizione approfondita del background, della mission e della filosofia relativi a ciascuna realtà partecipante alla Rete.

• INGRESSO IN RETE/VITA IN RETE:

nella categoria “Ingresso in Rete/vita in Rete” si intende chiarire la motivazione che ha condotto l’impresa all’aderenza alla Rete, il livello di condivisione degli obiettivi intrapresi, il ruolo e l’impegno nel conseguimento del progetto di Rete. Oltre a questi aspetti, si richiede l’anno di adesione e la prospettiva temporale per cui tale scelta è stata intrapresa (breve termine o lungo termine). Lo scopo intrinseco di questo cluster di domande mira ad approfondire l’iter che ogni impresa ha condotto in virtù della Rete.

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INSIDE VIEW: composizione dei membri della Rete e

relazioni:

Con la categoria “Inside view: composizione dei membri della Rete e relazioni”, tra le proprietà e i processi caratterizzanti la Rete (network properties and processes, Provan et al., 2007), si vuole descrivere l’organizzazione del network, evidenziandone il livello di interdipendenza (interdependence, Gulati e Gargiulo, 1999), ovvero la misura quantitativa del rapporto di dipendenza tra i retisti in termini di risorse e competenze. La dipendenza reciproca, infatti, diventa strategicamente importante se assicura il rifornimento di risorse esistenti, l’accesso a nuovi mezzi e facilita la diversificazione (Ménard, 2013). All’interno di questa categoria, si chiede l’opinione dei soci in merito alla complementarietà della loro posizione rispetto ai restanti membri all’interno della Rete, riservando una particolare attenzione soprattutto alle imprese che offrono il medesimo servizio nel network.

Inoltre, ai retisti viene chiesta l’esistenza di eventuali conoscenze pregresse con gli altri componenti della Rete (relational embeddedness). Nel caso in cui essi avessero già collaborato o avessero stabilito un rapporto di pura conoscenza con gli attuali membri precedente all’esperienza in Rete, si chiede loro se questo stato ha agevolato il loro ingresso in Rete. Nel caso contrario, invece, diventa interessante capire se l’estraneità delle altre imprese li abbia in qualche modo posti in una condizione di difetto rispetto agli altri, frenandoli nell’ingresso in Rete.

Attraverso questa domanda si vuole comprendere l’influenza che un’eventuale conoscenza pregressa può determinare nella crescita del network, nel grado di connessione (density) e nella presenza di eventuali gap strutturali (Provan et al., 2007). La fiducia (trust), definita

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come ‘‘the willingness to accept vulnerability based on positive expectations about another’s intentions or behaviors’’ (McEvily, Perrone, and Zaheer 2003, p. 92) è un elemento chiave del coordinamento, sulla base del quale si sviluppano e mantengono i rapporti collaborativi (Provan e Kenis, 2008; Provan et al., 2007). È possibile distinguere due livelli di trust: interpersonal e interorganizational (Zaheer et al., 1998; Zaheer e Harris, 2006). Interpersonal trust significa “the trust placed by the individual boundary spanner in her individual opposite member” (Zaheer et. Al., 1998). Con interoganizational trust si intende “the extent to which members of one organization hold a collective trust orientation toward another organization” (Zaheer, McEvily, & Perrone, 1998; Zaheer e Harris, 2006). La stabilità dei rapporti personali ricopre un ruolo determinante nello sviluppo delle relazioni inter-organizzative (Zaher e Harris, 2006). A loro volta, quest’ultime comportano vantaggiosi risultati economici (riduzione dei costi transazionali, ad esempio), una maggiore condivisione di informazioni, risorse e competenze, un incremento strategico di flessibilità. Si tratta di aspetti che non sussisterebbero in assenza di fiducia (Zaher e Harris, 2006).

• EFFICACIA/STABILITÁ/SOSTENIBILITÁ DEL PROGRAMMA DI RETE:

nella categoria “efficacia/stabilità/sostenibilità del programma di Rete” è stata prevista un’unica domanda, volta a comprendere se fossero stati stabiliti e esplicitati sin dalla nascita della Rete un piano condiviso di programmazione e una modalità di rendiconto delle attività a cui ciascun retista si dedica per la Rete. Come suggerisce l’etichetta, si mira, così, a conoscere il livello di efficacia e condivisione del piano comune.

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• VANTAGGI DERIVATI DALL’INGRESSO IN RETE:

la presente categoria raccoglie i vantaggi conseguenti all’ingresso in Rete (network outcomes, Provan et al., 2007). Con l’espressione network effectiveness si intende “the attainment of positive network - level outcomes that could not normally be achieved by individual organizational participants acting independently” (Provan e Kenis, 2008). Focalizzando l’attenzione sulle singole imprese, si evidenzia se ciascuna impresa ha tratto benefici dall’accesso e dall’influenza delle risorse appartenenti al network (receptivity of network resources, Gulati et al., 2011). Dunque, ai retisti viene chiesto se la collaborazione a stretto contatto con gli altri partecipanti ha comportato nella propria realtà l’acquisizione di un maggiore livello di competenze, bravura, efficacia, coinvolgimento dei dipendenti nelle attività aziendali, interazione con fornitori, clienti-utilizzatori e concorrenza, processi nuovi o migliori e/o potenziati (learning by doing). Viene anche chiesto se la cooperazione ha permesso loro di migliorare sistemi di hardware, software per i processi organizzativi (learning by using) e se ha consentito di fare ricerca finalizzata ad attività di marketing, progettazione, R&S o di collaborare con istituti di ricerca intermediari dell’innovazione (learning by researching).

Inoltre, si vuole comprendere se l’ingresso in Rete ha comportato significativi cambiamenti dal punto di vista economico, ovvero se hanno conseguito un aumento di fatturato e/o di occupazione.

Si conclude la sezione chiedendo ai retisti la loro opinione in merito all’affiancamento del brand aziendale a quello di Rete. Lo scopo è quello di capire se tale operazione ha apportato una maggiore circolarità e visibilità alla propria azienda.

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• CONCLUSIONE LIBERA:

la conclusione libera vuole essere un collettore delle percezioni dei retisti in merito alla Rete. Con l’obiettivo di offrire una serie di input nella lettura della domanda, viene chiesto loro se, prescindendo dal fatturato e dalla quantità di investimenti finora apportati, percepiscono di essere cambiati a livello aziendale. Interessante è capire se l’ingresso in Rete è stato seguito dallo stimolo ad una maggiore creatività e/o un cambiamento nella filosofia che l’impresa persegue nella creazione e nel posizionamento della propria offerta.

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CAPITOLO 4.

Analisi dei dati e case studies a confronto: SlowVenice Network e Filiera Veneta.