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Studio dei piegamenti per il rinforzo degli arti inferior

Nel documento La prevenzione delle cadute nell'anziano (pagine 125-133)

Lo studio dei piegamenti degli arti inferiori ha come obiettivo il rinforzo degli stessi, in modo da ridurre le probabilità di cadere in seguito alle cause soprattutto estrinseche.

Il rinforzo, deve essere eseguito in modo propedeutico, partendo dagli esercizi più semplici ed incrementando progressivamente sia la difficoltà che l’intensità del lavoro.

 Nel primo bimestre, eseguire i piegamenti partendo dalla posizione in semi- piegamento degli arti inferiori (es.1 e 2), e da seduta (es.3), 2 serie da 8 ripetizioni con recupero completo;

 Nel secondo bimestre, proseguire con la difficoltà effettuando i piegamenti in appoggio bipodalico alla spalliera (es.4), 2 serie da 8 ripetizioni con recupero completo;

 Nel terzo bimestre, passare a 3 serie da 8 ripetizioni per gli esercizi fin ora eseguiti e proporre progressivamente la parte finale della scaletta (es.5-6), aumentando progressivamente il carico di lavoro a 3 serie da 10/12 ripetizioni con recupero completo, in base alle caratteristiche del soggetto.

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Esercizio 1

Titolo: Piegamento da un piano rialzato da terra

Descrizione: Dalla posizione seduta, su un piano rialzato da terra, con gli arti inferiori in semi

piegamento, i piedi leggermente divaricati, le mani in appoggio sul bordo esterno del supporto, il busto eretto e lo sguardo in avanti, eseguire una contemporanea spinta degli arti superiori ed estensione degli arti inferiori e ritornare alla posizione di partenza (Figura 116- 117).

Pre-requisiti: Nessun dolore durante la flessione e l’estensione delle ginocchia.

Esercizi preparatori: Esercizi di mobilità articolare delle articolazioni coxo-femorale,

femoro-tibiale ed esercizi di riscaldamento per gli arti inferiori.

Varianti: Eseguire l’esercizio ad occhi chiusi, senza utilizzare la spinta delle braccia e/o con

un piede in appoggio più avanti dell’altro.

Assistenza: Presenza di un insegnante posto lateralmente al soggetto.

Effetto motorio: Rinforzo degli arti inferiori, allenamento dell’organizzazione spazio-

temporale, dell’organizzazione neurologica, della coordinazione dinamica arti superiori/inferiori, mobilizzazione delle articolazioni coxo-femorale e femoro-tibiale.

Compensazioni: Allungamento dei flessori e degli estensori dell’arto inferiore.

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Esercizio 2

Titolo: Piegamento da un piano rialzato da terra

Descrizione: Dalla posizione seduta, su un piano rialzato da terra, con gli arti inferiori in semi

piegamento, i piedi leggermente divaricati, le mani in appoggio sul bordo esterno del supporto, il busto eretto e lo sguardo in avanti, eseguire una contemporanea spinta degli arti superiori ed estensione degli arti inferiori portando le braccia tese in avanti e ritornare alla posizione di partenza (Figura 118-119).

Pre-requisiti: Nessun dolore durante la flessione e l’estensione delle ginocchia.

Esercizi preparatori: Esercizi di mobilità articolare delle articolazioni coxo-femorale,

femoro-tibiale e scapolo-omerale ed esercizi di riscaldamento per gli arti inferiori.

Varianti: Eseguire l’esercizio ad occhi chiusi, senza utilizzare la spinta delle braccia e/o con

un piede in appoggio più avanti dell’altro.

Assistenza: Presenza di un insegnante posto lateralmente al soggetto.

Effetto motorio: Rinforzo degli arti inferiori, allenamento dell’organizzazione spazio-

temporale, dell’organizzazione neurologica, della coordinazione dinamica arti superiori/inferiori, mobilizzazione delle articolazioni coxo-femorale, femoro-tibiale e scapolo- omerale.

Compensazioni: Allungamento arti inferiori e semi-sospensione alla spalliera svedese.

Figura 118 e 119: Piegamento con partenza da un piano rialzato da terra con movimento delle braccia

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Esercizio 3

Titolo: Piegamento da seduta

Descrizione: Dalla posizione seduta, con braccia a gomito esteso e tese in avanti, con il busto

eretto e lo sguardo in avanti, eseguire un’estensione degli arti inferiori portandosi in posizione eretta con le braccia a gomito esteso e tese lungo il corpo e ritornare alla posizione di partenza (Figura 120-121).

Pre-requisiti: Nessun dolore durante la flessione e l’estensione delle ginocchia.

Esercizi preparatori: Esercizi di mobilità articolare delle articolazioni coxo-femorale,

femoro-tibiale e scapolo-omerale ed esercizi di riscaldamento per gli arti inferiori.

Varianti: Eseguire l’esercizio ad occhi chiusi, e/o con un piede in appoggio più avanti

dell’altro.

Assistenza: Presenza di un insegnante posto lateralmente al soggetto.

Effetto motorio: Rinforzo degli arti inferiori, allenamento dell’organizzazione spazio-

temporale, dell’organizzazione neurologica, della coordinazione dinamica arti superiori/inferiori, mobilizzazione delle articolazioni coxo-femorale, femoro-tibiale e scapolo- omerale.

Compensazioni: Allungamento arti inferiori e semi-sospensione alla spalliera svedese.

Figura 120 e 121: Piegamento con partenza da un piano rialzato da terra con movimento delle braccia

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Esercizio 4

Titolo: Piegamento alla spalliera

Descrizione: Dalla posizione eretta, frontalmente alla spalliera svedese, con gli arti inferiori

leggermente divaricati e lo sguardo in avanti, impugnare le mani all’altezza delle spalle mantenendo le braccia estese ed eseguire un semi-piegamento delle ginocchia, arrivando al massimo a descrivere un angolo di 90° tra la coscia e la gamba e tornare alla posizione di partenza (Figura 122-123).

Pre-requisiti: Nessun dolore durante la flessione e l’estensione delle ginocchia.

Esercizi preparatori: Esercizi di mobilità articolare delle articolazioni coxo-femorale e

femoro-tibiale ed esercizi di riscaldamento per gli arti inferiori.

Varianti: Eseguire l’esercizio ad occhi chiusi, e/o variare l’impugnatura delle mani (mani in

presa e/o in contatto con le dita estese, Figura 124-126).

Assistenza: Presenza di un insegnante posto lateralmente al soggetto.

Effetto motorio: Rinforzo degli arti inferiori, allenamento dell’organizzazione spazio-

temporale, dell’organizzazione neurologica, della propriocettività, della coordinazione dinamica arti superiori/inferiori, mobilizzazione delle articolazioni coxo-femorale e femoro- tibiale.

Compensazioni: Allungamento arti inferiori e semi-sospensione alla spalliera svedese.

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Figura 124, 125 e 126: Variazione dell’impugnatura

Esercizio 5

Titolo: Piegamento monopodalico alla spalliera

Descrizione: Dalla posizione eretta, frontalmente alla spalliera svedese, in appoggio

monopodalico, con lo sguardo in avanti, impugnare le mani all’altezza delle spalle mantenendo le braccia estese ed eseguire un semi-piegamento del ginocchio, arrivando al massimo a descrivere un angolo di 90° tra la coscia e la gamba e tornare alla posizione di partenza (Figura 127-128).

Pre-requisiti: Nessun dolore durante la flessione e l’estensione delle ginocchia.

Esercizi preparatori: Esercizi di mobilità articolare delle articolazioni coxo-femorale e

femoro-tibiale ed esercizi di riscaldamento per gli arti inferiori.

Varianti: Eseguire l’esercizio ad occhi chiusi, e/o variare l’impugnatura delle mani (mani in

presa ed in contatto con le dita estese, Figura 124-126).

Assistenza: Presenza di un insegnante posto lateralmente al soggetto.

Effetto motorio: Rinforzo degli arti inferiori, allenamento dell’organizzazione spazio-

temporale, dell’organizzazione neurologica, della propriocettività, della coordinazione dinamica arti superiori/inferiori, mobilizzazione delle articolazioni coxo-femorale e della femoro-tibiale.

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Figura 127 e 128: Piegamento monopodalico alla spalliera svedese

Esercizio 6

Titolo: Piegamento con sollevamento dei talloni

Descrizione: Dalla posizione eretta, frontalmente alla spalliera svedese, con gli arti inferiori

leggermente divaricati e lo sguardo in avanti, impugnare le mani all’altezza delle spalle mantenendo le braccia estese ed eseguire un piegamento delle ginocchia sollevando i talloni da terra e tornare alla posizione di partenza (Figura 129-132).

Pre-requisiti: Nessun dolore durante la flessione e l’estensione delle ginocchia., un sufficiente

livello di forza dei flessori plantari della caviglia.

Esercizi preparatori: Esercizi di mobilità articolare delle articolazioni coxo-femorale,

femoro-tibiale e tibio-tarsica (es. esercizio della ballerina) ed esercizi di riscaldamento per gli arti inferiori.

Varianti: Eseguire l’esercizio ad occhi chiusi, a piedi uniti e/o senza appoggio alla spalliera. Assistenza: Presenza di un insegnante posto lateralmente al soggetto.

Effetto motorio: Rinforzo del quadricipite, allenamento dell’organizzazione spazio-temporale,

dell’organizzazione neurologica, della propriocettività, della coordinazione dinamica arti superiori/inferiori, mobilizzazione delle articolazioni coxo-femorale e della femoro-tibiale.

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Figura 129 e 130: Piegamento con sollevamento dei talloni

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Studio del sollevamento sui metatarsi per il rinforzo degli arti inferiori

Nel documento La prevenzione delle cadute nell'anziano (pagine 125-133)