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Passando ad analizzare la struttura finanziaria, è opportuno presentare le due contrapposte posizioni in merito, esaminando primariamente quella che predilige l’attribuzione alle varie ASA del capitale di rischio e di terzi86

. Indubbiamente, la determinazione delle fonti di finanziamento specifiche di ogni SBA rappresenta un passaggio molto importante per la definizione di uno schema di reporting adeguato alle necessità informative del management. In particolare, Marco Fazzini87 sottolinea l’esigenza di segmentare la struttura finanziaria tra le aree di business in almeno due circostanze ben definite: in primo luogo, in un’ottica di creazione del valore, l’autore afferma che la disponibilità di informazioni sulle fonti di finanziamento riferite alle singole ASA sia necessaria ai fini del calcolo del costo medio ponderato del capitale (WACC); in secondo luogo, egli dichiara che sia la stessa pratica aziendalistica a riconoscerne l’esigenza, come nel caso in cui un’impresa decide di cedere o conferire ad un’altra società un ramo d’azienda corrispondente ad una determinata ASA. Sebbene l’autore ammetta che il processo di ripartizione delle fonti di finanziamento sia alquanto complesso e, molto spesso, connotato da un certo livello di

discrezionalità, egli ritiene che sia comunque possibile pervenire a risultati validi e accettabili.

Nello specifico, l’autore propone di classificare le fonti di finanziamento in base alla maggiore o minore attitudine ad essere correlate con gli investimenti effettuati, distinguendo tre categorie:

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A favore di questa tesi vi sono numerosi autori statunitensi, come per esempio: COPELAND, KOLLER, MURRIN

(1996, p.341); MCTAGGART, KONTES E MANKINS (1994, pp. 328-329).

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75 1) fonti di finanziamento esterne direttamente imputabili alle aree strategiche

d’affari e al livello corporate;

2) fonti di finanziamento esterne non imputabili direttamente; 3) fonti di finanziamento interne.

1) Per fonti di finanziamento esterne si intendono i finanziamenti di breve e di lungo periodo riconducibili agli investimenti circolanti e strutturali compiuti nelle diverse ASA. Aperture di credito in conto corrente, ricevute bancarie o sconti di effetti sono fonti di breve periodo di solito collegate ad operazioni di natura commerciale e, conseguentemente, facilmente associabili alle attività svolte da ciascuna SBA. Tra le fonti di medio-lungo termine, il mutuo rappresenta, senza dubbio, una tipologia di finanziamento per il quale l’allocazione risulta, in linea generale, immediata, dato che viene erogato allo scopo di acquistare un bene strutturale o di realizzare un ben

definito progetto. L’autore, poi, scrive che i finanziamenti esterni di pertinenza esclusiva del livello corporate hanno un valore residuale; questo perché la direzione centrale compie funzioni prevalentemente di coordinamento e, pertanto, non sono indispensabili ingenti risorse finanziarie.

2) In questa categoria, Fazzini colloca le sole fonti di lungo periodo, poiché i

finanziamenti di breve durata, data la loro natura, sono più facilmente associabili alle operazioni svolte in maniera esclusiva da una o più aree di business.

Le fonti non direttamente attribuibili corrispondano nella maggior parte dei casi alle emissioni di prestiti obbligazionari e ai finanziamenti dei soci in conto capitale. Si tratta di due tipi di finanziamenti non finalizzati alla realizzazione di una specifica attività riconducibile ad una ben determinata ASA e, pertanto, Fazzini ritiene che l’unico modo per effettuare la segmentazione sia ricostruire il percorso di tali fonti all’interno della struttura aziendale, attraverso le informazioni elaborate dal sistema di management accounting. Il principio alla base di tale metodologia consiste nel fatto che i finanziamenti di medio lungo termine non volti ad una precisa attività transitano obbligatoriamente dal conto corrente bancario della società che, come un imbuto, filtra le risorse e le distribuisce alle ASA in modo che siano attuate le rispettive strategie

76 competitive. Attraverso la verifica di questo passaggio, il sistema di controllo è in grado di valutare l’allocazione delle risorse all’interno della struttura organizzativa. 3) In merito ai finanziamenti interni, identificabili nel patrimonio netto della società, il relativo processo di attribuzione alle ASA risulta ancora più complesso e intricato. In particolare, secondo la concezione di unitarietà del capitale di rischio, quest’ultimo è costituito da un insieme di valori che non si presta ad essere ripartito, se non in modo ideale e simbolico, tra le singole SBA. La soluzione proposta da Fazzini consiste nel determinare la quota di finanziamenti interni figurativamente di pertinenza di ciascuna ASA tramite la seguente equazione:

PN di competenza di ASA = CINOASA – PFNASA88

L’opposta posizione sostiene, contrariamente, l’invalidità del processo di segmentazione della struttura finanziaria per SBA. Tali autori, tra cui Donna, affermano che, in realtà, le scelte riguardanti la struttura finanziaria sono, di regola, governate a livello corporate e riferite all’impresa nel suo complesso. Pertanto, ad eccezione di alcune specifiche fonti di finanziamento riferite direttamente alle attività di ASA, ogni tentativo di attribuzione in modo differenziato del mix di debiti ed equity appare una scelta poco convincente. Partendo, difatti, dal presupposto che le fonti di finanziamento sostengono unitariamente il portafoglio complessivo dell’impresa e, in linea di principio, non sono la risultante di scelte di finanziamento operate a livello di singola SBA, la segmentazione della struttura finanziaria può determinare risultati per ASA fittizi o convenzionali e, quindi, mostrarsi poco efficace sul piano logico e molto complessa sul piano pratico.

Lo schema di Stato Patrimoniale per ASA di seguito esposto è caratterizzato da un’«area grigia», costituta, in coerenza con la logica appena menzionata, dalle poste considerate non attribuibili specificatamente alle singole aree strategiche d’affari; si tratta, nello specifico, del capitale netto e della posizione finanziaria netta (FIGURA 9). Con ogni evidenza, nel caso di attribuzione della struttura finanziaria, lo schema di Stato Patrimoniale risulterebbe, invece, completo.

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Fazzini definisce la posizione finanziaria netta di ASA come la sommatoria della differenza fra fonti e impieghi finanziari di breve e fonti e impieghi finanziari di medio/lungo periodo riconducibili a livello di aree strategiche d’affari.

77 FIGURA 9. Schema di Stato Patrimoniale di ASA riclassificato secondo la logica di pertinenza gestionale

ASA 1 ASA 2 ASA 3 Totale Immobilizzazioni materiali nette

Immobilizzazioni immateriali nette Altre attività legate al ciclo strutturale - Debiti per TFR

- Debiti verso fornitori impianti

- Altre passività legate alla struttura operativa = Capitale fisso operativo netto

Crediti verso clienti Rimanenze

Altre attività legate al ciclo operativo - Debiti verso fornitori

- Debiti tributari

- Altre passività legate al ciclo operativo = Capitale circolante operativo netto

Capitale operativo investito netto (CINO)

Capitale sociale Riserve

Utile

= Capitale netto

Debiti di finanziamento - Attività di natura finanziaria = Posizione finanziaria netta

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