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CAPITOLO 2: RISORSE UMANE E TERRITORIO

2.4 Sviluppo del territorio come motore di sviluppo d’impresa

L’Italia è un paese tipicamente di scarsa mobilità delle persone, le aziende quindi, soprattutto quelle che scelgono i territori rurali come sede principale della loro attività, devono sapersi adattare al territorio, sfruttando al massimo le componenti di forza dello stesso. Di seguito i dati del rapporto ISTAT (2015) sugli spostamenti di residenza degli italiani.

Nel 2014 i trasferimenti di residenza nell’ambito dei confini nazionali ammontano complessivamente a 1 milione e 313 mila. Tale valore, in calo di 49 mila unità rispetto all’anno precedente (-3,6%), è il più basso degli ultimi cinque anni e pressoché identico a quello registrato nel 2009.

Tabella 3: Trasferimenti di residenza tra comuni Italiani per tipologia, 2007-2014. Fonte: Istat (rapporto 2015)

Gli spostamenti di breve e medio raggio (intraprovinciali e intraregionali) rappresentano la tipologia di trasferimento principale (75,6% del totale). Rispetto agli ultimi anni non si evidenziano sostanziali differenze di composizione fra trasferimenti a breve-medio o a lungo raggio (interregionali), questi ultimi rappresentano un quarto del totale (24,3%).

L’analisi del bilancio tra ingressi e uscite conferma che la principale direttrice degli spostamenti rimane ancora quella sull’asse Mezzogiorno/Centro-nord. La geografia dei flussi migratori avvantaggia le regioni Nord occidentali, mentre il Nord-est e il Centro mostrano una capacità attrattiva importante ma più contenuta, almeno rispetto ai movimenti di lungo raggio: nel complesso il Centro-nord registra un saldo positivo pari a 41 mila unità (+16 mila il Nord-ovest,

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+13 mila il Nord-est e +12 mila il Centro). Il Mezzogiorno, invece, si conferma luogo di origine dei flussi migratori sia dalle regioni del Sud (-31 mila) sia dalle Isole (-10 mila unità)85.

Tabella 4: Trasferimenti di residenza interregionali per ripartizione di origine e destinazione. Fonte: Istat (rapporto 2015)

Come evidenziato dai dati sopra riportati, la mobilità delle persone in Italia è minima ed è possibile intuire che le aziende che collaborano, attraverso le proprie politiche di welfare, con le Pubbliche amministrazioni (Partnership Pubblico Private) o tramite politiche di sviluppo del territorio, possono trarre vantaggi diretti dalle risorse investite, ad esempio una forza lavoro maggiormente istruita nelle materie tecnico professionali di un particolare settore, senza paura che le risorse vadano poi a vantaggio di altri territori; riportando l’esempio di Belluno, la presenza di grande aziende dell’occhialeria ha fatto sì che venisse istituito un corso di “tecnologia dell’occhiale” nell’istituto tecnico del capoluogo. Altro esempio è la flessibilità richiesta dalle aziende sugli orari di lavoro, compensata da un ampliamento delle ore di disponibilità degli asili del territorio, in parte finanziate dalle aziende. Le risorse investite infatti difficilmente verranno disperse, ma rimarranno incapsulate nel territorio.

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A questo proposito è utile citare l’azienda Forall, operante nel Vicentino, che ha fatto dello sviluppo del territorio una politica fondamentale per la crescita dell’azienda.

La Confezioni Forall Spa è un’azienda tessile che nasce nel 1970 a Quinto Vicentino, con l’obiettivo di creare un prodotto industriale ma con caratteristiche di sartorialità. La decicisione di collocarsi in un’area prevalentemente agricola ha permesso all’azienda di usufruire di una forza lavoro abituata a salari inferiori rispetto alle altre zone, dato il basso costo della vita. L’azienda è cresciuta rapidamente, aumentando di 6 volte il capitale sociale investito inizialmente nei primi 7 anni di attività (da 45 milioni a 270 milioni), con un capitale proprio pari ad oltre il 40% delle passività complessive, con indicatori di liquidità e disponibilità sempre ottimali.

La rapida crescita ha portato l’azienda a una difficoltà nel reperire la manodopera necessaria allo sviluppo dell’azienda: nessuno dei soci era originario di Quinto Vicentino ed era per la direzione aziendale difficile valutare nuove persone da inserire in azienda, anche per una diffidenza nei confronti di persone sconosciute al mondo popolare; inoltre, la mancanza di mezzi pubblici in grado di collegare Quinto Vicentino con il resto della provincia non permetteva il reclutamento di personale troppo lontano, mentre i giovani avevano la tendenza a cercare lavoro fuori dal contesto cittadino per allontanarsi dalle persone conosciute fin dalla nascita nel ristretto ambito parrocchiale. A questo va aggiunta la specificità della mansione richiesta dall’azienda: numerosi compiti dovevano essere effettuati da persone con competenze specifiche nel campo dell’abbigliamento, acquisibili con parecchi mesi di esperienza.

Per superare questi problemi Forall ha innanzitutto istituito un servizio di trasporto per i propri dipendenti: due autobus raccolgono ogni mattina i lavoratori di Vallata dell’Agno e nel Basso Vicentino fino ad un massimo di 50 km di distanza. Per evitare che un dipendente con una domicilio distante preferisca, in un futuro, trovare un nuovo impiego vicino a casa, nel 1973 è stata avviata la costruzione di un complesso residenziale in grado di ospitare fino a 38 nuclei famigliari, dati in affitto da Forall ai propri dipendenti e successivamente resi riscattabili in base a dei premi-fedeltà dati ai lavoratori fall’azienda nel corso degli anni.

Per far fronte al turnover del personale, in gran parte femminile, sono state studiate delle manovre che permettessero alle donne di coniugare lavoro e famiglia; in particolare venne creato un asilo nido e una scuola materna, in grado di tenere i bambini per l’intera giornata lavorativa, dando la possibilità alle madri di vedere i propri figli durante la pausa pranzo. Per ovviare allo stesso

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problema delle madri con bambini frequentanti le scuole elementari tramite la cooperazione con la parrocchia del paese è stata istituito un servizio di doposcuola86.

Queste operazioni hanno determinato una fidelizzazione dei dipendenti all’azienda e ha costituito per i lavoratori anche una garanzia per il proprio futuro occupazionale, la predisposizione all’acquisizione di competenze firm specific e prospettive di lungo periodo nel rapporto di lavoro.

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