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Numero di Taxa

4.2 Studio manipolativo

L’analisi multivariata (PERMANOVA) e la rappresentazione grafica (nMDS) non hanno mostrato alcun effetto significativo dei trattamenti sulla struttura dei popolamenti di

pozze di scogliera. L’ipotesi che diversi livelli di intensità e varianza temporale del disturbo da sedimento inducano modificazioni differenziate nel popolamento di pozze di scogliera naturalmente povere di sedimento deve essere quindi rigettata quando si consideri il popolamento in toto.

Diverse spiegazioni sono plausibili per la mancanza di un effetto misurabile del sedimento sui popolamenti delle pozze. In primo luogo la ragione può essere che i popolamenti siano composti da specie tolleranti che hanno la capacità di resistere al disturbo o di recuperare velocemente dopo un evento di questo tipo (Sousa 2001). La tolleranza è un attributo importante delle specie e varie sono le caratteristiche in grado di determinarla: un lungo ciclo vitale che permette un adattamento alle nuove situazioni; un comportamento opportunistico, che permette di ricolonizzare velocemente uno spazio liberato per colpa del disturbo; un comportamento migratorio, che permette di ritornare dopo che il disturbo è cessato. Inoltre è possibile che i popolamenti disturbati siano costituiti principalmente da specie algali che legano e intrappolano il sedimento e che vivono in una stretta associazione con lo stesso, avendo la possibilità di poter rigenerare parti distrutte, di riprodursi vegetativamente e di adattarsi per resistere al buio e a condizioni anaerobiche. Questo tipo di alghe fa parte di un gruppo che viene chiamato feltro “algale”.

In secondo luogo i risultati mostrati in questa tesi sono ancora preliminari, ed è possibile che siano necessari tempi di esposizione al sedimento più lunghi per osservare risposte da parte del popolamento algale.

Nonostante l’assenza di un effetto sulla struttura dell’intero popolamento, i trattamenti sperimentali hanno mostrato di influenzare significativamente il numero di taxa (indice di ricchezza specifica, surrogato di biodiversità) presenti nei quadrati sperimentali. L’analisi mostra l’interazione tra i fattori intensità di disturbo e sequenza, con effetti positivi sulla diversità dovuti a sequenze variabili associate a bassa intensità, ed effetti

negativi di sequenze variabili associati ad eventi ad alta intensità di disturbo. Questo risultato indica che la risposta della diversità a variazioni del regime di sedimentazione è funzione sia della quantità di sedimento (intensità) che della distribuzione di eventi che determinano l’immissione di sedimento nelle pozze. Gli effetti dovuti all’aumento simultaneo della intensità e della piovosità degli eventi, così come previsto da alcuni modelli di cambiamento climatico, potrebbero quindi annullarsi a vicenda e determinare così impatti limitati sulla diversità dei popolamenti di pozza.

Sebbene l’opinione prevalente sia di un effetto negativo di alte quantità di sedimento sulla diversità dei popolamenti, determinato da inibizione del reclutamento e mortalità delle specie meno tolleranti (Devinny e Volse 1978), alcuni esempi supportano l’ipotesi che la presenza di sedimento, tramite l’aumento dell’eterogeneità del substrato e la prevenzione della monopolizzazione dello spazio da parte di specie tolleranti, possa aumentare la diversità di organismi (Littler et al. 1983, Gibbons 1988, Jρrgensen & Gulliksen 2001). Questi effetti opposti, come mostrato dai nostri risultati (e suggerito da molti autori), sono dipendenti dalle caratteristiche del regime di sedimentazione, dall’intensità dello stesso e da come queste caratteristiche interagiscono con quelle biologiche degli organismi interessati.

I risultati delle analisi univariate mostrano effetti differenti a seconda dei taxa considerati. I risultati dell’ANOVA e i grafici fatti sugli stessi dati hanno evidenziato un aumento dell’abbondanza di alghe filamentose dopo il disturbo da sedimento. La stessa cosa si osserva per le specie Laurencia obtusa, Corallina elongata e per Halopteris

scoparia. Tutti questi taxa citati hanno in commune una forma piccola, piuttosto ramificata

adatta ad accumulare e intrappolare il sedimento (taxa formanti il feltro algale; Airoldi 1998). La composizione in specie del feltro algale può variare molto, le sue caratteristiche rimangono però sempre le stesse (Airoldi 2001).

Effetti opposti a quelli riscontrati sui feltri, si sono registrati sul ricoprimento percentuale di Cystoseira spp. Queste specie, con struttura arborescente, sebbene in maniera non statisticamente significativa, mostrano un abbondanza minore nei trattamenti rispetto ai controlli. Tale risultato è in accordo con quanto presente in letteratura: ad esempio, Konar & Roberts (1996) hanno osservato che il ricoprimento di macroalghe era più importante in zone povere di sedimento, e che dopo la rimozione di sedimento da parte di una tempesta l’abbondanza delle macroalghe è ulteriormente aumentata.

Una ulteriore spiegazione plausibile per queste osservazioni potrebbe essere che essendo il periodo della riproduzione di Cystoseira spp. fra Maggio e Giugno, proprio quando sono stati effettuati i disturbi, questa specie può essere stata sfavorita particolarmente dal sedimento aggiunto. Le alghe filamentose invece, che hanno una riproduzione vegetativa e più veloce, potrebbero aver approfittato delle risorse rese disponibili dalla scomparsa di Cystoseira spp. e quindi aumentato la loro abbondanza. In effetti anche in letteratura si può leggere che, una volta stabilito, il feltro algale sembra impedire la colonizzazione del posto da parte di alghe che formano canopy (Airoldi et al.1995).

I risultati evidenziati trovano riscontro con quanto si osserva a scala globale: in conseguenza ad un aumento di sedimentazione determinato dalle attività antropiche lungo la costa (Airoldi 1998), si è osservata una generale diminuzione di alghe che formano canopy a favore di un aumento del feltro algale (Seapy & Litter 1982, Vogt & Schramm 1991, Airoldi 1998, Eriksson et al. 2002).

I risultati dell’esperimento hanno mostrato anche una diminuzione del ricoprimento percentuale di alghe corallinacee incrostanti a seguito del disturbo con sedimento. I dati di letteratura sono controversi, alcune osservazioni suggeriscono che le alghe corallinacee incrostanti vengono influenzate negativamente dal sedimento, come in questa tesi (Ayling 1981, Kennelly 1991, Moring 1996, Gorostiaga et al 1998, Maugan 2001), altri dicono che

le alghe incrostanti sono dominanti anche in habitats impattati da sedimento (Litter 1973, Kendrick 1991, Saiz-Salinar & Urdangarin 1994, Airoldi et al. 1995, Airoldi 2000). Durante degli esperimenti manipolativi è stato visto che il reclutamento di questa tipologia di alghe viene influenzato negativamente dall’abrasione dovuta all’azione del sedimento in movimento (Airoldi 2000). Ci sono però anche casi nei quali si può osservare un aumento della loro abbondanza dopo un disturbo da sedimento, perchè questo impedisce la crescità di altre alghe che potrebbero ricoprire le alghe incrostanti (Kendrick 1991). Effetti così diversi potrebbero essere legati al fatto che il gruppo è composto da un numero elevato di specie che possono reagire in modo diverso al disturbo. L’effetto osservato dipenderebbe allora dalla composizione specifica delle alghe incrostanti presenti.

5. Conclusioni

I risultati della parte osservazionale di questa tesi hanno mostrato che effettivamente esistono delle differenze fra i popolamenti di pozze di scogliera ricche di sedimento e quelle povere di sedimento.

La parte sperimentale ha mostrato che intensità e la varianza del disturbo hanno degli effetti su alcune delle specie presenti nelle pozze e anche che l’intensità e la distribuzione degli eventi di disturbo influenzano la ricchezza in specie del popolamento.

Pur essendo solo preliminari, si può affermare che questi risultati forniscono importanti indicazioni nel tentativo di predire gli effetti dei previsti cambiamenti climatici. Se i modelli matematici sul futuro andamento del clima risulteranno corretti, questo potrebbe significare un cambiamenti drastico nel popolamento di pozze di scogliera, con la perdita di alghe che formano canopy (come ad esempio le specie del genere Cystoseira) e lo sviluppo di un popolamento composto prevalentemente di alghe di dimensioni ridotte che formano uno strato di feltro algale nel quale il sedimento viene ulteriormente intrappolato.

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