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Sviluppare un piano economico per un investimento sostenibile che tenga conto delle

esigenze di tutti i paesi, e aumentare gli investimenti in nuovi farmaci, strumenti diagnostici, vaccini e altri interventi. Si deve riflettere sulla necessità di investire sulla capacità di sviluppo,

compresa la formazione in ambienti con scarse risorse, e sulla necessità dell utilizzo di interventi

evidence-based attraverso i sistemi di assistenza sanitaria umana e animale. Le valutazioni

d impatto economico sono necessarie per la salute e soprattutto per quanto riguarda le spese causate dalla resistenza antimicrobica. I pochi studi sul costo economico della resistenza antimicrobica sono limitati ai paesi più sviluppati. E urgente investire quindi su vaccini e strumenti diagnostici, oltre che nello sviluppo di nuovi antibiotici. La ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici è visto come un investimento meno appetibile di quello di farmaci per malattie croniche. La maggior parte delle aziende farmaceutiche ha smesso di investire in questo tipo di ricerca, una situazione descritta dall'OMS come un grave fallimento del mercato e un motivo valido di preoccupazione .

Servono nuovi procedimenti per facilitare nuovi investimenti in ricerca e sviluppo, e per garantire che l'uso di nuovi prodotti sia disciplinato da una gestione da parte della sanità che conservi l'efficacia e la longevità di tali prodotti. I costi degli investimenti non dovranno essere legati al prezzo e al volume delle vendite per facilitare un accesso equo e conveniente ai nuovi farmaci, strumenti diagnostici, vaccini e altri risultati della ricerca e sviluppo per ogni paese. [23]

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La ricerca

La ricerca nel campo degli antibiotici è sempre stata meno fertile col passare degli anni. Questo si è verificato a causa di un esaurimento di risorse scientifiche opportune a combattere lo sviluppo di resistenza, ma anche a causa di un investimento economico sempre più insufficiente a garantire una ricerca adeguata. Le industrie farmaceutiche hanno preferito investire in quei settori che garantivano un guadagno maggiore e sicuro, piuttosto che puntare su farmaci destinati ad un numero ristretto di persone e mirati a controllare infezioni che richiedono trattamenti relativamente brevi. Dal 1983 al 1987 sono stati scoperti 16 nuovi antibiotici, successivamente solo dieci negli anni 90, e infine sono state cinque le molecole scoperte tra il 2003 e il 2007. Rispetto ai decenni precedenti, gli investimenti stanno tornando ad aumentare dato che, anche da parte dell OMS, è partito un vero e proprio allarme. Negli USA le infezioni ospedaliere prolungano la degenza di 4 giorni, provocando fino a 60 mila decessi annui con una spesa annua di 2-10 miliardi di dollari. [24] In Europa muoiono circa 25 mila pazienti ogni anno a causa di infezioni provocate da batteri multiresistenti, con un costo sanitario di 1,5 miliardi di euro. [24] Negli Usa è partito il National Action Plan for Combating Antibiotic-Resistant Bacteria, sviluppato da un gruppo di lavoro che ha coinvolto anche agenzie federali. Entro il 2020 devono essere dimezzati i casi di infezione da Clostridium difficile e le sepsi da MRSA(Stafilococcus aureus meticillino- resistente) rispetto al 2011, oltre che ad abbassare del 60% le infezioni ospedaliere dovute a Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemi e del 35% le infezioni da Pseudomonas multiresistente.

Tutta l iniziativa si basa su una revisione drastica dell utilizzo di tali farmaci e una diminuzione del loro impiego in modo errato. [24] In Europa è partito il programma NewDrugs4BadBugs (ND4BB) dell Innovative Medicines Initiative (Imi) dell Unione Europea, che sostiene la ricerca e lo sviluppo

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nuovi antibiotici per i batteri resistenti. Per il periodo 2014-2024 è previsto un investimento di 3,276 miliardi di euro. [24]

I batteri che preoccupano di più sono stati raggruppati sotto l acronimo ESCAPE.(Enterococchi, Stafilococchi, Clostridium, Acinetobacter, Pseudomonas e Enterobatteri). Qualche molecola interessante è sotto osservazione. La ricerca sta cercando di seguire sia vie tradizionali che innovative.

Le vie tradizionali sono mirate ad espandere le conoscenze sulle vecchie famiglie di antibiotici per trovare nuovi composti che si rilevino più efficaci, mentre le vie innovative prendono in considerazione sostanze in grado di agire in tandem con le vecchie molecole per recuperare l attività perduta. Vecchi farmaci non più attivi o parzialmente non attivi, sono coniugati con molecole capaci di ripristinarne l attività, scindendo gli enzimi inattivanti dei batteri.

Tuttavia le nuove molecole, prima di essere messe in commercio, possono impiegare quasi un decennio.

Inoltre rimane sempre il rischio che la loro efficacia sia poco duratura a causa della capacità di sviluppare resistenza da parte dei batteri. [24]

Un nuovo antibiotico (ceftozolano/tazobactam) può rappresentare un arma in più contro le resistenze.

Questo farmaco aggredisce i batteri gram-negativi resistenti alle terapie tradizionali e responsabili dell insorgenza di molte infezioni ospedaliere. Il nome commerciale è Zerbaxa(Cubist Pharmaceuticals) e ha ottenuto la rimborsabilità in classe H da parte dell AIFA per il trattamento di infezioni intra-addominali complicate, pielonefrite acuta e infezioni complicate delle vie urinarie.

L antibiotico è composto da ceftolozano, nuova cefalosporina, e tazobactam, un inibitore delle beta-lattamasi dall uso consolidato nella pratica clinica. Ceftolozano agisce contro la parete

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cellulare dei batteri Gram-negativi sensibili, ed elude anche molteplici meccanismi di resistenza dei patogeni, mentre tazobactam protegge la sua azione facendo sì che non venga inattivato da parte delle beta-lattamasi prodotti dai batteri Gram-negativi. Oltre a garantire una risposta adeguata contribuisce anche a preservare le terapie disponibili, permettendo di razionalizzare l uso dei farmaci carbapenemici, riducendo così il rischio resistenze. Ha uno spettro d azione molto ristretto, utilizzato per specifiche resistenze, massimizza l efficacia della terapia, evitando l ulteriore selezione di specie resistenti.

Le infezioni da batteri Gram negativi resistenti sono diventate un urgenza. Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa che rappresentano il 70% dei Gram-negativi, sono la causa più comune di infezioni di grande impatto clinico ed epidemiologico. In Italia le infezioni correlate all assistenza (ICA) colpiscono, ogni anno, circa 284.100 pazienti con decessi che vanno da 4.500 a 7.000. [25] Un altro nuovo importante antibiotico è il Ceftobiprole (Zevtera), Basilea Pharmaceutica, una cefalosporina di nuova generazione ad ampio spettro con attività battericida rapida contro Gram-positivi e Gram-negativi associati a polmonite. Tra questi batteri ci sono lo Staphyolococcus MRSA e Pseudomonas spp. Ceftobiprole è somministrato per via endovenosa ed è la frazione attiva del profarmaco Ceftobiprole medocaril. [26]

La Dalbavancina è un nuovo antibiotico approvato a metà del 2014 da parte del FDA. Usato per il trattamento delle infezioni cutanee negli adulti, soprattutto per le infezioni complicate della pelle o dei tessuti molli di solito attribuite a Staphylococcus Aureus MRSA e Streptococcus Pyogenes.

La somministrazione avviene per via endovenosa.Certificato come farmaco QIDP, Qualified

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trattamento di infezioni gravi e pericolose per la vita.

[27] [28]

Il Linezolid, è un altro antibiotico meno recente, appartenente alla classe degli oxazolidinoni, e utilizzato per batteri resistenti gram positivi, in particolare contro Streptococcus Aureus MRSA, ma anche per quei batteri resistenti a cefalosporine, oxacillina e vancomicina. Si utilizza sia per via orale che per infusione.

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Conclusioni

Come è già stato ampiamente esposto, la resistenza antibiotica è una problematica urgente e che necessita un intervento deciso e globale. I batteri sono capaci di sviluppare resistenza in modo naturale dato che molti degli antibiotici che utilizziamo derivano da sostanze che si trovano già in natura.

Inoltre l utilizzo scorretto, e il loro impiego quando non necessario aumentano l esposizione di queste molecole verso le quali viene sviluppata resistenza sempre più velocemente. L uso di tali farmaci a dosi sub-terapeutiche negli allevamenti intensivi costituisce uno dei problemi più urgenti a cui porre rimedio. I batteri resistenti che si sviluppano negli animali possono portare a zoonosi ed infettare l uomo, oppure scambiare materiale genetico con i batteri commensali umani permettendogli di sviluppare antibiotico resistenza e patogenicità. Gli antibiotici utilizzati generalmente per le più comuni infezioni, stanno diventando sempre meno efficaci.

Questo sta accadendo a causa dell uso massiccio che ne viene fatto, ma anche a causa dell utilizzo errato, sia in pratica medica umana che veterinaria. L OMS ha lanciato l allarme mondiale nel 2014 con il Global Report e successivamente nel 2015 con il Global Action Plan che elenca cinque obiettivi da raggiungere in modo da contrastare il fenomeno dell antibiotico-resistenza. Oltre agli sforzi quotidiani che cittadini e professionisti si devono trovare a compiere per arginare tale emergenza, anche la ricerca deve compiere dei passi avanti. Purtroppo i fondi e le ricerche riguardanti questo tipo di farmaci sono andate sempre più a diminuire dagli anni 80 in poi. Questo ha portato inevitabilmente ad un calo delle nuove molecole da immettere nel mercato degli antibiotici.

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Oggi ci ritroviamo a ricorrere ai farmaci last-resort anche per infezioni che prima non ne richiedevano l utilizzo, ed alcune volte non sono comunque efficaci. E necessario quindi aumentare gli sforzi nel campo della ricerca per garantire un futuro in cui i farmaci antibiotici saranno ancora utili a contrastare le malattie infettive. Il rischio è quello di andare incontro ad un era post-antibiotica in cui questi farmaci non saranno più efficaci e le più banali infezioni potranno tornare ad uccidere oltre a rendere molto pericolose pratiche che ormai sono di routine al giorno d oggi, come le più semplici operazioni chirurgiche.

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Bibliografia

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GLICOPEPTIDI IN ENTEROCOCCHI ISOLATI A TRIESTE

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[19] Relazione annuale al PNI – 2015, Piani regionali di Farmacosorveglianza

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[22] An update discussion of the current assessment of the safety of veterinary antimicrobial drug residues in food with regard to their impact on the human instestinal microbiome, (Carl E.

Cerniglia, Silvia A. Pineiro, Susan F. Kotaraski) [23] Global Action Plan, OMS, 2015

[24] ilsole24ore; Antibiotici, la ricerca punta sui vecchi farmaci. [25] aboutpharma.com, Infezioni, in Italia un nuovo antibiotico. [26] Basilea Pharmaceutica

[27] AIFA [28] FDA

[29] Critically Important Antimicrobials For Human Medicine, WHO 5th Revision 2016, Ranking of antimicrobial agents for risk management of antimicrobial resistance due to non-human use.

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