• Non ci sono risultati.

Lo sviluppo del credito fondiario

3.1. Un’analisi dell’economia siciliana dalla fine degli anni Quaranta alla

3.2.2. Lo sviluppo del credito fondiario

Come osservato in precedenza, all’inizio degli anni Cinquanta le attività della Sezione di credito fondiario erano in continuo aumento. Si puntava al rafforzamento dell’attività turistica; a ciò contribuirono indubbiamente anche le nuove disposizioni nazionali e regionali che favorirono il miglioramento delle strutture turistiche in Sicilia. A tal proposito, in una relazione pubblicata dall’Osservatorio economico del Banco di Sicilia era possibile leggere: “È fondamentale incoraggiare l’agricoltura regionale come quella nazionale, ma è

123 Cfr. Banco di Sicilia, Situazione e prospettive dell’agrumicoltura italiana, in “Notiziario

economico finanziario siciliano”, Presidenza del Banco di Sicilia, Palermo, Ires, 1961-62, pp. 21- 22.

79

ancora più importante promuovere il movimento dei forestieri per arricchire il nostro territorio”124.

Considerate le carenze strutturali dell’isola all’inizio del decennio, il turismo avrebbe potuto rappresentare una potenziale risorsa in grado di aprire sbocchi vasti e redditizi. Lo sviluppo del turismo, infatti, avrebbe accresciuto la necessità di realizzare condizioni economiche più favorevoli anche per la popolazione locale. Sebbene il lavoro della Sezione speciale di credito fondiario del Banco fosse rilevante in tal senso rispetto agli anni precedenti, mancavano ancora delle indicazioni mirate a favorire lo sviluppo di questo tipo di attività, una valutazione obiettiva sulle attrattive da sfruttare, un esame sull’attrezzatura ricettiva necessaria, una chiara visione dell’organizzazione più confacente ai particolari bisogni dell’isola. Nella prospettiva della ripresa siciliana non si dovevano trascurare questi aspetti. L’isola per la sua posizione geografica si sarebbe prestata facilmente quale meta turistica, oltre che per il clima, la flora, le acque salutari, le arti, le attrattive folkloristiche. Tuttavia la Sicilia necessitava di un miglioramento dei trasporti e delle vie di comunicazione, ma principalmente delle strutture alberghiere. Proprio gli alberghi risultavano alla fine degli anni Quaranta in numero notevolmente inferiore rispetto alle possibilità turistiche isolane; in più, il debole sviluppo di tale industria confermava il livello economico siciliano125. La situazione migliorò dalla metà degli anni Cinquanta: in dieci anni si registrò un incremento del settore turistico, grazie ai nuovi investimenti che permisero la creazione di una quarantina di nuovi esercizi. Questo sviluppo nella dimensione media del totale degli esercizi alberghieri era da attribuire alla maggiore importanza assunta da questa nuova attività126. I risultati conseguiti furono connessi all’emanazione delle disposizioni già riportate, vale a dire la legge

124 Banco di Sicilia, Per lo sviluppo del turismo in Sicilia. Relazione del Consiglio di

Amministrazione del Banco di Sicilia al Ministro del Tesoro per l’esercizio del 1950, cit.

125 Cfr. ibid.

126 Le statistiche rivelavano che l’aumento delle strutture alberghiere fu seguito dall’incremento

dei servizi igienici a essi connessi. Se anche non si è avuto un aumento consistente del numero delle strutture, si è comunque registrato un miglioramento non indifferente dell’effettiva qualità delle loro capacità ricettive. Cfr. Unione delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura della Regione Siciliana, Venti anni di economia siciliana nell’autonomia, op. cit., p.

80

nazionale n. 691 del 4 agosto 1955, e la legge regionale n. 3 del 28 gennaio dello stesso anno, con il relativo regolamento n. 1 del 9 aprile 1956, che permisero un aumento della domanda di tali servizi, oltre che il perfezionamento delle attività di programmazione, di gestione e di organizzazione. Si assisteva a un processo di evoluzione quantitativa e soprattutto qualitativa degli esercizi127, che ha favorito un numero più elevato di arrivi di turisti nell’isola. Ciò emergeva da dati statistici pubblicati sia dall’Osservatorio economico del Banco, sia dall’Unione delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, e rappresentava sicuramente la dimostrazione del fatto che si era registrato un progressivo miglioramento delle capacità ricettive siciliane, primo elemento per il progresso dell’attività turistica128. Considerate le potenzialità della Sicilia si auspicava, inoltre, la nascita di un ente autonomo, creato con i capitali degli Istituti di Credito, in grado di assolvere ai compiti di propaganda, di propulsione e di studio, e capace di provvedere alla costruzione e alla gestione degli alberghi, creando le premesse per lo sviluppo di nuove iniziative di interesse turistico.

La Sezione speciale di credito fondiario del Banco ha notevolmente investito in queste attività, ma non solo.

Per quanto concerne l’attività generale della Sezione di credito fondiario si rileva che già nei primi anni Cinquanta aumentarono i fondi concessi e, di conseguenza, anche le operazioni compiute. Tuttavia la Sezione attendeva l’autorizzazione per elevare il limite di emissione delle cartelle fondiarie sebbene avesse già ottenuto dal Ministero del Tesoro l’autorizzazione temporanea ad aumentare la circolazione fino a 7 miliardi e 500 milioni, limite già impiegato per altre

127 Si registrava un incremento degli esercizi distinti in alberghi di prima, seconda e terza

categoria; gli alberghi di lusso dovevano ancora essere ricostruiti, quelli di prima e seconda categoria presentavano comunque gravi lacune. Prima di allora nelle principali città siciliane queste strutture mancavano del tutto (Caltanissetta, Enna, Ragusa, Trapani), o erano poche (Catania e Agrigento ne possedevano solo 1, Palermo invece 2). Nel corso degli anni Cinquanta aumentò anche il numero di esercizi extralberghieri, quali ostelli e campeggi. Qualsiasi miglioramento era considerato un successo per l’isola. Cfr. Banco di Sicilia, Per lo sviluppo del turismo in Sicilia. Relazione del Consiglio di Amministrazione del Banco di Sicilia al Ministro del

Tesoro per l’esercizio del 1950, cit.

128 Secondo le statistiche il numero dei turisti è più che raddoppiato in dieci anni, incrementando la

81

operazioni. La Sezione cercò comunque di gestire le richieste per il finanziamento di costruzioni e di lavori edili129. Nel 1955 erano già stati concessi 324 mutui ordinari, in parte destinati a integrare il prezzo di acquisto di nuove costruzioni, e in parte da frazionare tra gli acquirenti di singole unità mobiliari edificate per la vendita. A queste operazioni si aggiunsero i mutui definiti in applicazione alla legge istitutiva del “Fondo incremento edilizio”130 e i mutui di credito turistico e alberghiero131, per cui fu creato in quell’anno, un apposito fondo di rotazione. Nel 1957 furono avviate 400 pratiche per i mutui ordinari; in questo modo la Sezione accrebbe l’assistenza creditizia a sostegno della domanda di finanziamenti per nuove abitazioni. Solo con la legge n. 1 del 2 gennaio 1958 il fondo di riserva della Sezione aumentò di 500 milioni, mentre il limite di emissione delle cartelle giunse a 26 miliardi. I conti economici della Sezione di credito fondiario si chiusero con un’eccedenza attiva durante tutto il corso degli anni Cinquanta132.

3.2.3. Il credito minerario: la crisi dello zolfo e i piani per il suo risanamento