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Tabella 5 – Le determinanti della performance aziendale

Variabile dipendente ROA Tasso_vendite

Modello IV Modello IV Gruppo (0,032)0,288*** (0,022)-0,934*** distretto (0,016)-0,069*** (0,008)-0,026*** ln(bank_debito) (0,022)-1,545*** (0,007)-0,201*** ln(lun_deb) (0,001)-0,043*** (0,001)0,003*** ln(cost_out) (0,005)0,033*** (0,003)0,077*** ln(età) (0,003)-0,248*** (0,002)-0,221*** ln(output) (0,003)-0,009** (0,002)0,160*** SS (0,004)0,147*** (0,002)0,037*** SB (0,008)0,165*** (0,004)0,090*** SI (0,004)0,0005 (0,002)0,011*** DS Ref. Ref.

dummy regionali Yes Yes

dummy temporali Yes Yes

N. Obs. 384.472 412.577

R2 0,092 0,129

VIF … …

N. repliche 500 500

Hansen J statistic (p-value)

Wu_Hausman test (p-value) 0,000 0,000

Durbin-Wu-Hausman test (p-value) 0,000 0,000

Note: *** significativo al 99%; ** significativo al 95%; * significativo al 90%; gli standard error

sono clusterizzati o boostrappati.

dall’agglomerazione spaziale ha un impatto positivo sulle prestazioni dell’im- presa. Tuttavia, durante periodi di crisi finanziaria, l’attenuazione dell’effetto di selezione produce un effetto negativo sulla performance, consentendo la soprav- vivenza di imprese con performance deboli. Come previsto, l’entità dell’effetto sulla performance determinato dall’appartenenza a un cluster locale è molto inferiore all’effetto dell’appartenenza ad un gruppo.

Quando consideriamo le altre variabili esplicative, scopriamo che il loro effetto è simile agli effetti già osservati sulla probabilità di sopravvivenza. La debolezza finanziaria delle imprese, misurata dal livello dei debiti finanziari sul totale delle attività, ha un impatto negativo sia sulla redditività sia sulla crescita. Le stime confermano l’impatto positivo dell’outsourcing sulla performance aziendale. Le imprese che hanno concentrato il proprio investimento in attività core e hanno esternalizzato fasi della catena del valore sono state più abili non solo a soprav- vivere, ma anche a migliorare le proprie performance durante la crisi.

È interessante notare che, in queste stime, l’età delle imprese ha un impatto negativo sia sulla redditività che sulla crescita delle vendite, ma un effetto posi- tivo sulla probabilità di sopravvivenza. Analogamente al meccanismo discusso in relazione al ruolo dei gruppi e del clustering, anche in questo caso, la mag- giore resilienza alla crisi delle imprese più longeve produce un compromesso tra sopravvivenza e performance.

5. Conclusioni

Le relazioni esterne sono importanti non solo per la sopravvivenza delle imprese ma anche per una solida performance economica. Concentrandosi su due tipi di relazioni esterne – la localizzazione di un’impresa in un cluster e l’appartenenza ad un gruppo – questo studio ha esaminato come e in che misura queste due tipologie di networking hanno influenzato la probabilità di sopravvivenza dell’impresa e la performance economica dopo la Grande Recessione del 2008.

Si prevedeva che la forza delle relazioni esterne avrebbe avuto un impatto positivo sulla sopravvivenza durante la crisi, ma un effetto ambiguo sulle pre- stazioni. Ciò è dovuto al fatto che l’attenuazione dell’effetto di selezione fornito dall’appartenenza a un gruppo o a un cluster locale consente anche alle imprese meno performanti di sopravvivere, mentre nel caso delle imprese indipendenti restano sul mercato solo le unità con le migliori performance.

I nostri risultati sono in linea con le aspettative. Le imprese ubicate nei distretti industriali e che fanno parte di un gruppo hanno infatti mostrato tassi di sopravvivenza più elevati durante la Grande Recessione rispetto alle imprese indipendenti. Tuttavia, le imprese autonome hanno mostrato tassi di crescita più elevati rispetto alle società del gruppo o dei cluster, dimostrando che, durante la crisi, l’effetto di attenuazione ha prevalso sull’attenuazione dell’effetto selettivo. Nel caso di gruppi di imprese, ciò si applica alla crescita delle vendite, mentre il ruolo di supporto dell’appartenenza a gruppi o a cluster locali prevale nel caso della redditività dell’impresa.

Questo meccanismo è simile se consideriamo l’età delle imprese. Infatti, l’età ha un effetto positivo sulla sopravvivenza durante la crisi; le imprese più longeve

sono state più resistenti di quelle più giovani. Ciò significa che sono sopravvis- sute solo le imprese giovani con le migliori performance, il che ha portato a una relazione positiva tra età e rendimento.

Questo lavoro ha alcune interessanti implicazioni di carattere generale. Forme di networking come essere ubicati in un cluster o appartenere ad un gruppo di imprese riducono gli effetti di selezione prodotti dal mercato e consentono la sopravvivenza di imprese poco performanti. Ciò è particolarmente rilevante durante i periodi di crisi economica e finanziaria. Ciò significa che i meccani- smi di mercato e le forme organizzative possono avere effetti opposti sul livello di efficienza di un sistema produttivo. Nel breve periodo, gruppi e cluster pos- sono avere un effetto negativo sull’efficienza, consentendo alle imprese meno performanti di sopravvivere. Al contrario, i meccanismi selettivi del mercato possono determinare la perdita di conoscenza e di risorse produttive, che potreb- bero essere utili in una prospettiva di più lungo termine. In altre parole, la mano visibile delle diverse forme di networking nelle quale le imprese si organizzano sembra soffrire di una minore “miopia” rispetto alla smithiana mano invisibile del mercato. O detto in altro modo un po’ di inefficienza nel breve periodo può produrre vantaggi nel lungo. Ma su questi aspetti come su altri legati a questi temi la riflessione economica deve certamente tornare.

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Abstract

Surviving During a Crisis. The Role of Local Clusters and Business Groups

The aim of this work is to analyse how and to what extent external relations, such as belonging to a local cluster or a business group, influence the likelihood of survival and the economic performance of firms after the Great Recession of 2008. The main hypothesis is that belonging to a group or a local cluster tends to mitigate the selection effects caused by real and financial shocks and that only the most efficient units between “isolated” firms survive. This means that firms that are part of a group or that are within a local cluster show a lower likelihood of bankruptcy, but also lower performance than independent firms (stand-alone). Using a large dataset relative to 155,841 Italian manu- facturing firms, of which 28,167 belonging to groups, we test these hypotheses for the period 2005-2012. The results confirm the expectations. Firms located in local clusters or belonging to business groups show higher survival rates during the Great Recession compared to stand-alone firms. However, the latter show higher levels of performance in terms of growth and profitability.

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