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I motivi che ci hanno spinto all’inserimento della gelatina nelle nostre microsfere, ci hanno portato a interrogarci sull’impiego di altre proteine che possano risultare più indicate nella produzione di scaffold più stabili e con maggiori possibilità di successo per le successive applicazioni con le cellule. Un tentativo di fabbricazione è stato fatto sostituendo la gelatina con una proteina ricavata dalla matrice cellulare del fegato. Purtroppo in questo caso il crosslink con la glutaraldeide effettuato anche a concentrazioni più elevate (rispetto a quelle utilizzate per la gelatina) si è dimostrato insufficiente, risultando in una disgregazione delle µsfere una volta rimosso l’alginato.

Una piccola parte dell’esperienza di tesi è consistita, poi, nel tentativo di produrre µsfere di collagene (Collagen, Type I solution from rat tail, Sigma Aldrich, Italy). Il collagene è la proteina più abbondante della matrice extracellulare e presenta caratteristiche uniche sia strutturali che per quello che riguarda la presenza di aminoacidi rari pressoché assenti in altre proteine. Proprio queste caratteristiche uniche, riguardanti la presenza di una tripla elica

rigida di tre catene polipetidiche avvolte tra loro, sono state il motivo principale per cui non è stato possibile ottenere una soluzione con viscosità accettabile da estrudere per la fabbricazione delle microsfere. Sono risultati insufficienti a migliorare la viscosità sia le lunghe sessioni in agitatore a temperatura controllata sia gli svariati tentativi di abbassare il pH per facilitarne la distensione delle catene (purtroppo questo approccio, andava in conflitto con l’alginato in soluzione, la cui viscosità aumenta con l’abbassarsi del pH).

I pochi test effettuati hanno permesso di produrre µsfere con dimensioni simili a quelle di gelatina (raggi di circa 200 µm), ma con un effetto spray piuttosto marcato (con la generazione di 3 o più popolazioni differenti) che non ha permesso di ottenere il controllo sulle dimensioni desiderato. Il crosslink con glutaraldeide, invece, è risultato sufficiente a garantire la stabilità delle µsfere nel tempo.

Reputo importante, perciò, sviluppare in futuro un metodo per impiegare questa proteina dalle proprietà uniche, per la produzione delle µsfere con il sistema Sphyga in modo da combinare i numerosi vantaggi offerti da entrambi e ottenere, così, microsfere per applicazioni di coltura cellulare su scala sub- millimetrica con caratteristiche che mimano ancora più fedele quelle del tessuto epatico.

Ringraziamenti

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare di cuore un sacco di persone che ho incontrato lungo questo tortuoso percorso.

Per primi vorrei ringraziare i miei genitori, che tanto hanno fatto per me, soprattutto quando mi hanno convinto a credere in qualcosa che non credevo di avere più, senza di voi oggi non sarei qui a scrivere davanti al computer e chissà, non smetterò mai di dire che siete i migliori che potessero capitarmi.

Poi vorrei ringraziare di cuore Eleonora, perché incontrarla mi ha fatto tornare a credere in tante cose che non credevo più esistessero, mi ha regalato la serenità necessaria per poter ripartire e terminare quello che avevo iniziato, come tanto piace fare a lei. Grazie.

Non posso fare a meno di ringraziare i miei amici più cari tutti, ognuno ha portato un raggio di sole nella mia vita, ognuno mi ha sempre offerto la sua mano per farmi rialzare senza mai risparmiarmi critiche quando me le sono meritate, mi hanno insegnato che l’importante alla fine non è non cadere, ma avere la forza di tornare in piedi tutte le volte. Mi avete sempre preso in giro perché non finivo e adesso beccatevelo! Grazie al Mole, Saverio, Tato, Fuffolo, Gioòòva, Marchino, Rude, Biascione, Leonardo e a tutti gli altri, grazie veramente di cuore perché mi fate sentire fortunato.

Un grazie al babbo di Saverio che ha dimostrato di credere in me quanto il mio. Voglio ringraziare anche la Prof.sa Ahluwalia, perchè proponendomi questa tesi, il giorno dell’esame mi ha imboccato su un percorso che non avrei potuto immaginare più lieto. Ringrazio le bimbe del Cnr, Valentina, Daniela, Ilenia e quelle del centro Piaggio, Chiara e Francesca che si sono mostrate sempre gentili e disponibili, soprattutto nei miei (frequenti) momenti di catena scesa e con cui è stato un piacere passare tutto il mio lungo periodo di tesi.

Infine un gigantesco grazie a Tita, senza averti incontrato, senza l’aiuto e la disponibilità che mi hai mostrato, senza la tua comprensione, sarebbe stato tutto, come al solito, uno dei miei gran casini. Ti sarò sempre debitore per questo, e ti auguro di cuore di avere successo e di trovare tutte le soddisfazioni che ti meriti. Ci sono ancora tante persone che vorrei ringraziare ma non basterebbero le pagine di un libro intero. Spero di poterlo fare di persona ogni volta che mi sarà possibile. Grazie a tutti.

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